Scout

 

Il 18 agosto 2024 siamo tornati dalla route in Val Formazza dopo 6 giorni di cammino.

Siamo partiti da Ponte, ospitati dal grande Riccardo che ci ha mostrato il suo letto sospeso sulla montagna. Abbiamo fatto un giro ad anello scavalcando creste e attraversando valli stupende. Abbiamo avuto la possibilità di incontrare persone fantastiche nei vari rifugi, come Rita, la volontaria del rifugio Somma che con suo marito e altri ragazzi ci hanno accolto calorosamente dopo una lunghissima e faticosa camminata tra pioggia, grandine e vento.

Abbiamo passato ferragosto al rifugio 3A, che grazie alla sua vista mozzafiato ci ha regalato grandi emozioni, nonostante l’inaspettato freddo.

 

Grandi emozioni ce le hanno regalate anche le cene nei rifugi. Dopo una giornata intera di risotti in busta e frutta secca, la sera ci aspettavano piatti tipici del posto che ci dava le forze giuste per affrontare la giornata successiva.

Il 17 sera, dopo aver preparato una cena a piacere (no risotti!!!!!), abbiamo firmato tutti la carta di clan come conclusione di questa bellissima route.

Per rendere partecipi anche voi di questa route assurdamente fantastica, vi abbiamo lasciato un regalo (clicca qui), buona visione ebuona strada!!

 

 
 
 

“Guardo fuori dalla finestra
Il cielo è di un azzurro quasi cristallino,
il sole alto nel cielo illumina e scalda tutto attorno a sé
la natura si risveglia
forse complice anche la primavera.
Appoggio la tazzina di caffè sul comodino
Apro l’armadio
Tiro fuori la camicia
pulita e stirata
forse anche troppo
quasi non la riconosco
la indosso, arrotolando le maniche fino al gomito
poi metto il fazzolettone
fedele compagno di molte avventure
ha ancora i segni dell’ultimo campo invernale
prima di chiudere l’armadio
l’occhio mi cade sui pantaloni di velluto
non sono necessari
penso
poi ci ripenso
metto anche quelli
perché l’uniforme è l’uniforme
e le cose bisogna farle per bene
oggi devo girare un video da mandare al Reparto”

ESTOTE PARATI! Ovvero siate pronti, siate preparati. Questo è il motto del Reparto.
Noi non eravamo preparati a tutto questo, però non ci siamo scoraggiati e abbiamo cercato soluzioni alternative per riuscire a portare avanti le nostre attività con i ragazzi.
Via telematica 😊

"Servire" è il motto della branca R/S.

Quest'anno noi, il clan " Ombre Mobili" del gruppo scout Casola Valsenio 1, abbiamo affrontato una route di servizio presso la comunità di Sasso. 
È stata un'esperienza forte, perché ci siamo immersi nella quotidianità che questi ragazzi vivono ogni giorno. 
Abbiamo lavorato insieme a loro, cogliendo l'occasione per conoscerli e farci conoscere meglio. 
Abbiamo condiviso momenti di relax, portando un po' del nostro mondo scout all'interno della comunità. 
I ragazzi ci hanno insegnato quanto sia bello e divertente vivere in quella grande famiglia, ma anche quanto costi sacrificio e fatica ricominciare da capo. 
Noi, ci siamo impegnati per entrare in questa nuova realtà, realizzando che la nostra comunità non è poi tanto diversa dalla loro. 
Il lavoro, la difficoltà, la stanchezza non sono stati così pesanti, perché affrontati insieme, tutti assieme. 
Per il tempo che abbiamo passato con loro, la nostra comunità si è estesa creando una bella famiglia allargata. 
Perciò grazie a voi, ragazzi di Sasso, per averci permesso di capire realmente che cosa vuol dire fare servizio e per averci fatto riscoprire valori scout a volte dati per scontati. 
Come dice B.P ( fondatore dello scoutismo) : " gioca, non stare a guardare”.

