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- Scritto da FilippoDardi
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1891: Un distinto baffuto signore di Forlimpopoli, tale Pellegrino Artusi, pubblica La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, volume che dietro l'apparenza di sfizioso ricettario cela uno sguardo beffardo e indagatore sui 71 anni d'Italia che l'autore ha vissuto.
2017: Sotto i portici della Turrita, un pasciuto personaggio dal colorito avvinazzato decide di rendere omaggio all'Artusi mettendo al lavoro i propri ragassuoli della Bottega Finzioni. Quell'uomo è Carlo Lucarelli, e il risultato della sua risoluzione è Misteri e manicaretti con Pellegrino Artusi. Sebbene non sia un libro destinato a scalare le classifiche mondiali, merita indubbiamente attenzione: è molto divertente leggere del celebre cuoco e gentiluomo indossare i panni di investigatore e risolvere casi piuttosto intriganti collegati alla santa pappa - da un pasticcio di maccheroni rivelatore ad un coriaceo minestrone, ci sarà da affilare le posate. La principale attrattiva di questa simpatica raccolta, tuttavia, è l'aver conservato intatto lo spirito dell'opera originale: sullo sfondo delle vicende narrate prende forma una nazione giovane, vitale, in piena espansione, descritta dal punto di vista di un arguto galantuomo di vecchio stampo nonché notoria buona forchetta - a tal proposito, merita un applauso ciascuno dei 21 autori coinvolti, capaci nel complesso di restituire un Pellegrino Artusi intrigante e originale.
In ultima analisi, una lettura consigliata a tutte le persone di sano appetito.
Letterario, naturalmente...
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- Scritto da Roberto Rinaldi Ceroni
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La stazione meteorologica dell’istituto agrario Scarabelli è ,per la nostra zona, una fra le più antiche in attività. La prima fu installata nel 1926, ma col passaggio del fronte durante la seconda guerra mondiale, tutti i dati furono persi quando i tedeschi in ritirata fecero brillare gli edifici e con essi tutta la documentazione conservata.
La raccolta dei dati riprese nel 1945 con l’installazione di un nuovo centro meccanico-analogico; poi dal 1994 ha preso avvio la rilevazione con attrezzature digitali che tutt’ora procede ininterrottamente. La meteorologia ha un ruolo centrale nella didattica in particolare l’agrometeorologia cioè quella branca che si occupa più in particolare dell’analisi delle grandezze e delle variabili di ordine agronomico. Anche quest’anno l’istituto ha pubblicato l’annuario del 2017 che comprende, oltre all’analisi dell’andamento climatico, anche diversi contributi per aiutare a capire le conseguenze dell’impatto dei mutamenti climatici su diversi aspetti dell’ambiente e delle attività umane.
Il testo del servizio veterinario dell’ASL di Imola descrive le criticità degli ecosistemi acquatici fortemente condizionati dalle prolungate siccità ma anche dalle piene irruenti che modificano gli habitat fluviali. L’entomologo Aldo Pollini spiega quanto l’aumento delle temperature incida sul mondo degli insetti, animali eterotermi incapaci cioè di regolare la temperatura interna, i cui cicli biologici sono strettamente in relazione con il clima. Il tema si collega anche con l’ingresso di specie a diffusione più mediterranea ma che stanno aumentando il loro areale di diffusione. Nella coltivazione del pomodoro, ad esempio, già da qualche anno sono segnalati due insetti dannosi che dalle regioni meridionali si sono progressivamente diffusi verso quelle settentrionali.
La relazione del gruppo micologico imolese spiega come la mancanza dello shock termico e della copertura nevosa incidano sulla buona nascita delle “ spugnole” ( Morchella spp) ma soprattutto come la maggiore incidenza dell’anticiclone africano ( alte temperature e alta ventosità) sia un evento negativo per tutti i miceti: il dato certo è che siamo in presenza di un generale stato di sofferenza dell’ecosistema bosco, della sua biodiversità e del suo equilibrio.
Nell’annuario sono presenti anche due relazioni dei consorzi di bonifica di pertinenza del nostro territorio: la bonifica renana e il consorzio di bonifica della Romagna occidentale. Entrambi descrivono gli interventi in cantiere o già realizzati per far fronte alle due categorie di eventi estremi che caratterizzano il clima di questi ultimi anni. Da una parte il rischio idraulico legate alle intense precipitazioni concentrate in brevi periodi e dall’altra la siccità estiva. L’attività dei consorzi di bonifica è indirizzata alla costruzione di casse di espansione e alla realizzazione di invasi di grande o media capacità in grado di tesaurizzare l’acqua nei periodi invernali e distribuirla alle aziende agricole durante il periodo estivo.
Infine qualche commento sull’andamento meteorologico locale del 2017.
Si conferma la tendenza al rialzo delle temperature: media annua di 15,4° con un picco massimo di 43,8° il 4 di agosto. Le precipitazioni sono state abbastanza scarse: mm 666 contro una media di mm 785. Abbiamo avuto un lungo periodo siccitoso da marzo fino a ottobre con una piccola interruzione a settembre.
