Politica

Casola Valsenio, 11 giugno 2024 - Maurizio Nati è stato eletto sindaco di Casola Valsenio alle ultime elezioni amministrative che si sono svolte l'8 e il 9 giugno 2024. I risultati ufficiali confermano una vittoria significativa per Nati, candidato della lista "Centro-Sinistra Uniti per Casola".

Maurizio Nati, candidato sindaco per Uniti per Casola, è il successore di Giorgio Sagrini alla poltrona di sindaco di Casola Valsenio. L’ex vicesindaco era l’unico a correre per la carica di primo cittadino e la sua conferma era vincolata al superamento del quorum del 40% degli aventi diritto, abbondantemente superato con il 71,7% dei partecipanti al voto.
Il quorum è stato superato anche sui voti validi, non solo su quelli espressi. La lista di Nati ha ottenuto un totale di 1.251 voti, ovvero l'88,47% dei voti validi espressi.

Risultati sulle preferenze:
Flavio Sartoni - 65 voti
Sara Acerbi - 47 voti
Giancarlo Cantagalli - 47 voti
Dorothee Karina Bulling - 45 voti
Sonia Galliani - 40 voti
Filippo Manfreda - 39 voti
Genny Morara - 28 voti
Francesco Naldi - 27 voti
Filippo Dardi - 26 voti
Paride Ridolfi - 22 voti

Lo scenario amministrativo in caso di mancata elezione

Quando un'amministrazione comunale viene commissariata, un commissario prefettizio viene nominato dal Prefetto della Repubblica per gestire l'amministrazione del comune fino alle prossime elezioni. Questo accade quando le elezioni non producono un risultato valido, ad esempio per mancato raggiungimento del quorum. Il Prefetto nomina quindi un commissario prefettizio che assume tutte le funzioni del sindaco, della giunta e del consiglio comunale. Il commissario gestisce l'ordinaria amministrazione del comune e le decisioni straordinarie necessarie. Non può prendere decisioni politiche di lungo termine ma si limita a garantire il funzionamento amministrativo del comune.

Quali sono le implicazioni del commissariamento?
Sebbene il commissariamento di un'amministrazione comunale possa offrire vantaggi in termini di neutralità, per aiutare il comune a superare periodi di difficoltà fino a quando non si possano tenere nuove elezioni democratiche, presenta diverse sfide e limitazioni. Vediamole assieme:


Limitata Visione a Lungo Termine
Quando un comune viene commissariato, il commissario prefettizio si concentra principalmente sulla gestione quotidiana e sull’ordinaria amministrazione del comune. Questo approccio porta a una serie di conseguenze specifiche:

Assenza di Pianificazione Strategica: Il commissario, non essendo un rappresentante eletto con un mandato politico, non ha l’obbligo né l’incarico di sviluppare piani a lungo termine per il comune. Questo significa che i progetti di sviluppo urbano, le iniziative economiche di lungo periodo e le strategie di crescita sostenibile vengono spesso accantonati o posticipati.
Gestione Reattiva piuttosto che Proattiva: Il commissario tende a reagire ai problemi che emergono piuttosto che anticiparli e pianificare soluzioni preventive. L’approccio è quindi più orientato a mantenere lo status quo e a risolvere le emergenze immediate.
Blocco di Progetti di Sviluppo: Grandi progetti infrastrutturali, iniziative di rigenerazione urbana, piani per lo sviluppo economico e sociale del territorio, che richiedono una visione politica a lungo termine e un consenso ampio, vengono spesso sospesi o rallentati. Questo può causare ritardi significativi e la perdita di opportunità per il comune.
Scarso Coinvolgimento della Comunità: Le decisioni strategiche richiedono spesso il coinvolgimento attivo della comunità. Il commissario, invece, non ha la stessa legittimità politica e, di conseguenza, tende a evitare processi partecipativi complessi, limitando il coinvolgimento della cittadinanza.
 

Rallentamento dei Processi Burocratici
La gestione amministrativa sotto un commissario prefettizio può portare a un rallentamento dei processi burocratici per diverse ragioni:

Transizione e Adattamento: Il commissario e il suo staff devono prendere il controllo delle operazioni amministrative esistenti. Questo periodo di transizione può comportare un rallentamento, poiché il nuovo team deve familiarizzare con le procedure, i progetti in corso e le questioni locali specifiche.
Mancanza di Continuità: Il commissario può trovarsi a lavorare senza la continuità di una giunta comunale che ha seguito i progetti e le pratiche dall’inizio. Questo può portare a ritardi nell'implementazione delle politiche e nella gestione dei progetti.
Decentralizzazione delle Decisioni: Spesso, decisioni che richiederebbero il consenso del consiglio comunale devono essere gestite direttamente dal commissario, che potrebbe avere un carico di lavoro significativo e meno tempo per dedicarsi a ciascun problema in maniera approfondita.
Riduzione dell’Efficienza Operativa: La gestione ordinaria, priva della guida politica e della direzione strategica, può diventare meno efficiente. La mancanza di una visione chiara e condivisa rallenta il processo decisionale e può portare a una burocrazia più lenta e meno reattiva.
Minore Motivazione del Personale: Il personale comunale può essere demotivato dalla mancanza di una leadership politica stabile e dalla percezione di incertezza sul futuro. Questo può tradursi in una minore produttività e in un allungamento dei tempi di risposta e di esecuzione delle pratiche amministrative.
Prioritizzazione delle Emergenze: Con il commissario, le risorse e l’attenzione possono essere maggiormente concentrate sulla gestione delle emergenze e delle questioni immediate, a scapito della risoluzione tempestiva di altre pratiche amministrative meno urgenti.

