Politica

Il comitato direttivo del circolo Pd di Casola Valsenio, riunitosi il 9 marzo 2009 per discutere della preparazione delle elezioni amministrative del 6/7 giugno prossimi per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale di Casola Valsenio, approva la proposta di candidatura a sindaco di Nicola Iseppi, segretario del circolo Pd di Casola Valsenio e assessore comunale all’urbanistica, cultura e sport.

Il ministro Frattini ha annunciato che l'italia diserterà la conferenza sul razzismo indetta dal consiglio economico e sociale, organo fondamentale del sistema delle nazioni unite, motivando il gesto a causa delle frasi aggressive e antisemite presenti nel 'draft' , bozza di lavoro della conferenza.
Quando mi capitò la fortuna di andare ad alcune riunioni delle commissioni per i diritti umani a Ginevra, nel 2000, si stava allora preparanda la prima delle conferenze di Durban contro il razzismo, la discriminazione e la xenofobia.

Intervista doppia a Giorgio Sagrini e Giacomo Giacometti, sindaco e vice sindaco di Casola Valsenio

Dopo due mandati consecutivi, si sta per concludere l'esperienza della lista 'Uniti per Casola' che in primavera cederà il testimone dell'amministrazione casolana ad una nuova giunta. Quella che segue è una sorta di 'intervista doppia' ai due protagonisti della scena politica locale degli ultimi dieci anni.

“...picchiano e bruciano un indiano nella stazione di Nettuno (Roma)...”
Sono avanguardie, si sentono avanguardie. Lo sono i ragazzi di Rimini che bruciano il senzatetto sulla panchina, lo sono i sacerdoti Lefevriani che negano la storia e disprezzano l'altro, lo sono le squadracce che a Guidonia si vendicano a caso credendo di poter amministrare giustizia, lo sono i vigili di Parma che si promuovo a giudici e carnefici e oggi lo sono anche i ragazzini che bruciano un indiano nella stazione di Nettuno dopo una notte di divertimenti.

Al momento in cui scriviamo (10 gennaio 2009) le notizie di cui disponiamo sul panorama politico locale ed i suoi possibili sviluppi nell’immediato futuro sono carenti e soprattutto incerte. Non crediamo che ciò dipenda da una defaillance del nostro apparato segreto di intelligence o di raccolta di informazioni ma l’impressione è che il motivo sia proprio da addebitarsi alla mancanza di novità e di chiarezza di idee o di strategie o di soluzioni disponibili, scegliete un po’ voi quale definizione sia la più appropriata.

I 99 fosse avevano esagerato, forse senza rendersene conto avevano passato quella sottile linea rossa oltre la quale le coscienze della pubblica opinione ancora riescono a scuotersi, e con loro la polizia postale. I video delle loro canzoni, postati su you tube, sono stati ritirati con l’accusa di antisemitismo e incitamento all’odio razziale.

