Con la scomparsa di Rino Visani riproponiamo un articolo uscito ne lo spekkietto nr 48 di Ottobre 2011
 
 

Chi durante questa estate ha frequentato il Mercatino del venerdì sera non potrà non essersi accorto della gente che affollava un piccolo cortile di via Fondazza. Chi, destato dalla curiosità, si è avvicinato avrà sicuramente notato il grande clima di festa che animava quelle serate a base di musica, artigianato e arte. Protagonisti indiscussi Rino Visani e le sue creazioni. L’estate per Rino si è conclusa il 16 settembre con un concerto in Piazza Sasdelli al ritmo della sua Bachitapica.

Abbiamo così pensato noi de Lo Spekkietto di fare una chiaccherata direttamente con lui per scoprire qualcosa in più della sua arte che spazia dalla pittura, alla scultura fino ad arrivare alla creazione di strumenti musicali.

Rino ha fatto il fornaio per quarant’anni e ci ha confessato che il lavoro è stato e rimane la più grande soddisfazione della sua vita. Dal 1990 però ha iniziato anche a dipingere, realizzando quadri che hanno per soggetti principalmente tramonti e i luoghi più significativi di Casola (vedi il quadro esposto al Bar Senio in cui compare uno dei simboli casolani, ovvero il Cardello). In questa carriera che oltrepassa i due decenni Rino ha realizzato più di seicento pezzi, una parte dei quali esposta in casa di amici e conoscenti.

Agli inizi degli anni Duemila Rino accompagna la pittura con la scultura e con la creazione di oggetti d’artigianato tra cui ciondoli, orecchini, portachiave, realizzati tutti con la tecnica della polvere di marmo unita alla resina.

La sua vera creatività esplode però nel 2005 quando, raggiunta la pensione, incomincia a coltivare altri hobby, primo fra tutti la creazione di strumenti musicali per alcuni dei quali prende ispirazione da strumenti già esistenti, apportandovi delle modifiche personali, altri invece nascono totalmente dalla sua creatività, sia per quanto riguarda la forma dello strumento che per i materiali impiegati.

Uno tra i più originali è senza dubbio la BACHITAPICA che accompagna Rino in quasi tutte le sue esibizioni. (Bachitapica sta per BAtteria CHItarra TAmburi  PIatti  CAmpana) Questo strano strumento è stato realizzato con una sega da troncatrice, una teglia da dolci, una campana d’ottone, tamburi di pelle di capra e corde armoniche, quattro da basso e sei da chitarra. Se dovesse però scegliere uno strumento del cuore Rino direbbe senza ombra di dubbio la fisarmonica che oltre a suonare si è appassionato a riparare.

Le serate del venerdì sono nate però dalla casualità, a Rino interessava esporre i propri oggetti e far sentire il suono degli strumenti da lui realizzati, poi pian piano la gente ha iniziato a portare da mangiare e da bere e a ritrovarsi nel suo cortile anche per ascoltare un po’ di musica improvvisata dai musicisti che di volta in volta decidevano di trascorrere lì  la serata. Proprio da questi incontri è nato anche il complesso RINO E GLI AMICI che si è esibito inoltre in tutte le serate della Festa Democratica per chiudere l’estate con il concerto in Piazza Sasdelli.

Rino però ci ha confidato che, se avesse la possibilità di tornare indietro, farebbe sicuramente di nuovo il fornaio

Roberta Faziani

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