RINO VISANI: UN FORNAIO PRESTATO ALL'ARTE
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- Scritto da Roberta Faziani
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Chi durante questa estate ha frequentato il Mercatino del venerdì sera non potrà non essersi accorto della gente che affollava un piccolo cortile di via Fondazza. Chi, destato dalla curiosità, si è avvicinato avrà sicuramente notato il grande clima di festa che animava quelle serate a base di musica, artigianato e arte. Protagonisti indiscussi Rino Visani e le sue creazioni. L’estate per Rino si è conclusa il 16 settembre con un concerto in Piazza Sasdelli al ritmo della sua Bachitapica.
Abbiamo così pensato noi de Lo Spekkietto di fare una chiaccherata direttamente con lui per scoprire qualcosa in più della sua arte che spazia dalla pittura, alla scultura fino ad arrivare alla creazione di strumenti musicali.
Rino ha fatto il fornaio per quarant’anni e ci ha confessato che il lavoro è stato e rimane la più grande soddisfazione della sua vita. Dal 1990 però ha iniziato anche a dipingere, realizzando quadri che hanno per soggetti principalmente tramonti e i luoghi più significativi di Casola (vedi il quadro esposto al Bar Senio in cui compare uno dei simboli casolani, ovvero il Cardello). In questa carriera che oltrepassa i due decenni Rino ha realizzato più di seicento pezzi, una parte dei quali esposta in casa di amici e conoscenti.
Il Papa: "No a chi ama cani e gatti e ignora le sofferenze dei vicini" (Discorso del 14 maggio durante l'udienza giubilare a San Pietro)
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- Scritto da pier ugo acerbi
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Questa volta, la considerazione di Papa Francesco è scelta male. Infatti, è più facile trovare indifferenza, verso le sofferenze del prossimo, a casa di chi non ama gli animali, piuttosto del contrario. Questo concetto è espresso molto chiaramente dalle seguenti persone:
La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali. (Gandhi)
Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà. (Emile Zola)
Nessuno dovrebbe tollerare che vengano inflitte agli animali delle sofferenze e neppure declinare le proprie responsabilità. Nessuno dovrebbe starsene tranquillo pensando che altrimenti si immischierebbe in affari che non lo riguardano. Quando tanti maltrattamenti vengono inflitti agli animali, quando essi agonizzano ignorati per colpa di uomini senza cuore, siamo tutti colpevoli. (Albert Schweitzer)
Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie. (I. Kant)
Trovo inaccettabile che la violenza costituisca la base di alcune delle nostre abitudini alimentari. (Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama)
Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana. (Albert Einstein)
Verrà il tempo in cui l'uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l'uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto. (Leonardo da Vinci)
Quarant'anni dal terremoto in Friuli
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- Scritto da spekkietto
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In rappresentanza del gruppo scout reduce dalle esperienze post terremoto del Friuli.
Alla pregiata attenzione di Giampaolo Bidoli, Sindaco di Tramonti di Sotto
Carissimi Valtramontini, il sindaco Giampaolo Bidoli ci ha fatto pervenire l’ invito alla manifestazione dell’ 8 Maggio, giorno in cui ricorderete il disastroso evento sismico che sconvolse le vostre terre nel 1976.
Il sottoscritto era a quel tempo il capo del gruppo Scout di Casola Valsenio - un piccolo paese della collina romagnola, in provincia di Ravenna , al confine con la Toscana - ed ora vi scrivo a nome degli scout e dei cittadini casolani reduci da una memorabile esperienza vissuta 40 anni fa nella vostra valle.
Ricordo perfettamente la notte in cui si verificò la prima scossa di terremoto perché io stesso, sebbene così lontano, sentii tremare la terra. Subito mi chiesi se si trattasse di un leggero evento locale o se fosse, come purtroppo si rivelò, l’eco e l’onda lunga di un ben più grave sconvolgimento della crosta terreste.
Il giorno dopo le notizie di cronaca cominciarono a sciorinare i drammatici particolari della calamità che aveva colpito il Friuli.
