Anche a CASOLA, un caldo inverno
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- Scritto da Roberto Rinaldi Ceroni
- Categoria: Attualita
Siamo appena usciti da uno degli inverni più caldi e asciutti che si ricordino a memoria d’uomo.
Se non fosse stato per la pandemia le prime pagine della stampa si sarebbero già riempite di titoli sulla siccità.
Con gli studenti chiusi in casa e le piazze completamente vuote anche il movimento Fridays for future ha avuto scarsa visibilità nonostante il tentativo di realizzare uno sciopero digitale il 24 aprile.
Il Covid ha messo la sordina al tema dei mutamenti climatici ma si accavallano i segnali continui di anomalie del tempo meteorologico e farsene qualche appunto merita perché saremo chiamati ad affrontare situazioni già ora facilmente intuibili : non potremo farci trovare impreparati.
Due sono i dati che emergono dalla lettura dell’andamento climatico dall’autunno alla primavera cioè dall’ottobre scorso ad oggi ( 29 di aprile).
Da un lato la scarsità delle precipitazioni. E’ piovuto poco con valori mensili tutti sotto la media tranne per novembre quando sono caduti 233 mm di pioggia a fronte della media storica di Casola che è sui 110 mm.
Ottobre 22 mm , dicembre 109 mm, gennaio 21 mm, febbraio addirittura 7,6 ( media storica 70 mm), marzo 54. E’ piovuto poco e male. Il dato di marzo ad esempio pure se scarso di per sé, lo diventa ancor di più se si tiene presente che trenta di quei millimetri sono caduti in una settimana: praticamente ha sgocciolato un po’ tutti i giorni senza che l’acqua penetrasse in profondità.
Per adesso aprile (ogni giorno un barile?) è scarso tranne per un paio di giorni in cui sono piovuti 40 mm in totale.
Di neve praticamente nulla. Qualche centimetro appena: di nessun valore come utilità sul bilancio idrico.
E la domanda è proprio questa: come faremo a passare l’estate praticamente senza riserve idriche significative? Qualcuno mi smentirà ricordando il maggio dello scorso anno quando piovvero più di 400 mm di pioggia che, dopo un inverno simile a questo, appena leggermente migliore, reintegrarono di parecchio le falde acquifere. Ma a che prezzo? Vi ricordate: smottamenti, freddo, danni alle colture, praticamente chiusi in casa anche senza Covid.
L’altro dato da rimarcare per questo inverno sono state le temperature sempre molto al di sopra dello zero con un paio di rapidi ingressi di aria fredda quasi sempre da subito compensata dal ritorno dell’alta pressione di origine africana. L’ultima sciabolata di freddo è stata nella notte fra il 24 e il 25 marzo quando la temperatura è scesa nel fondovalle anche a -5° con gravi danni ai fruttiferi, albicocchi soprattutto. Una gelata per avvezione che ha messo in ginocchio mezza Romagna (stima dei danni 400 ml di euro, fonte Regione ER).
Conseguenze? Tante sull’ecosistema ma quella che a noi risulta più fastidiosa è che le popolazioni svernanti degli insetti dannosi, zanzare in testa, aumentano perché l’assenza del vero freddo non le decima.
Aggiungiamo la cimice asiatica, il moscerino della frutta e altre allegre creature che aiutano a devastare molte delle colture della campagna casolana ( non mi dimentico delle difficoltà degli apicoltori: nel prossimo numero li sentiremo di persona).
Per gli agricoltori si fa dura: la cimice asiatica nel 2019 ha procurato danni nel Nord Italia per quasi 600 milioni di euro con una perdita di redditività a ettaro di 8700 € nelle nettarine e di 8600 € a ettaro per le pere ( fonte CSO, centro servizi ortofrutticoli). La speranza è la lotta biologica, dopo che a gennaio l’UE ha messo al bando il clorpirifos l’unico insetticida efficace poiché imputato di procurare danni neurologici e sullo sviluppo sull’uomo, un po’ come si fece per la battaglia ( vinta) contro la vespa cinese del castagno.
Ma qui è molto più dura per le caratteristiche della specie nemica.
