INTERVISTA AL SINDACO: CAVA DI MONTE TONDO
- Dettagli
- Scritto da Riccardo Albonetti
- Categoria: Attualita
Intervistiamo il nostro Sindaco Giorgio Sagrini per avere alcune delucidazioni sul dibattito intorno alla cava di Monte Tondo, situazione che almeno nell’opinione pubblica casolana si sta caricando di preoccupazioni. Ci teniamo intanto a chiarire che l’intento di questa intervista è di informare i cittadini per fare un punto della situazione preciso. In futuro avremo modo di intervistare le parti in causa, ma al momento abbiamo bisogno di avere punti fermi da cui partire per un ragionamento.
Se non abbiamo letto male e se le informazioni che circolano non sono errate, il punto di rottura sta nella richiesta da parte della Saint Gobain dell’ampliamento della capacità estrattiva nella cava di Monte Tondo. È corretto?
E’ necessario, precisare in premessa che siamo nella fase di verifica e aggiornamento del Piano Infraregionale delle Attività Estrattive. Verifica che, come stabilito dalla L.R.17/1991, Disciplina delle attività estrattive, deve avvenire ogni 5 anni …ed è stato nel corso del 2017 che la Provincia ha provveduto ad eseguire la verifica quinquennale del PIAE (Piano Infraregionale della Attività Estrattive), con validità fino al 2023. La stessa L.R.17/1991 stabilisce inoltre che il PIAE sia sottoposto a verifica generale almeno ogni 10 anni e che alle relative procedure si dia avvio almeno 2 anni prima della scadenza. La Provincia di Ravenna nei tempi sopra indicati ha avviato l’iter per la Variante Generale al PIAE, che dovrà corrispondere ai contenuti ed ai criteri previsti dalla L. R. n° 17/1991.
Obiettivo della Variante Generale al PIAE sarà quello di prevedere il soddisfacimento dei fabbisogni di materiali (argilla, ghiaia, sabbia e gesso) al 2031, garantendo la sostenibilità ambientale delle previsioni.
Ciò premesso e per venire alla domanda, la proprietà della Cava – il Gruppo Saint-Gobain - non ha ad oggi presentato formalmente nessuna richiesta di ampliamento. Ha bensì sottoposto all’attenzione delle Amministrazioni coinvolte, sulla base degli elementi a sua disposizione, una propria analisi che evidenzia diversi ambiti d’incongruità con le previsioni dello studio, risalente ai primi anni duemila, sulle modalità di coltivazione ottimali applicabili al polo estrattivo del gesso, e ha posto l’esigenza di determinare tempi e condizioni della prosecuzione dell’attività estrattiva in funzione delle esigenze produttive e occupazionali dello stabilimento casolano, delle possibili innovazioni dei processi industriali che possano salvaguardare e tutelare il lavoro e il reddito degli addetti diretti e dell’indotto, e per programmare le azioni di tutela, di ripristino e anche di utilizzo a fini turistici e museali della cava.
Da quanto emerge dai documenti ad inizio anni Duemila era stato posto un limite per l’estrazione del gesso. A che punto ci troviamo?
LEONARDO, 7 ANNI, CASOLANO: UN ILLUSTRATORE PER J.K. ROWLING
- Dettagli
- Scritto da Michele Righini
- Categoria: Cultura
Durante il lockdown sono stati molti i concorsi lanciati online, in particolare indirizzati ai bambini: l'arcobaleno più bello, il racconto più originale, disegni e illustrazioni di ogni tipo. Un modo per occupare il loro tempo, costretti in casa com'erano, ma anche per invitarli a riflettere su quello che stava succedendo. Noi lo sappiamo bene perchè anche “Lo Spekki(etto)” ne ha promossi un paio che hanno visto una partecipazione numerosa ed entusiasta che ci ha fatto grandissimo piacere. Alcuni di questi concorsi avevano respiro locale come i nostri – anche se potenzialmente la Rete cancella ogni limite geografico e ogni parete che ci imprigiona – altri invece erano davvero “universali”.
