Lo Spekkietto 76
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- Scritto da LoSpekkietto
- Categoria: Cronaca
Pag. 3 A guardare Casola col cannocchiale
Pag. 5 Il Bar Nuovo, 50 anni fa
Pag. 10 Frutti Dimenticati
Pag. 11 Allegoria della primavera
Pag. 13 Oriani, la bici e il sangiovese
Pag. 14 MI RIFIUTO
Pag. 15 Casolane Coraggiose, Giulia Rivola
Pag. 18 La chiocciola dei gessi
Pag. 21 Chetempochefece
Pag. 23 Un viaggio spaziale
Pag. 25 Ciao Canzio
Pag. 26 Una panchina contro la violenza
Pag. 27 4 chiacchiere con Erika Linguerri
Pag. 28 Spazio alla musica
Pag. 30 Cronaca degli eventi casolani
Pag. 33 Voci dal…
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PLAYLIST Autunno 2021
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- Scritto da Riccardo Albonetti
- Categoria: Cultura
PLAYLIST AUTUNNO 2021
Salmo - La Chiave (frat. Marracash) - 2021: quasi anacronistico un disco hip hop debitore della clamorosa scena "made in Italy" degli anni '90, ma qua siamo al TOP! L'entrata del Marra è spaziale.
Carcass - Kelly's Meat Emporium - 2021: i maestri indiscussi del gore sono tornati con un disco strepitoso, dinamico come pochi negli ultimi anni, ma maledettamente efficace. Indistruttibili!
Billie Eilish - Happier Than Ever - 2021: nemmeno 20 anni e già due album meravigliosi all'attivo. Lei e suo fratello, un connubio incredibile.
Limp Bizkit - Dad Vibes - 2021: il tremendo Fred Durst torna con un pezzo bomba e la band risulta pure devastante.
Adele - Easy On Me - 2021: l'ex ragazza prodigio torna con una ballad emozionante, cose che in Italia ci scordiamo da decenni...Fantastica!
Metallica - Some Kind Of Monster - 2003: procuratevi il documentario che prende il nome da questa canzone (attualmente su Netflix) e scoprite quanti problemi (molto gravi) possono esserci in una macchina oliata e attira soldi come quella dei 4 Horsemen...
Velvet Revolver - Fall To Pieces - 2004: 3/5 dei Guns n' Roses insieme al compianto Scott Weiland degli Stone Temple Pilots: probabilmente la miglior rock ballad mai partorita dopo il '00.
Nirvana - In Bloom - 1991: quest'anno si festeggiano le 30 primavere per 3 album fantastici, ecco il primo (con dedica ai "Radjans", a Albo, Tizi, Sandro, Kekko e soprattutto a Guz).
Pearl Jam - Jeremy - 1991: il secondo "trentello" è per "Ten", un disco da tramandare ai posteri. Dedica alle giovani leve.
Red Hot Chili Peppers - Funky Monks - 1991: il capolavoro assoluto dei R.H.C.P. Anche in questo caso, dedica ai giovani amanti della musica, perchè possano avvicinarsi alla grandiosità dell'alternative rock "made in nineties".
A cura di Manuel Andreotti
Che tempo che fece
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- Scritto da RRC
- Categoria: Attualita
Una lunga estate siccitosa e calda. Frase breve e laconica che nasconde una situazione critica sul fronte degli approvvigionamenti idrici e su alcune colture. E’ il secondo anno di fila che riusciamo per un pelo a non cadere in regime di razionamento nell’acquedotto pubblico. Il calo brusco delle temperature e qualche acquazzone intenso ci hanno salvato in extremis almeno per le forniture idriche domestiche. Diverso è stato per le colture dove la siccità ha condizionato l’esito dei raccolti che sono stati magri soprattutto per la medica e il castagno.
Complice anche un’allegagione che aveva caricato di ricci le chiome dei castagni la carenza di piogge ha fatto maturare frutti molto piccoli. Pochi i marroni di buona o discreta pezzatura che una volta caduti a terra hanno poi subito l’appetito famelico di caprioli e di cinghiali che hanno falcidiato il già magro raccolto. I prezzi alti non hanno compensato la perdita di reddito dei castanicoltori.
Per gli altri frutteti l’aiuto compensativo per la carenza di pioggia è stata l’irrigazione. Già da parecchi anni una parte delle aziende agricole di Casola fruisce dell’acqua irrigua che viene tesaurizzata durante l’inverno negli invasi progettati dai tecnici del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale.