Vi doniamo una pagina del nostro diario della strada fatta successivamente al nostro servizio.

 

Ciao Clan, non so con quali forze stiamo scrivendo questa pagina di diario la giornata di oggi è stata letteralmente devastante!
Come le mattine precedenti sveglia ore 7, tutti in piedi, lodi, colazione e  dopo aver pulito la casa canonica di Don Nilo in quindici minuti siamo partiti con lo zaino in spalla per un viaggio catastrofico.
In realtà non c’è molto da descrivere, quello che abbiamo fatto è stato salire.
Da Popolano siamo saliti verso Monte Gianni sotto il sole cocente, sudati come delle “pidrie” (cit. Pietro), in preda a spasmi ed allucinazioni dovuti dall’overdose di Polase. Scoccata l’una abbiamo scagliato lo zaino a terra ed abbiamo pranzato nel bel mezzo di una salita in mezzo al bosco.
Sotto palugo tutto d’un tratto il cielo si è oscurato ed è iniziato il diluvio universale, così siamo stati costretti a tirare fuori il nostro equipaggiamento da pioggia, una vera e propria tromba d’aria si è abbattuta su di noi. Dopo circa un ora è tornato il sole a scaldarci nella strada che portava a Gamogna.
Arrivati e piantate le tende abbiamo incontrato Suor Rosalba che ci ha donato una bellissima e provocante testimonianza di fede sul perdono.
Alle 18,30 abbiamo partecipato alla messa con le sorelle celebrata dal Don e siamo tornati alle tende. Ora siamo qui, stanchi, con Pietro che spara scemenze, Naike pensa alla pulizia delle sue unghie e le pance che brontolano dalla fame.
Siamo stanchi e felici, il diario è finito, andate in pace e buona notte. 

Vogliamo augurare una buona strada ai ragazzi che hanno preso la partenza Maria, Emma, Francesca e Filippo, vi vogliamo bene e buona vita.

Il Clan Ombre Mobili

 

È bastata una lettera inviata nella buchetta di ciascun lupetto per far scattare la magia del campo ancora prima della partenza. Quella lettera, inaspettata, racchiudeva l’ammissione alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e un biglietto del treno da mostrare la mattina della partenza al binario 9 ¾ presso la stazione di Casola Valsenio. Così il 3 Agosto tutti i lupetti si sono recati al luogo indicato con il proprio zaino, un mantello nero e una bacchetta magica, pronti per partire verso mondi incantati e vivere avventure circondati dai più potenti maghi e streghe di ogni tempo, da amici e strane creature magiche.

Il campo estivo si è svolto dal’3 al 9 Agosto presso la Casa “la Fonte”, località Barbiana , Vicchio (FI) e oltre a far vivere l’avventura all’interno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ha dato l’occasione al Branco Waingunga di Casola Valsenio 1 di condividere esperienze di crescita insieme alle figure di San Francesco, protettore del Lupetti e Don Milani, un parroco che ha saputo essere “maestro degli ultimi” e che ha fondato una scuola gratuita aperta a tutti proprio lì a Barbiana.

 

Alcune righe tratte dal diario scritto dai lupetti durante il Campo:

“ Per arrivare alla casa del campo abbiamo camminato per un tragitto molto lungo, sotto il sole! Arrivati poi abbiamo mangiato e dopo un po’ di siesta, ci siamo messi in cerchio e con una cerimonia un cappello parlante ci ha diviso nelle squadriglie del campo! Wow! ” (i Grifondoro – 3 Agosto 2017- )

“Oggi ci siamo svegliati con ”lupo salta su”, abbiamo fatto ginnastica e subito dopo abbiamo fatto colazione. Poi ci siamo incamminati a piedi per visitare la chiesa e la parrocchia in cui abitava Don Milani, un prete che ha costruito una scuola per tutti i bambini, anche poveri; il bello è che i bambini si costruivano tutto il materiale necessario da soli! (panche, tavoli, attrezzi per lavorare il legno …) .” (i Serpeverde -4 Agosto 2017- )