Chi vive in paese, oltre alla sistematicità dei trattamenti contro le zanzare, dovrà ricordarsi di non sprecare l’acqua. Casola come tanti paesi dell’appennino deve fare i conti con una situazione geologica e idrologica che non le consentono di utilizzare acqua senza dare delle priorità ai suoi utilizzi.
Mi spiego meglio: lavare l’automobile e irrigare i prati dei giardini sono utilizzi impropri e non più compatibili con i mutamenti climatici in corso.
Bisogna imparare ad abitare il limite e ricordarsi che la terra non la si può continuare a spremere impunemente.
Roberto Rinaldi Ceroni
Dieci nazioni in un tavolo – Pranzo interculturale
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- Scritto da Dorothee Bulling
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Guanti e mascherine: lo smaltimento
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- Scritto da Roberto Rinaldi Ceroni
- Categoria: Attualita
Per quel po’ che sono riuscito a girare per Casola (poco, ovviamente, se non per la spesa alla Cofra, in qualche negozio o in farmacia) ancora non mi è capitato di vedere gettati a terra guanti di plastica o mascherine ( a dir il vero qualche guanto davanti alla Cofra svolazzava…).
Il problema però c’è e diventerà un problema non da poco.
Plasmix, lattice, poliestere, polipropilene: una caterva di materiali “sporchi” che finiranno col deturpare in modo per lo più irreversibile l’ecosistema se non saranno smaltiti adeguatamente soprattutto se finiranno nel reticolo idrografico, quindi nei mari.
Abbiamo intervistato al riguardo il dott. Massimiliano Gherardi tecnico di Ecoser, azienda autorizzata allo smaltimento di tante tipologie di rifiuti che opera anche sul nostro territorio con un impianto di raccolta a Riolo.
“Al momento l’unica strada percorribile per guanti e mascherine già utilizzate è quella dell’incenerimento tramite termovalorizzatori. La nostra azienda ha tuttavia avanzato agli organi competenti dell’ARPAE e della Regione E-R una proposta di studio per il recupero di questi materiali previa sterilizzazione completa che i Paesi del Nord Europa già attuano. Su questi materiali passate 72 ore la carica infettiva del virus si azzera completamente il che corrisponde al tempo massimo previsto di sosta di questi rifiuti nei nostri impianti. Stiamo quindi studiando con le aziende del settore che si occupano di riciclaggio una filiera dedicata per poter dare nuova vita a questa notevole mole di rifiuti che purtroppo per un bel po’ di tempo ci accompagnerà.
A cura di Roberto Rinaldi Ceroni
Banda Ultra larga, la fibra ottica a Casola
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- Scritto da Francesco Rivola
- Categoria: Cronaca
Nel lontano 1997 la raccolta firme per il segnale cellulare a Casola, poi le numerose richieste per la Banda Larga ADSL tra il 2004 e il 2006, infine l’obiettivo di ridurre il digital divide sulle frazioni del comune degli ultimi anni… questioni che ciclicamente a gran voce la comunità casolana solleva per allinearsi alle crescenti esigenze guidate dai cambiamenti del mondo moderno.
Oggi il canale internet sta inglobando al suo interno tutti i servizi come la telefonia, la TV, la messaggistica e adesso, vista la situazione del momento, in maniera piuttosto marcata anche le piattaforme di videoconferenza che ospitano lo smart working (a molti per fortuna piace ancora chiamarlo telelavoro) e l’educazione a distanza. “Dietro di TE! Spara! No, mi hanno killato!!” le urla dei ragazzi in salotto (nonostante le cuffie) frutto della possibilità di giocare in gruppo su mondi virtuali, ognuno dal proprio divano; il cinema a portata di mano con le piattaforme Netflix, Prime, Rakuten, Chili etc…; la domotica e la videosorveglianza sono tutte applicazioni voraci di connettività stabili e performanti. Pensiamo ad esempio alla rivoluzione concettuale che sta introducendo Stadia di Google, un progetto di gioco in grado di garantire prestazioni al pari di PlayStation o Xbox ma senza l’utilizzo di una consolle, perché il processo è sui mainframe ed è tutto trasportato dalla rete.