Uno dei più originali lo ha proposto una delle scrittrici per ragazze e ragazzi (e non solo) più amata e letta degli ultimi 20 anni: J.K. Rowling. Proprio lei, la creatrice del mondo magico, in tutti i sensi, di Harry Potter. Il cortocircuito mentale, scrivendo queste righe, mi scatta automatico: quanti anni fa “Lo Spekki(ett)o” aveva lanciato un concorso per superlettori di Harry Potter? Non ricordo, si era molto più giovani quindi meglio non interrogarsi troppo. Anche perchè questa sarebbe tutta un'altra storia, torniamo ai nostri giorni. Cosa ha fatto la Rowling? Ha rispolverato una storia scritta una decina di anni fa e rimasta chiusa nel cassetto, intitolata The Ickabog. Fino a giugno solo i suoi figli l'avevano ascoltata, letta dalla madre un capitolo a sera. Il lockdown ha suggerito un'idea alla scittrice: rispolverare quella storia e proporla in Rete un capitolo al giorno, come anni prima aveva fatto nella cameretta dei figli. Successo garantito, naturalmente, ma il valore aggiunto era proprio nel concorso legato a questa pubblicazione a puntate (e in molte lingue, naturalmente): i bambini erano invitati a illustrare, giorno per giorno, la storia che leggevano, in piena e totale libertà. Trasformare le parole in disegni, una delle cose che tutti i bambini, ma solo pochi adulti, sanno e amano fare. I disegni dovevano poi essere spediti utilizzando un sito apposito. Le illustrazioni più belle di ogni paese avrebbero illustrato l'illustrazione cartacea del libro. Per capirci: le illustrazioni più belle inviate dai bambini italiani, sarebbero finite nell'edizione italiana del libro. 34 illustrazioni per 34 capitoli, e 34 bambini vincitori, scelti da una giuria di esperti nel campo dell'editoria e dell'illustrazione come, per fare solo un esempio, lo scrittore e sceneggiatroe di fumetti Matteo Bussola, conosciuto dal grande pubblico soprattutto per il successo del suo Notti in bianco e baci a colazione.
E indovinate un po' chi si è conquistato un posto fra i 34? Leonardo Lodi, 7 anni, casolano DOC. Leonardo frequenta la terza elementare (ok,primaria, ma per gli over 40 non è facile abituarsi...) ed evidentemente ha un talento per il disegno. Anche perchè il concorso era destinato a bambine e bambini da 7 a 12 anni, quindi Leonardo era fra i partecipanti più... giovani fra i giovani.
I complimenti a Leonardo sono scontati, ma vogliamo ribadirli, per la vittoria certo, ma anche per avere saputo trasformare un momento complicato come quello della “quarantena” in qualcosa che certamente rimarrà come un ricordo positivo e incancellabile. Estendiamo i complimenti ai genitori Erika e Andrea, che di sicuro – chi ha figli piccoli sa bene cosa ha significato la gestione di compiti, passatempi, noie, ecc. ecc. dei bambini chiusi in casa – hanno sostenuto Leonardo e si sono anche loro impegnati per permettergli di partecipare al concorso.
Ma quando si ottiene un bel risultato, è giusto e necessario, soprattutto per un bambino, ricevere un premio: che cosa ha vinto Leonardo? Intanto, come detto, avrà la soddisfazione di vedere il proprio disegno pubblicato nell'edizione del libro, L'Ickabog, che uscirà in libreria il 10 novembre. E già questo non è poco, anzi probabilmente per Leonardo sarà questo il premio più bello. Ma non sarà l'unico. Riceverà anche una copia del libro autografata dalla stessa J.K. Rowling stessa. Ma c'è di più perchè, in maniera molto intelligente e sensata, il concorso prevede anche un premio per la comunità in cui vivono i vincitori. Ognuno di loro potrà infatti segnalare una scuola o una biblioteca a sua scelta e l'editore del libro – in Italia quindi Salani, editore storico della Rowling – donerà all'istituzione indicata libri per un valore di 500 euro. Non sappiamo di più su questo aspetto, se i libri si potranno scegliere e nel caso chi li sceglierà – la scuola o biblioteca scelta? Leonardo? L'editore? Non è un aspetto trascurabile – ma siamo certi che il premio sarà un arricchimento per altri bambini (ma anche adulti) che sui quei libri passeranno qualche ora e, forse, speriamo, si innamoreranno della lettura, dei libri, delle figure e delle parole che “sporcano” la pagina bianca.
