“Conosco una vecchia storia che narra di un luogo misterioso, dove oramai è rimasta solo una vecchia casa abbandonata, in cui tanto tempo fa, in notti speciali, accadevano strane cose e si sentivano rumori sinistri e nessuno ha mai capito esattamente da dove provenissero, ma se ci si avvicina in quei particolari momenti si dice che ancora ci si sente…”

Chi non ha mai udito pronunciare queste parole in notti misteriose, dove ci si ritrova con gli amici, magari attorno ad un fuoco, e ci si raccontano le famose “storie di paura”? In quelle situazioni di leggende se ne raccontano per tutti i gusti, forse i più bravi narratori aggiungono particolari fantasiosi, ma di sicuro ci si stringe molto vicini perché ce ne sono alcune che fanno veramente rabbrividire. Solitamente le storie più accattivanti, quelle che fanno venire la pelle d’oca e gli occhi lucidi, sono avvenute in luoghi vicini e conosciuti, che i paesani più anziani possono quasi testimoniare e quelle leggende, tante volte raccontate e tramandate, appartengono a molti dei luoghi qui nei dintorni perché viviamo in una terra un po’ magica…
La Romagna è un paese ricco di luoghi e tradizioni misteriose. Purtroppo, nel corso del tempo, le storie di fantasmi, streghe e strani riti magici che i nonni raccontavano ai nipoti, si sono un po’ dimenticate, i particolari sono pian piano stati tralasciati e di alcune è rimasto solo qualche detto, ma quanti tuttora, quando passa il famoso gatto nero, non pensano, anche se per pochi secondi, a cosa potrebbe capitargli?
Non tutto però è andato perduto e io qualcosa ho ritrovato. Vi narrerò le misteriose leggende di un luogo da noi tutti conosciuto e oltrepassato, in molti sanno che nasconde in se qualcosa di magico, ma in pochi sanno cosa esattamente accadeva in quelle strade sinistre del Crocicchio di Settefonti.
I crocicchi sono luoghi in cui si incrociano più strade ed ha valore magico solo se queste sono di numero dispari, inoltre, più numerose sono le strade, maggiore è il potere del crocicchio. In quello di Sette Fonti, come dice il nome stesso, se ne incrociano sette, fra strade e stradelle. Un numero perfetto perché, dovete sapere, che il 7 è sempre stato considerato un numero magico in Romagna ed era sottolineato in molte situazioni, come la superstizione, conosciuta ancora oggi, che il primo dell’anno, uscendo da casa, se la prima persona che s’incrocia è una donna, porta particolarmente sfortuna, ma una volta questa sfortuna si poteva cacciare mangiando a mezzogiorno 7 chicchi d’uva bianca. Inoltre, in una famiglia numerosa, il settimo figlio che nasceva era molto importante e predestinato a diventare un guaritore.
In questo famoso incrocio, che ha ancora più potere di altri perché lì vicino si trova un cimitero, fino a poco tempo fa capitava di trovare i resti di falò usati in riti magici. In effetti: “cosa succedeva nel crocicchio di Settefonti? E a cosa servivano i falò?”
Dovete sapere che una delle superstizioni più diffuse in passato, ma forse anche una delle più presenti ancor oggi, era quella del malocchio, che veniva dato con lo “sguardo invidioso”. Chi credeva di esserne stato vittima era solito aprire il cuscino sul quale dormiva, che in passato era fatto interamente di piume, e se queste si erano attorcigliate formando strani simboli, come una croce o una corona, bisognava innanzi tutto bruciarle. Questo rito si effettuava nei crocicchi, e poiché quello di Settefonti è sempre stato considerato di grande potere, lì era dove si scacciava il malocchio. E ancora si narra che mentre si era intenti a fare il falò al simbolo formatosi nel cuscino, il primo che passava per l’incrocio era colui che te lo aveva inflitto.
Ma il nostro crocicchio di Settefonti nasconde in se una storia ancora più misteriosa… Nella notte tra il 23 e il 24 giugno, la notte di S. Giovanni, nell’istante in cui il sole attraversa la volta nel cielo e arriva al suo punto massimo, compiendo il solstizio d’estate, si forma una sorta di squarcio e dal cielo scende, sulle sette strade, la guazza magica ed insieme a questa discendono anche i morti e le streghe, ma queste non sono visibili all’istante, bisogna posizionarsi nei pressi del crocicchio e appoggiare il mento su una forca di legno e solo in questo modo si vedranno passare le streghe su delle pecore nere. Ma bisogna assolutamente mantenere il segreto, perché si narra che chi avesse detto di aver visto le streghe sarebbe morto all’istante. Quindi nessuno ha mai affermato d’averle viste, ma il mistero vuole che non l’abbiano fatto per l’effettiva mancanza delle streghe o per la paura di morire….? Vero o non vero il crocicchio di sette fonti ha sempre suscitato grande paura tant’è che si dice che molti anni fa, una levatrice che di notte doveva andare ad aiutare una donna in procinto di partorire, passando per il crocicchio ebbe una tale paura che morì.
Le superstizione e le storie di paura che circondano i luoghi in cui viviamo sono tante e considerate da sempre belle storie da narrare di generazione in generazione. Ma se nella notte di S. Giovanni vi trovate all’interno dell’incrocio di Settefonti e avvistate le streghe sulle loro pecore nere, acqua in bocca! Io vi ho avvisato…


Vorrei ringraziare Beppe Sangiorgi per avermi gentilmente offerto le storie per la stesura di questo articolo.

Federica Faziani





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