Vorrei esprimere alcune considerazioni su questa festa di primavera 2007, sulla giuria, il verdetto e la sfilata notturna.
Premetto che sono un costrutture faccio parte della società INPUT. Ringrazio tutti i ragazzi che si sono impegnati in un progetto che fin dall’inizio non si era sicuri di poter realizzare, ma per fortuna abbiamo portato qualche cosa di decente in piazza pur essendo in pochi, e anche se abbiamo preso per la giacca l’uno o l’altro per darci una mano altrimenti non saremo mai riusciti a realizzare il carro, grazie a tutti e speriamo di fare una mangiata almeno tutti insieme..
Premetto che sono un costrutture faccio parte della società INPUT. Ringrazio tutti i ragazzi che si sono impegnati in un progetto che fin dall’inizio non si era sicuri di poter realizzare, ma per fortuna abbiamo portato qualche cosa di decente in piazza pur essendo in pochi, e anche se abbiamo preso per la giacca l’uno o l’altro per darci una mano altrimenti non saremo mai riusciti a realizzare il carro, grazie a tutti e speriamo di fare una mangiata almeno tutti insieme..
La prima delusione è stata la lettura del verdetto, tutti sappiamo che la maggior parte di noi lavora due mesi per un fatidico momento, quei quindici venti minuti, ricchi di adrenalina, paure, silenzi, cuori che battono all’impazzata, incertezze, sono favole? Forse si, ma è bello crederci. Quanto mi è mancata quella solita voce che ci rincorre giorni e giorni prima della sfilata, la voce di chi ha letto tanti verdetti e con l’esperienza e il suo saper fare, il suo timbro di voce ti risvegliava all’improvviso quando esplodeva: Terzo classificato. Quest’anno mi è sembrata più una pratica da sbrigare velocemente e in modo da far contenti tutti.
Infatti terzo classificato chi l’ha sentito? A questo punto le due società potevano sfilare fuori concorso perché non si è capito bene se dovevamo prendere il premio rosso e la bandiera verde, o la bandiera rossa e il premio verde, o la bandiera verde e il premio verde allora eravamo terzi, o forse la bandiera rossa e il premio rosso, eravamo secondi. Se non fosse stato per Mario Fuego con il cappello di paglia in testa nessuno di noi si sarebbe presentato a ritirare nulla ma successivamente abbiamo dato tutto indietro e almeno la sisma potrà scegliere a suo piacimento come arrivare.
La giuria indubbiamente qualificata, non ha avuto una gran voglia di lavorare, perché mi sembra impossibile che delle persone che vengono indicate come persone in grado di giudicare e stilare un verdetto sui carri allegorici, strutture, colori, allegorie, scenografie, equilibri, relazioni, non sia stata capace di giudicare quale fosse il secondo e quale fosse il terzo. Significa che la giuria non era abbastanza qualificata per stabilirlo, anche perché noi che lavoriamo due mesi ci teniamo a sapere gli errori gli sbagli e le cose da correggere e almeno sapere se ho fatto meglio di un altro, ci tengo perchè è importante, come diceva Enzo Ferrari il secondo è il primo degli ultimi.
A memoria non mi ricordo un parimerito, anzi quando i carri se la tiravano per il primo posto si è sempre trovato un piccolo appiglio per far vincere uno solo, cosa cambia con il secondo o il terzo o gli altri due, questa è discriminazione, e anche una risposta ora non ha più tanta importanza.
Sono contento della sfilata notturna: i carri hanno dato un altro volto un’altra armonia con luci ombre, e musiche che hanno fatto si di sentirli più reali, anche se devo dire che la sfilata notturna è stata faticosa il doppio se non il triplo di quella diurna, per la lentezza e il freddo che incombeva sulle nostre pelli. E’ stata una bella idea, ma supportata pienamente dalle società che non hanno voluto pesare sui molteplici impegni degli altri e si sono organizzate nel far funzionare tutto.
Un po’ di polemiche sui carri? Dove sono quelli che volevano abolire le relazioni? .. Carro vincitore, nulla da dire un esempio di bravura come sempre, nel gestire relazione, strutture armoniche e spazi aperti, e controbilanciamenti, colori sapienti, e costumi fatti molto bene vestiti veri ma poche idee o innovazioni. Un’altra pecca secondo me sta negli accessori per i figuranti, non degni di una società come la peschiera. Una cosa bellissima che non mi era mai successa nella storia dei carri, quando mi sono tolto le scarpe e di nascosto la domenica, e Claudio non me ne voglia, ho fatto uno scalino, e quattro passi sulla sabbia, ero al centro di un carro, è stata una gran bella senzazione grazie non l’avevo mai provata perché tra muri e spigoli..
Il nostro carro non era molto comprensibile nell’immediatezza ma leggendo la relazione attentamente, cosa che gli esperti dovrebbero saper fare ci si poteva arrivare, ma almeno un’immediatezza l’abbiamo data quella dell’occhio che vuole la sua parte e ringrazio tutti i ragazzi dello spekkietto per il lavoro che svolgono tutti gli anni nel fare in modo che il popolo quello che a volte guarda solo, abbia anche una voce, e per fortuna che ci sono persone che guardano altrimenti la televisione sarebbe sempre spenta e a casola ci sarebbero 100 persone attorno ai carri quelli che li fanno e quelli che fanno finta di capire. Altre lacune i colori, ma per il resto lo ritengo un lavoro soddisfacente, nei vestiti originali e negli accessori, nella struttura fatta con sapienza, e nell’equilibrio generale visto da tutte le angolazioni, cosa non facile da realizzare.
La sisma ha fatto finalmente un carro decente, costruito con impegno e voglia, non li ho mai visti organizzati come quest’anno dal primo giorno all’ultimo. Sono migliorati nel curare la struttura, le allegorie, e l’impatto visivo per il pubblico, almeno per un lato e mezzo, si un’idea innovativa ma con un’altra faccia della medaglia, sicuramente è più semplice curare un lato del carro e non preoccuparsi dell’equilibrio generale visto da tutti i lati cosa non semplice da realizzare. Ma spero che prima o poi ci riusciranno.
Gli faccio tanti complimenti ma hanno ancora molto da imparare, anche se sono sulla buonissima strada.
Tornando a noi dopo tutto quello che è successo con il verdetto, la giuria, come e ripeto persone qualificate e capaci sicuramente nel loro lavoro quotidiano, come siamo stati considerati nulla, dopo la fatica fatta nel mettere insieme un gruppo che all’inizio non ci credeva molto, proprio per le forze che non c’erano, le sfortune poi diventate fortune, mi spiace per l’entusiasmo e la voglia di alcuni giovani, bravissimi, tutti non hanno capito l’allegoria più grande, Eravamo alla fine dei giorni della società INPUT.
Yari Sbarzaglia