Nel corso di questa intervista mi sono trovato piacevolmente sorpreso perchè ho scoperto quale successo stia vivendo la Roring Emily Band, l’orchestra di musica dixieland nata oramai sei anni fa, che in questi anni ha viaggiato per l’Italia e per l’Europa riscuotendo sempre grande consenso e simpatia.A parlare con me è stato Antonio Giorgi, membro fondatore e grande intrattenitore sul palco, dal quale, dopo mesi di buche da parte mia, riesco finalmente a farmi raccontare un po’ di storia e un sacco di aneddoti.
Prima di tutto voglio togliermi una curiosità. Perchè questo nome?Solitamente i nomi delle orchestre dixieland includono il termine roaring, che in inglese significa ruggente, in più volevamo aggiungere Emilia Romagna ma il nome Roaring Emilia Romagna Band non suonava granchè e così abbiamo optato per Emily, che viene spacciato come il nome di una ex fidanzata del trombonista. Ovviamente non è vero ma è una bella storia da raccontare.Ci sono tanti modi per esprimere il proprio rapporto con la musica. Voi senza dubbio esprimete una grande allegria quando suonate. È qualcosa di spontaneo o fa parte di un preciso copione?È tutto spontaneo, andiamo a braccio. Il nostro spettacolo ha alcuni punti prestabiliti (come ad esempio il video introduttivo), ma tutto il resto è frutto dell’improvvisazione e della voglia di divertirsi e di fare divertire il pubblico.Vi divertite così tanto solo in pubblico o anhe in sala prove?Senza dubbio anche quando proviamo.Mi puoi raccontare come e quando è nata questa idea?Il tutto è nato nel 2000 qui a Casola da me Valerio e Roberto che, oltre ad essere legati da amicizia, avevamo voglia di sperimentare qualcosa di diverso, per ampliare le nostre vedute e per confrontarci con generi di musica che ci stimolassero. A completare l’organico nel 2000 c’erano il trombonista di Marradi Marco Visani e il batterista Alessandro Carro.Il nostro primo concerto è stato al Mercatino delle Erbe nell’estate 2000 con il nome “Casual Band”. I primi tempi abbiamo girato per feste e sagre paesane di tutta la Romagna.Poi avete fatto un salto...Il salto è avvenuto al Busker Festival di Ferrrara nel 2001. Anzitutto la grande gioia di poter partecipare, vista la rigida selezione, poi il buon riscontro da parte del pubblico ed anche della critica che ha recensito il nostro spettacolo in maniera molto positiva.A fine 2001 il trombonista ha lasciato il gruppo ed al suo posto è subentrato Michele Sanguedolce, un musicista di livello, autore anche degli arrangiamenti dei pezzi.Sempre nel 2001 il batterista ha abbandonato l’avventura e così siamo riusciti a convincere Pierluigi Poggiali detto Gigi a suonare la batteria, che aveva lasciato a prendere polvere da diversi anni.L’organico era quasi al completo, l’unico strumento mancante per essere una vera e propria dixieland band era il banjo. E così Roberto, venuto a conoscenza che il marito della nuova farmacista (Alessandro) suonava la chitarra, gli ha proposto di studiarsi il banjo e di unirsi al gruppo.Dal 2002 il gruppo ha ampliato il repertorio, ha migliorato l’esecuzione ma soprattutto ha iniziato a girare non più solo la Romagna ma tutta l’Italia.Grazie al Busker Festival di Ferrara, a cui partecipiamo tutti gli anni come accreditati, abbiamo iniziato a farci conoscere, pensa che abbiamo suonato dal Trentino al Sud Italia. Abbiamo portato la nostra musica in feste paesane, in manifestazioni importanti come il Festival Internazionale del teatro e della musica a Volterra, abbiamo collaborato con il regista Punzo, abbiamo accompagnato il gruppo teatrale della Fortezza nel progetto Agorà, Pier Paolo Pasolini, siamo stati in cartellone per Umbria Estate 2005, abbiamo conosciuto il grande Kid Creole, siamo stati invitati a suonare a Magonza in Germania e tante altre esperienze che ci hanno arricchito moltissimo.So che avete collaborato anche con Raul e Mirko Casadei...Pensa che fortuna. Un giorno stavamo suonando a Cervia ed il braccio destro di Raul Casadei, il signor Zampiga, ci ha sentiti per caso suonare una Romagna Mia in versione swing che gli è piaciuta, tanto da volerci per alcuni concerti con l’orchestra del re del liscio romagnolo.Sempre da Casadei siamo stati invitati alla festa per la celebrazione dei 50 anni di Romagna Mia a cui partecipavano tutti i muscisti che hanno fatto parte dell’orchestra Casadei in questi decenni. Noi eravamo l’unico gruppo a non suonare liscio romagnolo ed abbiamo suonato la nostra Romagna Mia versione dixie. Invece con Mirko, figlio di Raul, abbiamo suonato a capodanno 2004 in Piazza Saffi a Forlì davanti a diecimila persone, un’emozione fortissima.Avete registrato i pezzi che suonate dal vivo?Fino ad oggi abbiamo registrato due cd, il primo è del 2003 e si intitola Live, il secondo invece è dell’anno scorso e lo abbiamo intitolato Road per sottolineare la nostra passione nel suonare e vivere la musica per strada. (A testimonianza di questo loro approccio on the road Antonio mi fa vedere alcune foto tra le quali ne spicca una in cui Sanguedolce