Soprattutto le piogge si concentrano in brevi periodi con intensità anche eccessive. I giorni piovosi non sono numericamente di meno rispetto alla media ma con precipitazioni scarse che non migliorano il bilancio idrico delle piante. Spesso anzi creano più disagio per l’alta umidità che ne consegue.
Il vento: il 2017 è stato un anno abbastanza ventilato con raffiche violente intorno al 15 dicembre che perfino a Imola sono state da record ( 103,7 km/h).
Nell’annuario sono dettagliate le serie storiche dal 1946 ad oggi relativamente alle precipitazioni ( pioggia e neve), alla media delle temperature estive e autunnali, ai picchi delle massime e delle minime e all’analisi di altre grandezze. Per chi fosse interessato l’annuario è scaricabile dal sito dell’istituto.
Roberto Rinaldi Ceroni
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- Scritto da Riccardo Albonetti
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pittura organizzato dall’associazione casolana “Creativi sopra la media”. Lo scorso anno, nel suggestivo contesto del parco del Cardello, la vincitrice è stata la giovane Barbara Bellini, oggi imolese ma che ha vissuto a Casola i primi anni della sua vita. Barbara ha vinto con un bellissimo dipinto che riportiamo in fotografia. Impressionati dal suo lavoro le abbiamo rivolto alcune domande, curiosi di scoprire il suo mondo artistico.
Nella tua esperienza personale che cosa ha fatto scattare la molla di prendere in mano gli strumenti della pittura ed iniziare a dipingere?
Quando è nata questa passione? Quali sono state fino ad oggi le tappe più importanti?
Non saprei esattamente quando è successo, quando è scattata la molla come mi dici tu. Tutti in famiglia disegnano, chi più e chi meno; ho visto spesso mia zia dipingere quadri di Van Gogh, i suoi preziosissimi quadri di Van Gogh appesi per tutta la casa che potremmo o non potremmo avere fatto cadere… E ho visto mia mamma dipingere disegnare e ridipingere nature morte e i suoi amati girasoli che non molla mai. Mi ricordo precisamente però del primo ritratto che ho fatto, ero a casa di mio padre in salotto, avevo probabilmente 14 anni e mi aveva spronato a fare qualcosa di diverso da tigro, Lilo e Stich (avevo visto mia cugina Mayra in Messico disegnarlo su un blocco da disegno ed ero rimasta senza parole, avevo 11 anni e sono tornata a casa con quell’album), Pokemon e quei tatuaggi tribali che andavano di moda, perciò mi ha passato una mia fotografia di quando avevo 4 anni più o meno, che mi ha scattato nella vecchia casa in giardino, nascosta dietro ad un fiore giallo, devo dire che sono rimasta stupita da quanto ci somigliasse a lavoro finito. Poi per molto tempo sono stata lontana dai volti, mi venivano strani, con occhi che non si sapevano mettere d’accordo su dove guardare ed il resto dell’espressione forse un pò distorta, altroché Picasso. Perciò sono passata da paesaggi pochi, a Leoni, molti. Spronata di nuovo dai professori di un corso all’università aperta di Imola di usare fogli più grandi e da me stessa a buttarmi che tanto, di tempo a pensare sopra ce ne passavo comunque, la paura del foglio bianco non è da sottovalutare.
Come descriveresti la tua pittura?
Se dovessi descrivere la mia pittura direi controllata, nonostante finisca per sporcare muro, mobili, persone e facce la mia compresa, a volte per alcuni dettagli mi fondo il cervello, riempiendolo di ma, se e forse, avrei potuto farlo diverso, aggiungere, togliere, spostare..ma lo faccio o non faccio, e se è troppo? Però poi rimane vuoto. Poi, prima o poi mi decido, mi prendo da sola per sfinimento perché magari sto già disegnando dalle 4 di pomeriggio e sono le 2 di notte.
Mi piace e mi viene naturale disegnare, intendo disegnare e basta, non per forza bene, se devo improvvisare qualcosa dal nulla come tante persone ti chiedono di fare quando imparano che sai disegnare, mi rifiuto, perché su due piedi non riesco, mi viene molto difficile, finisco per fare ghirigori a caso e fiorellini stilizzati. Ho bisogno del mio tempo, mi piace ma allo stesso tempo è frustrante, perché sono un po’ "troppo perfezionista" quando disegno, mi hanno detto, che è vero ma non riesco a fare diversamente. Mi piacerebbe poter prendere il carboncino e lasciarlo scorrere sul foglio e creare qualcosa, come ad alcuni succede, ma non succede. Le tappe più importanti direi di averne fatto una cosa mia per me, che poi può piacere e non piacere, ma è principalmente per me e non avere troppa paura di attaccare il foglio che ora è diventato più grande un A4.