“Stamattina abbiamo fatto un gioco che si chiamava Quidditch , in cui noi dovevamo passarci la palla e tirarla dentro ai dei cerchi, poi alla fine quando arrivava il boccino d’oro, un cercatore di ogni squadra doveva correre dietro a Chil per cercare di prendere il boccino che lui teneva con un filo.. è stato bellissimo!” ( i Tassorosso -5 Agosto 2017- )

“ Tornati dalla messa abbiamo fatto la cerimonia delle maghettiadi per dare inizio ad una serie di giochi, dove ognuno ha potuto far vedere tutte le proprie qualità. Poi finite le prove, i cambusieri ci hanno preparato le crepes con la nutella! E a essere sinceri erano una vera delizia! Infine dopo aver gustato la merenda abbiamo fatto un’attività manuale sul Cantico delle Creature di San Francesco. “ (i Corvonero -6 Agosto 2017-)

Sono stati giorni intensi, pieni di allegria e voglia di fare, dove ognuno ha voluto dare il meglio di sé. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i lupetti e i mitici cambusieri, Maria, Edoardo, Lucia e Benedetta, che si sono resi disponibili per prepararci buonissimi pasti. Infine un saluto ai vecchi lupi del Cda, Veronica, Noemi, Graziella, Thomas, Denise, che con il campo Estivo hanno concluso il loro viaggio all’interno della Giungla per intraprendere nuove avventure nel Reparto.

I capi

 

Noi ragazzi del noviziato insieme ai nostri capi Nico e Giuly, siamo partiti per Colle di Tramazzo, località tra S. Benedetto in Alpe e Tredozio, dove abbiamo partecipato al Challenge con i noviziati di Imola, Lugo e Massa Lombarda.

Si tratta di una competizione a pattuglie che viene disputata ogni anno. La nostra presenza è forse stata la prima nella storia dello scoutismo casolano, ma non ci vogliamo sbilanciare con queste affermazioni. 

Si partecipa tramite pattuglie maschili e femminili per dimostrare e confermare le abilità apprese durante gli anni di reparto, con una preparazione apposita prima della data della sfida.

Le prove sono state: topografia, animazione, ingegno, hebertismo, segnalazione e abilità di costruire correttamente un rifugio con materiali forniti della natura circostante o presi direttamente del nostro zaino più qualche prova a sorpresa.

Partiti nel pomeriggio con la prova di topografia abbiamo tracciato, tramite angoli e distanze (azimut) sulla cartina, una destinazione comune per poi raggiungerla tramite i diversi sentieri che portano al lago di Tramazzo. 

Arrivati a destinazione, dopo aver recuperato i dispersi, ci hanno incaricati di costruirci il rifugio per la notte.

Nella serata abbiamo affrontato la prova d’espressione attorno al fuoco serale ed in seguito cenato attorno ad esso. 

La notte è trascorsa tra rifugi, bestie e schiamazzi.

Nella mattinata seguente le prove sono state interessanti: arrampicata, canoa, labirinti, primo soccorso, segnalazione ed ingegno. Ci sono costate un sacco di energie ma ne è valsa la pena!

L'esperienza è stata apprezzata pienamente da ogni membro del nostro gruppo e gli stessi capi si sono complimentati con noi per la carica e la serietà che ci abbiamo messo. 

Non dimenticheremo il bellissimo luogo dove abbiamo trascorso la nostra avventura, i nostri compagni e ciò che ci hanno offerto e insegnato. Un ricordo particolare va all'omelia della messa nel bosco. 

Ringraziamo i nostri capi che ci hanno dato la possibilità di partecipare a questa competizione che ci ha lasciato un bellissimo ricordo in questo anno speciale di noviziato.

