Attualita

 
Caro Giorgio,
sono un lettore dello spekkietto e volevo fare anch’io alcune precisazioni sull’argomento “PARCO DELLA VENA DEI GESSI ROMAGNOLA” essendo residente abbastanza informato dell’argomento e anche molto insoddisfatto di come stanno evolvendosi le cose.

Giovedì 19 marzo si è tenuto presso la Sala Consiliare del Comune di Casola un incontro che aveva come argomento la caldaia a biomassa (nello specifico alimentata a legno cippato) che dovrebbe essere installata (entro il 2009 per entrare in funzione nel 2010) nel campetto adiacente la palestra comunale. Sul nostro sito e sul giornale cartaceo l’argomento è già stato discusso con molti interventi (la serata nasceva anche su stimolo dei dubbi e delle preoccupazioni espresse da alcuni nostri lettori) quindi diamo per scontata la conoscenza generale del tema, che potete comunque ricostruire consultando – prima di procedere nella lettura – gli articoli da noi già pubblicati [Senio Energia comincia a funzionare] e [Centrale termica a biomassa: quale convenienza?] (oltre a ciò che era stato precedentemente scritto sul periodico dell’Amministrazione Comunale, «Il Ponte»).

Nelle settimane scorse tutti i casolani sono stati testimoni, e in larga parte anche partecipi, di una iniziativa volta ad ottenere che a succedere all’Arci quale futuro parroco di Casola sia don Euterio Spoglianti, il giovane sacerdote che già ben conosciamo ed abbiamo cominciato ad apprezzare in quanto, da alcuni mesi, veniva (e continua a venire ancora) nei fine settimana a coadiuvare don Giancarlo nelle cure della parrocchia.

Ultimamente abbiamo parlato su “Lo Spekki(ett)o” di notizie di cronaca relative agli immigrati che vivono in Italia, in particolare soffermandoci su come se ne parla sui mezzi di informazione e su come l’uomo comune vive il rapporto con gli stranieri nella propria quotidianità. Focalizziamo ora l’attenzione su Casola grazie ad alcuni dati statistici (gentilmente fornitici dall’Ufficio Anagrafe comunale che ringraziamo sentitamente) che – se pure non ci raccontano né le storie che stanno dietro a ogni arrivo di immigrati stranieri nè i piccoli episodi che contraddistinguono la convivenza di ogni giorno – possiedono l’obiettiva precisione che solo i numeri possono dare.

Spett. Redazione dello Spekketto

Il motivo di preoccupazione dovuto al progetto, pubblicato sull'ultimo 'Ponte', relativo all'impianto di una centrale termica a cippato in mezzo al paese è evidente .
E' forte la sorpresa di tutti coloro che hanno letto la notizia nell'apprendere che il sito in oggetto riguarda il campetto di basket , a lato della palestra.
Quale sia la ricaduta in termini sanitari, visto che non si tratta di un caminetto, sull'intero paese non credo sia chiaro ne' sia stato specificato. Matant'è.

Nessuna donna è obbligata, nella scuola e nel pubblico impiego, ad andare in pensione a 60 anni: per le donne, come per gli uomini, la data del collocamento a riposo per raggiunti limiti di età è stabilita, infatti, al compimento dei 65 anni. Alle donne, e solo ad esse, è invece consentito lasciare il servizio, percependo la pensione, al compimento dei 60 anni, anche nel caso in cui non abbiano ancora maturato i requisiti prescritti per aver diritto alla pensione di anzianità.

Il brano che segue riporta alcuni pensieri del Pontefice sulla morte. E’ stato ritrovato tra le carte del nostro Arci, scritto di suo pugno su un anonimo foglio custodito nella sua scrivania, a testimonianza di come in lui fosse forte l’dea del Grande Viaggio che ora ha compiuto.

Mons. Giancarlo Menetti non è più tra noi . E’ partito per il lungo viaggio verso le stelle lasciandoci sgomenti. Avevamo creduto che l’amore per la Sua Parrocchia non gli avrebbe concesso di morire.