Hai vinto la scorsa edizione del concorso "Inquadra". Ci puoi presentare la tua opera (riportata nella foto)?
Per il quadro del Concorso ho preso spunto da un ritratto che ha scattato un fotografo olandese, trovato per caso tramite Instagram, normalmente si occupa di fotomontaggi di suo figlio in ambienti fantastici, popolato da animali e devo dire da idee alle volte pazzesche, questa era una delle poche in bianco e nero, completamente differente dei suoi soliti lavori, l’ho salvato tempo fa, molto prima del concorso, promettendomi come con tante altre foto che l’avrei prima o poi disegnato, in ritardo come sono sempre a fare qualsiasi cosa, a due settimane dal concorso sono andata a spulciare la cartella e l’ho trovata in mezzo a diverse, sempre in attesa e ho deciso di farlo. Una settimana dopo, ovvero il giovedì, due giorni prima del concorso, ho gettato giù le basi, venerdì ho iniziato a colorare un angolino minuscolo, sabato in piena disperazione ho colorato, colorato e colorato, quasi non stop, mi sono fermata a cena dove non sapevo se bere vino perché dovevo rimanere lucida perché dovevo assolutamente finire, o berlo proprio per quello. Ero indietro parecchio e mancavano praticamente ore, ho continuato a disegnare fino alle 4 di notte, la mattina avevo promesso di svegliarmi alle 7, ma alla fine erano quasi le nove, due ore piccolissime per finire di disegnare e ritoccare gli ultimi dettagli. Ne è valsa la pena, fino all’ultimo, però magari quest’anno inizio prima, almeno così mi dico, almeno così non arrivo ad iscrivermi che sembro uscita da un camino. E certo c’è da dire che anche questa è stata una Tappa, non me l’aspettavo e mi è venuto un mini-infarto, se vogliamo dirlo. Mentre mi facevano la foto col quadro tremavo, magari c’è chi non ci ha neanche pensato, mi hanno premiato per qualcosa che ho fatto io, io. Ce l’ho fatta sul serio? Era quello che pensavo tra le orecchie che ronzavano e la mia famiglia che aveva deciso che contenersi dall'esultare è una cosa per altri.
Comunque nel caso in cui, mi mamma ormai lo mostra a qualsiasi persona entri in casa come sia suo figlio, bello cementato al suo muro che dal di lì non se ne va, non come uno dei leoni che avevo disegnato che se n’è andato più di 5 anni fa nella valigia di mia zia verso il Messico. L’ho saputo dopo.
Un sincero grazie a Barbara per la disponibilità
Riccardo Albonetti
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- Scritto da Alessandro Righini
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- Scritto da lospekkietto
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Candidati Uninominale Camera 2018 | |||||
voti | % | ||||
PD Partito Democratico | Marco Di Maio | 529 | 33,5 | ||
Civica Popolare | |||||
Insieme | |||||
+ Europa | |||||
MOVIMENTO 5 STELLE | De Bellis Annam. | 365 | 23,1 | ||
Noi con l'Italia UDC | Andrea Cintorino | 553 | 35,0 | ||
Forza Italia | |||||
Lega | |||||
Fratelli d'Italia | |||||
Candidati Uninominale Senato2018 | |||||
voti | % | ||||
PD Partito Democratico | Stefano Collina | 499 | 34,0 | ||
Civica Popolare | |||||
Insieme | |||||
+ Europa | |||||
MOVIMENTO 5 STELLE | Ruffilli Alessandro | 335 | 22,8 | ||
Noi con l'Italia UDC | 520 | 35,4 | |||
Forza Italia | Alberghini | ||||
Lega | Masssimiliano | ||||
Fratelli d'Italia |
Dati esposti nella bacheca del PD | ||||
ELEZIONI POLITICHE 2018 | camera | senato | ||
partiti | voti | % | voti | % |
DESTRE UNITE Forconi | 1 | |||
IL POPOLO DELLA FAMIGLIA | 10 | 0,6 | 11 | |
PARTITO REPUBBLICANO | 3 | 0,2 | 4 | |
POTERE AL POPOLO | 10 | 0,6 | 10 | 0,7 |
CIVICA POPOLARE Lorenzin | 17 | 1,1 | 10 | 0,7 |
INSIEME | 6 | 0,4 | 5 | |
+ EUROPA | 31 | 2,0 | 27 | 1,9 |
PD Partito Democratico | 459 | 30,0 | 445 | 30,9 |
Per una sinistra Rivoluzionaria | 3 | 0,2 | 4 | |
PARTITO COMUNISTA | 20 | 1,3 | 20 | 1,4 |
CASA POUND | 10 | 0,6 | 5 | |
LIBERI E UGUALI | 64 | 4,1 | 52 | 3,6 |
FORZA NUOVA - FIAMMA | 6 | 0,4 | 5 | |
MOVIMENTO 5 STELLE | 347 | 22,6 | 335 | 23,2 |
FORZA ITALIA | 165 | 10,7 | 149 | 10,3 |
LEGA | 335 | 21,8 | 325 | 22,5 |
NOI CON L'ITALIA UDC | 8 | 0,5 | 6 | |
FRATELLI D'ITALIA Meloni | 36 | 2,3 | 33 | 2,3 |
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- Scritto da Alessandro Righini
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ERAVAMO 2650 ED ORA SIAMO 2601
( i dati sono quelli ufficiali risultanti all’anagrafe del comune di Casola V,)
All’inizio del 2017 a Casola Valsenio, secondo l’anagrafe, eravamo 2650 ; a fine anno siamo 2601 e pertanto registriamo una diminuzione della popolazione residente di 49 cittadini.