La nostra tanto voluta ADSL inizia a stare stretta ancorché l’infrastruttura attuale non ci abbia mai permesso di viaggiare alle velocità promesse dagli operatori, che puntualmente danno la colpa al famoso ultimo miglio, con un decadimento delle prestazioni dovute a centrali e cablaggi piuttosto datati. La classica ADSL 20Mbps non ha mai superato i 7: personalmente ho provato tutti gli operatori, senza che cambiasse il risultato. Poi è arrivata la linea internet senza fili, ottima fino a quando non si sono abbonati abbastanza Casolani da renderla insopportabilmente soggetta al numero di connessioni simultanee, perdendo quindi l’affidabilità e lo splendore dei primi tempi.
La sfida di oggi, dopo anni in cui questo divario tecnologico non era poi più tanto percepito all’interno del centro abitato, sta nel compiere il salto quantico in termini di banda ancora più larga, ovvero nel raggiungere le nuove velocità di connessione alle quali ci può portare l’utilizzo della connessione in fibra ottica. E’ perciò inevitabile che la prossima esigenza cui andremo incontro sarà quella di una banda più performante. Siamo quindi a un nuovo capitolo: la Fibra Ottica a Casola Valsenio.
Vai con la MUSICA!
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- Scritto da Benedetta Landi
- Categoria: Cultura
Dopo due anni di lavoro, è uscito l’ultimo testo per l’insegnamento musicale redatto dal nostro concittadino Renato Soglia, assieme a Pier Giacomo Zauli e a Giuliana Pezzi, edito da Rizzoli (marchio Sansoni per la Scuola), in collaborazione con Erickson.
L’opera, rivolta alle scuole secondarie di primo grado, si suddivide in tre volumi (Fare musica, Ascoltare e comprendere la musica, Generi e forme musicali), ai quali si aggiunge la Guida per gli insegnanti, e si caratterizza come un percorso operativo, graduale e inclusivo. Operativo in quanto, attraverso i diversi volumi, si può imparare “facendo e ascoltando”, grazie ad attività che possono essere svolte sia singolarmente, sia con l’intero gruppo classe. Graduale poiché è corredato da esercizi e brani di diverse difficoltà, a partire da quelli molto semplici, che permettono di coinvolgere i ragazzi fin dall’inizio del percorso di insegnamento musicale. Infine inclusivo, vista la presenza, al termine di ogni unità, di mappe concettuali a cura di Erickson, che permettono di rappresentare graficamente e in modo facilmente comprensibile a tutti gli alunni (anche a coloro che presentano particolari difficoltà nell’ambito dell’apprendimento), le informazioni presenti nel testo.
I libri includono un repertorio di 260 brani, appartenenti a diversi generi musicali, dotati delle rispettive basi musicali. Esse sono raccolte in 29 cd, la cui realizzazione è stata seguita personalmente dai tre autori. Tutti i volumi hanno anche una versione digitale, grazie alla quale è possibile accedere a vari materiali multimediali (audiolezioni, video, mappe modificabili e basi musicali). Il corso è inoltre affiancato dall’applicazione “HUB MUSIC”: grazie a questa App, gli esercizi e i brani sono disponibili in un ambiente che consente all’insegnante la proiezione degli spartiti in classe e agli studenti uno studio della pratica musicale assistito (grazie al video-metodo) e autocorrettivo (grazie alla funzione tutor, capace di indicare gli errori di esecuzione). HUB Music permette inoltre visualizzazioni facilitate degli spartiti.
Questo testo riserva un’attenzione particolare anche al metodo di studio: ogni lezione è corredata da domande che orientano gli studenti durante la lettura, indicando loro le informazioni principali cui devono prestare attenzione. Inoltre, nelle unità di storia della musica le lezioni terminano con brevi schemi da completare per imparare a schematizzare, che si rivelano utili anche come traccia per l’esposizione orale.
Si tratta di un’opera completa e innovativa per quanto riguarda la didattica musicale, pertanto non possiamo che complimentarci con il Maestro Renato Soglia e con i suoi colleghi per il lavoro svolto!
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