Scuole e aziende puntano alla formazione a distanza
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- Scritto da Enrica Dalla Vecchia
- Categoria: Cultura
Già da diversi anni si sente spesso parlare di apprendimento online o e-learning. Con il termine apprendimento online (noto anche come apprendimento in linea, teleapprendimento, teledidattica o con il termine inglese E-learning) si indica l'uso delle tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell'apprendimento facilitando l'accesso alle risorse e ai servizi, così come anche agli scambi in remoto e alla collaborazione a distanza.
Molte istituzioni propongono progetti educativi caratterizzati dalla teledidattica, intesa come percorso didattico rivolto ad utenti aventi difficoltà di frequenza in presenza. Attraverso la teledidattica si facilita la formazione continua e quella aziendale, specialmente per le organizzazioni con una pluralità di sedi.
Tutti i sistemi di e-learning devono possedere alcuni elementi essenziali:
- l'utilizzo della connessione in rete per la fruizione dei materiali didattici e lo sviluppo di attività formative basate su una tecnologia specifica, detta "piattaforma tecnologica" (learning management system, LMS);
- l'impiego del personal computer;
- un alto grado di indipendenza del percorso didattico da vincoli di presenza fisica o di orario specifico;
- il monitoraggio continuo del livello di apprendimento;
- la valorizzazione di:
- multimedialità (l’integrazione tra diversi media per favorire una migliore comprensione dei contenuti);
- interattività con i materiali (per favorire percorsi di studio personalizzati e l’ottimizzazione dell'apprendimento);
- interazione umana (con i docenti/tutor e con gli altri studenti, per favorire la creazione di contesti collettivi di apprendimento).
Le caratteristiche che rendono gli oggetti di apprendimento riutilizzabili sono:
- la facile reperibilità e trasportabilità;
- la possibilità di gestire gli archivi dei contenuti;
- l'assegnazione ai singoli oggetti di insiemi di metadati.
Attraverso la piattaforma tecnologica, si gestisce la distribuzione e la fruizione della formazione: si tratta di un sistema gestionale che permette di tracciare la frequenza ai corsi e le attività formative dell'utente. Tutte le informazioni sui corsi e gli utenti restano indicizzate nel database della piattaforma; questo permette all'utente di accedere alla propria offerta formativa effettivamente da qualsiasi computer collegato a Internet, generalmente senza la necessità di scaricare software ad hoc e a volte perfino senza necessariamente consentire attraverso il proprio browser il deposito e la memorizzazione di cookies. L'utente è totalmente delocalizzato e in virtù di ciò risulta più semplice il suo accesso al proprio percorso formativo modellizzato sul server, ovunque e in qualsiasi momento.
Plastic free: liberi dalla plastica
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- Scritto da Enrica Dalla Vecchia
- Categoria: Attualita
E’ ormai risaputo che la plastica è dannosa per la salute e per l’ambiente. «Questo materiale modifica la chimica degli oceani e distrugge l’ecosistema», afferma Francesca Santoro, membro della Commissione oceanografica intergovernamentale dell’Unesco e presidente del Comitato scientifico di One Ocean Forum, l’evento dedicato alla salvaguardia degli ambienti marini. «Il problema non è solo ambientale: riguarda anche la nostra salute. Gli oceani ricoprono il 70% della superficie terrestre e, insieme alle foreste, sono il nostro secondo polmone perché producono il 50% dell’ossigeno che respiriamo. Per questo vanno rispettati e salvaguardati».
Grazie ad un’evoluzione dei materiali e degli stili di vita si può uscire dal pratica ormai comune di consumo eccessivo di plastica, sotto il segno di una nuova Sostenibilità che si declina anche con gesti semplici e quotidiani. Il Consiglio di Stato dell’Unione Europea ha approvato la legge che era stata proposta dal Parlamento europeo per vietare, a partire dal 2021, la vendita di alcuni prodotti di plastica usa e getta, come posate, piatti da pic nic, cannucce monouso, cotton fioc e bastoncini di plastica per palloncini. La direttiva UE sulla plastica monouso stabilisce, inoltre, un obiettivo di raccolta del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2019, attraverso l’introduzione di sistemi di cauzione-deposito, simili a quelli già previsti per il vetro.