(nota: M = Maschi ; F = Femmine) N.B. Tutti i nuovi nati sono venuti alla luce nei centri sanitari dei distretti: Nessun bimbo è nato nel territorio del comune.
Popolazione residente
Al 1 Gennaio 2017 : Tot. 2.650 di cui M. 1.360 F. 1.290
Al 31 Dicembre 2017: Tot. 2.601 di cui M. 1.338 F. 1.263
Differenza : - 49 di cui M. - 22 F. -27
Il numero delle famiglie al 31/12/2017 è di 1.157
Nati e morti nell’anno 2017
Nati: Tot. 14 di cui M. 10 F. 4
Morti: Tot. 34 di cui M. 17 F. 17
Diff. fra nati e morti: Tot. - 20 di cui M. - 7 F. - 13
Iscritti e cancellati dall’anagrafe
Iscritti / immigrati da altro comune: Tot. 47 di cui M. 22 F. 25
Iscritti/immigrati da estero o altro: Tot. 33 di cui M. 26 F. 7
Totale iscritti /immigrati o altro : 80 di cui M. 48 F. 32
Cancellati/emigrati ad altro comune: Tot. 85 di cui M. 45 F. 40
Cancellati/emigrati all’estero o altro: Tot. 1 di cui M. 1 F. 0
Cancellati per irreperibilità ordinaria: Tot. 23 di cui M. 17 F. 6
Totale cancellati/emigrati o altro: Tot. 109 di cui M. 63 F. 46
Differenza fra iscritti e cancellati: Tot. - 29 di cui M. - 15 F. -14
Cittadini stranieri iscritti all’anagrafe al 31/12/2017
Belgio M. 1 F. 1 Tot. 2
Germania M. 0 F. 1 Tot. 1
Polonia M. 0 F. 3 Tot. 3
Slovacchia M. 0 F. 1 Tot. 1
Bulgaria M. 0 F. 1 Tot. 1
Paesi Bassi M. 1 F. 0 Tot. 1
Romania M. 13 F. 38 Tot. 51
Albania M. 30 F. 28 Tot. 58
Kosovo M. 0 F. 2 Tot 2
Rep. Di Serbia M. 3 F. 3 Tot. 6
Fed. Russa M, 0 F. 2 Tot. 2
Moldova M. 0 F. 1 Tot. 1
Ucraina M. 2 F. 4 Tot. 6
Gambia M. 9 F. 0 Tot. 9
Mali M. 13 F. 0 Tot. 13
Senegal M. 6 F. 0 Tot. 6
Guinea M. 7 F. 0 Tot. 7
Marocco M. 16 F. 11 Tot. 27
Tunisia M. 3 F. 1 Tot. 4
Brasile M. 1 F. 1 Tot. 2
Bangladesh M. 9 F. 0 Tot. 9
India M. 5 F. 2 Tot. 7
Rep. P. Cina M. 0 F. 1 Tot. 1
Filippine M. 1 F. 1 Tot. 2
Pakistan M. 34 F. 0 Tot. 34
TOTALI M. 154 F. 102 M+F. 256
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- Scritto da pier ugo acerbi
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- Scritto da Alessandro Righini
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- Scritto da Roberto Rinaldi Ceroni
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Ho provato a curiosare nella statistica delle precipitazioni di Casola per capire se e quando ci eravamo già trovati in una situazione così siccitosa come quest’anno escludendo il 2003. No, non risulta che mai ci fosse stata una carenza di precipitazioni come per questo 2017. Di mesi di ottobre con una piovosità di appena 3 mm non ne ho contati nessuno almeno nell’arco temporale che ho potuto consultare ovvero dal 1920 ad oggi. E’ iniziato il nuovo mese e almeno ( scrivo che è domenica sera, 5 novembre) oggi è piovuto in modo garbato e copioso: una trentina di millimetri che è già qualcosa.
Niente per le falde che attendono di ricaricarsi ma la folle sete della terra è rimasta un po’ placata almeno per le semine dei cereali come frumento e orzo. Il Senio nei giorni scorsi era ridotto a un rigagnolo e molti rii tributari del nostro fiume erano quasi in secca. Il clima sta cambiando e non ci si mette una pezza. Possiamo soltanto attrezzarci per far fronte a questi cambiamenti con soluzioni tecniche ma, soprattutto, con una cultura diversa da quella che ha governato gli ultimi decenni. Non sarà facile.
