Nel dicembre scorso l’Amministrazione Comunale di Casola Valsenio ha invitato i singoli cittadini, le scuole, le associazioni e chiunque altro volesse, a proporre nuovi nomi da attribuire alle vie, i piazzali, un parco e una pista ciclabile di nuova o futura appartenenza al paese.
Questa iniziativa mi ha portato a riflettere proprio sulle scelte dei nomi di questi luoghi e a considerare che molto spesso abitiamo in vie o piazze intitolate a qualcuno o a qualcosa che magari non conosciamo bene.
Ho quindi pensato di iniziare questa nuova serie di articoli allo scopo di illustrare brevemente il le persone, i luoghi o gli avvenimenti che intitolano le vie che abitiamo e quotidianamente percorriamo.
Mi sembrava troppo facile e scontato dedicare il primo articolo della serie a Via Roma, la strada principale di Casola, così ho scelto di iniziare da una via comune, intitolata ad un aviatore molto importante: Via Giuseppe Cenni.
Giuseppe Cenni nacque a Casola il 27 febbraio 1915 e dopo gli studi all’Istituto delle Belle Arti di Parma, nel 1935 viene ammesso nella Regia Aeronautica, dove nel giro di pochi mesi completa le ore necessarie al conseguimento del brevetto di “pilota d’aeroplano” e successivamente del “brevetto militare”. Fin dalle prime operazioni militari alle quali è chiamato a partecipare Cenni si distingue per abilità di pilotaggio, soprattutto per la tecnica di attacco a tuffo, e per il suo forte carisma. Gli scenari di guerra ai quali ha partecipato sono molteplici, dalla guerra civile in Spagna (durante la quale venne anche fatto prigioniero e poi liberato grazie ad uno scambio di prigionieri da parte della Croce Rossa) a varie operazioni militari nel corso della seconda guerra mondiale. In soli otto anni di appartenenza alla Regia Aeronautica ha partecipato a 138 operazioni di volo, tra le quali azioni di disturbo, bombardamenti, ricognizioni, azioni di caccia libera, combattimenti aerei, ricerca naufraghi, scorta e protezione convogli navali e partenze su allarme. Una missione di contenimento dello sbarco delle truppe alleate gli fu fatale ad armistizio già firmato, ma non ancora formalizzato. Il giorno 4 settembre 1943 infatti, nei cieli dell’Aspromonte, il Maggiore Cenni venne abbattuto da una flotta di Spitfires britannici.
Morì giovane, all’età di 28 anni, ed è incredibile immaginare come un ragazzo così giovane possa aver compiuto così tante imprese eroiche e possa aver scalato tanto rapidamente le varie responsabilità militari.
I velivoli da lui pilotati sono stati soprattutto lo Junkers Ju 87 B-2 “Stuka” (soprannominati “Picchiatelli”) e il Reggiane RE 2002 “Ariete”.
Durante il servizio il comandante Cenni operò in diversi reparti, tra i quali il 51° Stormo, il 52° Stormo, il 102° Gruppo autonomo tuffatori e principalmente il 5° Stormo, attualmente con sede a Cervia ed intitolato proprio al Maggiore Pilota Giuseppe Cenni, Medaglia d’Oro al Valore Militare.
Lorenzo Dardi