Cultura
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- Scritto da Michele Righini
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Quella di inventare titoli di libri è arte difficile e preziosa. In un mondo editoriale iperaffollato, azzeccare la giusta accoppiata titolo-copertina può essere il colpo decisivo che permette di attirare l'attenzione di lettori frettolosi e quindi di emergere dai traboccanti scaffali delle librerie. Niente di nuovo, nel 1929 Arnoldo Mondadori per questi stessi motivi studiò a tavolino la grafica della sua nuova collana, “I libri gialli”, e ci azzeccò visto che la sua scelta cromatica non solo sopravvive ancora oggi ma è divenuta indicazione di un genere letterario. Non c'è quindi da stupirsi che il titolo scelto da Cristiano Cavina per il suo nuovo libro, Inutile Tentare Istruire Scemi, sia stato cambiato pochi giorni prima della pubblicazione dall'editore Marcos y Marcos in Inutile Tentare Imprigionare Sogni, mantenendo l'acronimo I.T.I.S. ma rinunciando a un po' di “pepe” e a dichiarare fin da subito l'ambiente in cui la storia si svolge, quello della scuola.
Conoscendo questi risvolti, raccontati da Cristiano nell'incontro di presentazione del libro tenutosi a Imola il 12 settembre, ho provato a giocare anche io a giocare con la sigla dell'Istituto Tecnico per provare a dire qualcosa non tanto sul libro ma più in generale sul lavoro di Cristiano. Mi è uscito questo Impossibile Trascurare Identità Scrittore che ho usato come titolo dell'articolo, acronimo che non sarà molto elegante ma esprime il mio pensiero che provo qui a spiegare.
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- Scritto da sara acerbi
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Si è conclusa l’ultimo venerdì di agosto la mostra-concorso dei soci del Circolo Fotografico Casolano.
Il titolo del contest di quest’anno era “Liberi tutti”, per la prima volta dava piena libertà al fotografo senza legarlo ad uno specifico argomento. Sempre per la prima volta dopo tanti anni, i soci non erano suddivisi in squadre, ma gareggiavano singolarmente.
Per la seconda volta invece, dopo lo scorso anno, a vincere la gara è stato il socio più giovane; dopo Acerbi Greta, quest’anno è stata la volta di Cantoni Filippo che con 56 preferenze e un distacco di ben oltre 20 voti dal secondo classificato, si è prepotentemente guadagnato il primo posto con la foto presente in questo articolo.
I voti utili sono stati in tutto 489, il C.F.C. può veramente considerarsi soddisfatto della partecipazione da parte del pubblico.
Ricordiamo che al secondo posto si è classificato Montefiori Michele con 33 preferenze, e al terzo posto Guernelli Federico con 30 preferenze.
Ringraziamo il Circolo Fotografico Casolano per averci fornito le suddette informazioni e rimaniamo in attesa dei numerosi eventi in programma per l’inverno!
Sara Acerbi
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- Scritto da Riccardo Landi
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Qualche giorno dopo, sul giornale mi capitò di leggere queste righe: «Nel mondo ci sono due categorie di persone: chi ha visto Springsteen e chi deve ancora vederlo». E penso che sia vero, se vi piace la musica e fate parte della seconda categoria, dovreste far presto a coprire questa mancanza, perché un concerto del “Boss” è semplicemente un’esperienza che va vissuta.
Tenera è la notte che ci riaccompagnò a casa dopo quella sera. Springsteen a manetta sulla radio della macchina e carichi duri per questo concerto. Springsteen, rock che più rock non ce n'è. Musica da consumo diretto, senza filtri. Come un abbraccio, perchè il modo migliore per viverlo è consumarlo direttamente.
Due righe da rivista specializzata, per capire meglio il personaggio.
Il nonno materno di cognome faceva Zerilli ed era originario di Vico Equense. «Sono sorrentino e prima o poi vorrei vedere quei posti». Non c’è scaletta che tenga. Non rispetta nemmeno quella che consegna allo staff pochi minuti prima di salire sul palco. Springsteen capta l’umore che arriva dalla platea e decide al volo. «Chiamo le canzoni che mi passano per la mente o che la gente mi suggerisce, la band mi legge sulle labbra e via. Se fai uno show con luci e fuochi d’artificio sei costretto a legarti a una scaletta. Noi siamo una bar band, abbiamo iniziato a suonare nei bar dove non hai bisogno di presentarti più di tanto, ma devi saper essere molto flessibile.