In tanti cominciarono a mobilitarsi ed il movimento scout, fedele alle proprie tradizioni ed ai propri principi, non fu da meno.
Nell’estate del 1976 il nostro Clan decise di fare in Friuli il proprio campo estivo e di dare il proprio modesto contributo al superamento del le emergenze, con il coordinamento della associazione nazionale.
Dopo una sosta di un paio di giorni in un campo di raccolta ci orientammo su Tramonti di Sotto, il vostro paese, dove il nostro assistente ecclesiastico, don Angelo Figna, era entrato in contatto con un sacerdote molto attivo, don Pierino Cesco, punto di riferimento ed animatore dei soccorsi per tutta la vostra vallata.
Ci dedicammo soprattutto alla rimozione delle macerie grazie ad un camioncino – il mitico “ Macerio” – che una ditta del luogo ci aveva messo a disposizione. In quel frangente entrammo in contatto con numerose famiglie e persone, stabilendo cordiali e fraterni rapporti di amicizia, in particolare con la famiglia del sig. Livo Ferroli.
Un nostro ragazzo, Maurizio Montefiori , appassionato ed esperto di fotografia, fu poi “precettato” da un capo scout friulano, Franco Bagnarol, per documentare con centinaia di scatti quanto avveniva e quanto si faceva nelle zone terremotate.
Bagnarol coordinava a livello centrale, in collaborazione con il Commissario Straordinario Zamberletti, l’azione ed i movimenti dei gruppi scout dell’AGESCI nelle zone terremotate.
L’esperienza fu tanto coinvolgente e positiva per tutti noi che decidemmo di ripeterla, più in grande, l’anno successivo, anche perché, purtroppo, in autunno, un’altra scossa sismica buttò all’aria molto di ciò che era rimasto in piedi dopo quella di Maggio.
Questa volta decidemmo di coinvolgere tutto il nostro paese e a questo scopo furono molto utili le foto scattate dall’amico Maurizio, con le quali allestimmo una bella mostra nel piazzale del municipio di Casola Valsenio.
All’invito aderirono in molti, anche non scout, e di nuovo nell’estate del 1977 ci dirigemmo verso Tramonti di Sotto dove ritrovammo le famiglie che già conoscevamo impegnate nella ricostruzione del dopo terremoto.
Questa volta riuscimmo a dare un aiuto più specializzato per la presenza fra noi di alcuni amici e concittadini con capacità professionali specifiche: chi elettricista, chi muratore, chi falegname, chi geometra.
Il ricordo dei due campi tramontini è sempre rimasto vivo nel nostro cuore tanto che più di trent’anni dopo - nel 2008 - con un folto gruppo di reduci e grazie al vs. invito - decidemmo di farvi di nuovo visita.
La vs. accoglienza fu eccezionale, calorosa, fraterna e noi potemmo constatare con quanta efficacia, determinazione e forte volontà di reagire voi Tramontini e tutti i Friulani, siete stati capaci di reagire e superare la terribile emergenza che aveva sconvolto il vostro territorio e la vostra esistenza.
Bravi, bravi davvero! Al mio plauso si uniscono tutti i casolani, scout e non scout, che condivisero quella memorabile esperienza.
A chi scrive, oltre al toccante ricordo, è rimasto “affibbiato” , al ritorno dal primo campo, anche il soprannome che gli derivò dal fatto di essere l’autista del camioncino, sopra ricordato, che fu messo a disposizione del nostro gruppo: “Macerio” appunto.
Saluti e lunga vita dunque da “Macerio” e da tutti i Casolani. Per la vs. manifestazione dell’ 8 Maggio purtroppo non potremo essere presenti ma non è detto che per Settembre non si riesca a fare un salto.
Vi ricordiamo in ogni caso che una visita a Casola ce l’avevate promessa. Noi vi aspettiamo.
Alessandro Righini
a integrazione, l'articolo che racconta le commemorazioni del trentennale e la visita dei casolani del 2008
A PROPOSITO DELL’ADOZIONE A DISTANZA….
