Dovete sapere che all'interno del Clan de 'Lo Spekki(ett)o', nelle tarde serate che seguono le riunioni di redazione o le (ahimè poche) cene in cui ci si ritrova tutti, si raccontano ancora le storie e leggende dei tempi antichi, di quando ancora era vivo 'Lo Specchio', progenitore nostro e di tutti i giornali casolani.Di questa figura ormai mitica e che i più giovani ritengono parto di una troppo fervida fantasia, esiste in realtà una ricca documentazione, che ha fornito la base e lo spunto storico proprio per gli innumerevoli racconti che la vedono protagonista. Poi, come per ogni saga che si rispetti, i confini fra verità e fantasia sono diventati labili e incerti, ma la cosa non ha fatto altro che aumentare il fascino e l'interesse.
Particolarmente amate dai giovani membri del Clan de 'Lo Spekki(ett)o' sono le storie delle grandi battaglie che il nostro avo condusse contro i suoi 'nemici', i cui nomi vengono sussurrati di bocca in bocca con un certo timore (quando non vengono utilizzati per spaventare i bambini troppo rumorosi e restii ad addormentarsi): 'Il Compagno' e, soprattutto, 'Il Senio'. In quei tempi era un po' come nei fumetti, il cattivone di turno diventava sempre più potente di quello precedente, anche se poi l'Oscuro Signore che ci stava dietro era sempre lo stesso, come il Dottor Destino per i Fantastici Quattro o Lex Luthor per Superman. Poi le guerre terminarono, si narra, e l'ultimo atto fu una vignetta firmata da Aquila Solitaria, che allora era Capo Clan e ancora oggi, col nome aggiornato di Aquila Grigia, distende il suo mantello sui più giovani e non disdegna di rinfocolare di tanto in tanto l'antico spirito guerriero. In questa vignetta (che riportiamo per amor di documentazione) 'Lo Specchio' portava fiori sulla tomba de 'Il Senio', defunto dopo 10 anni di aspre tenzoni, riconoscendone l'onore ma allo stesso tempo facendo gocciolare un po' di ironia velenosa su quella lapide (e su quella del più antico nemico, 'Il Compagno', sepolto lì accanto).
Ora, abbiamo già detto come quelli fossero tempi di dure tensioni, oserei quasi dire tempi barbari in cui la civiltà muoveva i suoi primi, incerti passi verso il trionfo che oggi abbiamo sotto gli occhi. Pensate che ancora non esisteva il concetto di 'politically correct', luminoso esempio dell'equilibrio che regge oggi ogni cosa, ogni situazione, ogni rapporto. Pensate che, allora, sopravviveva ancora a Casola l'usanza barbara del 'Dibattito Politico', aspre discussioni fra chi comandava e chi si opponeva spesso degenerate in furiosi scontri. Ma ci pensate a quanto sia più facile amministrare oggi un paese come il nostro, senza più quell'Opposizione prepotente e presuntuosa al punto da voler dire la propria su qualunque argomento? Tirino un sospiro di sollievo i giovani d'oggi per essere nati in questi tempi illuminati!
Ma stiamo uscendo dal seminato, si stava parlando della 'Storia della Vignetta Funebre', come viene confidenzialmente chiamata all'interno del Clan. Naturalmente, pur sorridendone, riconosciamo la ferocia di pratiche del genere, che abbiamo già detto essere contrarie al 'politically correct' che deve governare ogni nostra azione. Però ogni tanto ci viene la tentazione di ricadere negli antichi peccati (soprattutto quando a fine serata il vino offusca la ragione e la compostezza) e allora ci chiediamo: 'Non è che dobbiamo iniziare a pensare a un'altra vignetta sullo stile della Vignetta Funebre? Non è che dovremo aggiungere un'altra lapide al cimitero dei giornali casolani?' E tutti questi malvagi pensieri - dettati dall'alcool, lo ripetiamo, e dal sangue dei nostri avi che non è facile mettere a tacere - derivano dal silenzio oramai prolungato di quel giornale che per anni è stato nostro collega (notate la finezza con cui oggi si evitano termini brutali come 'nemico' o 'antagonista' in nome della 'Politica di Distensione') nel raccontare gli eventi casolani: 'AltaValle'.