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- Scritto da Michele Righini
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Abbiamo già avuto occasione di parlare sul nostro giornale dei lavori di restauro dell'Abbazia di Valsenio e delle sorprese “archeologiche” che questi hanno riservato. Succede spesso, quando si va a scavare in luoghi ricchi di storia, ma in questo caso sembra davvero che si sia andati oltre ogni aspettativa. Avremo ancora occasione di riparlarne, perché i lavori di scavo sono finiti, ma gli archeologi sono ora impegnati nell'operazione successiva, non meno importante e ardua, cioè dare un ordine, un “senso”, dipanare le trame che legano gli oggetti e gli ambienti rinvenuti. Attendiamo quindi i risultati di questi studi con la curiosità, profana ma intensa, di chi ha sempre avvertito il fascino di quel luogo e ora sa che presto parte di quel fascino verrà “spiegato” ma non diminuito dall'intervento della scienza. Attendiamo cioè non solo l'inaugurazione della “nuova” Abbazia, ma anche il convegno che sicuramente l'accompagnerà per presentare non solo ai cittadini, ma alla comunità scientifica tutta, i risultati di un lavoro che ha trasceso e superato di gran lunga il progetto iniziale. Fin da ora però i lavori svolti a Valsenio hanno ridestato l'interesse per la storia casolana in diversi modi e disparate occasioni.
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- Scritto da Alessandro Righini
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Un nuovo apporto alla memoria di cio' e di chi eravamo.
E’ uscita già da più di qualche mese “La minestra matta” l’ultima pubblicazione di Luciana Baruzzi (per i Casolani “La Direttrice”) che ci ha ormai piacevolmente abituati, con scadenza quasi annuale, ai suoi racconti di personaggi e storie del passato della nostra vallata. . Alcuni problemi alla gestione del sito de Lo Spekkietto però hanno ritardato la pubblicazione della presente breve recensione. Speriamo ora di riuscire ad inserire questo pezzo, meglio tardi che mai e ci scusiamo per l’intempestività.
“Mostri di gesso” , “Il cammello nero del sonno”, “Carezze d’aglio”, “Il solista”, “La medaglia di pane” sono le pubblicazioni uscite dalla penna dalla “Direttrice” negli anni precedenti , tutte opere finalizzate al recupero della memoria, come sinteticamente viene ricordato in quarta di copertina di questa sua ultima fatica, presentata nella sala Biagi Nolasco, giovedì 23 Maggio, alla presenza dei numerosi ed interessati intervenuti, con la dotta e stimolante conduzione del dr. Andrea Ferri, direttore del settimanale diocesano “Il Nuovo Diario Messaggero”.
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- Scritto da andrea
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- Scritto da pepi
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Questa sera è arrivata. Ogni tanto capita di inciampare in qualcosa e in qualcuno di giusto. Questa, è una serata che non sarà mai come pensiamo che sia.
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- Scritto da sara acerbi
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- Scritto da spk_casola
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- Scritto da andrea
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Gli scatti sono stati esposti presso la sala Nolasco Biagi tutti i venerdì sera di agosto in occasione dei Mercatini delle Erbe Officinali e delle serate “Casola Vintage”.
I voti validi complessivi sono stati 596 contro i 380 della precedente edizione 2011, il che dimostra un'enorme afflusso di visitatori.
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- Scritto da andrea
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- Scritto da Michele Righini
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Brizzi ha raccontato (non è come abbiamo accennato prima, il verbo più esatto, ma ce lo teniamo per comodità) La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco, Carofiglio invece una notte barese (e qui sì, ha veramente raccontato), Aldo Nove ha messo nella centrifuga Milano (in questo caso dire “ha raccontato Milano” sarebbe riduttivo e scorretto. Non foss'altro perché il libro di Nove si intitola Milano non è Milano e su questa idea di una città senza identità – o meglio, dalle mille identità perennemente mutevoli – gioca in continuazione, tanto che le prime pagine, fuorviato da una ricerca fatta in Google, Nove le dedica a Alyssa Milano, attrice certamente non da Oscar ma che si è ritagliata il suo spazio nel mondo della TV – e credo anche nelle fantasie di chi era adolescente 10 anni fa – grazie all'interpretazione di una delle sorelle di Streghe – ormai è chiaro, la più carina, né la pallosa sorella maggiore né la ex Brenda di Beverly Hills 90210, quell'altra. Ma questa, come nel libro di Nove, è appunto un'altra storia).
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- Scritto da spk_casola
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