Il ritorno di Tiberio
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- Scritto da Andrea Benassi
- Categoria: Cultura
Tra pochi giorni, sabato 10 maggio, saranno inaugurati i lunghi lavori di sistemazione ed allestimento della Grotta del Re Tiberio a Borgo Rivola. Un luogo che dopo molti anni tornerà quindi ad essere uno spazio accessibile, parte importante del patrimonio e della storia della valle del Senio. L'importanza della grotta del Re Tiberio, nella sua vita plurisecolare si è affermata principalmente in relazione alle ricerche che vi sono stati svolti agli albori delle scienze geologiche e dell'archeologia stratigrafica, facendo del luogo un caso di studio nazionale. Ben diversa è stata al contrario la sorte della narrazione che identifica la grotta stessa. Quella storia resistente e mutevole che da sempra ha identificato il luogo come la residenza del Re Tiberio, fuggito da Roma alla ricerca di un luogo sicuro dove poter scappare ai fulmini. Testimoniata per iscritto già negli anni a cavallo tra il '700 e '800, la storia ha da sempre incuriosito gli eruditi e gli aspiranti ricercatori, intenti a decostruirla a cercarne giustificazioni che potessero giustificare l'apparente assurdità di un Re che abita in una grotta. In questo clima d'incredulità, alla ricerca di qualcosa che spiegasse la presenza di quel toponimo, di quel nome Tiberio legato ad una grotta, sono state formulate molteplici ipotesi, tutte capaci d'allontanare la vecchia leggenda dall'antico imperatore Romano, fino all'idea che anche la stessa parola 'Re' altro non sia che la corruzione del termine dialettale per indicare 'Rio'. Inseguendo queste interpretazioni, negli anni il fantastico regno di Tiberio è diventato quindi il luogo di un equivoco, dove la narrazione era solo una favola assurda, una piccola storia narrata in un piccolo paese.
Eppure forse le cose non sono proprio cosi lineari e forse l'antica favola di Tiberio e della sua fuga dai fulmini, non è propriamente una piccola storia. La grotta di Borgo Rivola non è infatti l'unico luogo in Italia dedicato a Tiberio. Proprio partendo dai nostri gessi è facile trovare già a Tossignano un altra piccola grotta dedicata all'imperatore, e continuando nella valle del Santerno anche a Firenzuola lo scrittore Tito Casini registra all'inizio del secolo scorso un omonimo luogo anch'esso provvisto di una leggenda simile. Ma se per questi due casi si potrebbe pensare ad una facile e recende diffusione della storia, le cose si complicano quando troviamo gole e orridi dedicati a Tiberio tanto in Sicilia quanto in Lombardia.
Albo d'oro della festa di primavera
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- Scritto da francesco rivola
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- Categoria: Festa di Primavera
Il verdetto sulla sfilata notturna ha concesso la "doppietta" alla Extra, che presentava colori e suoni armonici e coerenti.
A seguire in questo articolo l'albo d'oro della Festa di Primavera dagli anni 50 ad oggi
Festa di Primavera 2014 - sfilata notturna e video premiazioni
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- Scritto da Francesco Rivola
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Festa di Primavera 2014 - le foto della sfilata
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- Scritto da Francesco Rivola
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IL TORO E IL FILO DI LANA - Il nuovo racconto di Luciana Baruzzi
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- Scritto da Alessandro Righini
- Categoria: Eventi
Presentazione Mercoledì 2 Aprile 2014 – Sala Biagi Nolasco
A intervalli di uno o due anni la “direttrice” Luciana Baruzzi continua ad arricchire la sua collana di racconti dedicati a personaggi e storie della nostra vallata, raccogliendo con pazienza - componendole e restituendole poi con singolare capacità affabulatrice - le testimonianze di alcune vite singolari ed interessanti del nostro recente (più o meno recente) passato. L’ultimo volumetto della serie, intitolato “l Toro e il filo di lana” è stato presentato Mercoledì 2 Giugno nella sala Biagi Nolasco dalla stessa autrice con la stimolante conduzione di Giuseppe Sangiorgi e la collaborazione di Patrizia Zarabini che ha letto e commentato alcuni brani del racconto. Il volumetto si presenta nell’ ormai caratteristico formato rettangolare, stampato a caratteri grandi e ben leggibili, con la copertina riproducente un disegno ad affresco, secondo una ormai collaudata e caratteristica tecnica identificativa, opera dalla ceramista e pittrice Laura Rondinini. Il “Toro e il filo di lana” racconta alcuni squarci di vita della famiglia Cavina residente nel podere La Tomba nella valle del Rio Cestina che sfocia nel Senio all’altezza di Baffadi. In primo piano c’è la figura di Maura, detta “Maurina” (scomparsa purtroppo qualche settimana prima della presentazione del libro) che negli anni ’80 fu la prima paziente in provincia di Ravenna, ed una delle prime in Italia, ad essere sottoposta con successo a trapianto del cuore.
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