Intervista a Benedetta Landi
 

10 dicembre, ore 17,  in biblioteca…. è un po’ freddo, ma qui  posso intervistare tranquillamente Benedetta Landi. Infatti, tra le restrizioni per il Covid e i lavori di ristrutturazione che non sono ancora terminati, l’attività della biblioteca è un po’ rallentata. Siamo munite di mascherine, stiamo alla distanza di sicurezza, ma immediatamente la conversazione scorre piacevole e sembra quasi di essere senza tutte queste barriere.

 

Sono venuta ad intervistare  Benedetta, 26 anni, perché sta per uscire fresco fresco di stampa il suo primo libro.

 

Quando uscirà il tuo libro, come si intitolerà?

Il libro uscirà a breve. E’ un saggio di 160 pagine che tratta il legame nonni-nipoti adulti e si intitola proprio “ Il legame nonni-nipoti”.

E’ un saggio e precisamente la mia tesi di laurea magistrale in pedagogia.

 

Come sei riuscita a pubblicare un libro?

Il 2 luglio mi sono laureata  ed il 18 luglio ho inviato la tesi alla casa editrice Erickson. Dopo un mesetto mi hanno contattato per comunicarmi  che avevano deciso di pubblicarla.

Ora io non posso non chiarire ai lettori dello Spekkietto che la casa editrice Erikson con sede a Trento  è una casa editrice specializzata in pubblicazioni di carattere educativo pedagogico didattico, organizza convegni, corsi di aggiornamento per educatori ed insegnanti e ciò da lustro al lavoro prodotto da Benedetta. Insomma la Erikson è una casa editrice di prestigio in questo settore e la pubblicazione della tesi può essere veramente motivo di orgoglio .

 

 

Di che cosa tratta? Che genere di libro è?

E un saggio di 160 pagine.

Tratta del legame nonni -nipoti nella società di oggi. Una tematica poco studiata, infatti la bibliografia a cui faccio riferimento è scarsa e per lo più si tratta di studi stranieri.

Riporta una ricerca fatta da me su 194 studenti universitari di varie regioni italiane, di un’età compresa tra i 20 ed i 35 anni.

Il questionario proposto online era a domande chiuse, solo qualcuna aperta.

 

Come mai ti è interessato questo argomento per la tesi di laurea?

Senz’altro c’è una componente personale… io sono cresciuta con 4 nonni e una bisnonna, nonna Olga, a cui dedico il libro. Infatti gli altri miei quattro nonni, essendo giovani, lavoravano ancora e pur stando molto con loro, trascorrevo più tempo con questa bisnonna, in mezzo ai fiori, nel suo orto, mi raccontava  le storie della sua famiglia ed io ne ero affascinata

Quindi questa tematica mi interessava.

I testi dei pedagogisti disponibili trattavano due tesi principali… una che i nipoti si distaccano dai nonni con l’età, l’altra che i rapporti rimangono saldi nel corso del tempo.

 

Che cosa risulta dalla tua ricerca?

Molti degli intervistati testimoniano che il rapporto con i nonni è maturato, i giovani hanno  la consapevolezza che i nonni hanno avuto molta importanza nella loro crescita e sono tuttora importanti. La figura del nonno è cambiata nel tempo, da figura autorevole nella famiglia patriarcale a figura affettiva, ma data la maggiore aspettativa di vita i tempi della vita da condividere  sono aumentati.

Ho indagato anche sull’inversione dei ruoli. I nonni aiutano molto le famiglie, crescono i nipoti, e dalla ricerca, dalle risposte dei ragazzi risulta che, compatibilmente con gli impegni di studio, con le residenze a volte lontane, c’è la disponibilità e l’interesse a mantenere i rapporti e a ricambiare le cure ricevute a suo tempo.

 

Chi leggerà il tuo libro?

Il testo è rivolto ad operatori del settore pedagogico psicologico educativo, ma siccome è scritto in forma molto semplice potrebbe interessare anche a persone comuni. C’è una parte più specialistica con grafici e tabelle, ma una parte più colloquiale in cui cerco anche di suggerire certi buoni comportamenti, come per esempio la risoluzione di eventuali  conflitti all’interno delle famiglie.

 

Ti piace scrivere?

Sì molto,  e spero che questo non sia l’unico libro che pubblicherò. Per ora mi sembra di non avere abbastanza fantasia per mettermi a lavorare ad un romanzo però … chissà…

 

Cosa vedi nel tuo futuro?

Pensavo di continuare a studiare sui disturbi dell’apprendimento,  mi interessano infatti questi temi e la pedagogia della famiglia, ma ora lavoro presso una scuola  e perciò mi dedico a questo. Il mondo della scuola, dove ora temporaneamente lavoro, mi interessa, ma mi piacerebbe anche il lavoro a livello specialistico sui disturbi dell’apprendimento.

 

Delle interviste realizzate ricordi una testimonianza particolare?

Nonna e nipote a Faenza si sono iscritte insieme alla scuola di musica e condividono questo interesse con passione.

 

Dove si può trovare il tuo libro?  Lo presenterai al pubblico?

Il momento non è dei più favorevoli per organizzare questo tipo di incontri, ma appena possibile cercherò di farlo. Ci tengo a presentarlo.

Per ora lo potrete trovare  nell’edicola e nella Botteghina di Sonia.

L’intervista finisce così ed io auguro a Benedetta di mantenere questo entusiasmo e di scrivere altri libri.

In bocca al lupo!

Intervista a cura di Paola Giacometti

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