Francesco Rivola

Le sfide del quorum e l'incertezza elettorale in un contesto senza competizione

La redazione de «Lo Spekki(ett)o» si stava preparando ad organizzare, come già fatto nel 2019, un bel dibattito fra i candidati alla carica di sindaco nelle elezioni amministrative del 2024, avevamo già scelto la data, bloccato informalmente la sala del Cinema Senio, deciso come impostare la serata poi… beh, poi abbiamo scoperto che un dibattito era impossibile per assenza di contraddittorio. Una doccia fredda, inutile dirlo, non ce l’aspettavamo proprio. Allora abbiamo pensato che questo era il tema cardine di questa elezione. Che non significa che non siano importanti il programma dell’unico candidato, i nomi presenti nella lista, le parole che i candidati diranno da qui alle elezioni. Ma prima va fatto un altro discorso. Abbiamo provato a mettere in campo un ragionamento e a dare qualche spiegazione tecnica su quello che può accadere. Poi, a urne chiuse, ci sarà tempo per parlare di altro. Ma per guardare al futuro, facciamo un passo indietro...

Sabato 11 maggio 2024
Dopo settimane di indiscrezioni, suggestioni e supposizioni è arrivato il momento di conoscere ufficialmente i nomi dei candidati alla carica di sindaco di Casola Valsenio e le liste dei candidati al Consiglio comunale. Se nel campo del centro-sinistra è emerso con chiarezza già da un paio di settimane che il nome ufficiale del candidato sindaco è quello di Maurizio Nati – attuale vice-sindaco, che dopo una prima fase di riflessione in cui sembrava poco propenso ad accettare la proposta, probabilmente per la stanchezza, ha deciso poi di confermare la volontà di candidarsi alla carica di primo cittadino – nel campo del centro-destra le cose restano piuttosto incerte. Alcuni nomi circolano tra le chiacchiere di paese, si tratta a volte di attuali consiglieri, altre volte di persone nuove nel mondo della politica, addirittura qualcuno allude a nomi di un certo calibro nella politica locale e, qualcuno aggiunge, nazionale. In molti pensano che il mistero che aleggia intorno al nome del candidato del centro-destra sia dovuto alla volontà della compagine politica di giocare una carta importante all’ultimo momento. Nessuno si immagina quello che succederà.
Allo scadere dei termini di presentazione delle liste, con sorpresa generale, si scopre che correrà per le prossime elezioni amministrative la sola lista “Uniti per Casola” con candidato sindaco Maurizio Nati. Bisogna essere piuttosto esperti di diritto per non sottovalutare la situazione, infatti in molti pensano che le prossime saranno elezioni senza gara, senza competizione democratica, che il risultato è scontato. Ma le cose non stanno così, anzi si complicano.