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- Scritto da beatrice manfreda
- Categoria: Attualita
Come molti di voi sapranno, lo Spekkietto grazie anche all’appoggio di tutti i suoi abbonati, ha da più di dieci anni, intrapreso il cammino dell’adozione a distanza di un bimbo bisognoso tramite l’Associazione Solidaria, una delle maggiori associazioni Onlus (Organismo Non Lucrativo di Utilità Sociale) presente sul territorio dominicano, apartitica e indipendente il cui obiettivo è il sostegno alla condizione minorile e allo sviluppo comunitario.
Il nostro piccolo amico si chiama Dariel Villanueva, nato il 25 settembre 2006 e residente nella Repubblica Dominicana insieme al papà e un fratellino.
Grazie al nostro contributo economico, Dariel ha la possibilità di andare a scuola, accedere alle cure sanitarie e ad una corretta alimentazione, rimanendo però inserito nella propria famiglia e nella comunità di appartenenza, continuando a vivere secondo le tradizioni e la cultura locali.
I progressi e le condizioni di vita di tutta la famiglia nonché di Daniel, viene documentata dall’invio di letterine scritte dal nostro piccolo amico, e da varie fotografie.
Come afferma Nelson Mandela “L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo” e seppure quello che facciamo per Daniel non sia molto, speriamo possa aiutarlo a renderlo un bambino più felice oggi e aiutarlo a realizzare i propri sogni per il futuro.
Beatrice Manfreda
La Giulietta rossa
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- Scritto da Alessandro Righini
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Un libro dedicato da Luciana Baruzzi ai bambini di ieri e di oggi, con l’augurio di giorni sereni
La “direttrice” Luciana Baruzzi presenterà la sera del 22 Aprile, nella sala Biagi Nolasco, il suo ultimo libro: “La Giulietta rossa”. L’abbiamo affettuosamente chiamata “direttrice” perché è con questo nome che noi Casolani solitamente la indichiamo in ricordo della sua lunga attività di dirigente del plesso scolastico di Casola e Riolo.
Luciana Baruzzi, come sappiamo, quasi ogni anno dà alle stampe un suo libro di racconti su personaggi e ricordi della vita passata della nostra vallata e quest’anno, proprio in virtù del ruolo ricoperto in tanti anni di professione, ha voluto dedicare questa sua nuova fatica (o … piacere) , al mondo della scuola di un tempo.
Le prime due sezioni del libro “La mia scuola narrata dai bambini” e “ La mia scuola narrata dai maestri “ con la collaborazione di bambini e maestri di allora ha fatto emergere un quadro caratterizzato da un grande desiderio degli alunni di apprendere, dal forte interesse delle famiglie per la scuola e dal modo di sentire da parte dei maestri il proprio lavoro come una missione ancor prima che una professione.
Nella terza sezione “Sguardo sul territorio” si susseguono i racconti della vita di un tempo dove il tema della scuola si affaccia per sfumare poi in altri argomenti in cui sono protagonisti bambini e la vita e le attività, essenzialmente agricole ed a volte quasi primitive della nostra vallata.
Nella quarta sezione “La guerra non si dimentica” viene lasciato spazio ai ricordi di un’epoca cruciale per la nostra vallata: la guerra ed il passaggio del fronte, con tutto quanto di tragico ma anche di coraggio e forza d’animo con cui le nostre famiglie affrontarono quei terribili momenti.
La “Giulietta rossa” - come viene sintetizzato in una nota di copertina - fa rivivere la scuola di un tempo, quando bambini ed raggiungono la scuola a piedi, a cavallo, in auto o sulla Norton, la moto dalla livrea nera e dal gran rombo. Quando in un fondo sui Gessi il fieno è trasportato in modo primitivo su un grande ramo di quercia, che fa da slitta.
Il mistero della vita è scoperto dai piccoli per intuizione, mentre il ricordo della guerra resta sempre vivo nei grandi.
Il libro, come quelli precedenti, si presta ad una piacevole lettura. Il formato è quello rettangolare a cui Luciana Baruzzi da tempo ci ha abituati e la copertina è “affrescata” da Laura Rondinini.
Alessandro Righini
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