LA SCELTA - "Tu cosa avresti fatto?"
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- Scritto da Alessandro Righini
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Venerdì 4 Marzo 2016 nella sala Don Guidani Lo Spekkietto ed il gruppo Scout Casola I hanno organizzato uno spettacolo di forte impatto emotivo di denuncia delle violenze determinate dai conflitti etnici e religiosi.
Lo spettacolo , che potremmo definire più appropriatamente una recita a due, è stato incentrato sul dramma della guerra civile che tra il 1991 ed il 1995 ha insanguinato la ex Jugoslavia. Una guerra con un spaventoso numero di vittime civili e teatro di una serie di atrocità e ferocie difficili da raccontare ed anche solo da sentirsi raccontare.
Marco Cortesi e Mara Moschini, I due narratori ed autori di questa drammatico racconto, che si inserisce a pieno diritto fra le opere più incisive e toccanti del cosiddetto “teatro civile”, hanno replicato in tutta Italia ed in numerosi stati esteri il loro spettacolo per oltre 560 volte, raccogliendo ovunque un grande e commosso consenso. Consenso senza dubbio legato anche alla straordinaria interpretazione degli attori, una interpretazione orale e gestuale di grande intensità e capacità professionale. Raramente a Casola si è potuto assistere ad uno spettacolo di tale qualità ed il consenso del pubblico, attento e rapito durante la rappresentazione, si è espresso unanimemente al termine della recita. Agli organizzatori de Lo Spekkietto e del Gruppo Scout va dunque riconosciuto il merito di aver proposto alla nostra comunità un momento di seria riflessione sulle brutture ed atrocità della guerra, soprattutto delle guerre civili, e l’interrogativo “e tu cosa avresti fatto? “ in circostanze analoghe dovrebbe scuotere le nostre coscienze, spesso in fase di stallo e quiescenza, e servire da forte antidoto onde evitare di scivolare con troppa leggerezza e superficialità su tutti quegli atteggiamenti e paradigmi che fomentano i sentimenti di avversione, razzismo, intolleranza verso i diversi anche se, come nel caso raccontato, pochissimo diversi.
Alessandro Righini
Paolo Giorgi campione Campione italiano di wrestling
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- Scritto da lospekkietto
- Categoria: Sport
È Casolano il nuovo Campione italiano di wrestling della Power Wrestling Entertainement.Sabato 27 febbraio in quel di Reggio Emilia ,è andato in scena lo show organizzato da due tra le maggiori federazioni di wrestling italiane:la WIWA e la PWE.Paolo Giorgi in arte “ Fratello Paul ”ha conquistato il titolo di coppia della Federazione Italiana PWE,con l'aiuto del suo compagno marchigiano Alex Gory.Il Wrestler di Casola Valsenio ha all'attivo una lunga attività in Italia e all'estero come lottatore , e attualmente ricopre l'incarico di trainer per le nuove leve della WIVA Wrestling .Il lottatore romagnolo ha dichiarato:"Sono al settimo cielo, era tanto che sognavo questo riconoscimento e dopo tanto arduo lavoro, insieme al mio compagno abbiamo sconfitto la coppia laziale dei “Roman Dynasty” che deteneva il titolo da oltre un anno .Il wrestling e pieno di difficoltà, insegna umiltà , e proprio come la vita, non si finisce mai d'imparare"
LA SCELTA - Venerdì 4 Marzo 2016 - Casola Valsenio
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- Scritto da LoSpekkietto
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Lo Spekkietto e il gruppo scout Casola Valsenio 1 hanno il piacere di presentare lo spettacolo "La scelta" della compagnia Marco Cortesi-Teatro Civile
Il centro dello spettacolo è la guerra nella Ex Jugoslavia, un conflitto che ha segnato profondamente la storia dell''Europa nel secondo Novecento.
Uno spettacolo dal forte impatto emotivo e dotato di una potente capacità di far emergere domande allo spettatore.
Uno spettacolo che racconta ciò che è stato un conflitto durato 5 anni.
Uno spettacolo sulla possibilità di scegliere il bene in mezzo agli orrori e alla guerra.
Lo spettacolo ha superato le 350 repliche in tutta Italia ottenendo riconoscimenti e importanti recensioni.
L'evento si svolgerà Venerdì 4 Marzo 2016 alle ore 21 presso la Sala Don Guidani, Via Roma - Casola Valsenio (RA)
Il gruppo scout organizza alle ore 19:00, sempre in sala don Guidani, un apericena
La Scelta - trailer
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- Scritto da Super User
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Statue “ nude” coperte… ciò che l’ Europa non avrebbe mai avuto
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- Scritto da pier ugo acerbi
- Categoria: Attualita
Negli Ahadith, si può leggere la seguente frase:
“Tra i mussulmani ci saranno certamente persone che commetteranno adulterio, indosseranno vesti di seta, berranno alcool e si diletteranno al suono di strumenti musicali…”
Questa constatazione del Profeta nei riguardi della debolezza umana, è associata ad una semplice lista che vuole essere esemplificativa dei comportamenti e delle cose esecrabili. Come si può notare, tra adulterio e alcool, compaiono anche vesti di seta e musica. Il richiamo non è marginale perché, a proposito dell’etica di comportamento, appare in altri numerosi decreti, tali sono considerate le asserzioni attribuite al profeta.