Cambiare le abitudini è forse una delle fatiche più impegnative per le nostre quotidianità. La disponibilità di acqua da bere, da cucinare, da lavarci, da innaffiare l’orto e il giardino è una cosa scontata. Basta girare la manopola e l’acqua scende. Eppure a Casola fino alla costruzione del potabilizzatore sul Senio a metà degli anni settanta del secolo scorso, l’acqua non in tutte le stagioni arrivava nei rubinetti.
E ancora oggi al torrente Senio dobbiamo quasi tutto in termini di soddisfazione dei nostri bisogni idrici. Abbiamo posto qualche domanda a Hera per conoscere il punto di vista del gestore su alcune questioni.
1 Quella appena trascorsa è stata una delle stagioni estive più siccitose degli ultimi anni. Eppure il servizio idrico è stato assicurato con continuità alla comunità casolana. Dal punto di vista del gestore ci sono stati problemi nell’assicurare il servizio?
Il periodo che stiamo attraversando, caratterizzato da carenza di piogge, seguito a un inverno durante il quale le precipitazioni nevose sono state modeste, ha causato una riduzione notevole della produzione di acqua dalle sorgenti. Tale situazione nel periodo più caldo ha influenzato in maniera negativa la portata del fiume Senio, principale fonte di approvvigionamento del potabilizzatore di Casola Valsenio, che si è mantenuta a livelli molto modesti. Hera per fare fronte alla riduzione di portata ha dovuto effettuare una attività di manutenzione straordinaria all’opera di presa che in questo modo è risultata in grado di alimentare regolarmente il potabilizzatore.
Nel corso del periodo estivo, inoltre, sono state registrate temperature molto alte, che hanno causato a Casola Valsenio, come nei restanti territori, un fisiologico aumento dei consumi idrici. Il potenziamento dell’impianto effettuato da Hera nel corso del 2015, passato da 17 litri al secondo a 24 litri al secondo (con un aumento della potenzialità del 40%), ha consentito comunque di soddisfare le esigenze idriche della cittadinanza.
A causa della siccità, e conseguente aumento delle perdite, si sono verificate alcune problematiche dal punto di vista organizzativo e logistico relativamente alla gestione delle reti. Nonostante tutto, nel caso specifico di Casola Valsenio l’andamento delle perdite è rimasto simile a quello degli anni precedenti.
2 L’invaso naturale che si è creato a monte della presa dell’acquedotto in seguito alla frana del campo sportivo ha un suo ruolo nel frenare l’impeto delle piene nonché assicurare la sedimentazione dei detriti. Ci pare costituisca anche una specie di volano che regola la portata del fiume. Si può affermare che almeno sotto questi aspetti tale invaso abbia un ruolo positivo per il servizio idrico?
L’invaso creatosi a monte dell’opera di presa si pensa possa favorire il caricamento della falda di subalveo del fiume Senio, dalla quale si approvvigiona l’impianto di potabilizzazione. Questo fenomeno comunque non è facilmente misurabile e comunque non ha prodotto un miglioramento rilevante nella disponibilità dell’acqua fornita dal fiume Senio che, essendo caratterizzato da regime torrentizio, nel periodo estivo riduce molto la portata.
3 Qual è il contributo all’approvvigionamento di acqua potabile comunale degli invasi del Cestina?
L’impianto di potabilizzazione di Casola Valsenio utilizza come fonti di approvvigionamento sia la presa dal Fiume Senio che quella presso i bacini del Cestina.
La presa sul Senio è in grado di fornire al massimo circa il 70 % dell’acqua richiesta dalla cittadinanza. Il restante 30 % deve essere prelevato dai bacini del Cestina.
I bacini del Cestina inoltre costituiscono una riserva idrica in grado di permettere di sostenere quasi totalmente la produzione del potabilizzatore in caso di riduzione dell’acqua che fornisce il fiume Senio, per un periodo di oltre due mesi.
4 E’ possibile stimare la quantità di acqua consumata pro capite dagli abitanti del comune di Casola Valsenio?
Il quantitativo di acqua potabile richiesto dalla rete civile varia dai circa 1.000 mc di acqua potabile al giorno in inverno ai circa 1.500 mc di acqua potabile al giorno nel mese di agosto. In questi volumi sono compresi tutti gli usi per i quali è attinta l’acqua dalla rete di distribuzione potabile.
6 Ci viene segnalato che nel tratto appena a valle del ponte del Cantone vi sia un punto dove il rischio di una frana che possa interrompere le condutture sia abbastanza concreto. Ne siete a conoscenza?
Ne siamo a conoscenza e stiamo monitorando la situazione. Gli eventuali lavori di consolidamento stradale sono a cura degli enti preposti.