Il quorum
Quorum è una parola latina che in questo caso indica «il quoziente, in numeri o in percentuale, dei voti espressi o dei votanti, richiesto perché una elezione o una delibera sia valida». In questi casi il quorum è fissato al 40%. Che cosa significa in pratica? Significa che se il numero dei votanti non raggiungerà almeno la quota del 40% degli aventi diritto le elezioni saranno invalidate, non verrà eletto nessun sindaco e le sue funzioni verranno svolte da un commissario.
Raggiungimento del quorum
Un’altra condizione per l’elezione dell’unico candidato alla carica di sindaco è che all’interno del numero dei votanti, quindi di quel 40% come minimo di cui sopra, la maggioranza dei voti vada a quell’unico candidato sindaco. Questo significa che il numero dei voti validi (in questo caso per forza i voti espressi a favore di Maurizio Nati) dovrà superare il numero delle schede nulle o bianche.
E dopo? Commissario?
Mettiamo il caso che non si raggiunga il quorum. A questo punto verrebbe nominato dal Prefetto della Repubblica un commissario che rimarrebbe in carica fino alle prossime elezioni ordinarie previste (leggi approfondimento). La presenza di un commissario implicherebbe l’assunzione da parte sua di tutti gli incarichi, deleghe e competenze di sindaco e assessori. Ovviamente non si insedierebbe il Consiglio comunale e sparirebbero le occasioni del dibattito democratico previste.
In caso di elezione del sindaco
Nel caso dovesse essere eletto Maurizio Nati, allora si insedierebbe anche il Consiglio comunale, ovviamente privo della componente di minoranza. Questa opzione significherebbe, automaticamente, che il Consiglio comunale, formato dai soli componenti della maggioranza, perderebbe di fatto il valore per cui è stato scelto ovvero quello della discussione. È vero infatti che non è un automatismo che tutti i membri di maggioranza di un Consiglio comunale votino sempre e comunque tutte le delibere, ma si tratta di situazioni sporadiche ed episodiche; solitamente la maggioranza è compatta nel momento di appoggiare le scelte della Giunta comunale. Vorrei evitare la lezioncina di storia, ma vale la pena ricordare che fin dall'antichità, nelle civiltà in cui sono riconoscibili le prime forme della democrazia, il valore che si attribuiva alla democrazia era anzitutto il valore della parola. Poter prendere la parola è appunto il primo gesto della democrazia. Come ebbe modo di ricordarmi un mio maestro, destinato e votato quasi per statuto ad un ruolo di minoranza nelle occasioni di discussione e nelle occasioni istituzionali in cui si era trovato a svolgere un ruolo di rappresentanza, «le minoranze servono sempre»; come a dire che anche un ruolo di minoranza ha grande dignità e importanza nel dibattito pubblico, sempre. Se ci ragioniamo bene, l'assenza di componenti della minoranza significa, di fatto, lasciare una parte della cittadinanza senza la possibilità di avere dei propri rappresentanti e di esprimersi tramite loro.
Perché non correre?
Di fronte alla mancanza di una lista propriamente di centro-destra o comunque di un’altra lista che potesse raccogliere preferenze da quell’area di riferimento, sorge spontanea la domanda su quale sia la ragione di una scelta di questo tipo.
La prima ipotesi
I maligni credono che il ragionamento prevalente sia stato all’insegna del «Piuttosto che correre e non vincere, meglio giocarsi la carta dell’azzardo» e quindi non permettere a Nati di diventare sindaco, lasciando l’amministrazione del Comune di Casola ad un commissario. Se si trattasse di una tattica politica di questo tipo, ovvero volta ad indebolire la compagine di centro-sinistra confidando principalmente sull’astensionismo, sarebbe motivo di biasimo. Si tratterebbe di un gioco che non esiterei a definire sporco, lontano da una logica di responsabilità. Ma come ho detto, si tratta sicuramente di voci sbagliate alle quali preferiamo non dare credito.
La seconda ipotesi
Possibile che la scelta di non correre dipenda invece dalla mancanza di un nome forte capace di competere con la candidatura di Maurizio Nati, certamente apprezzato in maniera piuttosto trasversale dai cittadini casolani? Se guardiamo però i risultati delle precedenti elezioni amministrative è bene ricordare che Gian Carlo Rivola con la lista “Alternativa per Casola” aveva raccolto 578 voti per un 37,7%, un risultato senza dubbio lontano da quello di Giorgio Sagrini e della lista “Uniti per Casola” (che aveva raggiunto il 59,4% con 910 voti) ma tutto sommato più che dignitoso per un esordiente. Non bisogna allora dimenticare neanche che alle ultime elezioni politiche la somma dei voti raccolti dai partiti dell’attuale maggioranza di Governo aveva raggiunto una quota altissima. Ad esempio in molti si sorpresero del balzo di Fratelli d’Italia che raggiunse a Casola quote impensabili pochi anni prima. Al di là delle mille speculazioni aritmetiche che possiamo fare, non c’è dubbio che per questa tornata amministrativa il centro-destra sarebbe partito da un potenziale bacino di elettori molto ampio. Sicuramente da confermare nella logica di un’elezione amministrativa, in cui i nomi e le storie dei candidati valgono molto, eppure non sarebbe stato così difficile immaginare almeno una conferma del precedente risultato o addirittura un discreto incremento. A questo punto sorge spontaneo un altro punto nevralgico della questione: perché lasciare una così ampia fetta di cittadini casolani senza una voce di riferimento? Perché non correre? Strano pensare che i partiti organizzati del territorio non si siano fatti avanti con soluzioni. Ricordiamo che nella tornata elettorale delle amministrative del 2014, ad essersi candidato per il centro-destra era stato Oriano Casadio, non un cittadino casolano, ma un navigato uomo politico con esperienza in altri comuni della provincia di Ravenna.
La terza ipotesi
L’ultima ipotesi da vagliare è quella della frattura interna, ma qui la mia capacità di fare congetture e approntare discorsi si arena perché non ho sufficienti elementi nemmeno per iniziare a fare un ragionamento. La perplessità forte verte su quali possano essere state le ragioni di una eventuale frattura: questioni programmatiche? Divergenze sui nomi da candidare al ruolo di consigliere? Si dice che tre indizi facciano una prova. Di indizi ne abbiamo pochi, di conseguenza non abbiamo nemmeno una prova. Certo è che non avere consiglieri di minoranza in sé costituisce, e costituirebbe anche a parti invertite, ovviamente, un azzoppamento del principio di rappresentanza democratica.
Leoni da tastiera
Stupisce il fatto, ma forse neanche più di tanto, che quando ci si nasconde dietro uno schermo, tutti sono capaci di giudicare, di lanciare anatemi, di stracciarsi le vesti, ma quando è il momento di fare un passo in più e metterci la faccia allora il coraggio scende come la colonnina di mercurio a dicembre, sotto lo zero. E non mi riferisco certo ai tanti che in questi anni si sono spesi direttamente e che hanno portato avanti le proprio idee. Infatti, per quanto possa sembrare retorico, dell'importanza di certe cose ce ne accorgiamo quando non ci sono; ecco, di quanto sia importante il dibattito nelle sedi istituzionali, ce ne accorgeremo a giugno. I leoni da tastiera speriamo abbiano il buon senso di non pigiare più i tasti.
Che cosa succederà domani
In questo preciso istante il mio articolo si ferma perché bisognerebbe tenere conto di altri fattori come l’astensionismo, le elezioni Europee, la consapevolezza degli elettori… Spero di essere stato chiaro e non rimane che lasciare a ciascun cittadino il sacrosanto diritto di prendere la propria decisione. Che cosa succederà domani? Chissà.
Riccardo Albonetti