CORONAVIRUS: Intervista al Sindaco di Casola
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- Scritto da Riccardo Albonetti
- Categoria: Politica
Intervista al Sindaco di Casola Valsenio
Ringraziamo da subito il nostro Sindaco Giorgio Sagrini per la disponibilità. Stiamo vivendo un momento straordinario, nel senso letterale della parola, in cui abbiamo un’emergenza che sta colpendo la popolazione da tutti i punti di vista: medico-sanitario, sociale, psicologico, economico. Dall’inizio dell’epidemia in Cina all’arrivo in Italia le cose sono cambiate molto. Chi prima aveva sottovalutato la pericolosità dell’epidemia si è dovuto ricredere, i virologi improvvisati sono stai messi a tacere e via discorrendo. Per fortuna la parola sembra essere ritornata alla scienza. Se devo essere sincero sembra uno dei pochi aspetti positivi della faccenda. È rinato un forte spirito di comunità, dai balconi, dalle terrazze, dai social network. Purtroppo anche la vita della nostra comunità è stata stravolta nella percezione del pericolo, nelle abitudini, nei riti, nei rapporti famigliari e sociali, dalle imposizioni molto restrittive volute giustamente dal governo centrale.
Come sta reagendo la comunità casolana?
La preoccupazione è tanta e la consapevolezza della gravita della situazione e delle conseguenze, dopo una iniziale fase di sottovalutazione, si è affermata in tutta la popolazione.
È facile fare rispettare le regole? Prevale l’imposizione delle regole o il buonsenso?
I comportamenti dei più sono funzionali, sono utili, a favorire il lavoro di chi – forze dell’ordine, personale sanitario e medici, operatori commerciali, ecc. – è direttamente investito del compito di fare rispettare le regole.
Eccezioni a parte, che ci sono, nella gran parte dei casolani è diffuso il senso civico, e i comportamenti, come dimostra l’esperienza di queste difficili giornate, sono improntati al rispetto, alla ragionevolezza, al buon senso …ché non basta l’imposizione delle regole per fare in modo che le regole siano rispettate. Serve la condivisione, serve la comprensione dell’utilità delle norme fissate dai decreti di Governo e Regione, per sé e per tutti …e questa comprensione c’è stata e c’è.
La sensazione è che il nemico sia alle porte ma che per fortuna non abbia ancora varcato il confine. Come potrebbe cambiare la situazione se dovessimo registrare un caso a Casola? Avete preparato un piano particolare da attuare?
Che il nemico non abbia ancora varcato il confine, ad oggi non è una sensazione: è una certezza. L’auspicio è che si continui a essere immuni dal contagio e i richiami, gli appelli, le indicazioni di questi giorni per “restare a casa”, per attenersi tutti allo scrupoloso, rigoroso rispetto delle regole e delle prescrizioni, vanno in questa direzione.
E’ del tutto evidente che se si dovessero registrare casi, si dovrà fare ricorso ad azioni ancora più restrittive e ai provvedimenti di isolamento, di protezione che verranno disposti dalle autorità sanitarie e dai servizi di protezione civile.
A Casola si stanno moltiplicando le iniziative all’insegna della solidarietà (vedi la spesa a domicilio) o dell’ottimismo (anche noi de LoSpekkietto cerchiamo di fare la nostra parte promuovendo iniziative o pubblicizzando quelle lanciate da altri). Quanto è importante tutto questo?
E’ molto importante, perché rafforza il senso di comunità, di vicinanza, in una situazione in cui si deve per forza rimanere distanti. Così come è importante che a farsi promotori di queste iniziative – con tutte le accortezze e le cautele previste – siano i volontari e, in particolare, i giovani volontari.
Adesso la percezione del pericolo permette alla popolazione di sopportare bene l’isolamento, il “restiamo tutti a casa”. Se il periodo dovesse allungarsi troppo si rischierebbe di avere un problema psicologico. È possibile mettere in campo idee per alleggerire il peso della paura e dell’isolamento?