Le cose più importanti sono le più difficili da dire.
Così, ognuno di noi le dirà dentro di se e sono certo che non resteranno inascoltate.
Così volevo dire alcune cose meno importanti.
Volevo ringraziare l’Arci per aver aggiustato il tavolo da ping pong, con quelle stecche di legno che a seconda delle stagioni si allargavano e si stringevano, facendo vincere chi riusciva meglio a piazzare le palline tra un’assicella e l’altra.
Volevo ringraziarlo per averci fatto costruire delle vere porte da calcetto in ferro, quando vide che cercavamo di fabbricarle noi con dei pali di legno storti e una rete da fagioli comprata da Piazza, i buchi che stavamo scavando nel campetto delle Mise erano larghi come trivellazioni per la ricerca del petrolio.

- Allora d’accordo Arci! Vengo io a prenderLa in macchina! - ho detto guardando dentro quegli occhi azzurri e buoni… lo stesso sguardo che incontravo da bimbo.
L’ho lasciato così. Con un appuntamento.
Voleva benedire la casetta nuova di R

Crisi sì o crisi no? Siamo sull’orlo del tracollo economico e dobbiamo attrezzarci risparmiando, oppure è meglio consumare e consumare perché solo così faremo il passo indietro che ci salverà dal precipizio? O in fondo al burrone ci siamo già e si può solo risalire? Ma riuscirà Barack (perché lui è l’uomo della provvidenza nelle speranze di molti) a essere un buon capo cordata? Mille domande hanno impazzato sui media dopo il crollo delle Borse e la crisi che ormai sta investendo in pieno anche l’economia reale, e mille altre se ne potrebbero porre (per esempio, chi è totalmente ignorante di finanza ma si ricorda una legge fisica fondamentale si può chiedere: se nulla si crea e nulla si distrugge, i miliardi che vengono bruciati in Borsa in poche ore dove vanno a finire?


“E’ caduto sul campo”: così si dice di un soldato che combatte con tenacia e fermezza fino all’ultimo respiro per assolvere al proprio dovere. Così diremo dunque del nostro amato “Arci” (per “quelli di via”, l’autorevole nostro arciprete mons. Giancarlo Menetti) che improvvisamente ci ha lasciato la sera del 4 febbraio mentre, ad ora inoltrata, rientrava dall’ospedale di Faenza dove si era recato per portare i conforti religiosi ad una parrocchiana colà ricoverata perchè gravemente ammalata e che lo ha poi raggiunto, dopo poche ore, nel grande viaggio.

Cogliendo lo spunto di Michele comparso nell’ultimo numero dello Spekkietto, e collegandomi all’articolo di Andrea, aggiungo qualche considerazione personale sul tema dell’immigrazione, che mai come oggi sembra essere divenuta la piaga sociale del nuovo millennio. Perché non solo di flussi migratori e difficili percorsi di integrazione, stiamo assistendo, ma ad una nuova guerra civile che pone tutti contro tutti. Si osserva ogni giorno un’esaltazione forzata delle identità, come se all’improvviso la società fosse diventata un mosaico impazzito, dove il diverso merita punizioni esemplari.

Buone notizie per uno dei monumenti più apprezzati di Casola Valsenio. Entro la primavera, infatti, la grande ala di marmo del Monumento ai caduti tornerà al suo posto. A farla cadere al suolo è stato il forte vento spirato su Casola Valsenio nei primi giorni del dicembre 2007.

Pubblichiamo una lettera sull'intervento del ministro Brunetta sui docenti.

'Sono un docente di una scuola pubblica e volevo ringraziare pubblicamente il Ministro Brunetta, perché mi ha finalmente aperto gli occhi.
Lo ammetto: fino a qualche giorno fa mi vergognavo di essere un insegnante. Mi vergognavo di svegliarmi tutte le mattine per insegnare ai miei alunni la bellezza di una poesia, l'importanza della scrittura, l'emozione che l'arte suscita nell'animo umano, la necessità di comprendere la storia perché l'uomo non ripeta ciclicamente gli stessi errori, la necessità di conoscere e comprendere il mondo che ci circonda per essere un buon cittadino.