Alla stessa maniera, se ispirate alla raffigurazione del mondo naturale, l’Islam condanna la scultura e la pittura. Infatti, all’artista non è concesso copiare ciò che Dio ha fatto, e deve, ricacciando la propria eventuale originalità, associarsi ad un’arte condivisa che contempla, non copia, il divino espresso nella natura. Parrebbe niente più di una pura speculazione filosofica, ma fa la differenza se consideriamo come l’individualismo e l’originalità siano la ragione stessa dell’arte in Occidente. Al contrario, l’arte che l’Islam ha espresso nei secoli, la sola ed unica ammissibile per questa religione, è riconducibile all’intera ummah mussulmana. Questo non significa che l’arte islamica è priva di talento, tutt’altro, basti pensare all’architettura delle moschee, ai bellissimi decori geometrici dei palazzi arabi, alla magistrale tecnica calligrafica, alle incredibili sonorità vocali del muezzin che chiama i fedeli alla preghiera… tutte opere di pregio assoluto che anche un osservatore occidentale può ammirare e amare. Attenzione però, il contrario non è consentito: l’arte occidentale non può essere ammirata dal credente mussulmano. Il motivo è semplice: contrasta il Corano. Per questa ragione l’Islam non l’apprezza, anzi l’annulla.
Infatti, se la figura dell’artista, così come noi occidentali la concepiamo, è condannata in quanto espressione di quella individualità che l’Islam si sforza di costringere, il gesto artistico che nasce dalla proiezione dell’individuo non ammissibile. L’artista non deve esibire la propria singolarità perché la singolarità è interamente contenuta in Dio e gli appartiene. Dunque, ogni forma artistica va indirizzata esclusivamente all’esaltazione di quanto, dettato da Dio, è stato scritto nel Corano. Da questo punto di vista è inevitabile il paradosso, e la distinzione occidentale tra arte religiosa e arte secolare non ha più alcun senso perché viene addirittura superata: l’arte secolare è inconcepibile, mentre l’arte sacra occidentale, non essendo ispirata dal Corano, è inammissibile… dunque, l’arte occidentale nel suo complesso, semplicemente non esiste.
In definitiva, per l’Islam, la forma d’arte più pura e meritevole, che l’uomo possa esprimere, è la lettura salmodiante del Corano. Per conseguenza diretta, l’arte calligrafica è suprema perché comunica, visualizzandola, la parola divina. Non a caso, il mondo mussulmano considera la propria calligrafia incomparabile a qualsiasi altra, superiore per bellezza, eleganza ed espressività.
Ma questo, cosa avrebbe significato per noi? Cosa sarebbe l’Europa se fosse cresciuta alimentandosi non da radici cristiane ma da radici Islamiche?
Beh… valide le premesse, non è possibile conoscere quali opere artistiche avrebbero sostituito quelle che la nostra cultura ha prodotto, ma è di certo possibile dire cosa in Europa non sarebbe mai nato.
Non sarebbe mai nata la musica di Verdi e di Beethoven, non avremmo avuto le sinfonie di Tchaikovsky, i notturni di Chopin, le musiche di Rossini, ne quelle di Bach e Wagner. Non avremmo il David di Donatello e la Cappella Sistina, e non sarebbero diventati ciò che sono diventati Michelangelo, Leonardo da Vinci, Bruges, Velasquez, Renoir, Modigliani, Picasso e Cortes. Per tempi più vicini a noi… via i Beatles, Lucio Battisti, Vasco Rossi, David Bowie e Pavarotti. Via Armani e Yves Saint Lauren. Via il Sangiovese, il Riesling, l’Albana, la Grappa, il Cognac e l’amaro Petrus. Non ci sarebbero mai stati i romanzi di Simenon, di Camilleri e la poesia di Leopardi. E a proposito di scrittori e poeti… non ci sarebbe stata, così come la conosciamo ora, neppure la lingua italiana, considerato che Dante non avrebbe scritto la Divina Commedia. Chiudo in velocità: via la Ducati e Valentino Rossi. Via la Ferrari la Porsche e la Lamborghini…
…insomma, via a un bel pezzo di quello che ci circonda e ben venuti in un nuovo mondo: l’Islam.
Pier Ugo Acerbi
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