Punto sui Defibrillatori a Casola Valsenio
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- Scritto da Nicola Rinaldi Ceroni
- Categoria: Attualita
Da diversi anni a Casola sono presenti dei defibrillatori dislocati in diverse parti del paese.
Il tutto cominciò nel 2002 quando un comitato diede inizio ad un progetto chiamato “Casola per la vita” grazie al quale si sono acquistati 4 defibrillatori da dislocare in alcuni punti strategici del paese.
Con l’arrivo di questi strumenti si sono poi organizzati dei corsi di formazione al termine dei quali veniva rilasciato un attestato di BLSD (Basic Life Support Defibrillation).
Negli anni lo Spekkietto ha scritto diversi articoli in cui si parlava di questo progetto e dei corsi di formazione/aggiornamento che ne sono seguiti.
Nel 2007 intervistammo Barbara Pozzi, che è sempre stata la nostra referente del progetto e oggi, a distanza di 10 anni, l’abbiamo ricontattata e le abbiamo posto qualche domanda per rinfrescarci la memoria sull’argomento e per sapere se sono ancora presenti questi defibrillatori.
Ci potresti spiegare che cos’è un defibrillatore ed in quali occasioni può essere d’aiuto?
Il defibrillatore è un elettrodomestico semplice e sicuro in grado di erogare una scarica elettrica (circa 150 j) per resettare un cuore “impazzito”.
Eroga lo shock solo quando, dopo un’attenta analisi, riconosce la presenza di una delle due anomalie cardiache: fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare che portano poi ad arresto cardiaco
Ha un margine di errore riguardo alla diagnosi che rasenta lo zero.
I defibrillatori in dotazione a Casola Valsenio sono semi- automatici, per erogare lo shock necessitano di un operatore (che ha ricevuto l’adeguata formazione) che prema il pulsante lampeggiante per far sì che la scarica elettrica possa arrivare al cuore del soggetto infartuato.
L’utilizzo del defibrillatore è dettato secondo un protocollo di IRC; comunque utilizzato in tutti i casi di arresto respiratorio.
TORNEO GIACOMO MOGARDI
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- Scritto da lospekkietto
- Categoria: Eventi
Sabato 6 e Domenica 7 maggio 2017 si svolgerà presso il campo sportivo MArco Minarini di Borgo Rivola il torneo Giacomo Mogardi organizzato dalla ASD Calcio Casola Valsenio settore giovanile.
programma:
6 maggio
Ore 10
Torneo PRIMI CALCI, annata 2008, 6 squadre
Ore 16:30
UN’ALTRA PARTITA DA ESORDIENTI
Cristiano Cavina e la squadra originale del libro “Ultima Stagione da Esordienti” vi aspettano per giocare e celebrare la notizia della prossima costruzione del nuovo campo di Casola. Affilate i tacchetti e portate famiglie e amici.
7 maggio
Dalle ore 10
Torneo PULCINI MISTI, annata 2006/2007, 6 squadre
Torneo PICCOLI AMICI, annata 2009/2010, 4 squadre
BAR e PRANZO PRESSO IL PUNTO RISTORO dell’impianto sportivo
E' in edicola il numero 62
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- Scritto da lospekkietto
- Categoria: Cronaca
Lo Specchio compie 50 anni: 1967-2017
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- Scritto da Alessandro Righini
- Categoria: Attualita
LO SPECCHIO.. QUANTI RICORDI..STRUGGENTI.. E..RUGGENTI
In occasione delle celebrazioni dei 50 anni de LoSpecchio (che ha visto garantita la sua continuità storica da LoSpekkietto) ecco un raccolta di ricordi e testimonianze dalle prime redazioni
I RICORDI DI FABIO PIOLANTI
Cinquanta anni fa - io ne avevo venti - nasceva Lo Specchio. Questo lo ricordo bene così come ricordo che quell’anno moriva Don Lorenzo Milani e i tank sovietici entravano a Praga. Tutta roba che segna.
Per una qualche ragione ero a capo del Clan e cercavo di costruire, con la solita forte passione che aveva alimentato tutta la mia esperienza scout, momenti di coesione per i dieci-quindici ragazzi che costituivano la punta avanzata del movimento a Casola.
Avevano circa sedici-diciotto anni. Era la prima leva che si affacciava alla vita sociale dalla nostra fondazione e trattenerli nel gruppo e nella Parrocchia non era facile.
Cominciava a sentirsi in giro una voglia di cambiamento che è ben leggibile oggi, ma che in quegli anni si manifestava in una tensione indistinta verso la partecipazione alla vita pubblica, spesso in forme contraddittorie e conflittuali, anche per una comunità di periferia come la nostra.
Sarà stato il ’68 alle porte, sarà stata la nostra idea di servizio da proiettare all’esterno, sarà stato proprio il messaggio recente di don Milani sul primato dell’educazione e della partecipazione, ma a me venne spontaneo pensare a un giornalino che non doveva raccontare solo le attività degli scout e la vita parrocchiale ma riflettere gli accadimenti del paese in tutti i suoi aspetti.
Il nome che proposi, Lo Specchio, doveva essere appunto l’estratto di queste convinzioni, di sicuro un po’ velleitarie e sovradimensionate rispetto ai poveri mezzi a nostra disposizione ma c’è forse qualcuno che può dubitare del coraggio e dell’entusiasmo dei vent’anni?.
Il giornalino avrebbe dovuto assolvere ad alcune funzioni informative locati in un periodo in cui i mezzi di comunicazione erano per lo più limitati alla dimensione nazionale, mentre erano del tutto assenti a livello locale.
i ricordi di Nicoletta
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- Scritto da Alessandro Righini
- Categoria: Cultura
I RICORDI DI NICOLETTA CAVINA
Dopo 50 anni oggi è la prima volta che scrivo alcune righe per Lo Specchio/Spekkietto.
Il mio ricordo della vita della redazione va a quelle sere di sabato quando ci si ritrovava tutti insieme ,dopo cena , per finire il giornale e per farlo uscire entro il fine settimana.
C’era chi doveva ancora finire l’articolo, chi con gli ormografi scriveva i titoli, chi incominciava a ciclostilare girando la manovella: io ero una di queste. E finalmente alle prime ore del mattino terminavamo impaginandolo molto soddisfatti. Era molto bello stare insieme e condividere le nostre idee. Ricordo anche quando i nostri amici universitari raccontavano a noi, che vivevamo soprattutto la vita del paese, quello che accadeva a Bologna durante le manifestazioni studentesche. Insieme discutevamo gli articoli appena pubblicati e insieme facevamo proposte per quelli che avremmo scritti per il numero successivo. Voglio ribadire “insieme, nel bene e nel male” come ricorda una vecchia canzone scout, oggi un po’ dimenticata; E’ così che siamo cresciuti. Ora è tutto computerizzato, tutto on-line. Si scrive con la posta elettronica, su Facebook, un computer a testa e con Whatsapp si fa il resto. Ognuno a casa sua e il giornale te lo trovi già fatto e confezionato in una scatola, pronto per la distribuzione.
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