Tutti sanno che per costruire un enorme castello ci vogliono basi solide e terreno buono.
Mettere mattone su mattone (o meglio dire gesso su gesso) e trasportarle con quelle quattro ruotine è impresa ardua se non c'è capacità, grinta, armonia di gruppo e voglia di riuscire.
Nonostante ciò non fosse scritto nella relazione questa è stata l'allegoria che più ha lasciato il segno dentro di me.
Mettere mattone su mattone (o meglio dire gesso su gesso) e trasportarle con quelle quattro ruotine è impresa ardua se non c'è capacità, grinta, armonia di gruppo e voglia di riuscire.
Nonostante ciò non fosse scritto nella relazione questa è stata l'allegoria che più ha lasciato il segno dentro di me.
Tutto è cominciato dopo la premiazione dell'anno scorso, eravamo delusi del secondo posto, il nostro carro ci illuminava gli occhi, ma forse ci illuminò più lo spirito.
Lì capimmo che eravamo bravi, o che comunque avevamo i mezzi per riprovarci e portare tutto a buon fine l'anno sucessivo.
Mi ricordo Omar che alla cena post premiazione disse 'il prossimo anno facciamo un struttura della madonna!' e così è stato.
Dal primo giorno ci siamo impegnati tutti al massimo, dopo il primo pomerriggio si vedevano già 9 lunghi pali, pesantissimi, eretti verticalmente.
Il tutto per dire che la mia felicità per la vittoria è immensa in quanto frutto di un progetto mirato in cui tutti ci abbiamo messo del nostro.
Mi sono sentito dire spesso in questi giorni: 'Facile fare un carro così, avete carpentieri e muratori professionisti'
No, rispondo io, non è facile per niente.
Equiparando tutto ad una squadra di calcio si potrebbe spiegare così: se riesci a trovare Platini che ti gioca all'attacco e ti fa la differenza, bisogna che ti adatti a fare il Bonini, cioè correre e dare i calci per 2, il che non è facile, ci si riesce solo avendo convinzione in ciò che fai e spirito di sacrificio.
Siamo stati una vera squadra, come l'allegro popolo di un castello incantato, dove Re, cavalieri, scudieri e giullari, vivono in armonia e ognuno fa quello che meglio gli compete, anche la più piccola cosa, ma se la fa, la fa bene.
Ora godiamoci dall'alto la nostra vittoria, rendendo onore come sempre agli altri partecipanti (quando si fa un carro non si può mai parlare di sconfitti), sappiate però che:
'La società INPUT ha imparato a volare...
... e lassù ci vuol restare...'
Matteo Cenni
Lì capimmo che eravamo bravi, o che comunque avevamo i mezzi per riprovarci e portare tutto a buon fine l'anno sucessivo.
Mi ricordo Omar che alla cena post premiazione disse 'il prossimo anno facciamo un struttura della madonna!' e così è stato.
Dal primo giorno ci siamo impegnati tutti al massimo, dopo il primo pomerriggio si vedevano già 9 lunghi pali, pesantissimi, eretti verticalmente.
Il tutto per dire che la mia felicità per la vittoria è immensa in quanto frutto di un progetto mirato in cui tutti ci abbiamo messo del nostro.
Mi sono sentito dire spesso in questi giorni: 'Facile fare un carro così, avete carpentieri e muratori professionisti'
No, rispondo io, non è facile per niente.
Equiparando tutto ad una squadra di calcio si potrebbe spiegare così: se riesci a trovare Platini che ti gioca all'attacco e ti fa la differenza, bisogna che ti adatti a fare il Bonini, cioè correre e dare i calci per 2, il che non è facile, ci si riesce solo avendo convinzione in ciò che fai e spirito di sacrificio.
Siamo stati una vera squadra, come l'allegro popolo di un castello incantato, dove Re, cavalieri, scudieri e giullari, vivono in armonia e ognuno fa quello che meglio gli compete, anche la più piccola cosa, ma se la fa, la fa bene.
Ora godiamoci dall'alto la nostra vittoria, rendendo onore come sempre agli altri partecipanti (quando si fa un carro non si può mai parlare di sconfitti), sappiate però che:
'La società INPUT ha imparato a volare...
... e lassù ci vuol restare...'
Matteo Cenni