Intervista al Sindaco di Casola Valsenio

Ringraziamo da subito il nostro Sindaco Giorgio Sagrini per la disponibilità. Stiamo vivendo un momento straordinario, nel senso letterale della parola, in cui abbiamo un’emergenza che sta colpendo la popolazione da tutti i punti di vista: medico-sanitario, sociale, psicologico, economico. Dall’inizio dell’epidemia in Cina all’arrivo in Italia le cose sono cambiate molto. Chi prima aveva sottovalutato la pericolosità dell’epidemia si è dovuto ricredere, i virologi improvvisati sono stai messi a tacere e via discorrendo. Per fortuna la parola sembra essere ritornata alla scienza. Se devo essere sincero sembra uno dei pochi aspetti positivi della faccenda. È rinato un forte spirito di comunità, dai balconi, dalle terrazze, dai social network. Purtroppo anche la vita della nostra comunità è stata stravolta nella percezione del pericolo, nelle abitudini, nei riti, nei rapporti famigliari e sociali, dalle imposizioni molto restrittive volute giustamente dal governo centrale.

Come sta reagendo la comunità casolana?

La preoccupazione è tanta e la consapevolezza della gravita della situazione e delle conseguenze, dopo una iniziale fase di sottovalutazione, si è affermata in tutta la popolazione.

È facile fare rispettare le regole? Prevale l’imposizione delle regole o il buonsenso?

I comportamenti dei più sono funzionali, sono utili, a favorire il lavoro di chi – forze dell’ordine, personale sanitario e medici, operatori commerciali, ecc. – è direttamente investito del compito di fare rispettare le regole.

Eccezioni a parte, che ci sono, nella gran parte dei casolani è diffuso il senso civico, e i comportamenti, come dimostra l’esperienza di queste difficili giornate, sono improntati al rispetto, alla ragionevolezza, al buon senso …ché non basta l’imposizione delle regole per fare in modo che le regole siano rispettate. Serve la condivisione, serve la comprensione dell’utilità delle norme fissate dai decreti di Governo e Regione, per sé e per tutti …e questa comprensione c’è stata e c’è.

La sensazione è che il nemico sia alle porte ma che per fortuna non abbia ancora varcato il confine. Come potrebbe cambiare la situazione se dovessimo registrare un caso a Casola? Avete preparato un piano particolare da attuare?

Che il nemico non abbia ancora varcato il confine, ad oggi non è una sensazione: è una certezza. L’auspicio è che si continui a essere immuni dal contagio e i richiami, gli appelli, le indicazioni di questi giorni per “restare a casa”, per attenersi tutti allo scrupoloso, rigoroso rispetto delle regole e delle prescrizioni, vanno in questa direzione.

E’ del tutto evidente che se si dovessero registrare casi, si dovrà fare ricorso ad azioni ancora più restrittive e ai provvedimenti di isolamento, di protezione che verranno disposti dalle autorità sanitarie e dai servizi di protezione civile.

A Casola si stanno moltiplicando le iniziative all’insegna della solidarietà (vedi la spesa a domicilio) o dell’ottimismo (anche noi de LoSpekkietto cerchiamo di fare la nostra parte promuovendo iniziative o pubblicizzando quelle lanciate da altri). Quanto è importante tutto questo?

E’ molto importante, perché rafforza il senso di comunità, di vicinanza, in una situazione in cui si deve per forza rimanere distanti. Così come è importante che a farsi promotori di queste iniziative – con tutte le accortezze e le cautele previste – siano i volontari e, in particolare, i giovani volontari.

Adesso la percezione del pericolo permette alla popolazione di sopportare bene l’isolamento, il “restiamo tutti a casa”. Se il periodo dovesse allungarsi troppo si rischierebbe di avere un problema psicologico. È possibile mettere in campo idee per alleggerire il peso della paura e dell’isolamento?

Abbiamo il piacere di porre qualche domanda all’assessore Marco Unibosi.

 

Tra le sue deleghe la più importante forse è quella denominata “Bilancio e Tributi”. Si tratta di una di quelle materie un po’ da specialisti e soprattutto si tratta di una di quelle materie che diventano di dominio pubblico solo nei casi di dissesti finanziari, buchi, errori clamorosi. In effetti però è proprio sul bilancio che si giocano tante partite politiche; mi spiego meglio, scegliere di destinare soldi ad una voce anziché ad un’altra non è questione di poco conto. Le sembra giusto questo tipo di ragionamento?

 

Sono assolutamente d’accordo. Probabilmente, infatti, l’atto più importante che il Consiglio Comunale vota ogni anno è il bilancio di previsione per l’anno successivo. Il bilancio di previsione è quel documento che delinea dove l’Amministrazione decide di reperire e quindi destinare le risorse, quindi quali e quanti servizi erogare.

Bisogna ammettere che nella realtà dei fatti, negli ultimi anni, le possibilità di scelta su dove prendere le risorse si sono quasi completamente azzerate in seguito all’eliminazione dell’IMU e della TASI sulla prima casa e all’impossibilità, fino all’anno scorso, di rivedere al rialzo le altre tassazioni. Nel corso degli ultimi anni, inoltre, un po’ per i continui tagli nei trasferimenti ed un po’ per l’aumento dei costi dei servizi correnti, è stato sempre più complicato scegliere liberamente anche dove destinare le risorse. Nonostante tutto, ci siamo sempre dati come priorità il sostegno alle fasce deboli e il mantenimento dei servizi sociali, anche tramite il sostegno alle associazioni di volontariato che non ringrazierò mai a sufficienza per quello che fanno per la nostra comunità e che hanno sempre maggior bisogno di leve giovani al loro interno per poter proseguire nelle loro attività.

