Australia 2015
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- Scritto da Riccardo Landi
- Categoria: Parole allo specchio
“Alti volteggeran nel vento, d'abilissimi alfieri, gli stendardi”. Così, riporta parte del bando del Palio di Faenza.
Certo è, che gli occhi di un bambino, riescono a sconvolgere il nostro accomodamento con il mondo. Anche dall'altra parte dell'emisfero, sottosopra, in un piccolo puntino dell'Australia, Ingham e dintorni. Nel Queensland, una regione gigantesca.Un enorme distesa di campi di canna da zucchero. Non una zona infarcita di palmizi e immaginari turistici. Piuttosto, un centro rurale fuori dal mondo. Lontano, lontanissimo.
E così, nell'epoca delle testimonianze digitali, un gruppo di avventurieri è partito all'arrembaggio per questa destinazione. Un fantomatico ordine di una ventina di persone tra sbandieratori (provenienza Faenza/Reggio Emilia), musici (provenienza Faenza/Lugo/Bologna) e affini (provenienza Faenza). Sbarcati all'aurora di una fine di luglio, dopo aver attraversato mezzo mondo, per portare la propria tradizione, i propri colori, il proprio spettacolo. Apprezzato, emozionante, applaudito. Una valida collisione di culture.
Base Ingham. Un paese piccolo, molto vasto. Nato all'interno di enormi distese di campi di canna da zucchero. Tagliato dai binari dei treni che lo attraversano per la raccolta. Costruito a lato della strada che gira tutt'attorno all'Australia. Guardato a vista dalla notte, dal silenzio, dalla solitudine. Preso in ostaggio dalla natura, dai fondali dell'inconscio, da ciò che per noi non è abituale. Un piccolo paese, il cui armamento più potente, è rappresentato dalle storie delle persone che hanno scelto di fermarsi qua. Parole, sguardi, strette di mano, abbracci che rimodellano ed elaborano la versione di noi stessi. Spiazzandola, spostandone i confini. Da fiaba, l'esistenza di una scuola con due alunni, fratello e sorella, più sette insegnanti.
MISERICORDIA: NON SOLO TAXI SANITARIO
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- Scritto da Alessandro Righini
- Categoria: Attualita
Sabato 12 e domenica 13 Settembre la nostra Fraternita della Misericordia, come ogni anno, ha organizzato alcuni incontri con i Casolani per ravvivare e mantenere attivi i rapporti con la popolazione e presentare le novità della propria attività sociale. Gli incontri si sono concretizzati in un gradito e partecipato appuntamento conviviale con la cittadinanza agli Olmatelli la sera del sabato e con una serie di manifestazioni, la domenica, nel cortile dell’ex convento dei Cappuccini fra le quali ricordiamo: il combattutissimo torneo di calcetto per ragazzi di varie età nel nuovo campo allestito in quell’area dalla parrocchia con l’aiuto di numerosi volontari, il pranzo di mezzogiorno servito sotto la rinnovata tettoia che precedentemente copriva il pallaio, vari intrattenimenti per i bambini presenti, la classica tombolata, la benedizione delle auto ed infine la S.ta Messa sempre nella nuova area coperta dalla tettoia.
In tutto questo contesto, in cui rimane preminente l’accento posto sul ruolo strategico e fondamentale che la benemerita Misericordia ricopre a favore di tutta la nostra comunità per ciò che concerne i collegamenti con le strutture sanitarie del distretto, della provincia, della nostra regione e delle regioni vicine, è emerso evidentissimo, in questa edizione della festa, l’impegno che la Misericordia negli ultimi anni sta prodigando tramite i propri volontari a favore dei giovani e delle strutture idonee ad ospitare iniziative pubbliche a favore del nostro paese.
assegnazione case popolari a Casola Valsenio e Riolo Terme
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- Scritto da spekkietto
- Categoria: Cronaca
Replica dovuta, poi passo e chiudo
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- Scritto da Pier Ugo Acerbi
- Categoria: Attualita
Egregio Giacometti,
sono d’accordo con Lei: il tentativo di dialogo per comprendere le ragioni dell’altro è sempre meritorio. Tuttavia il dialogo ha soprattutto valore quando non è fine a se stesso; ciò significa che una conclusione è desiderabile. E questo è il punto… il giudizio finale non deve essere obbligatoriamente comprensivo, come del resto il comportamento che ne deriva non deve essere necessariamente tollerante. Se così non fosse la ragione sarebbe di tutti, anche di quelli che negano la pari dignità tra uomo e donna, tra credente e infedele.
Per quanto riguarda, come Lei sostiene, la mia negatività eccessiva, vedremo nel tempo, mi auguro che la sua impressione sia quella corretta. In ogni caso riconosca il fatto che, dei miei interventi a proposito dell’escatologia islamica, Lei non ha contestato l’assenza della fonte, oppure un errore di traduzione, o anche solo la posizione di una virgola che modifica il significato della frase… semplicemente Lei vorrebbe non evidenziare questi aspetti, che inevitabilmente palesano il forte precetto aggressivo insito nelle sacre scritture islamiche.
A tal proposito è interessante notare come, quando si parla di queste cose con persone oggettivamente preparate, spesso si riceve la stessa risposta: la Bibbia giudaico-cristiana è altrettanto violenta, anzi, ancor più, la qual cosa è certamente incontestabile. A questo punto si prospetterebbe l’interruzione del dibattito in quanto, dal punto di vista della logica occidentale, il ragionamento non fa una grinza. Viceversa è giusto contestare l’equazione e procedere nella discussione perché c’è un errore di base che annulla, in questi termini, la possibilità del confronto: infatti, i racconti contenuti nella Bibbia sono descrittivi, inseriti quindi in situazioni e tempi definiti. Viceversa i versetti del Corano e gli Ahadith (i racconti che riguardano la vita del profeta) oltre che descrittivi sono anche prescrittivi, e valgono in ogni tempo e in ogni circostanza. Un eventuale confronto, riguardo al proponimento dei testi, andrebbe fatto sostituendo alla Bibbia il Vangelo, che infatti è testo sacro anche prescrittivo. In altre parole, mentre la Bibbia ha un carattere storico e li si ferma, il Corano trascende, e al significato storico affianca quello teologico.
Lettera aperta da Giacometti ad Acerbi
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- Scritto da Giacomo Giacometti
- Categoria: Attualita
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