La stazione meteorologica dell’istituto agrario Scarabelli è ,per la nostra zona, una fra le più antiche in attività. La prima fu installata nel 1926, ma col passaggio del fronte durante la seconda guerra mondiale, tutti i dati furono persi quando i tedeschi in ritirata fecero brillare gli edifici e con essi tutta la documentazione conservata.
La raccolta dei dati riprese nel 1945 con l’installazione di un nuovo centro meccanico-analogico; poi dal 1994 ha preso avvio la rilevazione con attrezzature digitali che tutt’ora procede ininterrottamente. La meteorologia ha un ruolo centrale nella didattica in particolare l’agrometeorologia cioè quella branca che si occupa più in particolare dell’analisi delle grandezze e delle variabili di ordine agronomico. Anche quest’anno l’istituto ha pubblicato l’annuario del 2017 che comprende, oltre all’analisi dell’andamento climatico, anche diversi contributi per aiutare a capire le conseguenze dell’impatto dei mutamenti climatici su diversi aspetti dell’ambiente e delle attività umane.
Il testo del servizio veterinario dell’ASL di Imola descrive le criticità degli ecosistemi acquatici fortemente condizionati dalle prolungate siccità ma anche dalle piene irruenti che modificano gli habitat fluviali. L’entomologo Aldo Pollini spiega quanto l’aumento delle temperature incida sul mondo degli insetti, animali eterotermi incapaci cioè di regolare la temperatura interna, i cui cicli biologici sono strettamente in relazione con il clima. Il tema si collega anche con l’ingresso di specie a diffusione più mediterranea ma che stanno aumentando il loro areale di diffusione. Nella coltivazione del pomodoro, ad esempio, già da qualche anno sono segnalati due insetti dannosi che dalle regioni meridionali si sono progressivamente diffusi verso quelle settentrionali.
La relazione del gruppo micologico imolese spiega come la mancanza dello shock termico e della copertura nevosa incidano sulla buona nascita delle “ spugnole” ( Morchella spp) ma soprattutto come la maggiore incidenza dell’anticiclone africano ( alte temperature e alta ventosità) sia un evento negativo per tutti i miceti: il dato certo è che siamo in presenza di un generale stato di sofferenza dell’ecosistema bosco, della sua biodiversità e del suo equilibrio.
Nell’annuario sono presenti anche due relazioni dei consorzi di bonifica di pertinenza del nostro territorio: la bonifica renana e il consorzio di bonifica della Romagna occidentale. Entrambi descrivono gli interventi in cantiere o già realizzati per far fronte alle due categorie di eventi estremi che caratterizzano il clima di questi ultimi anni. Da una parte il rischio idraulico legate alle intense precipitazioni concentrate in brevi periodi e dall’altra la siccità estiva. L’attività dei consorzi di bonifica è indirizzata alla costruzione di casse di espansione e alla realizzazione di invasi di grande o media capacità in grado di tesaurizzare l’acqua nei periodi invernali e distribuirla alle aziende agricole durante il periodo estivo.
Infine qualche commento sull’andamento meteorologico locale del 2017.
Si conferma la tendenza al rialzo delle temperature: media annua di 15,4° con un picco massimo di 43,8° il 4 di agosto. Le precipitazioni sono state abbastanza scarse: mm 666 contro una media di mm 785. Abbiamo avuto un lungo periodo siccitoso da marzo fino a ottobre con una piccola interruzione a settembre.
Soprattutto le piogge si concentrano in brevi periodi con intensità anche eccessive. I giorni piovosi non sono numericamente di meno rispetto alla media ma con precipitazioni scarse che non migliorano il bilancio idrico delle piante. Spesso anzi creano più disagio per l’alta umidità che ne consegue.
Il vento: il 2017 è stato un anno abbastanza ventilato con raffiche violente intorno al 15 dicembre che perfino a Imola sono state da record ( 103,7 km/h).
Nell’annuario sono dettagliate le serie storiche dal 1946 ad oggi relativamente alle precipitazioni ( pioggia e neve), alla media delle temperature estive e autunnali, ai picchi delle massime e delle minime e all’analisi di altre grandezze. Per chi fosse interessato l’annuario è scaricabile dal sito dell’istituto.
Roberto Rinaldi Ceroni