Stiamo chiudendo in questi anni mutui iniziati anche decenni fa e questo ci limita molto nelle possibilità di spesa e di manovra. Quando saranno disponibili più risorse sarà sicuramente più stimolante amministrare Casola Valsenio, con più margini decisionali. Riteniamo un valore aggiunto aver lavorato così duramente nella riduzione del debito anche se, a tutti gli effetti, i cittadini non ne vedono i risultati nell’immediato ma solo a posteriori.

 

Quali scelte da questo punto di vista stanno caratterizzando il vostro operato e lo marcheranno nei prossimi anni?

 

Come accennavo precedentemente, il punto fermo che abbiamo mantenuto in questi anni è stato il mantenimento dei servizi alla persona che vanno dall’istruzione al sociale, considerando che i costi di questi servizi sono aumentati molto, essendo aumentate le necessità delle persone.
Tramite fondi aggiuntivi destinati ai nidi, abbiamo inserito, da quest’anno, un sistema di tariffazione su fasce ISEE anche al nido comunale, nell’ottica di permettere ad un numero maggiore di famiglie di poter accedere a questo tipo di servizio, estremamente importante nella crescita di un bambino. Tutti gli interventi, anche molto costosi e quindi impegnativi, che abbiamo fatto in questi anni (asilo comunale e palestra comunale in particolare) sono stati possibili o grazie ad una importante contribuzione da altri enti o, nel caso della palestra, per necessità di funzionamento: in questo caso si è fatta la scelta politica di non rinunciare ad un servizio, anche per la sua funzione didattica per la scuola media. La manutenzione degli edifici e del patrimonio pubblico sono stati i nostri fari, per continuare ad erogare servizi e far sentire meno la lontananza dai centri abitati più grandi, cercando di non far mancare nulla ai casolani.

 

 

 

Possiamo fare un quadro delle finanze del Comune di Casola Valsenio?

 

Il bilancio è costruito su annualità e si basa sul principio del pareggio di bilancio: le entrate e le uscite devono equivalersi e devono essere assiduamente monitorate nel corso dell’anno.

Sia le entrate sia le uscite sono suddivise in due grandi categorie: correnti ed in conto capitale.

 

Le entrate correnti sono a loro volta suddivise in titolo I, costituito dalle imposte, titolo II, costituito dai trasferimenti da altri enti e dal titolo III, costituito dalle entrate extra-tributarie che derivano dai servizi a domanda individuale come la mensa scolastica ed altri servizi analoghi.

 

Le entrate in conto capitale sono formate da contributi esterni, oneri di urbanizzazione e alienazioni di beni. Ci tengo a far presente che, com’è intuibile, gli oneri introitati dal Comune si sono ridotti drasticamente negli ultimi anni essendo legati all’attività edilizia che risente di un forte rallentamento a Casola Valsenio.

 

Per quanto riguarda le spese correnti sono contenute nei titoli I e III e corrispondono ai servizi erogati ai cittadini, utenze, affitti, manutenzioni ordinarie, spese del personale e pagamento del debito, mentre le spese in conto capitale sono legate essenzialmente alle opere pubbliche ed agli acquisti di immobili o strutture.

Bisogna tener conto che, per legge, non tutte le entrate sono liberamente spendibili per qualunque tipo di spesa, per fare un esempio le entrate dalla TARI, tassa sui rifiuti, devono coprire in toto i costi di gestione del servizio di raccolta ed il Comune non può decidere di destinare altre risorse a copertura di questo servizio, quindi l’unico modo per ridurre la TARI, per i cittadini, è aumentare la raccolta differenziata riducendo i costi di smaltimento dei rifiuti in discarica.

 

Nel modo comune di sentire lei è un politico giovane eppure ha già un bagaglio di esperienza notevole: un mandato da consigliere e assessore, adesso il secondo, un mandato da segretario della sezione locale del PD, consigliere dell’Unione dei Comuni. Da cosa nasce questa passione per la politica?

 

Abbiamo posto alcune domande ai Candidati a Sindaco delle appena concluse elezioni amministrative che hanno visto la lista Uniti per Casola vincere le elezioni. Gian Carlo Rivola è stato intervistato per il prossimo numero 69 de Lo Spekkietto e pubblichiamo qui le risposte arrivate dopo la messa in stampa del giornale

1)Se analizziamo il risultato elettorale della vostra lista non c’è dubbio che possa essere letto come un successo. Una lista nata in pochi mesi che si avvicina al 40% è certamente un buon risultato. Se leggiamo però il dato in base al fatto che vi siete presentati come una lista che voleva raccogliere la voglia di cambiamento, allora il risultato può essere letto come una bocciatura. Come ha interpretato lei questo risultato?

Io ritengo che avere raggiunto il 40% sia un grande risultato in quanto ci siamo presentati come una lista di vero cambiamento per Casola.

Il nostro programma elettorale rappresenta il vero cambiamento per Casola in quanto e’ rivolto ai giovani che purtroppo sono costretti a lasciare Casola per trovare nei paesi vicini quei servizi e quelle strutture che a Casola mancano.