sta dormendo nel retro di una Volvo: più che dixieland direi una vita molto rock ’n’ roll).Progetti futuri?Sono in fase di preparazione due progetti musicali:il primo gia’ in corso d’opera ,dove saremo presenti all’interno di un cd con altri musicisti di fama nazionale e internazionale. Nel secondo caso siamo stati contattati per accompagnare in un brano del suo nuovo cd un famoso cantautore italiano, di cui ora non farò il nome per pura scaramanzia. Tra le occasioni più importanti in cui suoneremo sicuramente posso menzionare la partecipazione a giugno al Busker Festival di Pennabilli in cui si esibiranno gruppi provenienti da tutto il mondo, a luglio invece saremo in alcune città tedesche, tra cui Kulmbach e Norimberga dove suoneremo con gruppi jazz tedeschi e austriaci. E poi ad agosto saremo al Buskers Festival di Ferrara,manifestazione nel suo genere piu’ importante al mondo,dove invitati dall’organizzazione con altri 19 gruppi provenienti da tutto il mondo rappresenteremo l’Italia . Infine in Svezia, a Kungshamm- Smogen per uno dei più grossi festival di musica dixieland del circuito europeo, il Traditioanl Jazz Festival Emozionati?Sicuramente, pensa che nei paesi nordici c’è una grande tradizione di musica jazz. Si esibiranno musicisti che si sono “fatti le ossa” a New Orleans e a Chicago, dei vecchietti che hanno suonato con mostri sacri del jazz. Quindi preoccupati..Comunque delle divise come le nostre non le ha nessuno.Ma come avete fatto?Un colpo di fortuna. Eravamo a suonare in un agriturismo qui a Casola dove per caso si trovavano anche un tour operator svedese e una responsabile del festival. Le siamo piaciuti e ci ha invitatiIn conclusione allego un piccolo profilo della band scritto in maniera divertente da loro stessi.Michael Tormbotine (Michele Sanguedolce) = TromboneMusicista eclettico ama diversi generi musicali. La coulisse del suo magico trombone scivola veloce nei tradizionali ragtime come negli scatenati swing, jive. Arrangiatore di svariati brani della band, 'cuce'su misura le parti dei vari strumenti abbinandoli alle bizzarre personalità presenti nel gruppo.Interpretazione preferita: La Ferrari in curve e...l´arrivo del battello. Mister Brass (Antonio Giorgi) = Basso TubaInizia gli studi musicali con il clarino ma per un musicista del suo calibro lo strumento non è sufficientemente 'Grande'. Puntuale e acclamata, in tutti i concerti del gruppo, la sua personale interpretazione de: 'L´ Elephant ammalat': un breve schetch comico degno del grande circo Orfei. Note: attenti a non ammaccare il suo strumento...potrebbe uccidervi!The Reverend of Dixie (Valerio Sagrini)= CornettaE´ la guida spirituale del gruppo, è colui che riporta sulla 'Retta via' tutte le teste calde della band.Come ogni grande patriarca della chiesa non manca di salutare i bambini presenti ai concerti dando una parola di conforto anche alle madri presenti in sala. La sua cornetta risuona portando l´ascoltatore nei 'Ruggenti' anni ´20 ma il suo portafoglio è pieno solo di...santini.The Gold Clarinet (Roberto Ricciardelli) = Clarinetto e voceClarinettista superbo è lui il vero 'Padrone' della scena. Agili ed implacabili le sue dita 'Cicciotelle' volteggiano sulle chiavi dorate del fantastico clarino. Quando inzia a cantare pare la reincarnazione del grande Louis Armstrong ...e che 'Reincarnazione'. Note particolari: suda anche a -20°C.G.J Bourbon (Pierluigi Poggiali) = BatteriaIndolente e monello pare armeggiare le bacchette svogliatamente ma, basta un cenno per farlo animare e dare il via ad assoli travolgenti. Fino a poco tempo fa amava usufruire del set di batteria lasciato incustodito da altri musicisti ottenedo così il nomignolo di: 'Il cuculo della batteria'. Come ogni grande bolide della storia musicale il suo motore si alimenta esclusivamente con...birra!Al McFly (Alessandro Lanzoni) = banjo e voceEnigmatico e solitario quando non è reperibile cercatelo in pasticceria, in gelateria o... nascosto in un barattolo di nutella. Autista infallibile e veloce porta la band in qualsiasi città con la precisione ed il tempismo di un vero pilota di F1. Appassionato e struggente con il suo banjo non manca di rompere due o tre corde per esibizione.La nostra chiacchierata non è finita così. Antonio mi ha raccontato un sacco di aneddoti divertenti che richiederebbero lo spazio di tutto il giornale. Per scoprirli vi invito a farveli raccontare direttamente da lui o dagli altri componenti del gruppo. Oltre i tanti episodi e i nomi menzionati ciò che più mi colpisce è la grande umiltà di questo gruppo, che ha viaggiato in lungo e largo l’Italia, che ha portato il nome del nostro paese anche in Europa, che ha ricevuto complementi e soddisfazioni ma che è rimasto come sempre. Mi sorprendo anche di quanto poco si sappia a Casola di questi sei pazzi scatenati che si divertono un mondo e che fanno divertire chi li ascolta. Ma come spesso accade, nessuno è profeta in patria.Per chi volesse informazioni più precise può visitare il sito www.roaring.itRiccardo Albonetti