Dopo il V-day i termini 'grillismo', 'qualunquismo', 'antipolitica' hanno dominato gli organi di informazione.Un teatrino di botte e risposte su quale etichetta sia migliore per definire il fenomeno dei 'seguaci di Grillo'.
 
Questo è il primo errore.
Non è una setta, ne tantomeno un partito.
Secondo errore Grillo non è un leader: è semplicemente un portavoce di un comune e diffuso pensiero.
Nessuno, o pochissimi, si sono soffermati sulla vera motivazione del V-day, cioè una raccolta firme per una proposta di legge (un dato di fatto, materiale e quindi assolutamente non qualunquista) che prevede nei suoi tre punti:

1-NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI
No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.

2-DUE LEGISLATURE
No ai parlamentari di professione da venti e trent'anni in Parlamento - Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente.

3-ELEZIONE DIRETTA
No ai parlamentari scelti dai segretari di partito -
I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta.

Molti hanno preferito soffermarsi sulla teatralità dell'evento, dibattendo su quanto valga la parola del Grillo di turno, forse proprio per non affrontare il vero tema proposto.Fatto reale è che Grillo ha raccolto un mal contento, coltivando i consensi giorno dopo giorno tramite il suo blog da 2 anni a questa parte.
Difficilmente, discutendone, si arriverà ad una conclusione comune: alcuni pensano al fuoco di paglia, altri ad un movimento destinato a sparire perchè la piazza urla finchè non si deve rimboccare le maniche, altri lo temono, altri sperano che dalla piazza nasca un impegno politico reale, però definire qualunquista tutto questo lo ritengo sprezzante.
Non solo, in passato tramite le proposte del Blog è stato pubblicato un documento 'Le primarie dei cittadini', cioè una serie di proposte concrete per migliorare il nostro disgraziato paese.Il documento è stato consegnato a Prodi nel Giugno del 2006. Non che Prodi avesse il dovere di attuarlo (forse moralmente si, ma è un mio pensiero), ma questo è un atto pratico, un esempio di democrazia diretta.Leggete il documento (è scaricabile dal sito) e vi renderete conto che se anche la forma con cui presenta Grillo le cose può sembrare vaga, spesso incompleta, è riuscito ad avanzare proposte concrete dando voce alla gente comune, quella che i problemi li affronta realmente sulla propria pelle.
Ha ridato nella gente una piccola speranza persa dopo indulti e promesse non mantenute dagli ultimi governi.

Concludo con un mio pensiero del tutto sarcastico: se uno dice: 'i politici sono tutti dei ladri' è senza'altro qualunquismo, ma se lo dice il 90% della popolazione può darsi che la cosa sia un pò vera...

Matteo Cenni
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