Vale a dire: fra reale e faceto, la nostra testimonianza di un viaggio in Scozia.
Alcune notizie. Loch Ness, è un lago d'acqua dolce situato nelle Highlands scozzesi. Il lago è molto profondo e, nel punto massimo, raggiunge la ragguardevole profondità di 230m circa. Loch Ness è lungo 39 km e largo, nel punto massimo, 1500m, la superficie è di 65 kmq. Il lago scozzese ha una altitudine di 16m s.l.m. ed è collegato al mare tramite le 37 chiuse del Canale di Scozia.

Loch Ness, più che per il suo paesaggio straordinariamente affascinante, è famoso per gli avvistamenti della mitica 'Creatura': l'ipotetico Mostro di Ness. Ogni anno, migliaia di turisti scrutano, pieni di speranza, le acque scurissime e misteriose del grande loch. Loch, in gaelico, significa lago.

Il mostro di Ness, soprannominato Nessie, è creatura leggendaria. Ad oggi, non esiste alcuna prova scientifica della sua esistenza, mentre invece, sono state smascherate migliaia di prove, più o meno abilmente contraffatte.
Il primo “avvistamento” di Nessie, risale nientemeno che al 590. Fu un monaco irlandese a scacciare con la preghiera, la 'selvaggia bestia marina' (appellativo riportato nei carteggi dell’epoca) uscita dal lago.
Gli avvistamenti dei primi anni cinquanta ebbero, sulla stampa inglese, un certo rilievo. Ma più importanti, per la popolarità del mito, sono soprattutto gli avvistamenti dei primi anni ottanta.
Le ultimissime testimonianze di un certo rilievo risalgono al 2007 e al 2008.
Più o meno, tutti i testimoni sono concordi nel definire la “sagoma” di Nessie all’incirca come nell'immagine sopra.
Quattro considerazioni fanno affermare, alla comunità scientifica, la non esistenza del 'mostro':
1. Il lago di Ness, non possiede la piramide alimentare necessaria per mantenere una ipotetica dinastia di animali con le dimensioni attribuite al presunto mostro (una decina di metri), questo, sia Nessie un erbivoro o un carnivoro predatore.
Se proprio si vuole tentare una congettura che renda plausibile la possibilità di alimentazione per una tale creatura, occorre, inevitabilmente, ipotizzare la presenza di un canale sotterraneo e segreto che colleghi il lago al Mare del Nord (ricchissimo di cibo). Una tale congettura è però assurda in quanto:
* l’inevitabile scambio delle acque, dovuto a correnti anche minime, avrebbe, col tempo, salato il lago.
* l’ipotetico canale, per il principio dei vasi comunicanti, non consentirebbe il dislivello del lago rispetto al mare. È invece un dato di fatto che il loch si trova di 16m s.l.m..
Per altro, è vero che l’animale potrebbe cacciare sulla terra ferma, ma, con una tale mole, non passerebbe inosservato. Inoltre, non si sono mai trovati i resti del suo ipotetico pranzo, né sulla terra ferma, né sul fondo del lago.
2. Ad oggi, nessuna testimonianza, nessun documento fotografico e nessuna ripresa cinematografica, ha passato positivamente il vaglio di una valutazione scientifica. In realtà, la stragrande maggioranza delle testimonianze e dei documenti visivi sono dei falsi.
3. Non c’è motivo perché gli avvistamenti di creature con queste dimensioni siano così rari.
4. L’eco scandaglio del lago non ha mai rilevato anomalie attribuibili ad una famiglia di animali così grandi.

La prima immagine sotto è una simulazione fotografica fatta sulla base delle testimonianze di alcune decine di persone. Risale ai primi anni cinquanta. È proprio in base a questa immaginane che è stato elaborato un “modello” di Nessie utilizzato per poi realizzare i pezzi ceramici venduti, come souvenir, in tutti i negozi presenti nelle vicinanze del lago.
Un esempio è riportato nella seconda foto sotto.

E veniamo alla nostra testimonianza. Sulla base dell'immagine popolare del mostro, si potrebbe ipotizzare che Nessie, “navigando” sulla superficie del lago, possa lasciare una traccia lineare increspando l'acqua (vedi terza immagine sotto).
In effetti, la foto scattata lunedì 14 settembre 2009 (la quarta sotto), mostra, sulla superficie del Loch Ness, una traccia lineare, con delle increspature d’acqua, che potrebbe essere in accordo con l’ipotesi precedentemente formulata… potrebbe, perché, in questi casi, la prudenza è d’obbligo!
Ma la foto più inquietante è quella scattata alcuni ninuti dopo (la quinta sotto). A prima vista, mostra una bella immagine del grande loch scozzese. Però…
…non solo !!!
Guardando bene la superficie del lago, in alto a sinistra, si nota una piccola sagoma tutta da interpretare, ancora si sottolinea che la prudenza è d’obbligo, tuttavia…
….potrebbe trattarsi, sempre in riferimento all’ipotesi precedentemente formulata, della testa di Nessie, ripreso nel momento in cui esce dall’acqua per respirare. Forse si sta guardando intorno a cautela che, in quel istante, nessuno stia spiando…
La sagoma è molto lontana dalle due rive. E sicuramente anche noi siamo poco visibili dalla sua posizione, le foglie degli alberi e la vegetazione che ricopre la riva ci mimetizzano bene.
È importante dire che ci siamo accorti di questa “presenza” solo in Italia, quando, scaricate le immagini dall’apparecchio digitale, le abbiamo guardate sul luminoso schermo del computer.
…domanda
Queste foto serviranno alla scienza? Forniranno qualche importante indizio che chiarisca il mistero racchiuso nel profondo del loch scozzese? Gli autori delle foto diventeranno anch’essi celebri?
A tutto questo, per il momento, non è ancora possibile rispondere.
Ma…
…la leggenda continua…



Pier Ugo Acerbi e Kris Barczay
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