A testimonianza sono rimaste solo le icone in directory, e brevi descrizioni. La grottesca caricatura del ‘giudeo’ stigmatizzato secondo le folli teorie razziali del ventennio, naso adunco e sguardo torvo, basta e avanza per capire il livello del contenuto. Sulle note leggere dei ritornelli di Antonello Venditti avevano pensato di doppiare come un karaoke i loro deliri, inneggiando allo sterminio. Se non fosse un paragone abusato, verrebbe automatico pensare alla banalità del male. Ma i 99fosse non sono soli. Lo sdegno generale ha gettato un poco di luce su questo mondo, così scopriamo che il leader di un altro gruppo musicale, i legittima offesa, è stato arrestato, pare non per i contenuti dei suoi testi ma per aggressione. A dimostrazione che in questo caso l’arte e la vita privata non sono così distanti da non poter essere giudicate. D’altronde le loro canzoni incitano apertamente alla violenza, contro la polizia, contro gli avversari politici, contro chiunque gli sia avverso, reputando tale violenza legittima, perché sono loro a sentirsi le vittime. Le sconcertanti immagini degli scontri di piazza Navona, hanno il loro apice nelle sequenze in cui si vedono ragazzi armati di cinghia, inseguire altri ragazzi terrorizzati. Ma c’è qualcosa di ancora più agghiacciante in questo. La cinghia non è un arma impropria improvvisata. La più famosa canzone degli Zetazeroalfa si intitola Cinghiamattanza, poche parole per creare una sorta di danza da ballare a cinghiate imitando i toni di Fight Club. Un semplice e reale culto della violenza organizzata. Poi ci sono i gruppi storici come i 270bis, che traggono il loro nome direttamente dal codice penale, reato di eversione, qui siamo nella più pura nostalgia fascista con canzoni come Claretta e Ben, un oceano di guerrieri ecc. ecc.
Tutti questi video girano tranquillamente sulla rete, girano e vengono ritrasmessi in continuazione dagli utenti e arricchiti di tutto l’armamentario di propaganda nazifascista. Qualche giorno fa in Spagna è entrata in vigore la legge sulla memoria. Fino a tempi recenti era uso guardare con sufficienza i nostri cugini che avevano permesso al dittatore Francisco Franco di morire tranquillo nel suo letto. Da oggi ogni manifestazione politica di apologia nei confronti dei falangisti e del caudillo diviene reato, come hanno scoperto i nostalgici che si apprestavano a commemorare presso il mausoleo del dittatore. La disposizione numero XII della nostra costituzione recita chiaramente: “E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. In questa prospettiva anche l’utilizzo di materiale e propaganda affine si configura come apologia di reato. Forse i padri costituenti sono stati un po’ vaghi e non hanno citato simbolo per simbolo ciò che è reato, ma visto che molti di questi personaggi si autodefiniscono senza problemi fascisti inneggiando alla rinascita del partito, questo potrebbe anche bastare per far venire il sospetto di reato. Poco interessato al parere del governo spagnolo sulla memoria, sulla storia e sull’europa, in questi stessi giorni il comune di Trieste vuole intitolare una via ad un volontario fascista che andò a combattere per le falangi di Franco, strano paese l’Italia. A Roma ha fatto notizia il professore di liceo che insegnava ai suoi studenti che olocausto e sterminio sono invenzioni, ma queste stesse idee sono ben diffuse nelle canzoni, nei video e nelle organizzazioni che affollano la rete. Idee che fanno proseliti creando una radicata sottocultura revisionista. Si dice che proibire non risolva le cose, ed anzi le incancrenisca rendendole nascoste e perniciose, forse, però neanche tollerarle nel loro brodo è una soluzione. In molti paesi europei questi reati sono perseguiti secondo il rigore della legge, quello che va colpita è la dignità di idee che questi fenomeni cercano di ottenere. I deliri devono essere trattati come tali e non trovare posto al tavolo delle discussioni. Gli strumenti storici e culturali li abbiamo, gli strumenti della legge pure, quello che manca e solo una legittima accusa per ogni apologia di fascismo.

Andrea Benassi
Roberto Morini risponde all'articolo 'Riflessioni su alcuni recenti articoli de LoSpekkietto' di Giacomo Giacometti del 28 agosto 2008

Caro Giacomo,
sono veramente dispiaciuto di non essere riuscito a rendere comprensibile un concetto, peraltro molto semplice, che avevo in mente e che mi sembrava abbastanza chiaro.
Ti garantisco che non era assolutamente mia intenzione affermare che chi milita nel P.D. ha perso la memoria del suo passato. Mi sono riletto attentamente ciò che avevo scritto e devo dire che non ho trovato alcun passaggio in cui si affermi tale pensiero ma, se questo fosse, me ne scuso con te e con i lettori del Lo Spekki(ett)o e provo a ripetere quanto ho già detto sperando di essere più chiaro.

