Dalla Colla di Casaglia al Bivacco. Parte la Route 2013 e fa un caldo infernale, saranno i giorni più caldi di tutta l’estate. Lo zaino pesa da subito, ma una certa esperienza ci permette di essere equipaggiati bene e pronti a tutte le eventualità. Solo un fattore è stato previsto, ma non completamente: il rifornimento d’acqua. Ci vorranno 24 ore prima di ritrovare una fonte d’acqua. Passiamo 6 ore tra boschi, punti panoramici, felci altissime da abbassare con bastoni, rovi da strappare e il miraggio di una fontana. Il nostro rifornimento d’acqua è discreto, una borraccia a testa e una bottiglia grande d’acqua, ma la sete è tanta. Il sole inizia a tramontare, lo spettacolo è meraviglioso, ma non riusciamo a trovare il benedetto primo bivacco.
Lungo il sentiero incontriamo qualche capanno ma non è la nostra meta, finalemte troviamo una baracca che può sembrare un rifugio, ma sulla carta i conti non tornano. Ci fermiamo a contemplare il sole che scende dietro i monti e ne segna i profili, ci guardiamo in faccia, beviamo un sorso d’acqua e si riparte. 200 metri e un cinghiale ci sbarra la strada, poi cambia idea e se ne va. È quasi buio. 100 metri dopo inizia nuovamente il bosco. Sotto gli alberi il buio è totale, accendiamo le pile e ci facciamo un po’ di coraggio… ecco il bivacco del CAI. Una baracca di legno al limite del bosco abitata da ghiri. Rinfrancati dal non dover camminare al buio piantiamo le tende, cuciniamo le nostre immancabili buste di riso, ridiamo, ringraziamoil Signore della bella giornata e ci addormentiamo. Poco più in là si vedono le stelle, ed anche se la notte nel bosco non è mai silenziosa ,è un piacere addormentarsi al riparo di una tenda. L’avventura, spesso è qui che si nasconde il segreto dello scoutismo, in questa lente d’ingrandimento che ti fa apprezzare di più il ritmo del tuo passo, la natura che ti circonda, ma soprattutto la bellezza dei rapporti umani che si creano, insieme, uniti. Buona strada