                        

I ragazzi del Noviziato Mercurio

 

L’ANTEFATTO  CIOE’ MERCURIO

Il primo fu “Mercurio” dal nome del messaggero degli dei. Ne uscirono tre numeri, era l’organo di informazione del gruppo scout Casola Valsenio 1° . Quasi nessuno ormai se ne ricorda, salvo alcuni vecchi scout, allora ragazzini ed ora nonni.

Lo si stampava con un ciclostile modello primordiale in dotazione alla parrocchia. C’è qualcuno che si ricorda cosa era un ciclostile? Una cassetta con un paio di rulli, un inchiostratore ed una manovella.

Si preparavano delle matrici in cui un foglio trasparente, una specie di carta velina, incisa dalle lettere di una macchina da scrivere - rigorosamente Olivetti -  fungeva da supporto per lo scritto. Immessa una matrice nel ciclostile, questa si inchiostrava avvolgendosi in un rullo, poi dalle lettere incise fuoriusciva l’inchiostro che riproduceva lo scritto imprimendolo nel foglio bianco.

Con un punteruolo apposito si potevano anche incidere rudimentali disegni, tipo graffiti.

Il primo numero di Mercurio uscì il 5 Gennaio 1961 e rappresenta l’inconfutabile testimonianza che lo Scoutismo a Casola Valsenio, anche se consacrato ufficialmente solo nel Maggio del 1963,  con la pronuncia delle prime solenni promesse, in realtà esisteva già ben strutturato in una squadriglia libera fin dal 1960.

Nelle tre o quattro pagine di ogni numero di Mercurio troviamo un po’ di  vita scout della quadriglia, un po’ di cronaca del paese, un  racconto avventuroso di una tipica banda di adolescenti a puntate, qualche barzelletta e financo lo schema di un rudimentale  ricettore a distanza di radiotrasmittenti.

 

Il virus della carta stampata

La pubblicazione di Mercurio durò solo tre numeri ma l’esperienza fu sufficiente per innestare il virus della carta stampata ed il gusto del reportage giornalistico nello scoutismo casolano, un virus che esplose qualche anno dopo e che, salvo una breve pausa di riflessione a cavallo dell’anno 1995 e 1996, aprì una epopea che dura tuttora.

Sfogliare oggi i fogli ingialliti, rudimentalmente stampati e graffitati di Mercurio, con le simpatiche storielle delle avventure di una banda di ragazzi, con le barzellette di una arguzia semplice e disarmante  - che tuttavia, forse proprio per la loro freschezza, ancora oggi nel leggerle suscitano un moto di ilarità spontanea e istintiva - e con i severi “pistolotti” di elogio per la validità ed efficacia dei metodi e delle esperienze formative scouts contrapposte al qualunquismo ed al lassismo vigente in buona parte della società, provoca un moto di tenerezza e di simpatia, mista ad un leggero velo di nostalgica commozione per il passato “eroico” degli anni - ahimè! - perduti della giovinezza e per un tempo in cui, nonostante le ristrettezze economiche, tutto sembrava a portata di mano  e possibile, compreso un futuro migliore.

 

Il 17 agosto è cominciata la nostra avventura a Sappada (Belluno);dopo aver passato la notte in campeggio, abbiamo preso la seggiovia per iniziare il nostro cammino. Abbiamo trascorso 3 giorni sulle Dolomiti, che avventura!  L’ostacolo del primo giorno è stato oltrepassare il “passo del mulo” che ci ha portati ad un rifugio dove abbiamo piantato le tende.

Il secondo giorno ci siamo incamminati con destinazione... il monte Peralba! Breve ma molto, molto intensa. Purtroppo il tempo non ci ha permesso di concludere la camminata prevista e siamo stati “costretti” e cambiare programma. Eliminato un pezzo di cammino (che peccato!), abbiamo lasciato gli zaini al rifugio e siamo partiti per una breve passeggiata (senza zaini si va con un filo di gasss...).

Abbiamo montato le tende e ci siamo riscaldati nel rifugio Calvi (2164m).

“Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi...” per la nostra gioia, il terzo giorno abbiamo concluso il tratto di strada che non avevamo fatto il giorno prima. La scalata del monte Peralba (2694m) è stata molto faticosa ma la gioia e la meraviglia hanno ricompensato tutte le fatiche. Dopo avere lasciato il nostro fazzolettone e la catenina con il nome Ester sulla croce posizionata nella cima della montagna, siamo tornati al rifugio (passando per l’Austria ☺). La sera, ritornati alla civiltà, ci hanno accolti i genitori del Don con una deliziosa cenetta a base di funghi. Il giorno dopo, i capi ci hanno diviso in pattuglie e siamo partiti per l’hike. Maria e Filippo, i poveretti, dopo avere oltrepassato un monte sono riusciti a trovare ospitalità in un campeggio, mentre Emma e Francesca sono riuscite a guadagnarsi una stanza in albergo. Tornati al campeggio Val Visdende abbiamo raggiunto la famosa dimora di “Don Lino Caprio”. Don Lino Caprio ci ha accolti in un bellissimo ristorante dove abbiamo mangiato: funghi, capriolo, polenta e formaggio. Diciamo che questo “Don Lino Caprio” ci ha accolti proprio bene, e per la prima volta siamo andati a dormire con la pancia piena. Il penultimo giorno l’abbiamo passato dal mitico sindaco di Lozzo di Cadore (zio dei Manfreda).

L’ultima notte l’abbiamo passata lì e con tanta tristezza siamo ripartiti verso Casola Valsenio. Ringraziamo i nostri capi che ci hanno organizzato questa bellissima route in cui abbiamo provato tantissime emozioni indescrivibili.

 Un saluto dal Clan (Maria, Filippo, Laura, Emma, Francesca)

Lupi!…Yahoo…Pronti per il Grande..Urlo!

Un altro grande anno è ormai iniziato e le sestiglie hanno già intrapreso il sentiero nella giungla, con Mowgli e tutti gli altri animali della Waingunga.
Tanti cuccioli si sono aggiunti al nostro Branco per fare del loro meglio, imparando a muovere le proprie impronte insieme a Akela, Bagheera, Kaa e Raksha.
Le sestiglie sono formate: Neri, Bianchi, Fulvi e Pezzati, non manca più nessuno (solo non si vedono i due leocorni).
Il campo invernale ci ha visti impegnati a cercare Curiosetto, il piccolo elfo di Babbo Natale, perso al polo nord il quale ha meritato un importante nomina all’interno dello staff di Babbo Noel vista la sua grande bontà.
Incredibili doni ci ha portato, hand made, uno più bello dell’altro.
La prima a trovare Curiosetto e a guadagnarsi il titolo di miglio Elfo è stata la sestili dei Bianchi! E’ stata una gara campo agguerritissima con i Neri, i Fulvi e i Pezzati staccati di pochi punti, grandi tutti!

Ormai i primi cuccioli iniziano a recitare le loro promesse davanti a tutto il branco, una volta che tutti avranno la loro nuova pelle si darà inizio alla nuova stagione di caccia che spingerà ogni lupetto a cacciare le proprie prede.
Alla nostra staff si sono aggiunti Wontolla (ma non molla) e Ikki (chicchirichì) che ci accompagneranno nella giungla per tutto l’anno.

Grandi sfide attende il nostro Branco e saremo sempre pronti a fare del nostro meglio!

 

Buona Caccia.

- I Capi -

 

 Thinking Day 2015!!

Salve a tutti! Finalmente è arrivato il momento di raccontarvi del nostro thinking day di reparto!

Insieme ai reparti dei gruppi di Imola e Massa Lombarda, ci siamo incontrati il pomeriggio del 21 Febbraio per iniziare la nostra avventura: i capi con un bellissimo lancio, ci hanno fatto capire che quest’anno sarebbe stato un po’ diverso dal solito: ogni squadriglia avrebbe passato questa esperienza con squadriglie di altri gruppi, andando a formare così nuovi reparti!!