Tre esperienze di Servizio Civile a Casola Valsenio
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- Scritto da Benedetta Landi
- Categoria: Attualita
Il Servizio Civile venne introdotto nell'ordinamento italiano con la legge n. 77 del 15 dicembre 1972, configurandosi inizialmente come alternativa al Servizio Militare per coloro che si fossero dichiarati obiettori di coscienza. Con la sospensione della leva obbligatoria, è stato istituito (con la legge n. 64 del 6 marzo 2001) il Servizio Civile Nazionale, che estende la possibilità di partecipazione ai giovani di entrambi i sessi ed esclusivamente tramite adesione volontaria. I suoi principi fondanti sono partecipazione, inclusione e utilità sociale dei servizi resi. Pertanto, le aree di intervento sono riconducibili ai settori di ambiente, assistenza, educazione, promozione culturale e protezione civile. Il Servizio Civile si rivolge a ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 28 anni e permette loro di fare un'esperienza formativa di crescita civica e di partecipazione sociale, sia in Italia che all'estero. Un'altra finalità perseguita dal Servizio Civile è quella di potenziare l’occupazione giovanile, inserendo i giovani in diversi ambiti lavorativi e favorendo l’acquisizione di competenze trasversali che potranno facilitare poi l’ingresso nel mondo del lavoro.
Da qualche anno il bando di Servizio Civile coinvolge anche alcune attività presenti nel territorio casolano. Ho deciso quindi di intervistare le tre ragazze che, nel periodo compreso tra dicembre 2018 e dicembre 2019, hanno svolto il loro Servizio Civile a Casola, presso la Biblioteca Comunale e presso lo spazio compiti “Circus”. Sto parlando di Martina Nastasi, Anna Tagliaferri e Veronica Leuenberger.
Ciao ragazze! Innanzitutto grazie per aver accettato di rispondere a queste domande. Con Martina e Anna non servono presentazioni… Veronica, noi ci conosciamo personalmente, ma diciamo qualcosa in più su di te per chi ancora non ti conoscesse. Tu non sei nata e cresciuta a Casola… da dove vieni e cosa ti ha portata a trasferirti qua?
ANNA e MARTINA: Ciao Benny! Grazie a te per aver prestato attenzione a questo progetto!
VERONICA: Ciao! Io sono di Copparo, un paesino in provincia di Ferrara. Ho deciso di trasferirmi in montagna (non abito esattamente a Casola, ma a Monte Romano) perché la pianura non mi è mai piaciuta, preferisco vivere più isolata.
Avete appena terminato un anno di Servizio Civile. Cosa vi ha spinto a fare questa scelta?
ANNA: Ho deciso di intraprendere questa esperienza poiché in quel momento ero rimasta senza lavoro e allora per non stare a casa a “non far nulla”, ho provato a iscrivermi al bando. Ne avevo già sentito parlare, ma non avevo mai approfondito la cosa fino a che non mi è stato spiegato bene nel dettaglio. Una volta capito il tipo di progetto, mi sono convinta ancora di più della scelta che stavo facendo.
MARTINA: La scelta di partecipare al bando per il Servizio Civile in Biblioteca è nata dal mio interesse per la lettura e perché volevo crescere sia a livello professionale che personale.
VERONICA: Ho scelto di fare il Servizio Civile perché molti miei amici me ne avevano parlato con entusiasmo. Allora ho cercato se in zona c'era qualche posto interessante, e il paese più vicino a casa mia dove si poteva fare il SCV era proprio Casola. Dato che ero interessata a fare un esperienza lavorativa con bambini e ragazzi, ciò che ho trovato faceva proprio al caso mio!
Che tipo di esperienza avete svolto? Di cosa vi siete occupate nel corso della vostra esperienza lavorativa?
ANNA: Io ho svolto il mio Servizio Civile nella Biblioteca “G. Pittano” di Casola. Diciamo che mi sono occupata di molte cose, piano piano ho imparato a fare tutto ciò che riguarda la catalogazione di un libro e il prestito esterno all’utente. Ma abbiamo fatto anche delle letture con i bambini dell’asilo e delle elementari e avendo già fatto un’esperienza come animatrice turistica, mi è piaciuta davvero molto questa parte del mio servizio! Devo dire che non mi aspettavo che la Biblioteca avesse così tanto movimento, è stata una piacevole sorpresa!
MARTINA: Ho svolto Servizio Civile nella Biblioteca di Casola Valsenio, mi sono sentita una bibliotecaria a tutti gli effetti e l’esperienza che ho vissuto mi è piaciuta veramente tanto.