Un’altro punto importante del nostro programma e’ rivolto alle forze produttive di Casola quali agricoltura , industria , commercio e artigianato che soffrono crisi di settore e che noi di alternativa per casola ci impegneremo a fare azioni in consiglio comunale che vadano a favore di questi settori strategici per un’economia come quella casolana.

Gia dalle prime riunioni del consiglio comunale abbiamo presentato delle interrogazioni sulla gestione della piscina, sullo stato di via dei Mulini e sulle sfalciature e pulizia dei fossi nelle aree rurali.

Ora aspettiamo le risposte dal sindaco.

Altre interrogazioni seguiranno nei prossimi consigli comunali.

Riteniamo che questo sia il modo migliore per informarci e per informare i cittadini.

2)Voi vi siete presentati come una lista trasversale che voleva intercettare i voti dei casolani non di centro-sinistra; se sommiamo tutti i voti delle europee dati a partiti che vanno dal M5S alla Lega e oltre in teoria avreste dovuto vincere. Che cosa ha pesato di più? I casolani hanno preferito quello che è stato definito “usato garantito? I casolani vi hanno giudicati troppo inesperti? Sono mancate figure capaci di dare un’ulteriore spinta alla lista?

Noi ci siamo presentati come una “lista Civica” senza l’appoggio di nessun partito e di questo siamo orgogliosi e ci crediamo molto. Se dovessimo rifare adesso la scelta rifaremmo la stessa scelta di rimanere lista civica.

Il risultato elettorale per noi e’ stato un successo in quanto per un gruppo di persone senza avere un partito alle spalle raggiungere il 40% penso sia un buon risultato.

Sul confronto dei risultati delle europee con le comunali penso che i casolani abbiano votato secondo coscienza scegliendo quello che loro hanno sempre votato e che e’ buono per loro.

Penso sia difficile, soprattutto a livello locale, fare cambiare il voto alle persone ma questa e’ la democrazia e noi rispettiamo il risultato elettorale. Si puo dire, senza offendere i casolani, che casola non e’ ancora pronta per un’alternativa.

3)Con il senno del poi, che è un po’ come scrivere la storia con i se, modificherebbe la sua strategia esplicitando maggiormente la vostra vicinanza politica a quell’area politica che oggi prevale in Italia?

Come ho gia detto noi siamo nati come una “lista Civica” e moriremo come lista civica.

Al nostro interno sono rappresentate molte correnti politiche ma ognuno di noi in propria autonomia propone, discute, per arrivare a condividere le varie scelte da fare.

Siamo un gruppo eterogeneo ma con una idea in comune che si puo’ riassumere AMORE per CASOLA.

Il risultato elettorale raggiunto non lo consideriamo un punto di arrivo ma un punto di partenza per

il futuro.

La nostra lista civica ha posto le basi per un successo futuro e di questo ne siamo convinti.

La redazione de LoSpekkietto

Grande partecipazione di pubblico per l'evento organizzato da Lo Spekkietto il 17 Maggio 2019, nel quale i candidati a Sindaco Silvia Galli, Gian Carlo Rivola e Giorgio Sagrini si sono presentati agli elettori casolani in un incontro presso il cinema senio di Casola Valsenio.
 
 

Quando fai qualcosa, sappi che avrai contro quelli che volevano fare la stessa cosa, quelli che volevano fare il contrario e la stragrande maggioranza di quelli che non volevano fare niente.

Confucio, filosofo cinese

Gent.ma redazione de Lo Spekkietto di Casola Valsenio
Vi ringrazio per la bella ed utile serata che avete organizzato il 22 novembre e per la possibilità di una brevissima replica alle affermazioni del sig. Sagrini inerenti il mio intervento in quella occasione.
Giorgio Sagrini, non sentendosi evidentemente ben rappresentato dall’esponente del comitato del Sì che in quella circostanza avrebbe potuto liberamente replicare alle mie affermazioni o chiedere chiarimenti, che avrebbe lì immediatamente ottenuto, sostiene che io avrei in quella occasione difeso l’utilizzo abusivo ed invasivo della decretazione d’urgenza da parte dei governi degli ultimi decenni.
Mi sono evidentemente espresso male o il mio autorevole ascoltatore ha male inteso le mie parole, poiché ciò che dice nella lettera non corrisponde al mio pensiero. Quella sera io feci notare come il problema della lentezza dell’azione legislativa, statistiche degli uffici legislativi del Senato alla mano, non esiste in quanto, fra l’altro, quando i governi si sentono in difficoltà per i tempi o per la fragilità delle maggioranze che li sostengono ricorrono sempre più spesso ai decreti legge al di fuori dei casi di effettiva “necessità e urgenza” e all’utilizzo della fiducia per far decadere tutti gli emendamenti e umiliare così di fatto il parlamento.

Questa riforma Boschi-Renzi, lungi dal ridare centralità al Parlamento lo rende al semplice servizio del Governo, aggiungendo a questi strumenti, abusati, anche i cosiddetti “disegni di legge a data certa” di iniziativa governativa senza nessun limite di numero e di materia. In tal modo l’agenda parlamentare sarà completamente, ancor più di oggi, nelle mani del Governo. Per non parlare del fatto che l’unica camera politica superstite, la Camera dei Deputati, grazie alla legge elettorale, l’italicum, sarà controllata in toto dal capo del Governo grazie all’abnorme premio “di minoranza” (impropriamente detto di maggioranza). L’utilizzo dei decreti legge e dei decreti legislativi non diminuirà inoltre, minimamente (come ho documentato durante la conferenza) perché le nuove norme costituzionali non fanno altro che trascrivere in Costituzione limiti già stabiliti con sentenze della Corte Costituzionale o nella legge 400 del 1988: nessuna riduzione dei poteri del governo in questo campo ne deriverà.

