Correva l’anno 2004, era l’anno delle elezioni comunali, anzi eravamo nel pieno della campagna elettorale. «Lo Spekki(ett)o» fu invitato dal centro-sinistra, quindi dagli amministratori uscenti (e nel giro di poco riconfermati), a un incontro-discussione dedicato agli organi di informazione casolani (era naturalmente presente anche «AltaValle»). Su come andò quell’incontro è ormai inutile ritornare (e andò sostanzialmente bene anche se risentì un po’ del clima elettorale), è importante però ricordare quel momento perché lo spirito che vi stava sotteso era quello giusto, quello del dialogo, della discussione, del confronto.
E proprio quello della comunicazione fu uno dei temi trattati durante quelle due ore, un tema su cui da molto tempo, periodicamente, ritorniamo, perché ci capita spesso, in redazione, di riflettere e di discutere su argomenti ad esso direttamente riconducibili. Ancora di più da quando, con l’“apertura” del sito, sentiamo di avere a disposizione uno strumento che permette di superare proprio i problemi comunicativi legati all’uscita rallentata del giornale cartaceo. Allora, dopo 3 anni, com’è andata e come va in questo momento la comunicazione fra il giornale e non solo l’Amministrazione Comunale ma anche le altre istituzioni e gruppi del paese?
Una cosa va detta preliminarmente: abbiamo sempre incontrato piena disponibilità quando abbiamo richiesto in maniera diretta un incontro, un’intervista (vis à vis o tramite e-mail se non era possibile trovare momenti liberi coincidenti), insomma un momento di discussione “formale”. Questo vale per gli amministratori (di maggioranza e minoranza), vale per i vari consiglieri e presidenti Pro-Loco, vale direi per tutte le istituzioni e non ricordo momenti negativi su questo piano. Ricordo discussioni anche accese, contrasti, risposte diplomatiche e “svicolanti”, timori un po’ esagerati per quello che poi avremmo scritto sul giornale. Tutti episodi che nascono proprio dal confronto e che rientrano perfettamente nel “gioco delle parti” della comunicazione fra due soggetti che non possono essere sempre in sintonia. La comunicazione dunque, se sollecitata in maniera formale e diretta, c’è stata, ha avuto parte importante. Come d’altra parte è stato per noi fondamentale il contatto con l’Ufficio Stampa dell’Unione dei Comuni, da cui riceviamo regolarmente i comunicati stampa relativi al territorio Casola-Riolo-Brisighella-Palazzuolo. Dal punto di vista degli appuntamenti comunicativi “formali” e sollecitati in maniera diretta, possiamo dunque dirci soddisfatti.
C’è però un altro piano di comunicazione, che possiamo definire più spontaneo, meno normalizzato, che nasce dall’esigenza personale e istituzionale di volere esprimere certe idee o dal pensare che sia giusto spiegare e illustrare il proprio operato. Anche in questo senso l’esperienza del sito dello Spekkietto era iniziata nel migliore dei modi, anzi proprio uno dei nostri primissimi articoli (“Date una possibilità alla piazza“ del 25 febbraio 2004) aveva ricevuto una risposta spontanea sotto forma di lettera da parte del sindaco Sagrini (“Lettera del Sindaco Giorgio Sagrini a Lo Spekkietto” del 27 febbraio) e il dibattito era poi continuato anche nei commenti. Altri episodi di dialogo erano accaduti in seguito, anche caratterizzati da discussioni piuttosto accese ma che comunque erano, per l’appunto, discussioni (più o meno spontanee o sollecitate, vedi “Lettera aperta ai giovani amministratori” del 21 febbraio 2005 e relative risposte e commenti) non monologhi o espressione unilaterale di un pensiero. Non voglio fare l’elenco di questi episodi “virtuosi” di comunicazione, anche perché ce ne sono stati tanti e questo clima è durato per un periodo di tempo non breve, in cui abbiamo avvertito in pieno il senso di essere ascoltati, letti, sia per le critiche sia per gli apprezzamenti. Sia chiaro, non che adesso non avvertiamo l’attenzione di Casola. Anzi fra qualche riga vedremo che questa sensazione - che percepiamo parlando con la gente, chiacchierando, frequentando i casolani - è anche una realtà testimoniata dal “mondo” freddo ma sincero dei numeri. E possiamo anche citare due critiche di privati cittadini che abbiamo ricevuto recentemente, quella di Marcello Signani (“Lettera di Marcello Signani sulla storia dell'A.C. Casola” del 25 agosto 2006 e “Rispondiamo a Marcello Signani” dell'11 settembre) e quella di Suor Gianna (“Una lettera da Suor Gianna“ del 3 febbraio 2007), a cui abbiamo cercato di rispondere e spiegare e da cui abbiamo cercato di imparare qualcosa.