La pubblicazione nello Spekkietto “stampato” di una intervista a Nicola Iseppi sullo stato di attuazione del programma 2004-2009 dell’amministrazione comunale e della lettera di Roberto Morini sulla perdita di memoria di qualche assessore in carica assieme alla Festa dell’Unità per il Partito Democratico, svoltasi di recente a Casola, sollecitano alcune riflessioni con la segreta speranza di poter contribuire ad avviare una discussione sull’avvenire della Amministrazione del nostro Comune e sull’assetto governativo per realizzarlo dal 2009 al 2013.

In vista delle prossime elezioni Comunali, che si terranno nel 2009, abbiamo pensato di intervistare Nicola Iseppi, Assessore alle politiche giovanili/sport/cultura di Casola Valsenio, per capire ciò che è stato realizzato in relazione al programma elettorale divulgato nel 2004. Non tutto il programma è stato preso in esame ma solamente i punti principali della terza parte del documento, intitolato appunto “ Per i giovani e lo sport”.

Questi i dati alla chiusura delle operazioni elettorali a Casola Valsenio:
- per il Senato della Repubblica dei 2.123 aventi diritto al voto,
hanno votato 1.845 elettori ( 86,91%)
- per la Camera dei Deputati dei 2.271 aventi diritto al voto,
hanno votato 1.979 elettori ( 87,14 %)

dettagli:
Risultati Elezione del Senato della Repubblica

Risultati Elezione della Camera dei Deputati
I numeri parlano chiaro, quella che si è consumata sabato 19 e domenica 20 gennaio nel Partito Democratico di Casola Valsenio è stata una grossa delusione o se vogliamo essere più catastrofici, una sconfitta.
Il Partito Democratico nasce con una spinta di forte innovazione nel panorama politico italiano, mirando a non essere la semplice sommatoria di due partiti (entrambi con una storia molto lunga e importante per il nostro Paese), ma sperando di essere invece un soggetto nuovo, moderno, dinamico, aperto e con le idee chiare.

Mi aspettavo una bella discussione di politica, invece qualche scaramuccia e niente più. Come sono lontani i tempi degli attacchi frontali Lo Specchio vs Il Senio. Anche il fare politica si è appiattito, non interessa più a nessuno. Forse colpa (anzi senza forse) dei politici stessi. Accozzaglia di oppurtonisti.
Sorrido perchè c'è chi ostinatamente ha ancora il coraggio di difendere Berlusconi (indifendibile) e chi ha il coraggio di difendere Prodi (indifendibile pure lui).

Scusatemi se i toni saranno bruschi, ma non riesco a nascondermi dietro un velo di finto buonismo...
Sapete che sono 'leggermente' smagato da tutto questo buonismo dilagante? Walter buon uomo Veltroni sparge miele e borotalco, verdi colline, il vento Umbro che spettina leggermente il capello, sogni fatati per l'Italia che è ancora viva grazie a Romano Frodi, ecc. ecc.
Casini che dice che è giunto il momento di pensare alla famiglia (guardate i suoi slogan elettorali!) e a me viene da pensare: che cosa ha fatto Casini fino ad oggi per le nostre famiglie???

PURTROPPO in questi momenti confusi e incerti della politica non possiamo essere interessati a quello che succederà nelle prossime ore e nei prossimi giorni, ma siamo interessati e preoccupati per quello che succederà nei prossimi mesi ed anni. Era tanto che non vivevamo una fase così tormentata e difficile. Non serve chiedersi se la crisi somiglia a un lento declino, ha i tratti di un fulmineo collasso o si presenta come decadenza inesorabile.

Una piscina a forma di cozza val bene un governo. E con questo abbiamo toccato veramente il fondo, ora non ci resta che scavare. Non contento di avere incassato un già equivoco applauso parlamentare, non contento di strumentalizzare la religione per i suoi privati interessi economici, avendo il coraggio di affermarsi perseguitato perché difensore dei valori cattolici, non soddisfatto della sua sfilata a S. Pietro, il buon Clemente non ha trovato nulla di meglio che lanciare il fatidico “si salvi chi può”.