Intervista a cura di Roberto Rinaldi Ceroni
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Probabilmente buona parte dei nostri lettori al nome di Andrea Turrini associa immediatamente tutto quello che riguarda la sua professione di idraulico, quella che svolge da anni nella storica azienda di famiglia. Questa volta però non ci interessano tanto caldaie, tubi, chiavi e altri attrezzi vari, ma quell’attviità che da decenni Andrea coltiva con passione e che ha segnato un tratto della storia del divertimento casolano. Quale è questa attività? La musica, il dj, le feste. Io stesso ricordo il brivido dell’attesa di adolescente per l’annuncio della festa al Cral.
Quando hai iniziato a fare il DJ?
Se per fare il DJ si intende anche mettere su le cassette con l’utilizzo di un solo lettore e facendo il cambio al volo oserei dire alla STANZA (teatrino parrocchiale), verso la metà/fine anni 80.
Come è nata questa passione?
Francamente faccio un po’ di fatica a collocare temporalmente la nascita di questa passione, è stato un mix di cose: l’aver ricevuto in regalo il primo impianto hi-fi e di conseguenza l’acquisto del primo vinile e l’aver iniziato qualche tempo più tardi a collaborare con una delle due realtà radiofoniche (REA radio) che nacquero a Casola. Ovviamente molti di coloro che trasmettevano erano molto improvvisati, a parte alcuni che avevano già avuto altre esperienze del genere, ed un altro paio di persone che si esibivano già come DJ in locali della zona e non solo. Chiaramente l’interesse per ciò che erano in grado di fare queste persone con due giradischi era grande…..
Poi le già citate feste alla stanza hanno fatto sì che mi avvicinassi a tutto ciò che in qualche modo suonava(o ci provava) e di conseguenza a questa passione
Dalle piccole feste sei passato ad organizzare eventi importanti per Casola, party che richiamavano centinaia di persone, casolani, riolesi, faentini e oltre. Come è avvenuto quel salto?
Dopo il periodo nei locali della parrocchia, mi sono trovato nell’organizzazione delle feste al Raggio e Usignola. Un altro gruppo di amici invece, organizzava la classica festa di fine anno al Cinema Senio, poi per qualche tempo (direi 3 anni circa) si fermò un po’ tutto, fino ad arrivare al 1999 quando, con un nutrito gruppo di amici, pensammo di provare ad organizzare un evento contestualmente alla Festa di Primavera.
Identificata la location (il parcheggio del campo sportivo) da questa idea nacque la prima festa di dimensioni decisamente più sostanziose rispetto a quelle fino ad allora organizzate e, che con nostra iniziale sorpresa coinvolse non solo i casolani ma anche persone dai paesi limitrofi.
Nacque così la prima festa “HILL PARTY” (un po’ giù di mano); sull’onda di questa prima incoraggiante esperienza nello stesso anno seguì a settembre Hill Party Atto II° e a capodanno 2000 Alta Tensione.
Come conseguenza naturale è nata anche l’Hill Party Staff che poi nel 2001 è divenuta a tutti gli effetti Associazione Culturale.
Ci puoi raccontare qualche aneddoto divertente?
Sicuramente gli aneddoti sono tanti partendo dalle ragazze che ci aiutavano con la pubblicità che ben pensando di passare tutte le auto nel parcheggio del Leonardo (il loro pensiero era stato poca fatica e grande risultato) mi chiamarono perché fermate dalla vigilanza in quanto trovate a fare pubblicità in area privata………… un altro episodio che ricordo molto bene fu quando nel 2004 stavamo pensando alla festa che sarebbe divenuta “Born to Drink.
Avevamo pensato ad un biglietto che richiamasse l’etichetta di una bottiglia di una nota marca di birra ma occorreva un testimonial. A qualcuno venne l’idea di chiedere di comparire sul biglietto al “Cièn” al secolo Veggi Giovanni. Dopo averlo rincorso per un intera serata lo incontrammo a Borgo Rivola e gli facemmo la proposta per l’appunto di comparire nel biglietto. Ci scrutò un attimo incuriosito e vedendo la bozza chi chiese cosa significasse “Born To Drink” noi ovviamente gli rispondemmo nato per bere .
Lui pensò un attimo, sorrise e disse: “a so propri me qual giost”(non so se si scriva così); poi con un calice di prosecco in mano face notare che il medico gli si era raccomandato che il vino lui non lo doveva assolutamente vedere. Alla nostra domanda seguente ossia ……..ma Giovanni allora come fate che anche adesso avete un bicchiere in mano, la sua risposta fu perentoria e ci liquidò con un “a ser i occe”.
Ad oggi direi che Giovanni è il soggetto che è comparso per più volte nei nostri Flyer(3 volte). Ce ne sarebbero tanti altri di aneddoti ma non dobbiamo scrivere un libro…….
Quale festa è rimasta maggiormente nel tuo cuore?