Abbiamo posto alcune domande a Rossano Montuschi che dirige il distretto montano di competenza del Consorzio e che ha seguito personalmente tanti progetti proprio nel nostro territorio comunale. Lo ringraziamo anche per averci messo a disposizione la tabella che pubblichiamo in calce. Riguarda la piovosità misurata nella stazione di Casola dei primi nove mesi dell’anno, periodo entro cui si svolgono i cicli colturali delle principali colture agrarie e che ne condiziona lo stato vegetativo. Se la media negli ultimi venti anni è stata di quasi 630 mm, negli ultimi due è calata di un terzo raggiungendo appena i 430 mm nel 2021 addirittura un pelo sotto al famoso 2003 che tutti ricordiamo per la disastrosa siccità.
D1) Siamo a fine ottobre e si può ormai dire che la stagione siccitosa è conclusa. Anche per il kiwi, ultimo frutto irriguo a essere staccato, è partita la raccolta. Gli invasi irrigui casolani e anche quelli del circondario sono riusciti a a far fronte alla siccità?
R1) Si, si può affermare che la stagione irrigua è conclusa per la totalità delle colture irrigue più importanti del nostro territorio. Le tre strutture interaziendali presenti nel fondovalle del territorio casolano (invaso di Rio della Nave, delle Mighe e del Tufo) hanno ampiamente fatto fronte alla carenza di piovosità che sta caratterizzando quest’ultimo ventennio (vedi immagine). Tuttavia le situazioni più critiche si registrano nelle fasce pedecollinari a monte degli abitatati di Imola, Castel bolognese e Faenza mentre l’impatto della carenza di precipitazioni nel territorio casolano è sensibilmente inferiore.
D2) Qui a Casola il Consorzio gestisce numerosi acquedotti rurali. Qual è la situazione delle sorgenti che li alimentano e che un tempo, prima che per alcuni di essi si realizzasse il collegamento con l’acquedotto di Casola, erano l’unica fonte idrica?
R2) Sono presenti numerosi acquedotti rurale alimentati fin dagli ’60 con sorgenti perenni che sono stati oggetto di ammodernamento ed adeguamento con le risorse rese disponibile dagli utenti e dalla regione Emilia Romagna nell’ambito del PSR 2007. Questo ha consentito di interconnettere queste strutture con la rete pubblica e pertanto si è in grado di sopperire alla carenza di risorsa e alla scarsità delle sorgenti che nel periodo estivo riducono le portate di circa il 50%.
Tuttavia voglio sottolineare l’importanza di queste strutture che - se ben gestite - garantiscono l’alimentazione di fabbricati rurali sparsi sfruttando l’unica risorsa disponibile in aree extra urbane.
D3) L’estate appena trascorsa ci ha rammentato che sulla disponibilità della risorsa acqua si gioca la sostenibilità dell’agricoltura soprattutto in collina. Va detto che il Consorzio già da tempo ha messo in cantiere opere fondamentali per affrontare questa criticità. Avete altri progetti in merito?
R3) Se una ventina di anni fa si ipotizzava la realizzazione di strutture irrigue interaziendali unicamente al servizio di colture maggiormente idro-esigenti ad esempio il kiwi e il pesco ora la situazione è cambiata radicalmente in quanto si assiste ad una carenza di precipitazioni che rende difficile il completamento del ciclo produttivo di qualsiasi coltura. Faccio un esempio relativamente vicino: nella zona pedecollinare della valle Senio segnalo che quest’anno sono caduti 190 mm di piogge nei primi nove mesi dell’anno. Con il permanere di un regime delle precipitazioni di questa tendenza e in assenza di strutture irrigue non è pensabile la permanenza di aziende agricole economicamente vitali ancora per molti anni.
I progetti che stiamo portando avanti riguardano l’ampliamento di un sistema irriguo nella valle del Torrenete Sintria, nella porzione di comprensorio ricadente nel Comune di Casola Valsenio oltre ad uno studio di fattibilità per l’area di Pagnano a monte del capoluogo comunale.
Con buona probabilità nel primo semestre del prossimo anno dovrebbero riaprire i bandi a valere sulla misura 4.1.03 del PSR 2014-2020 che sarà prorogato – causa COVID – nel biennio 2022 e 2023.
A cura di Roberto Rinaldi Ceroni
Festa dei frutti dimenticati, Appunti sul trentennale
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- Scritto da RRC
- Categoria: Cronaca
Grande ritorno della festa dei frutti dimenticati dopo che l’edizione dello scorso anno era stata funestata nella prima domenica da una pioggia insistente e il secondo fine settimana era stato addirittura soppresso causa Covid.