Da quanto tempo non vediamo più in edicola l'accattivante logo di questo giornale? Potremmo sbagliare, ma era il dicembre 2003 quando uscì l'ultimo numero, quello dedicato a 'Pietra e cemento'. Ormai un po' più di un annetto quindi. Da allora silenzio totale? Noi del Clan sappiamo benissimo come vanno le cose, conosciamo bene la difficoltà di uscire regolarmente e frequentemente nelle edicole, anzi proprio per ovviare a questo problema abbiamo creato il nostro sito, per dare le notizie di attualità con la massima tempestività possibile. Sapendo quindi che anche 'AltaValle' ha un proprio sito Internet, precedente fra l'altro al nostro (si noti ancora come lo spirito illuminato dei nostri tempi permetta il 'Riconoscimento dei Meriti Altrui'), lo vado a visitare, anche perché proprio un articolo di quell'ultimo numero del dicembre 2003 mi aveva informato che digitando 'Valle del Senio' su Google il primo sito che compariva era proprio quello della 'rivista trimestrale' in questione (per la cronaca oggi è il 26 febbraio 2005 e mi sembra che questo non sia più vero, e lo dico non per spirito di contraddizione ma perché oltre al 'Riconoscimento dei Meriti Altrui' i nostri tempi civili impongono anche il 'Riconoscimento del Passare del Tempo').
Vagolo un po' fra le pagine del sito (un po', perché va bene il 'politically correct' ma già ho letto alcuni articoli dell'ultimo 'AltaValle', adesso mica posso rimanere sul loro sito all'infinito facendo aumentare la durata e la qualità dei contatti) e mi accorgo che nella sezione 'In edicola' c'è appunto il numero del dicembre 2003, che è anche naturalmente l'ultimo presente nella sezione 'Arretrati'. Però in questa sezione mi accorgo che di questo numero e di quello precedente non sono presenti gli articoli, ma solo un indice appena abbozzato che non rimanda a niente. L'aggiornamento degli arretrati è fermo dunque al n. 14, in edicola nel gennaio 2003. Non mi perdo d'animo e trovo un articolo che annuncia l'imminente Festa dei Frutti dimenticati, festa annuale che riunisce (e a volte separa) tutti i Clan casolani, che anche se è una rimanenza dei tempi antichi è stata mantenuta in ricordo. Bene, mi dico, quindi a ottobre un po' di aggiornamento del sito c'è stato. Poi mi viene un dubbio: l'articolo parla della festa che si terrà il 18 e 19 ottobre. Ma nel 2004 la data era... aspetta, fammi controllare... sì, era il 16 e 17 ottobre! Quindi l'articolo si sta riferendo all'ottobre 2003!
Tagliamo corto, che la narrazione dei tempi d'oggi non è mai tanto interessante quanto quella degli anni passati e ormai avvolti nella nebbia del ricordo. Non preoccupatevi amici del Clan di 'AltaValle', nessuna vignetta salace, non cederemo alla tentazione di scalfire la patina di rispetto che vernicia questi giorni felici, rispetteremo dunque (anche senza troppa fatica, devo dire la verità) la vostra 'scelta' di rimanere in silenzio, perché crediamo nel nuovo 'Equilibrio fra la Parti' che regola il mondo moderno. Ma qual' è la motivazione di questa scelta, forse la latitanza è dovuta molto semplicemente al fatto che in questi ultimi 14 mesi le cose sono filate via talmente lisce a Casola che non c'è stato bisogno di dire niente?
In ogni caso, dal momento che ormai, come si diceva prima, gli scontri sono banditi e l'Opposizione è morta, allora anche in campo giornalistico possiamo accontentarci di una sola voce e noi ci sobbarcheremo volentieri questo compito. Però, se siamo rimasti soli fatecelo sapere che ci attrezziamo per fare fronte all'impegno. Ah, se poi dovessimo, per necessità, per mancanza di giovani elementi del Clan, rispolverare alcuni di quegli antichi guerrieri assetati di lotta che bazzicavano l'antica Redazione, non ce ne vogliate.

Michele Righini
Clan 'Lo Spekki(ett)o'
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