Abbiamo così cominciato con un grande gioco, tutti insieme, attraverso il quale abbiamo scoperto le squadriglie che sarebbero stati le nostre compagne di viaggio in questa avventura!!; noi Tigri/Aquile era stabilito che saremmo andate nella sede dell'Imola 2; destinazione Zolino!!

Dopo una bella camminata, siamo arrivati ed abbiamo cominciato con qualche giochetto per imparare a conoscere i nomi dei nostri nuovi compagni di viaggio; dopo di chè, abbiamo fatto una bella attività, per scoprire quanto noi osserviamo e applichiamo le leggi Scout: per esempio c'erano quesiti su quanto o a chi offriamo il nostro aiuto o quanto cerchiamo di rispettare l'ambiente intorno a noi; è risultato che molti di noi, in conclusione, non rispettano e non apprezzano a pieno ciò che di più importante c'è intorno a noi: l'ambiente e anche le persone che effettivamente non conosciamo.

Dopo una buonissima cena, abbiamo fatto l'arena (che devo dire piuttosto diversa da come noi la facciamo di solito: infatti molto deluse non abbiamo cantato "Il fuoco dell'esplorator"), ma abbiamo fatto tanti giochi nuovi, alcuni piuttosto agguerriti!!
La giornata si è poi conclusa con la preghiera della sera.(e senza il San Giorgio).

 

 

 

 

 

 

 

L’estate è stata un pò movimentata per la nostra Comunità Capi: in una calda serata di luglio abbiamo salutato Albo con un’allegra cena augurando buona strada a lui e alla sua nuova famiglia. In seguito abbiamo festeggiato con grande gioia l’arrivo del piccolo Elia che abbiamo già conosciuto durante il Campo Estivo! Tutto il gruppo Scout fa i complimenti a Mamma Silvia e a Babbo Michele! Ma le novità non finiscono ancora perchè a giugno abbiamo dato il benvenuto in Co.Ca a Simone, fresco fresco di partenza e a settembre abbiamo accolto con grinta l’entrata di Ilaria che ha trascorso insieme al Reparto il Campo Estivo.
E... non contenti abbiamo “reclutato” direttamente da La Spezia anche Alessandro, un capo che ci accompagnerà durante questo nuovo anno Scout.

Un anno pieno di cambiamenti per il branco Waingunga!!!!!
Dopo il sofferto abbandono del vecchio Akela, scendono in campo 10 veterani lupetti, rinforzati da 10 grintosi cuccioli meritevoli della pelle bianca e ufficialmente componenti del branco. Non può mancare alla loro guida una nuova staff con tanta voglia di mettersi in gioco, composta da Akela, Bagheera e Kaa.
Gli ingredienti principali del nuovo anno: tanto entusiasmo e voglia di fare, nuovi progetti da realizzare, viva partecipazione e tanta tanta voglia di crescere insieme!
Ma la cosa come sempre più importante è che ognuno è chiamato con la sua unicità, a rendere indimenticabile ogni esperienza condivisa.
Con cuori accesi e occhi aperti, siamo già impazienti di trascorrere assieme le tanto attese vacanze di branco invernale. Per i vecchi membri tante conferme e per i nuovi tante aspettative, con l’augurio che tutti possano sentirsi parte di questa grande famiglia.

Akela

Eccomi qui, zaino in spalla, pronto per partire verso un nuovo cammino;
Non avrei mai pensato che una semplice esperienza iniziata per gioco mi avrebbe cambiato e migliorato come persona. Eppure eccomi qua, pronto a Partire.
La “partenza” è la cerimonia scout nella quale un ragazzo è consapevole di proseguire il suo cammino da solo, manifestando lo stile maturato tramite l'esperienza scout vissuta.
Per celebrare la mia partenza io e il Clan abbiamo deciso di organizzare un'uscita di due giorni sul monte della Faggiola.
Siamo partiti tutti carichi da Casola e ci siamo diretti a destinazione.
Giunti sul posto, dopo qualche gioco era arrivato il momento delle famose lettere in cui gli altri componenti del Clan scrivevano una lettera a me e io ne scrivevo una per il gruppo.
Devo dire che è stata dura scriverla perché tutte le emozioni che ho passato in questo mio cammino valgono più di mille parole.
Dopo una buona cena ci siamo riuniti per l'Arena in cui Lory ha deciso di salutare il clan, prendendo l'uscita dal gruppo. 
Con il canto del San Giorgio siamo andati a dormire in attesa dell’alba.