Quello che però ci è un po’ mancato negli ultimi tempi, sono state alcune risposte da noi sollecitate su temi di interesse comune e su cui riteniamo che alcune istituzioni (non solo l’Amministrazione Comunale che comunque consideriamo interlocutore privilegiato in quanto per sua natura interessata nella stragrande maggioranza dei temi trattati) potessero fare chiarezza e avessero non tanto il dovere quanto l’interesse di fare sentire la propria voce.
Alcuni esempi.
“Agevolazioni per l’acquisto dei libri di testo… a Riolo” del 12 settembre 2006: le notizie sulle agevolazioni nel comune di Casola sono confuse, chiediamo prima se anche il nostro comune ne offre, saputo (per vie non ufficiali) che è così in quanto si tratta di progetto provinciale o regionale, chiediamo quali siano di preciso le modalità per usufruirne, ma nessuna spiegazione arriva. Stupisce che la comunicazione di come l’iniziativa si svolgeva a Riolo ci era arrivata dall’Ufficio Stampa dell’Unione dei Comuni, mentre non ci è mai arrivato un comunicato analogo relativo al nostro paese.
“Il Parco della Vena dei Gessi” del 9 ottobre 2006: breve riflessione mandataci da Anna Giacometti in seguito alla pubblicazione di un comunicato stampa (“Regole ambientali per il Parco della Vena del Gesso” del 3 ottobre) riguardante il tema del Parco dei Gessi. Anna portava all’attenzione una sorta di scollamento fra il volere dei cittadini per come lei lo percepiva e le decisioni politiche prese su questo territorio. Problema sovracomunale, riguardante credo in particolare la Comunità Montana dell’Appennino faentino, in cui naturalmente esiste anche una rappresentanza casolana se non sbaglio. Va detto che sull'argomento c'era stato un intervento di molto precedente in cui Sagrini aveva riportato una lettera di Guido Tampieri, Assessore regionale all’agricoltura, ambiente e sviluppo sostenibile (“Parco della Vena del Gesso: Tampieri risponde alle organizzazioni agricole” del 4 marzo 2005) e un'intervista tripla del 4 luglio dello stesso anno('Intervista tripla sul Parco della Vena delgesso'). Forse già questo era sufficiente a rispondere ai dubbi di Anna Giacometti, forse un nuovo intervento era opportuno per ribadire le posizioni e tranquillizzare i cittadini. Ogni posizione sul dilemma credo sia condivisibile, mi limito a riportare il progredire della discussione, finché non si è interrotta.
“Festa del Centro dimenticato” del 10 ottobre 2006: Pro Loco e Amministrazione sono invitate, espressamente, a spiegare i motivi per cui la Festa dei Frutti Dimenticati si svolge in piazza Oriani e non nelle zone del centro storico appena ristrutturate. La richiesta di delucidazioni arrivava da un gruppo di casolani che il giorno prima aveva riflettuto sull’argomento, per strada. E per strada non nascono solo le domande, ma si sprecano anche le risposte che però fanno fatica a essere ufficializzate tramite la pubblicazione su un mezzo di informazione.
“Il centro ritrovato: considerazioni dopo il convegno del 20 gennaio” del 30 gennaio 2007: il tema è sempre quello, la riqualificazione del centro storico. Altri articoli hanno affrontato il tema - a partire proprio da quel lontano botta e risposta sulla piazza citato prima - un elenco lo trovate alla fine dell’articolo “Centro storico ritrovato” del 20 gennaio 2007. D’altra parte l’organizzazione di un convegno (e di altri incontri più indietro nel tempo) testimoniano l’importanza della questione. Sul sito si leggono pareri più o meno positivi, comunque senza troppe polemiche, sulla nuova viabilità. Torna però in campo anche il problema del parcheggio in piazza Sasdelli, della soluzione ibrida e diplomatica su cui proprio il sindaco Sagrini, nella già citata lettera del 2004, aveva preannunciato che si sarebbe riaperta una discussione in futuro. La discussione, che volevamo rilanciare, invece non riparte, almeno sul nostro giornale. L’articolo “Centro storico ritrovato” poi focalizza un’altra questione, quella dell’area del vecchio campo sportivo, di cui aveva parlato l’assessore Claudio Ricciardelli nell’intervista “Lavori in corso a Casola” (pubblicata sul sito il 18 febbraio 2007 ma già uscita sul cartaceo a metà gennaio). Senza però fugare tutti i dubbi, soprattutto relativi alle funzioni a cui quest’area è stata destinata. I dubbi rimangono, rimarrebbero forse anche dopo una spiegazione da parte delle autorità, ma almeno ci sarebbe una base di discussione.
