Cultura

E' stato Caparezza a concludere questa tredicesima edizione della kermesse musicale di Riolo Terme. Un concerto memorabile e pieno di emozioni: la presenza scenica, l'impatto sonoro e gli effetti sul palco hanno fatto di questo evento uno spettacolo unico. La genialità dei testi e la raffinata musicalità delle canzoni di Caparezza hanno fatto il resto. Ottimo traguardo per Frogstock che si riconferma un grande evento, sempre in crescita e pronto a proporre artisti di alto livello. La nostra galleria fotografica è già disponibile. Buona Visione!
Questa sera giovedì 24 agosto 2006 ricomincia Frogstock, la kermesse musicale che da tredici anni accompagna la fine dell’estate collinare. Saranno quattro i giorni impegnati a suon di assoli e performance live il cui filo conduttore sarà il rock made in Italy.
In un nostro precedente articolo il programma completo clicca qui

La 13^ edizione di Frogstock è alle porte: l'atteso evento avrà inzio giovedì 24 Agosto con i rodati Da Polenta, per arrivare al culmine nella serata di domenica 27 Agosto, dove a salire sul palco sarà nientepopodimeno che il grandissimo CAPAREZZA!
Frogstock, organizzato dall'associazione culturale ClipsRag&Rock si svolgerà come sempre nel parco fluviale di Riolo Terme.

Onore al jazz tradizionale ed alla Roaring Emily Band band che tra qualche giorno va in Svezia a rappresentare l’Italia all’ international Traditional Jazz Festival di Kungshamn-Smogen.

La Roaring Emily Band in Germania dal 29/6 al 2/7 Altstadtfest a Kulmbach.
L'occasione che porta la 'Ruggente' dixieland band di Casola Valsenio (RA) in Franconia non è il mondiale di calcio ma la festa della birra della città di Kulmbach. Il nome Kulmbach è conosciuto da un’infinitá di tempo dagli intenditori di birra e certamente ció non sorprende. Giá nell’antichitá, gli abitanti producevano birra, come testimonia il ritrovamento di un’anfora per contenere birra, risalente a 3.000 anni fa, e che oggi viene considerata come il piú antico indice di produzione di birra in Germania.

La storia del ponte di Casola è molto antica e s’intreccia con quella della nostra Opera Pia.
Se accettiamo l’ipotesi che la nascita di quest’ultima si possa far risalire alla seconda metà del ‘200 in forte affiliazione con quella di Santa Maria della Scaletta di Imola non ci sorprendono alcune analogie. Oltre alla medesima intitolazione a S. Maria (solo dopo il ‘500 l’ospedale di Casola sarà intitolato a Sant’Antonio Abate) entrambe provvedevano per statuto alla cura degli infermi e al governo del ponte. Padre Serafino Gaddoni (Le Chiese della Diocesi di Imola, pag. 224/225) riporta un brano del 1408 tratto dall’Archivio Parrocchiale di Valsenio dove si cita “..Thoma q. Iohanis de Cremona licentiatus in iure, gubernator hospitalis et Pontis Casule..”.

La musica balcanica e klezmer dell’ormai blasonata KLEZ GANG nata a Casola Valsenio richiamano atmosfere che possono ricordare atmosfere slave e zingare.
E' certamente un popolo strano quello che designa il ieri e il domani con la stessa parola, che non ha un verbo per tradurre il termine 'avere' (bisogna comporlo con un 'a me è, a te è...). Un popolo nel quale non esiste il concetto di eredità. Ogni zingaro deve costruirsi il suo patrimonio da solo.

La perplessità è lo stato d'animo che mi ha accompagnato prima della visione del Codice da Vinci, blockbuster realizzato da Ron Howard tratto dall'omonimo best-seller di Dan Brown (43 milioni di copie vendute). Normale! Il fenomeno mass-mediatico creato da questa uscita non ha precedenti. Si è calcolato che saranno circa 800 i milioni di spettatori, cifra ineguagliabile se sarà confermata. Che porta molti spettatori a giudicare relativamente male la grande maggioranza delle trasposizioni cinematografiche di libri famosi e meno famosi. Esempi lampanti possono essere “Il Signore degli Anelli” (Tolkien-Jackson) e “Shining” (King-Kubrick).

«La Brigata combattè in Italia dal 3 marzo al 25 aprile 1945. Solo poco più di 7 settimane fu dato ai soldati ebrei di combattere realmente contro il nemico, dopo cinque anni, finalmente fu concesso alla Brigata Ebraica – unica al mondo – con la sua bandiera di scontrarsi faccia a faccia con il nemico e di combattere per 54 giorni, però non ci fu concesso di inseguire il nemico in fuga».

Un po' in ritardo, ma volevo solo segnalare la copertina che Pulp ha dedicato a Cristiano per il suo numero di gennaio-febbraio (e che vedete qui a fianco) e soprattutto la lunga intervista contenuta nella rivista, che è una di quelle che va per la maggiore negli ultimi anni per quanto riguarda la critica letteraria incentratta sulla stretta attualità editoriale. Una sede prestigiosa quindi, che conferma l'interesse crescente suscitato dai libri di Cristiano, a cui come sempre va l'in bocca al lupo.

Michele Righini
Nel corso di questa intervista mi sono trovato piacevolmente sorpreso perchè ho scoperto quale successo stia vivendo la Roring Emily Band, l’orchestra di musica dixieland nata oramai sei anni fa, che in questi anni ha viaggiato per l’Italia e per l’Europa riscuotendo sempre grande consenso e simpatia.A parlare con me è stato Antonio Giorgi, membro fondatore e grande intrattenitore sul palco, dal quale, dopo mesi di buche da parte mia, riesco finalmente a farmi raccontare un po’ di storia e un sacco di aneddoti.

- Ma come si fa a diventare “priore”?
Era la fine del gennaio 2005 e stavo parlando con una delle organizzatrici della festa di S. Antonio dello scorso anno. Eravamo per strada e non so come fosse nata questa conversazione. Ricordo solo che per q

Che sia una figura di Santo antica è indubitabile. La sua prima biografia fu scritta dall’amico S.Atanasio, patriarca di Alessandria d’Egitto, attorno al 325 D.C., cioè l’anno del grande Concilio di Nicea che definì Maria Santissima, Madre di Dio.
A quel tempo, Antonio l’egiziano era già vecchio e da tempo conduceva una vita eremitica nel fondo del deserto.

È passato tempo a sufficienza per poter riflettere ad alta voce sul concerto di Ligabue del 10 settembre, quello che sarebbe dovuto entrare nella storia e che invece forse si è rivelato solo un immenso e ridicolo flop. Ligabue ha voluto esagerare, ha voluto strafare e come Apollo in Roky IV dove appunto i pugile italoamericano consiglia all’amico di non strafare, di non rischiare contro il colosso Ivan Drago, va inevitabilmente al tappeto e ci lascia addirittura la pelle, in questo caso Ligabue non ci ha lasciato la pelle (il suo disco è subito andato al n°1) ma ci è andato vicino, un baraccone così grande forse lo riesce a sostenere solo Vasco Rossi il cui pubblico addomesticato e lobotomizzato alza le mani, canta e piange, grida, si abbraccia e stringe gli accendini sempre e comunque (ma questo è un altro argomento).

“Conosco una vecchia storia che narra di un luogo misterioso, dove oramai è rimasta solo una vecchia casa abbandonata, in cui tanto tempo fa, in notti speciali, accadevano strane cose e si sentivano rumori sinistri e nessuno ha mai capito esattamente da dove provenissero, ma se ci si avvicina in quei particolari momenti si dice che ancora ci si sente…”