Ciao ragazzi, sono Barza.
Innanzitutto voglio ringraziarvi per la possibilità, trasversale, che date a tutti di esprimersi e di creare un forum sui grandi temi casolani. L’interessamento generale creato attorno all’evento dei carri, plausibile e confermato dalle vostre pagine web, dimostra quanto siamo ancora orgogliosi di questa tradizione. Personalmente credo che sia una cosa magnifica e molto propositiva per il nostro paese. Inutile soffermarsi di quanto siano stati drammatici gli epiloghi delle edizioni precedenti, e su questo aspetto voglio sottolineare il mio disappunto sulla scelta di Michele di indicare col pollice basso la mancanza di polemiche.

Certo, un po’ di vivacità nelle esternazioni e nei festeggiamenti ci sta tutta, ma bisogna stare molto attenti a non esagerare, anche perché non vi è cosa più brutta che litigare con un amico per un carro. A mio avviso ci sono temi molto più importanti su cui affrontare i grandi dibattiti pubblici e, se occorre, anche litigare. La Festa di quest’anno, anche se io la valuto da vincitore, ha ridato equilibrio a una tradizione che si era smarrita sull’aspetto principale: dare voce libera e interessata ai casolani. Non può essere fatta colpa a chi ha dovuto gestire, in concomitanza col passaggio fra i due millenni, una crisi generale di grandi ideali e valori sociali, e allo stesso tempo una netta trasformazione del concetto di attualità della notizia. Leggendo alcune pagine del professore Giuseppe Pittano ho appreso l’importanza che avevano i carri nel trasmettere alle masse pensieri e temi di attualità. Ovviamente i tempi sono cambiati, l’informazione arriva in un lampo agli occhi e alle orecchie di tutti i cittadini, a volte risulta estremamente difficile affrontare temi di spessore civile cercando di affidare un senso di emozione alla notizia. Questa, oggi, viene superata secondo dopo secondo, istante dopo istante, caratterizzandosi di “bugiardo” anacronismo. I temi che vengono trattati devono essere così delicati e così profondi da suscitare nell’osservatore un senso di globale percezione e, quindi, di completa critica. Se la situazione mediatica non fosse mutata rispetto ad un decennio fa, sicuramente quest’anno almeno un carro avrebbe parlato di guerra, di pace, di tolleranza, di progresso scientifico collegato alle armi e al servizio del potere. Questo non è avvenuto, perché? Risulterebbe troppo semplicistico affermare che le tre società abbiano dato per scontato che temi del genere non interessino a nessuno, primi fra tutti noi stessi. A mio avviso invece una risposta maggiormente plausibile potrebbe essere una netta presa di distanze da certi temi, considerati delicati, di parte e faziosi. La nostra società (N.S. Peschiera) ha preso in passato posizioni chiare e precise riguardanti argomenti mai tanto più attuali come ora (il carro “CONTROVENTO” (2002), che parlava di diritti civili, quei diritti scordati da chi ora vaga per il mondo a insegnare l’arte della democrazia e della libertà), argomenti che poi furono pubblicamente criticati da un’altra società! Allora domando, e mi piacerebbe avere una risposta dall’amico Michele che stimo molto, perché vogliamo prendere le distanze da argomenti importanti, i quali a volte trovano assensi di vasto respiro, preferendo invece lasciare da parte il vero scopo trainante della festa, ossia quello di prendere posizione sui temi sociali e civili di forte attualità? Se qualche altra società ci provasse, e si trovasse unita nel sostenere qualche valore o ideale credo che avrebbe il nostro plauso (anche se le opinioni fossero discordanti). Allora, Michele, non trovi anche tu che sia sbagliato accusare una società del fatto di trovarsi, come noi, unita nel sostenere temi sociali, e di provare, osando, a sensibilizzare la gente a certe tematiche?

Per me nella pagina dito in alto va inserito anche Toro che gira per Casola vestito da feto!!!!!

Massimo Barzaglia
I carri possono ancora esprimere un'identità sociale e di valori?
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