In rappresentanza del gruppo scout reduce dalle esperienze post terremoto del Friuli.
Alla pregiata attenzione di Giampaolo Bidoli, Sindaco di Tramonti di Sotto
Carissimi Valtramontini, il sindaco Giampaolo Bidoli ci ha fatto pervenire l’ invito alla manifestazione dell’ 8 Maggio, giorno in cui ricorderete il disastroso evento sismico che sconvolse le vostre terre nel 1976.
Il sottoscritto era a quel tempo il capo del gruppo Scout di Casola Valsenio - un piccolo paese della collina romagnola, in provincia di Ravenna , al confine con la Toscana - ed ora vi scrivo a nome degli scout e dei cittadini casolani reduci da una memorabile esperienza vissuta 40 anni fa nella vostra valle.
Ricordo perfettamente la notte in cui si verificò la prima scossa di terremoto perché io stesso, sebbene così lontano, sentii tremare la terra. Subito mi chiesi se si trattasse di un leggero evento locale o se fosse, come purtroppo si rivelò, l’eco e l’onda lunga di un ben più grave sconvolgimento della crosta terreste.
Il giorno dopo le notizie di cronaca cominciarono a sciorinare i drammatici particolari della calamità che aveva colpito il Friuli.
In tanti cominciarono a mobilitarsi ed il movimento scout, fedele alle proprie tradizioni ed ai propri principi, non fu da meno.
Nell’estate del 1976 il nostro Clan decise di fare in Friuli il proprio campo estivo e di dare il proprio modesto contributo al superamento del le emergenze, con il coordinamento della associazione nazionale.
Dopo una sosta di un paio di giorni in un campo di raccolta ci orientammo su Tramonti di Sotto, il vostro paese, dove il nostro assistente ecclesiastico, don Angelo Figna, era entrato in contatto con un sacerdote molto attivo, don Pierino Cesco, punto di riferimento ed animatore dei soccorsi per tutta la vostra vallata.
Ci dedicammo soprattutto alla rimozione delle macerie grazie ad un camioncino – il mitico “ Macerio” – che una ditta del luogo ci aveva messo a disposizione. In quel frangente entrammo in contatto con numerose famiglie e persone, stabilendo cordiali e fraterni rapporti di amicizia, in particolare con la famiglia del sig. Livo Ferroli.
Un nostro ragazzo, Maurizio Montefiori , appassionato ed esperto di fotografia, fu poi “precettato” da un capo scout friulano, Franco Bagnarol, per documentare con centinaia di scatti quanto avveniva e quanto si faceva nelle zone terremotate.
Bagnarol coordinava a livello centrale, in collaborazione con il Commissario Straordinario Zamberletti, l’azione ed i movimenti dei gruppi scout dell’AGESCI nelle zone terremotate.
L’esperienza fu tanto coinvolgente e positiva per tutti noi che decidemmo di ripeterla, più in grande, l’anno successivo, anche perché, purtroppo, in autunno, un’altra scossa sismica buttò all’aria molto di ciò che era rimasto in piedi dopo quella di Maggio.
Questa volta decidemmo di coinvolgere tutto il nostro paese e a questo scopo furono molto utili le foto scattate dall’amico Maurizio, con le quali allestimmo una bella mostra nel piazzale del municipio di Casola Valsenio.
All’invito aderirono in molti, anche non scout, e di nuovo nell’estate del 1977 ci dirigemmo verso Tramonti di Sotto dove ritrovammo le famiglie che già conoscevamo impegnate nella ricostruzione del dopo terremoto.
Questa volta riuscimmo a dare un aiuto più specializzato per la presenza fra noi di alcuni amici e concittadini con capacità professionali specifiche: chi elettricista, chi muratore, chi falegname, chi geometra.
Il ricordo dei due campi tramontini è sempre rimasto vivo nel nostro cuore tanto che più di trent’anni dopo - nel 2008 - con un folto gruppo di reduci e grazie al vs. invito - decidemmo di farvi di nuovo visita.
La vs. accoglienza fu eccezionale, calorosa, fraterna e noi potemmo constatare con quanta efficacia, determinazione e forte volontà di reagire voi Tramontini e tutti i Friulani, siete stati capaci di reagire e superare la terribile emergenza che aveva sconvolto il vostro territorio e la vostra esistenza.
Bravi, bravi davvero! Al mio plauso si uniscono tutti i casolani, scout e non scout, che condivisero quella memorabile esperienza.
A chi scrive, oltre al toccante ricordo, è rimasto “affibbiato” , al ritorno dal primo campo, anche il soprannome che gli derivò dal fatto di essere l’autista del camioncino, sopra ricordato, che fu messo a disposizione del nostro gruppo: “Macerio” appunto.
Saluti e lunga vita dunque da “Macerio” e da tutti i Casolani. Per la vs. manifestazione dell’ 8 Maggio purtroppo non potremo essere presenti ma non è detto che per Settembre non si riesca a fare un salto.
Vi ricordiamo in ogni caso che una visita a Casola ce l’avevate promessa. Noi vi aspettiamo.
Alessandro Righini
a integrazione, l'articolo che racconta le commemorazioni del trentennale e la visita dei casolani del 2008