Domanda alla quale non ti risponderò MAI. Tutte mi hanno lasciato qualcosa soprattutto perché erano l’occasione per trovarsi e passare insieme splendide serate (considera che quando c’era disponibilità della struttura tra allestimenti e preparativi impiegavamo anche tre mesi). Chiaramente la preparazione della festa era una scusa nel senso che lo scopo era trovarsi, poi tra una chiacchera e l’altra procedevano anche i preparativi. Non riesco proprio a farti una classifica. Banalmente potrei risponderti quelle con più affluenza ma sarebbe una mezza verità
Qualche anno fa le feste dell’Hill Party erano un appuntamento fisso per Casola, poi pian piano la frequenza è diminuita drasticamente. Cosa è successo? Io credo che in un paese come Casola avere degli eventi, piccoli o grandi che siano, sia una forza aggregante.
Sono assolutamente d’accordo con te. Come ho affermato nella domanda precedente il momento di aggregazione culminante è la serata della festa ma per chi ha girato attorno all’organizzazione (e siamo veramente in tanti) la festa era un momento di arrivo dopo mesi di preparazione. Purtroppo ad un certo punto ci siamo trovati in difficoltà in seguito ad alcune verifiche fatte nei nostri confronti che di fatto ci bloccavano la possibilità di organizzare eventi. Siamo così stati costretti a fermarci e come ben sai ripartire poi è sempre molto difficoltoso, considerando anche il fatto che nel frattempo molti, o per motivi di famiglia o di lavoro, hanno dovuto allentare i contatti con il gruppo e, come spesso succede, di nuove forze poche tracce.
Ovviamente nel corso degli anni è mutato profondamente il modo didivertirsi, di fare festa, di ballare. Cosa pensi in proposito?
Effettivamente il mondo del divertimento ha subito profondi mutamenti.
Partendo dai locali il concetto di Discoteca pura non esiste praticamente più, troviamo piuttosto locali in cui vai a cena, o aperitivo poi prosegui la serata con il DJ set; se poi vuoi andare solo a fare “quattro salti” ti organizzi per raggiungere le suddette location dove arrivi e probabilmente stanno ancora cenando. Come naturale conseguenza gli orari sono slittati in avanti in maniera impressionante. Anche il modo di fare DJ set è profondamente mutato e qua la tecnologia la fa da padrona. In molti casi ti domandi pure dove inizino le capacità del DJ e dove arrivi l’aiuto della tecnologia…………… Fortunatamente stiamo vivendo un momento di forte ritorno del vinile………e qua emergono le capacità di chi fa la selezione musicale.
Ad oggi molti preferiscono girare per feste della birra che oramai fioriscono in ogni angolo, dove trovano buona birra, musica live e a seguire spesso e volentieri DJ set. Questo fenomeno a mio avviso si è sviluppato in maniera esponenziale negli ultimi anni ma non dimentichiamoci che quando gli amici “Luppoli” ebbero la bella e felice intuizione di “Birravezzanen” questo tipo di eventi si contavano sulle dita di una mano. Credo che anche il modo di divertirsi segua delle mode che ciclicamente si ripetono e che ogni generazione trovi la sua dimensione. La cosa fondamentale è che non si vada a sconfinare nell’eccesso che di per se porta a situazioni anche di grave disagio.
Un’ultima domanda. Se tu avessi non più di venti minuti a disposizione per fare alzare dalle sedie un bel gruppo di persone e vederle scatenate in pista, quali brani sceglieresti.
Albo tu mi vuoi male………….partendo dall’idea che le persone sulle sedie siano coloro che hanno sempre frequentato le nostre feste (e quindi dai ragazzi di 16 anni fino ai 50 anni ed oltre) ad oggi partirei (che gli anni 90 sono particolarmente tornati in voga) con: Enigma (Sadeness); Lisa Stansfield (All Around The World); Ace of Base (All that she wants); …………..passiamo agli anni 2000(piu o meno) Christina Aguilera (Genie in a bottle); TLC (No Scrubs); Destiny’ s child (survivor)……….
Siamo arrivati a 20 minuti circa e qualcuno dovrebbe avere iniziato a muoversi(è importante aumentare il ritmo con calma, la serata è lunga)………..
Permettimi di aggiungere un ringraziamento a tutte quelle persone che negli anni hanno creato HPS, condiviso l’organizzazione delle feste e a coloro che ancora oggi permettono ad Hill Party di esistere……….e chissà che qualcosa prima o poi non ricominci a muoversi.
Grazie
Intervista a cura di Riccardo Albonetti
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- Scritto da Alessandro Righini
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PIAZZA LUIGI SASDELLI , LA PIAZZA STORICA DEL NOSTRO CENTRO ABITATO,
DECLASSATA A SEMPLICE AREA DI PARCHEGGIO.
Una scelta , qualunquistica, poco lungimirante e soprattutto di nessuna effettiva e reale utilità per i cittadini, a parte le ubbie e i grilli di qualcuno che pensa che 8 posti in più di parcheggio possano risollevare l’economia del centro storico (quando di posti liberi nel centro storico, nel giro di cento metri ce ne sono sempre a disposizione) .
