Ciao Barza,
innanzitutto ti dico che sono stato io a mettere il tuo nome per esteso sotto il tuo articolo per una semplice esigenza che abbiamo avvertito durante le discussione sul sito che abbiamo fatto all'interno della redazione, cioè il volere rendere assolutamente trasparente il nome dell'articolista di turno. Poi mi rendo conto che forse è una pedanteria, che quasi tutti sanno che tu sei Barza, però è un modo di evitare che qualcuno faccia il furbo usando nickname irriconoscibili e quindi abbiamo pensato di estendere la regola anche ai casi più lampanti, per questo ho chiesto anche a Nicola se era Iseppi, per evitare malintesi. Comunque questo non c'entra niente, è solo per spiegare una decisione interna dello Spekkietto (e se qualche volta c'è scappato un nickname perdonateci, è stata una svista).
Veniamo a quello che dici nell'aricolo.

L'assenza di polemiche messa nel pollice verso era un gioco, se vuoi un po' provocatorio, e che fosse un gioco era dimostrato dal fatto che l'assenza di polemiche era inserito anche nel pollice in alto. Insomma, è bella la sportività che è venuta fuori quest'anno, è segno di maturità. E' bella però anche la discussione polemica che sempre c'è stata intorno ai carri, dà il tono alla festa, dà il sapore della sfida. Naturalmente se non degenerano e se la discussione ha un fondamento. Non volevo certamente incitare alla rissa! Mi sembrava che si potesse scherzare un po' su questa cosa, tutto qua. Anche perchè per quel che ne so io mai due AMICI hanno litigato per i carri, o due persone che si stimassero. I litigi carraioli mi sono sembrati come il 'casus belli' che scatenavano una 'ostilità' già esistente in precedenza fra persone che avevano divergenze caratteriali al di là della questione carri, ma in questo caso non si può certo parlare di amici. Però una cosa mi sento di dirla, e cioè che il 95% dei commenti presenti su questo sito sono improntati al rispetto e all'apprezzamento del lavoro altrui, ed è giusto. Poi però, per quello che mi è stato riferito, per la strada dei commenti acidi e un po' cattivi se ne sono sentiti, e allora mi sembra più bello dirsele in faccia le cose.
Comunque, ripeto, tutto il tono dell'articolo dei pollici in alto e in basso mi sembrava sufficientemente scherzoso (e lo dimostri tu aggiungendo la chicca di Toro vestito da feto) da non volere incitare nessuno alle coltellate o alla rivolta di piazza, che poi mi verrebbero anche i rimorsi di coscienza per eventuali epiloghi drammatici.
Seconda questione, quella sui temi sociali e di grande attualità affrontati dai carri. Io non ricordo di avere mai detto o scritto che i carri debbano distaccarsi da questi temi, ho scritto (sempre nell'articolo dei pollici e delle frasi storiche e quindi con lo stesso intento ironico) che molti carri non sono riusciti ad affrontare efficacemente temi di quest'importanza, ma è una cosa diversa. Quindi immagino (presuntuosamente) che chiedi il mio parere sulla questione solo per la stima di cui parli nell'articolo e a me fa molto piacere dartelo, per quello che vale. Sono d'accordo con la tua analisi sulle differenze fra ora e dieci anni fa, e la maggiore capillarità delle informazioni. I temi dei carri rispetto a 10-15, ancora più 25 anni fa sono cambiati, c'è molta meno attualità e molte più tematiche direi esistenziali, o comunque di tipo privato, visioni individuali del modo di vivere e di difendersi da certe cose. Credo che la cosa derivi in gran parte proprio dalla sovrabbondanza informativa a cui siamo costantemente sottoposti e dal conseguente rischio di banalizzare certi argomenti, di dire cose già dette ridette e riascoltate e rimasticate in ogni TG. Insomma, fare un carro su questi temi è forse più difficile, oggi, quindi si tende ad evitare. Io stesso quando progettai concettualmente un carro (Contra, Società PSICA, 2001, lo pensai come un discorso su un modo diverso di guardare alla realtà, uno sguardo obliquo e rovesciato, perchè parlare della realtà in maniera diretta, dei temi di attualità, mi sembrava rischioso. Non vuole dire però che trattare tematiche come i sogni, o la crisi esistenziale dell'uomo, abia un valore sociale, anche politico, di minore impatto. C'è che dice che anche alzarsi dal letto il mattino è politica... Comunque, tanto di cappello a chi riesce, è riuscito e riuscirà a trattare temi di stringente attualità in un carro senza cadere nel banale e con un alto livello estetico (i modelli sono sempre quelli, il vostro carro Gaia, sul tema dell'ecologia, detta banalmente, e quello della Saknussen [aiutatemi col titolo!] sull'ingegneria genetica).
Basta, spero di essere stato esauriente e non troppo noioso, ho scritto di getto e il tempo per rileggere proprio mi manca, quindi perdona gli errori e i salti logici e grazie anche per il tuo intervento. Anzi, a proposito, grazie a tutti per gli interventi di questi giorni, è splendido vedere che uno strumento come questo sito ha un'importanza di discussione così forte. Tu Barza ogni tanto mi ricordi ancora l'articolo che anni fa scrissi sul silenzio dei casolani, forse questo è un bel modo per combatterlo e lo stiamo dimostrando tutti. L'importante è continuare, anche quando l'effetto carri sarà svanito e gli argomenti di discussione saranno altri.
Questa volta basta davvero, ho sbracato già anche troppo nel mieloso.


Ciao ciao
Michele Righini
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