A questo punto, dopo i complimenti, dopo la soddisfazione di vedere un giovane casolano cogliere questo bel “successo”, rimane la curiosità: di leggere L'Ickabog, naturalmente, ma soprattutto di vedere il disegno di Leonardo e di tutti gli altri piccoli vincitori.
Tutti in libreria il 10 novembre, mi raccomando!
Michele Righini
Mohamed El Harchi ringrazia le Terme di Riolo
- Dettagli
- Scritto da Super User
- Categoria: Attualita
Il sig. Mohame El Harchi, ex Capitano della Marina Marocchina, ora residente a Casola, che abbiamo già visto tante volte partecipare alle manifestazioni commemorative, ci ha scritto una lettera in cui esprime gratitudine per l’accoglienza ricevuta alle Terme di Riolo. Riteniamo che questa lettera sia anche espressione di una più generale riconoscenza per la cordialità riscontrata nelle nostre terre e nel nostro paese. Pubblichiamo dunque volentieri lo scritto di El Harchi
“Stiamo parlando di noi: Mohamed El Harchi e mia moglie Aisha Sabri, marocchini residenti a Casola Valsenio. Durante il mese di Luglio 2020 al centro termale di Riolo Terme che il nostro medico di base, Dott,sa Elena ci ha consigliato.
Una volta arrivati al centro, il medico termale ci ha prescritto una dozzina di cure per ciascuno (fango+vasca) con l’autorizzazione di bere 2 bicchieri di acqua Breta , un’acqua terapeutica che compriamo quotidianamente.
Al dipartimento “fango” siamo stati sempre ben accolti e ben serviti in tutte le nostre sedute dalla responsabile Lara che ci accompagnava nelle nostre sale, sempre sorridente e con grande educazione e disponibilità a tal punto che ci sono rimaste due parole che lei diceva abitualmente: Permesso e Prego e per questo ho deciso di scrivere una parola in termine del riconoscimento della sua gratitudine.
Non possiamo dire che brava e complimenti da parte di una coppia marocchina che ha visitato il dipartimento “fango” e la ringraziamo per la sua grande gentilezza, la buona impressione che presenta al centro termale e per tutto quello che ha fatto per noi al fine di rendere il nostro soggiorno termale nelle migliori condizioni.
Infine è stata davvero un’occasione benefica per scoprire Riolo Terme la città dell’acqua, incantevole località che presenta un ricco patrimonio storico con le sue terme che racchiudono questi preziosi tesori naturali di questo bellissimo paese che adoro.
Mohamed El Harchi
Ex Capitano della Marina Marocchina.
Playlist: autunno 2020 - ARRIVALAUTUNNO
- Dettagli
- Scritto da Riccardo Albonetti
- Categoria: Attualita
Pubblichiamo su Lo Spekkietto la nuova PLAYLIST
compilata Manuel Andreotti
1 - Purple Disco Machine, Sophie and the Giants - Hypnotized - 2020: uno spot SKY che ti entra prepotentemente in testa, grazie a Jude Law e alle rinate sonorità Dance di questo irresistibile pezzo.
2 - Defones - Genesis - 2020: disco attesissimo, non delude minimamete (come del resto per tutta la loro carriera). Produzione e sound devastante!
3- Lady Gaga - 911 - 2020: sfido CHIUNQUE nello stare assolutamente immobili durante l'ascolto a volume spropositato di questa canzone. Produzione che più "TOP" di così non si può.
4 - Corey Taylor - Silverfish - 2020: il vocalist di Slipknot e Stone Sour che omaggia palesemente gli Alice in Chains. Voce spettacolare che vi accompagnerà in questo inizio autunnale.
5 - The Cure - Pictures of You - 1989: pioggia incessante fuori, divano, plaid, bicchiere di vino rosso e "Disintegration" che circola nell'aria. Bentornato Autunno!
6 - Mr. Bungle - Eracist - 2020: dopo 21 anni, Mike Patton, Trey Spruance, Travor Dunn più i nuovi arrivi Scott Ian e Dave Lombardo. Quanto ci siete mancati!
7 - The Sisters of Mercy - Temple of Love - 1983: in una playlist autunnale possono mancare i T.S.O.M.? Per chi non li conoscesse, cercate sul "Tubo" e potrete apprezzare quella che si definiva Dark Wave. Semplicemente spettacolari!