Una scelta sciatta, ottusa che e denota scarsa sensibilità urbanistica, poco rispetto dell’ambiente, scarso coraggio civico.
Una scelta di ripiegamento rispetto alle decisioni prese in passato, in occasione del restauro dell’area del centro storico. Decisioni, quelle di allora che, sebbene prese a metà, delineavano per questa area quella che sarebbe stato lo sbocco auspicabile del futuro e cioè la liberazione totale di piazza Sasdelli dalle macchine.
Infine una scelta , permettetemi di dirlo, e lo dico con grande amarezza (perchè avevo stima , e per certi versi ne ho ancora, dei nostri amministratori), di insipienza politica.”
Carissimi cittadini e lettori de Lo Spekkietto, da qualche tempo avevo ricevuto segnali indicativi dell’emergere nelle intenzioni e negli orientamenti di certi nostri amministratori ed esponenti dell’area politica di loro maggior riferimento - il PD - di declassare piazza Sasdelli , la piazza storica del nostro paese, a semplice area di parcheggio, abolendo quel minimo di salvaguardia di decoro e di significanza urbanistica che le era stata assegnata diversi anni fa , dopo il restauro delle vie del centro storico.
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- Scritto da APE Fiordaliso
- Categoria: Attualita
Ogni giorno nel nostro centro si svolgono diverse attività: il martedì pomeriggio è dedicato al rilassamento.
Questa attività coinvolge i sensi dell’olfatto dell’udito e del tatto.
In un ambiente in penombra e tranquillo si mettono dentro un profumatore delle essenze di lavanda che ci regala il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio, viene messo poi un sottofondo musicale, gli operatori fanno sdraiare i ragazzi in dei materassini e li invitano a chiudere gli occhi poi con creme e oli profumati massaggiano le mani e il viso.
Oltre agli oli profumati il giardino ci fornisce anche la lavanda sgranata con la quale noi confezioniamo dei sacchettini.
Anche in questa attività oltre all’olfatto (la stanza si satura del profumo della lavanda) si coinvolgono altri sensi, la vista, i colori che si usano per fare gli stencil e i nastri per chiudere i sacchetti, il tatto, toccare la lavanda sgranata e la stoffa le abilità manuali, prendere il sacchetto riempirlo e chiuderlo.
Non molto tempo fa una coppia ha visto i nostri sacchettini e ce ne ha ordinato venti rossi e venti verdi con i quali ha confezionato le bomboniere per il proprio matrimonio.
Sapere che i sacchetti da noi confezionati hanno fatto parte di un giorno così importante ci ha reso molto felici e orgogliosi del nostro lavoro.
APE E FIODALISO
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- Scritto da Roberto Rinaldi Ceroni
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E’ una buona notizia. E’ stato approvato il progetto presentato dall’ASP della Romagna Faentina per la concessione di un contributo per la realizzazione dell’impianto di riscaldamento a pellet della nostra casa protetta. Il progetto fruisce dei contributi stanziati dal Piano di sviluppo rurale della nostra regione.
In particolare si tratta di un’ operazione tesa a sviluppare le bioenergie a basse emissioni inquinanti. L’obiettivo è quello di stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali promuovendo l’ utilizzo delle biomasse legnose per una corretta gestione delle aree boscate e incentivare così la produzione di energia da fonti alternative attraverso la nascita di filiere locali e la creazione di servizi innovativi a vantaggio delle popolazioni rurali. Gli interventi finanziati si concentrano prevalentemente sulla costruzione di impianti pubblici destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili che utilizzano risorse naturali presenti nelle zone rurali. In particolare, sono sostenuti interventi che valorizzino la biomassa legnosa, vista la concentrazione significativa di aree boscate.
L’importo è di quasi 178.000 € e l’opera dovrà concludersi entro il 27 marzo del 2019. In pratica la nuova caldaia sarà operativa a partire dall’inverno 2018. Già da qualche anno si attendeva la realizzazione di un nuovo impianto di riscaldamento causa la vetustà della vecchia caldaia e gli oneri relativi erano stati previsti nel piano triennale degli investimenti. Per i dettagli attendiamo l’approvazione del progetto esecutivo che dovrebbe già essere in dirittura d’arrivo. Nell’occasione abbiamo voluto interpellare la Senio Agroenergie che, stando al principio ispiratore del contributo, si candida come ditta fornitrice del pellet. Ci ha risposto il presidente Devis Caroli, giovane imprenditore casolano, che insieme ai suoi soci sta realizzando un’impresa dinamica con una forte connotazione ecologica.
Ci provi a descrivere l’attività della Senio Agroenergie e quali sono i vostri assortimenti di pellet?
Il ciclo produttivo consiste nella lavorazione del legname ottenuto in prevalenza dal terreno boschivo, condotto dalla società, nel raggio di max 70 km: quindi trattasi di una vera e propria attività connessa alla normale attività agricola di selvicoltura.
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- Scritto da Alessandro Righini
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