Spett.le Redazione de Lo Spekkietto

Nella serata di ieri ero presente all’incontro che avete organizzato, in Biblioteca, per mettere a confronto le ragioni del Sì e del No alla riforma costituzionale sottoposta a referendum il prossimo 4 dicembre. E’ stato un incontro utile e interessante, ancor più apprezzabile per la pacatezza dei toni usati dai due relatori, e per l’attenzione e la compostezza con la quale il numeroso pubblico presente ha seguito gli interventi e le argomentazioni proposte.

Di questo - a nome mio e del Comitato “Casola per il Sì”, con il quale, in questi giorni e settimane, stiamo organizzando iniziative, volantinaggi, banchetti in piazza per informare, per incontrare i casolani - voglio ringraziare tutti voi e il moderatore della serata, Alessandro Righini.

Con riferimento all’incontro di ieri sera, sono certamente stati affrontati i contenuti fondamentali della riforma ma, come è comprensibile – per la loro complessità e le numerose implicazioni – non tutti gli aspetti è stato possibile approfondirli e valutarli.

Vi chiedo quindi ospitalità per riprendere alcuni temi che credo siano meritevoli di approfondimento per una più completa valutazione della riforma, che non ho posto durante la riunione, per non allungare oltre i tempi della discussione e non abusare dell’attenzione dei presenti.

Si è parlato, come primo punto della serata, del superamento del bicameralismo paritario: in altre parole, per dare la fiducia al Governo ed eleggere il Presidente del Consiglio, per approvare la maggior parte delle leggi e il Bilancio dello Stato, non sarà più necessario il doppio voto di Camera e Senato, ma sarà sufficiente il voto della sola Camera dei Deputati. Il vantaggio di un simile procedimento – più semplice e meno barocco, e in linea con quanto accade in tutte le più importanti democrazie europee – è evidente. Mi ha francamente stupito però che, da parte del rappresentante del NO si sia sostenuto che “il problema del bicameralismo è un falso problema”, perché la velocizzazione dell’iter legislativo si può ottenerla con la decretazione d’urgenza e con il ricorso al voto di fiducia.

“L’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa”.

Questa frase è stata pronunciata da Franklin Delano Roosevelt in occasione del suo discorso di insediamento come presidente degli Stati Uniti d’America (primo mandato, 1932).

Il contesto a cui si riferiva riguardava la Grande Depressione del 29 e, in particolare, un sentimento popolare, diffuso e maggioritario in quel periodo, contrario a qualsiasi contromisura da prendere per tentare di rimediare alla crisi… si diceva che il pericolo di sbagliare era troppo alto, e con questo, finire ancora più in basso. Il prodotto della tesi, a fronte di un torrente in piena di parole, fu un lungo periodo di un immobilismo di azione quasi assoluto.

Poi, finalmente, l’America prese coraggio, e riuscì ad uscire dalla crisi cambiando senza paura di sbagliare, perché, comunque sia, ogni cambiamento non può sottrarsi alla possibilità di errore. Ciò che Roosevelt riuscì a far digerire al suo popolo, è che lo  stesso errore, se analizzato con ragionevolezza, può comunque indicare la strada giusta per approssimare sempre più un risultato corretto. Il principio è valido in assoluto. Lo sapevano bene i matematici indiani del VI e VII secolo, quando scoprirono che il valore esatto del Pi-greco poteva essere avvicinato sempre più per approssimazioni successive.

Ecco il punto, è difficile, e comunque il giudizio è soggettivo, fare oggi, e in un sol colpo, la tanto auspicata “buona riforma” … molto più facile arrivare ai “buoni frutti” tramite approssimazioni successive. Ma per far questo, un primo passo è indispensabile.

Pier Ugo Acerbi

INTERVISTA AL dott GIUSEPPE NERI  DIRETTORE DELL’ASP DELLA ROMAGNA FAENTINA

 

Agli inizi del 2015 è entrata in funzione l’ ASP della Romagna Faentina che ha accorpato, le due  ASP  precedenti che esistevano nel distretto di Faenza: l’ ASP Solidarietà Insieme (per i comuni di Casola Valsenio, Castelbolognese e Brisighella) e l’ ASP Prendersi Cura  (per i comuni di Faenza e Solarolo).

Le vicende e le problematiche che hanno preceduto la fusione sono note ai lettori de Lo Specchio/Spekkietto  ed ai Casolani in genere grazie all’ opera di informazione svolta  dal nostro giornalino.

Ad un anno e mezzo  di distanza dall’unificazione, sollecitati anche da interrogativi e domande provenienti dall’opinione pubblica e dai nostri lettori, abbiamo ritenuto opportuno interpellare il direttore dell’ASP unificata, dott. Giuseppe Neri, e rivolgergli alcune domande atte a chiarire la situazione attuale e ad aggiornarci, come si suol dire sullo “stato dell’arte”.