Sì, è stata proprio una grande impresa quella del reparto quest'anno; forse perchè eravamo così scoraggiati il giorno prima (dato il forte nubifragio promesso dalle previsioni meteo) che, la mattina del grande evento, quando abbiamo visto il sole fare capolino, ci siamo sentiti proprio fortunati!!!!

Ci siamo riuniti il 3 maggio per prepararci (soprattutto mentalmente) all'arrivo di più o meno cento persone! Una grande impresa per il nostro "strano" reparto!

Ebbene abbiamo preparato i tavoli e fatto diverse attività mentre gli aiuto-capo preparavano (il bellissimo) alzabandiera.

Ma di certo non vorrete sapere la preparazione!

Al mattino ci siamo svegliati con le nostre solite facce stravolte e siamo scesi per un pò di ginnastica mattutina. Mitica colazione scout e finalmente, quando realizziamo che dobbiamo cucinare per un centinaio di persone e vediamo che il cielo ci regala una prospera giornata di sole, ci mettiamo al lavoro per preparare il pranzo: i lupi prepareranno i pomodori gratinati e le banane ripiene di cioccolato, le aquile la salsiccia e gli spiedini di frutta ricoperti di cioccolato, le tigri le patate con l'uovo e la pancetta e gli sciacalli bruschette di diversi tipi.

Eccoci tutti belli e indaffarati (con un dolce sottofondo di chitarra) a tagliare innumerevoli fette di pane, farcire pomodori, svuotare e riempire una dose notevole di patate con l'uovo e pezzetti di pancetta e dividere e tagliare banane, mele e fragoline!

L’1 marzo, noi ragazze dell’alta squadriglia, ci siamo recate  al palazzo delle associazioni di Faenza per un appuntamento al centro SOS DONNA. Questo centro è in piedi dal 1944 per iniziativa di una donna alla quale era stata bruciata viva un’amica dal marito.

 Subito abbiamo visto le stanze dove avvengono i colloqui con le vittime e siamo rimaste colpite dalle sagome ricoperte di nomi ed età delle donne che hanno subito violenza nel 2013 in Italia. In tutto erano 128 con fascia di età compresa dai 30 ai 55 anni. Attraverso varie slide Azzurra, la ragazza che ci ha splendidamente accolto, ci ha mostrato in cosa consiste il suo lavoro e quello delle altre operatrici del centro: ascoltare donne che subiscono violenza. Il 98% dei violenti è il compagno attuale o l’ex e il rimanente è un uomo sconosciuto.

L’1 marzo, noi ragazze dell’alta squadriglia, ci siamo recate  al palazzo delle associazioni di Faenza per un appuntamento al centro SOS DONNA. Questo centro è in piedi dal 1944 per iniziativa di una donna alla quale era stata bruciata viva un’amica dal marito.

 Subito abbiamo visto le stanze dove avvengono i colloqui con le vittime e siamo rimaste colpite dalle sagome ricoperte di nomi ed età delle donne che hanno perso la vita nel 2013 in Italia. In tutto erano 128 con fascia di età compresa dai 30 ai 55 anni. Attraverso varie slide Azzurra, la ragazza che sta svolgendo il servizio civile, e che ci ha splendidamente accolto, ci ha mostrato in cosa consiste il lavoro delle operatrici del centro: ascoltare donne che subiscono violenza. Il 98% dei violenti è il compagno attuale o l’ex e il rimanente è un uomo sconosciuto.