8 - Him - Your Sweet 666 - 1997: come sopra, ma la naturale evoluzione dovuta dal decennio successivo, con inserti più "Metal" e l'arrivo del gotico.
9 - Death SS - Terror - 1977: la Storia del Metal tricolore! Fatevi una cultura, cercate le tenebre e riscoprite questa gemma criptica. L'oltretomba in Musica.
10 - Duran Duran - The Chaffeur - 1982: molto probabilmente, il mio pezzo dei Duran Duran. La Cazone autunnale per eccellenza. LEGGENDA.
LA GITA A MARRADI
- Dettagli
- Scritto da Claudio Menni
- Categoria: Parole allo specchio
Mia madre non so come si accorse che io e mia sorella avevamo i piedi piatti.
Un mattino di febbraio ci svegliò prima del solito e camminammo di fretta fino alla corriera. Noi con i cappottini che ci avevano passato i nostri cugini più grandi, la cuffia in testa, le gambe nude. Lei, annodato sotto il mento, per ripararsi dall'aria e come unica sommessa eleganza, un velo in testa.
Appena rinnovati quei paltò, mia sorella esclamò:
-È sporco!- indicando la manica del mio.
La mamma si chinò e provando a togliere la macchia con le unghie, fece occhiolino a Giovanna e disse:
-Nessuno se ne accorgerà.
Prima di allora non avevo mai visto l'alba sorgere dietro le creste delle colline, né mai visto così da vicino, grande come una balena, la corriera azzurra inghiottire alla svelta operai e studenti rauchi e imbacuccati.
Saliti anche noi, ci accomodammo proprio dietro l'autista. Io vicino al finestrino e Giovanna in grembo a mia madre. Tutto vibrava a causa del motore acceso. L'uomo afferrò con la sinistra il volante color avorio, grande come la ruota di un carro, e con la destra mosse una leva piccola. Quindi impugnò il pomello del cambio, spingendolo avanti per inserire la marcia.
Quando la corriera si mosse, sentii lo stomaco mancarmi, ma fu solo un attimo. Quindi una sensazione di leggerezza mi pervase mentre l'autista cambiava in breve sequenza e girava il volante come fosse il timone di una nave. Con gli occhi persi nel paesaggio che mutava intanto che si faceva giorno, i contorni neri divenivano le cose che erano: case, alberi e campi; e dietro ai fanali gialli, in senso contrario sulla strada, ora si riconoscevano i modelli delle automobili. Una Fiat 850. Una 500. Un'Alfa Romeo. E molte altre che non riconobbi.
Arrivati a Faenza mia madre ci afferrò ben strette le mani e attraversammo la strada. Percorrendo marciapiedi e vie, mi sentivo sempre più oppresso: la città mi appariva di un grigio doloroso e monotono; peggio della scuola, e pensai dentro di me che mai e poi mai avrei voluto abitarci.
Il campanello squillò forte dall'interno del palazzo, sebbene mia madre lo avesse premuto solo per un attimo.
Illuminate da un lampadario che scendeva proprio al centro dello spazio sopra di noi, le pareti della sala d'attesa erano altissime. Prima di essere visitati dall'ortopedico, né io né mia sorella avemmo il coraggio di interrompere il tempo dell'attesa con un movimento brusco del collo, il salto di uno sguardo o una parola. Le finestre troppo alte per guardare fuori, l'unico scorcio erano i muri degli altri palazzi. Entrammo assieme tutti e tre. Il dottore, di spalle, era di una statura minacciosa. Si girò. Aveva capelli e baffi scuri, le mani enormi e pelose, e mentre mia sorellina smetteva un improvviso pianto, io sospettavo di lui come di tutti gli adulti, esclusi i miei genitori. Ci misurò d'altezza. Ci fece camminare e stendere le braccia davanti e di lato. In canottiera e mutande, non mi piaceva davanti a mia sorella e mia madre, ci pesò. Ci prese il calco dei piedi in una cassetta di liquido bianco che dopo pochi secondi si indurì conservandone l'impronta perfetta. E questo, lo ammetto, mi lasciò del tutto sorpreso.
Pagina 10 di 59