VERONICA: Principalmente ho lavorato al Circus, il doposcuola per i ragazzi delle medie, quindi mi sono occupata di aiutarli nello svolgimento dei compiti e della realizzazione di molti laboratori creativi. Inoltre ho seguito il Consiglio Comunale dei Ragazzi, organizzando le loro riunioni e attività. Mi sono occupata anche di organizzare e seguire le proposte di volontariato estivo "Lavori in Unione". Saltuariamente ho collaborato con la scuola primaria, creando coi bimbi uno spettacolino di teatro delle ombre e riorganizzando la biblioteca della scuola.
Martina, Anna, amate leggere? Se sì, questa passione vi ha spinte a scegliere il Servizio Civile in biblioteca? Dopo il Servizio Civile vi siete avvicinate ulteriormente al mondo della letteratura?
Raccolta “differenziata” a Casola Valsenio
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- Scritto da Benedetta Landi
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Da qualche mese a questa parte, sono state predisposte in ogni zona del paese delle aree dotate di campane per la raccolta differenziata, nelle quali i cittadini possono comodamente portare i propri rifiuti. Hanno fatto la loro comparsa la campana dell’umido e quella degli sfalci, accanto a quelle più “tradizionali” della plastica e del vetro. La carta continua invece ad essere raccolta a domicilio una volta al mese. Ogni campana è contrassegnata da un apposito cartello che riporta scritta e disegno dei rifiuti che deve contenere… A prova di dubbi e incomprensioni! Ma ciò evidentemente non basta. Ci si trova spesso di fronte a situazioni nelle quali i vari rifiuti vengono mescolati tra loro, posizionati a terra di fianco ai cassonetti o gettati a terra. In un’epoca contrassegnata da una dipendenza sempre maggiore da smartphone e internet, non ci sono più scuse. Esiste un’app bellissima, “Il rifiutologo”, che toglie ogni dubbio sul destino di riciclaggio di ogni rifiuto che produciamo. Fare la raccolta differenziata (e farla bene!) è necessario per la salvaguardia del nostro pianeta. Nella speranza di sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza su un tema tanto importante, ho deciso di intervistare Fulvio Vanetti, membro del Consiglio Comunale molto attivo su questo fronte e impegnato nella riorganizzazione della raccolta differenziata.
Domanda banale, ma per molti non così scontata… perché è importante fare la raccolta differenziata?
Differenziare i rifiuti è importante per due principali motivi. Il primo è perché differenziando i rifiuti, si produce meno spazzatura che finisce nelle discariche, con tutti i problemi ambientali che ne conseguono. Il secondo è perché molti dei materiali che possiamo riciclare, vengono prodotti utilizzando petrolio, metalli pregiati e altre materie prime, operazione che comporta un dispendio notevole di energia, ma soprattutto, che sottrae risorse al pianeta. Riciclando, si rimettono appunto in circolo tutti i materiali primari, evitando di "saccheggiare" di nuovo la nostra Terra, che non ha risorse infinite.
Quali sono al momento le modalità di raccolta dei rifiuti? Cambieranno nel prossimo futuro e, se sì, come?
Attualmente, nel nostro Comune, come amministrazione comunale, abbiamo deciso di iniziare un primo ciclo di raccolta differenziata, distribuendo sul territorio alcune IEB (Isola Ecologica di Base), presso le quali i cittadini possono conferire i materiali, anche sfusi, purchè diffrenziati tra loro. Le IEB non sono tutte uguali. In quelle posizionate nel centro urbano, ad esempio, sono presenti i cassonetti per la raccolta della frazione umida e per gli sfalci d'erba e ramaglie, mentre in periferia, considerato che la maggior parte delle abitazioni si trova in aperta campagna, con possibilità quindi di utilizzare propri sistemi di compostaggio, si è deciso di non posizionare questo tipo di contenitori. Quindi, per il momento, anziché passare ad un sistema di raccolta porta a porta, cosiddetto "spinto", si è preferito lasciare al cittadino la possibilità di conferire i propri rifiuti senza un calendario di raccolta prestabilito. In un prossimo futuro, in accordo con Hera, si pensa di passare ad un sistema di raccolta porta a porta per l'indifferenziato e di eliminare il porta a porta attuale per la carta. Ma aspettiamo prima di vedere i risultati di questa prima fase, prima di introdurre altri cambiamenti.
Quali sono attualmente i dati sulla raccolta differenziata a Casola?
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