Poi ci sono invece esempi, anche recenti, in cui le istituzioni hanno “approfittato” del sito (comprendendone in pieno la sua funzione) per esprimere pareri. Mi vengono in mente per esempio alcuni interventi del sindaco (i più recenti: “Alcune considerazioni sui referendum del 12-13 giugno” del 4 giugno 2005, “Per me è stato un successo straordinario, dell'Unione di centrosinistra” del 13 aprile 2006 e “Io, non ho cambiato idea… E Bertozzi?” del 5 agosto 2006) nati da sollecitazioni più o meno dirette di alcuni lettori e relativi però ad argomenti di politica nazionale, quindi qualcosa di un po’ diverso rispetto ai temi finora citati. Recentemente poi Giacomo Giacometti (“Serata 900 edizione 2006: commenti a caldo” del 31 dicembre 2006) ci ha inviato le sue riflessioni sul consueto appuntamento di fine anno in cui si ricostruiscono pezzi di storia casolana, riflessioni critiche, stimolanti e, cosa per noi molto positiva, arrivateci per iniziativa spontanea di Giacometti, senza sollecitazioni (almeno così mi risulta).
Di sicuro dimentico qualcosa, in positivo e in negativo, ma vi ho già annoiato abbastanza. Tiriamo le conclusioni.
Sia chiaro: nessuno è obbligato a rispondere alle interrogazioni provenienti dalla stampa, non esiste un dovere istituzionale riguardo a questo, e neppure uno di cortesia se la domanda è posta non in un appuntamento formale come può essere un’intervista ma è semplicemente dubbio espresso in un articolo. Esiste un dovere “morale”? Credo che la parola sia troppo forte, anche virgolettata. Quando coloro che lavorano in un’istituzione pubblica, che ha come obiettivo quello di dare ai cittadini le migliori condizioni di vita, hanno il dovere di rispondere del proprio lavoro? Più ci penso, più mi accorgo che la questione è mal posta. Perché non bisogna parlare di dovere, ma di diritto, di opportunità. L’opportunità di spiegare, raccontare, giustificare le proprie scelte, illustrare quello che si è fatto, chiarire perché altre cose non si sono eseguite, fare insomma opera di comunicazione verso i cittadini, verso coloro per i quali si lavora.
Con la sicurezza di raggiungere questo “pubblico”.
E allora ecco il freddo ma sincero mondo dei numeri.
Da gennaio 2004 a oggi (3 marzo 2007) si sono registrati sul nostro sito 152 utenti. Fra trafiletti e articoli più o meno lunghi e più o meno complessi, siamo arrivati a quota 811, che hanno “stimolato” la scrittura di 1652 commenti. Una mole di materiale, in gran parte relativo a Casola, che non avremmo mai potuto raggiungere solo col cartaceo e che costituisce ormai un archivio di dimensioni ragguardevoli e, credo di non passare per presuntuoso dicendolo, di qualità spesso non trascurabile. Materiale non inerte, lo testimoniano appunto i commenti ma anche alcuni dati di “lettura”.
Da ottobre 2006 (primo mese completo per cui abbiamo questo tipo di dato) a febbraio 2007 abbiamo avuto una media di 3.914 contatti mensili, circa 129 contatti giornalieri. Per contatti si intende che un computer che si collega al sito viene conteggiato solo una volta al giorno: se io entro nel sito 20 volte in un giorno col mio computer, valgo solo 1 e non 20. Un dato dunque che indica, con le approssimazioni proprie di ogni statistica e soprattutto di quelle relative alla rete, i visitatori reali. Se restringiamo l’analisi agli ultimi 3 mesi la media è di 4.275 contatti mensili, cioè 132 giornalieri (152 nei feriali, 81 nel week end). Restringiamo ancora. Febbraio 2007: 4.493 contatti, 145 quotidiani di media (170 durante la settimana, 84 nel week end). Restringere il campo di indagine permette di notare una crescita nel numero dei contatti avvenuta in tempi piuttosto limitati.
Ma quanto “navigano” nel sito questi lettori? Nel 2004 (anno di nascita, a cui sostanzialmente manca il solo mese di gennaio) sono state visitate 70.301 pagine del sito. Nel 2005 siamo arrivati a 174.546 pagine visitate (+148% se non sbaglio i conti), il 2006 ha toccato le 285.740 pagine (+64%). Crescita confermata e anzi ancora più lampante, al di là del valore assoluto. I primi due mesi del 2007 (56.158 pagine visitate) hanno fatto registrare un raddoppiamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (28.002).
Tutti questi numeri non certo per lodare e imbrodare, ma per mostrare che il sito viene letto da tanti, viene consultato, raggiunge molte persone. Ci sono, oggi, altri mezzi di comunicazione che parlino così tanto di Casola e siano così diffusamente letti dai casolani? Poi possiamo aggiungere le 350 copie circa distribuite per ogni numero del giornale cartaceo, che significa 350 famiglie raggiunte in cui molti probabilmente non hanno la possibilità/capacità di utilizzare la rete. Insomma, in tanti ci leggono e tutti hanno la possibilità di scrivere. Ultima presunzione: ci sembra di avere sviluppato uno strumento profondamente democratico, a disposizione di tutti.
Perché rinunciare a usarlo?
Michele Righini