Il dott. Neri, molto gentilmente e con tempestiva sollecitudine ha accettato di rispondere alla nostra intervista che qui di seguito pubblichiamo e della quale per il momento prendiamo atto, riservandoci eventualmente in futuro di ritornare sugli aspetti  che riterremo meritevoli di approfondimento. Per il momento ringraziamo sentitamente e cordialmente il dott. Neri per  la disponibilità dimostrata.

 

INTERVISTA

 

1 – Dott Neri,  Le voci raccolte in paese non sono tutte concordi sullo stato e la funzionalità dei servizi rivolti agli anziani della nostra casa protetta. Dal suo punto di osservazione e dall’esame dei dati raccolti a sua disposizione le risulta che siano sostanzialmente in linea con quelli della gestione dell’ASP precedente? 


Risp.) Non mi risulta possibile alcuna valutazione comparativa tra la precedente gestione Asp dei servizi residenziali/semiresidenziali rivolti agli anziani a Casola Valsenio e l'attuale gestione degli stessi da parte del soggetto gestore accreditato definitivamente. Infatti, dall'entrata a regime del nuovo sistema di accreditamento definitivo Asp ha "passato la mano" sulla gestione dei servizi, mantenendo col nuovo gestore un semplice rapporto di servizio, connesso e conseguente alla concessione della struttura di Casola, coi relativi impianti, attrezzature ed arredi, nell'ambito della quale Asp provvede alla manutenzione straordinaria e ordinaria della struttura stessa, degli impianti, degli arredi e delle attrezzature. Viceversa, ad Asp non compete alcun potere di vigilanza e di controllo sulla gestione dei servizi che spetta invece alla committenza (Servizi Sociali - Ufficio di Piano ed Ausl).
Più che dall'Asp, che, come ripeto, non ha titolo, un ruolo interessato e qualificato di "osservatore" sull'andamento dei servizi può essere svolto dall'Amministrazione Comunale e dal locale Comitato Comunale.

Giustifico  l’eccesso immesso nel titolo  di questo scritto  con il disagio che io vivo in questo momento politico importante come forse troppi altri militanti del Partito Democratico . Abbiamo in molti creduto e crediamo in un Partito di Centro sinistra capace di coinvolgere grandi masse popolari e ceti medi produttivi per averli partecipi in una alleanza di Governo che ci facesse andare oltre le disavventure uliviste di Prodi- Per questo abbiamo in molti creduto e , per quanto mi riguarda, continuo a credere, che la  Segreteria Renzi possa essere la giusta strada.

Ed abbiamo sperato  anche che in tutta la sinistra storica   che il ricordo di un passato poco felice  facesse scuola per tutti coloro che nel Partito hanno responsabilità operative .

Per esemplificare faccio riferimento ai comportamenti di alcune persone non scelte a caso che militano nel partito col compito di servizio verso l’elettorato

Il nostro Sindaco Nicola Iseppi , il Deputato Europeo Sergio  Cofferati ,ed infine il cosi detto Gruppo di parlamentari dissidente  sulla strategia  del Partito in materia di riforme istituzionali e legge elettorale.

Politici impegnati in compiti diversi, ma tutti sotto la stessa Bandiera ,un vessillo cui sono affezionati milioni di persone che nelle elezioni europee hanno riversato su quel simbolo  il 40% dei voti- Un Partito diretto da un Segretario regolarmente eletto , che , guarda caso , è anche Presidente del Consiglio che sa farsi valere in Europa, nel Mondo  ed in Italia come dimostrano le buone prove date ed i primi risultati raggiunti dopo meno di un anno dall'insediamento.

Oggi si sono svolte le elezioni regionali ed il dato che balza agli occhi con sconcertante evidenza è la scarsissima affluenza di elettori alle urne in tutta la regione Emilia Romagna Casola compresa.

A livello regionale l’affluenza alle urne si è fermata al 37%. A Casola il risultato dell’affluenza è ancora peggiore e si ferma al 35,9%, ma se si considerano anche le schede bianche o nulle la media dei voti validi è del 33,4%.  La cosa più sconcertante è data dall’ascolto dei non pochi che ammettono seriamente di essersi dimenticati di andare a votare. Evidentemente gli elettori si sentono disincentivati, o perché delusi dalla politica in generale, o perché danno per scontato che nella nostra regione l’egemonia del partito dominante non sia modificabile. A Casola ad esempio a parte qualche incontro organizzato dal PD, non ci risulta che qualcun altro si sia mosso per fare campagna elettorale.

Tutto sommato questi risultati non possono che trasmettere una sensazione di sconforto: il popolo si addormenta.

Qui di seguito i risultati generali dei candidati alla presidenza della Regione e quelli particolari registrati a Casola.

Dopo il netto risultato delle elezioni Amministrative 2014, con le quali i casolani hanno affidato nuovamente l'Amministrazione Comunale alla lista Uniti Per Casola con l’83% dei voti, il sindaco Nicola Iseppi assegna le deleghe ai due assessori che lo accompagneranno in questo mandato. Iseppi seguirà nello specifico le deleghe all'Unione dei comuni, Protezione civile, personale, bilancio, tributi e attività produttive. Maurizio Nati, che è vice sindaco, avrà le deleghe ai lavori pubblici, urbanistica, ambiente, patrimonio, verde e decoro urbano, turismo e cultura. A Matteo Mogardi sono state assegnate le deleghe ai servizi sociali e sanitari, casa e alloggi Erp, scuola e biblioteca, sport, gemellaggi e comunicazione.