Il meteo favorevole, la voglia di uscire di casa e di tornare a godersi il passeggio sulle vie, un formato che, nonostante l’età, resta una proposta attraente per un vasto pubblico, hanno reso questa edizione un successo notevole di pubblico e di incassi.
Riporto qui di seguito impressioni e pareri che ho raccolto per strada.
Chi ha detto: l’offerta in termini di varietà negli spettacoli, di menu, dallo street food al ristorante della Pro Loco, di allestimenti è riuscita a cogliere le attese delle famiglie con bimbi al seguito come degli appassionati e degli affezionati di tutte le età.
Chi ha detto: rispetto all’iniziale coerenza delle esposizioni nelle bancarelle dei soli agricoltori casolani inerenti i frutti dimenticati quest’anno c’era un po’ troppa varietà di prodotti che spesso c’entravano poco con il vero tema della festa.
Chi ha detto: pochi giovani nel volontariato Pro Loco. Al ristorante, punto di forza e di eccellenza, un pugno di volontari della vecchia guardia.
Ancora: la distribuzione delle bancarelle è stata poco razionale. Nel secondo fine settimana In via Marconi erano su entrambi i lati della strada mentre mancavano del tutto nel primo tratto di via matteotti dove la bella prospettiva delle case del centro storico è stata penalizzata dal desolante vuoto di bancarelle.
Chiedo un parere a Bruno Boni, Presidente della Pro Loco: siamo molto contenti per aver degnamente onorato il trentennale. Ma in trent’anni la società è cambiata ed è giusto implementare il programma della festa con eventi e novità senza tuttavia snaturarne l’essenza che fa di Casola la capitale di questo genere di biodiversità. Un ringraziamento a tutti quelli che a vario titolo hanno partecipato in modo costruttivo alla riuscita dell’evento.
A cura di Roberto Rinaldi Ceroni
Visita al frantoio - Intervista ad Alex e Massimo Santandrea
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- Scritto da Paoletta
- Categoria: Attualita
Azienda Prata Casola Valsenio
Vado ad intervistare Alex e Massimo in una giornata ventosa e nuvolosa di questo strano maggio agitato e nervoso come in pochi altri anni è capitato di vedere.
Con l’auto mi immetto nella strada che lambisce il parco del Cardello, mi inoltro un po’ in una direzione che rimane pianeggiante e non sale in alto, come altri sentieri della zona. Il paesaggio intorno a me è gentile, con tanti olivi dalle foglie argentate e la macchia mediterranea, con cento tonalità di verde, del parco. Ad ogni bivio compare l’indicazione” FRANTOIO”.
Ecco, sono davanti a “Prata”, una casa di campagna ristrutturata, con a lato un grande capannone e di nuovo l’indicazione FRANTOIO.
Ho un appuntamento sul primo pomeriggio perché in questi giorni i lavori dell’azienda agricola richiedono molte ore e non posso chiedere troppo tempo per un’intervista, anche se per il nostro glorioso “Spekkietto”.
Mi sono preparata una serie di domande, ma la chiacchierata fluisce veloce e spontanea per cui riassumo sotto forma di intervista una vera e propria e semplice conversazione.
Da quanti anni funziona il vostro frantoio?
Nel 2016 abbiamo deciso di comprare un frantoio per noi, per fare il nostro olio con le olive dei nostri ulivi, un frantoio a pressa. Poi qualcuno ci ha chiesto di molire anche le loro olive, poi qualcun altro ancora, con il passaparola abbiamo ricevuto sempre più richieste, così abbiamo deciso di cambiare il frantoio, non più a pressione ma a forza centrifuga a freddo, e da allora non ci siamo più fermati, abbiamo continuamente acquistato nuove macchine ed aggiornato le nostre competenze.
Che differenza c’è tra i due tipi di frantoio?
Nel vecchio frantoio a pressa l’olio prendeva luce, aria, sbalzi di temperatura, ma per fare il nostro olio andava bene. Nel frantoio a forza centrifuga, a freddo, l’oliva non incontra luce, aria, temperatura esterna. L’olio è una vera spremitura, una semplice estrazione che mantiene al meglio le qualità del succo delle olive: puro olio extra vergine, con le migliori proprietà organolettiche e chimiche. Da allora usiamo macchine toscane che sono leader mondiali in questo settore.
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