Ho intervistato Matteo Termali, un giovane Casolano con una passione e un talento particolari. Matteo è un cercatore di tartufo DOC, e da qualche anno ha affiancato a questo suo interesse anche la realizzazione di vanghetti e attrezzature per la ricerca del tartufo. Si tratta di un’attività artigianale molto particolare, che Matteo realizza con cura e dedizione.

 

Matteo,  com’è nata la tua passione per la ricerca del tartufo?

È nata quando ero ancora un bambino, grazie ai miei nonni. Dopo la scuola indossavo vestiti vecchi e scarponi e mi avventuravo assieme a loro in mezzo ai boschi, alla ricerca di funghi e tartufi. Non appena ho preso la patente, sono diventato un cercatore indipendente, anche se questo non possedeva il fascino delle giornate trascorse assieme ai miei nonni! Allora non avevo cani o attrezzature mie, così utilizzavo le loro… fino a che non ho preso il mio primo cane e non ho iniziato a creare io stesso gli strumenti necessari.

 

Com’è nata l’idea di produrre questi strumenti?

L’idea di produrre vanghetti è nata quasi di pari passo con la passione della ricerca del tartufo. Cercavo infatti un attrezzo adatto alle mie esigenze, ma sul mercato non trovavo niente che mi soddisfacesse. Per me un vanghetto è un accessorio, così come lo possono essere un paio di scarpe o un paio di occhiali: lo devi sentire tuo, e deve darti emozione quando lo usi. Ho così iniziato a lavorare il legno e l’acciaio per dare vita a qualcosa di mio. Sono riuscito a realizzare uno strumento funzionale, e nonostante fosse il primo era già abbastanza curato nei dettagli, come piace a me.

 

 

Parlaci delle tue creazioni.

Inizialmente realizzavo strumenti molto semplici, poi a poco a poco ho iniziato a rifornire il mio laboratorio con qualche attrezzatura che mi permettesse di dare maggiore sfogo alla fantasia e realizzare quindi lavorazioni più complesse, anche per differenziare i miei prodotti da quelli che cominciavano a uscire sul mercato. La voce si è presto diffusa, e ho cominciato a ricevere richieste da amici, parenti, conoscenti e amici di amici… Ho iniziato a personalizzare i vanghetti sulla base delle richieste dei tartufai che me li commissionavano, ad esempio incidendo i loro nomi sul legno. Si tratta di particolari puramente estetici, e di per sé non utili alla ricerca del tartufo… ma che sono stati molto apprezzati.

Oltre ai gusti personali, bisogna poi tenere conto anche dei regolamenti regionali: la punta dei vanghetti deve essere consona al tipo di terreno su cui si va a scavare (sassoso, soffice, compatto, ecc.) e al tipo di tartufo, pertanto anche questi aspetti incidono sulla lavorazione dei materiali e sulla dimensione delle punte.

 

 

Che materiali utilizzi?

Mi sono documentato molto per capire quali fossero i materiali migliori per costruire vanghetti da tartufo. All’inizio per realizzare i puntali utilizzavo le classiche gambe coniche in ferro dei tavoli anni ’80, alle quali saldavo una paletta ricavata da balestre di auto dismesse. Date le richieste di tartufai sempre più esigenti, sono passato poi alla creazione di puntali in acciaio inox. Per i manici, invece, utilizzo sia il legno (faggio, acacia, frassino e, per le creazioni più sofisticate, anche ulivo, molto più pregiato rispetto ai legni precedenti), come vuole la tradizione, sia il carbonio. Qualche anno fa ho iniziato ad utilizzare questo materiale, scelta di cui sono molto soddisfatto.

 

So che hai partecipato anche ad alcune manifestazioni, durante le quali hai esposto le tue creazioni.

Si, ho avuto l’opportunità di esporre le mie creazioni anche a fiere e sagre specialistiche in tutta Italia, da Nord a Sud: ho partecipato a eventi a Porretta, Savigno, Ravenna, Frosinone e Campo di Appennino.  Questo mi ha permesso non solo di far vedere e far toccare con mano i miei prodotti a degli esperti del settore, ma anche di conoscere tantissima bella gente, appassionata come me. Questo ci ha permesso di scambiarci opinioni e consigli su questo mondo ancora un po’ misterioso. Alcune delle mie creazioni sono persino state messe in palio come premi nelle gare di cerca dei cani, ed è stata per me una grande soddisfazione!

 

Hai qualche progetto per il futuro?

Spero che presto la situazione Covid consenta di organizzare nuovamente sagre ed eventi, perché il contatto diretto con la gente mi dà molta carica! La mia resta comunque un’attività a cui mi dedico nel tempo libero, quando il mio lavoro mi consente di ritagliarmi spazio anche per questo. Continuerò certamente la mia attività di ricerca del tartufo assieme ai miei 6 cani!

 

 

Faccio i miei complimenti a Matteo perché è bello e raro trovare giovani interessati a mantenere vive le tradizioni di un tempo, dedicandosi con passione, cura ed entusiasmo ad attività artigianali.

 

Benedetta Landi

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