Riceviamo questa lettera da Giacomo Giacometti, che ancora una volta ringraziamo per la tempestività nel commentare le vicenda casolane utilizzando il nostro sito, e come sempre la pubblichiamo con molto piacere.
'La Festa dei Frutti Dimenticati di sabato e domenica scorsi ha avuto un successo di pubblico forse mai registrato a Casola in analoghe manifestazioni. Credo che questo successo meriti di essere commentato non tanto solo per ritenerci soddisfatti, quanto piuttosto per valutare quello che sta dietro ad una festa come questa, e soprattutto per mettere in risalto le componenti organizzative, culturali ed economiche.
'La Festa dei Frutti Dimenticati di sabato e domenica scorsi ha avuto un successo di pubblico forse mai registrato a Casola in analoghe manifestazioni. Credo che questo successo meriti di essere commentato non tanto solo per ritenerci soddisfatti, quanto piuttosto per valutare quello che sta dietro ad una festa come questa, e soprattutto per mettere in risalto le componenti organizzative, culturali ed economiche.
Il primo aspetto è quello organizzativo. Una manifestazione come questa richiede un forte impegno per la messa a punto del programma, per la preparazione degli avvenimenti per l'apportamento delle strutture.
Ebbene credo di poter dire che tutto è stato fatto con lodevole attenzione e cura. Di questo va dato merito in primo luogo alla Pro Loco ed a tutto il volontariato Casolano che ha messo in campo il massimo impegno. Tutte le attività organizzate: dalla ristorazione, all'organizzazione del convegno di studi di sabato, agli spettacoli musicali, al lavoro più oscuro di montaggio e smontaggio della struttura, alla vigilanza, tutto ha funzionato a dovere.
A tutte queste persone deve andare la gratitudine di tutto il paese, perché senza di loro non avremmo vissuto queste due splendide giornate.
Con un pizzico di orgoglio mi sento di dire che abbiamo mostrato ad oltre 15.000 persone che ci hanno visitato quel che sappiamo fare in questa piccola comunità. Qualcuno ha cercato il pelo nell'uovo ed ha esternato qualche critica che io liquido come impropria ed ingenerosa. Abbiamo una straordinaria capacità operativa dovuta ad uno stuolo di volontari pronti a scendere in campo quando si tratta di fare qualcosa per il proprio paese. Questi volontari vanno rispettati anche quando commettono qualche errore o manifestano qualche debolezza.
Assieme alla componente organizzativa della festa credo vadano rimarcati altri aspetti e tratti alcuni insegnamenti. Il convegno è stata una felice intuizione: con il convegno si sono chiamati a raccolta tanti (forse troppi) studiosi di economia locale che hanno tutti messo in risalto, presentando loro esperienze o studi, l'importanza che assumono anche le piccole produzioni. Locale e globale non sono in contraddizione: anzi sono la faccia di una stessa medaglia. Nel mercato globale non si può perdere di vista la memoria delle cose antiche anzi vanno messe in risalto. Ed è quello che stiamo cercando di fare in questo nostro paese che abbiamo voluto brevettare come 'Paese delle erbe e dei frutti dimenticati' proprio per significare l'impegno che mettiamo per far crescere un'economia locale che trae ispirazione dalla memoria tramandataci dai cultori dell'erboristeria quali Nandino e il Prof., dai nostri coltivatori che non hanno voluto distruggere, anzi hanno incentivato la vecchie produzioni frutticole facendone occasione di reddito sia pure integrativo nelle loro aziende, dai nostri ristoratori che hanno riscoperto vecchie ricette riportandole alla nostra memoria.
Questa componente dei frutti dimenticati assieme a quella delle erbe divengono un filone essenziale della nostra economia.
L'Amministrazione Pubblica, ma anche gli operatori turistici e commerciali devono essere attori alleati in un patto locale che faccia crescere l'interesse turistico per il nostro territorio.
Non si parte da zero, ma molto resta da fare. Soprattutto deve crescere ancora molto la consapevolezza di avere in mano un piccolo patrimonio da mettere a valore da cui si possono trarre benefici economici. Questa consapevolezza deve essere degli operatori economici ma anche di tutta la comunità. Di iniziative in campo ce ne sono diverse, il giardino delle erbe ed il mercatino sono una risorsa fondamentale, la festa dei frutti dimenticati sabato e domenica è la dimostrazione che si può fare tanto.
Per questo concludo dicendo che dopo esserci congratulati per il successo ottenuto non dobbiamo metterci a contemplarci, ma abbiamo il dovere di guardare avanti, operando con grande impegno e determinazione. Le autorità che nei due giorni di festa ci hanno onorato della loro presenza hanno potuto constatare quello che facciamo e ci hanno incitato a proseguire nella strada intrapresa, potendo contare anche sul loro aiuto.'
Giacomo Giacometti - Assessore alle attività produttive di Casola Valsenio
Credo che tutto quello che dice Giacometti possa essere sottoscritto e che si debba davvero essere orgogliosi di come la Festa è riuscita. Credo però che proprio in questo caso si possa cercare il pelo nell'uovo, con estrema tranquillità e solo per fare crescere ulteriormente l'evento. E come alcuni anni fa sul nostro giornale abbiamo segnalato che la gente era scontenta del servizio di ristorazione (che infatti poi è stato rinforzato opttimamente), dobbiamo dire che quest'anno ci sono stati problemi per raggiungere Casola con la navetta nonostante l'impegno dei volontari. Credo sia indispensabile pensare a un servizio potenziato per il prossimo anno, mettendo da subito più navette sul percorso, anche a costo di aumnetare i costi che mi sembra vengano ampiamente ripagati dall'affluenza di persone. Forse gli stessi espositori dovrebbero farsi carico di questa spesa ulteriore, perchè se il servizio funizona al meglio per loro è tutto di guadagnato. O forse ci sono altre soluzioni, di certo una va trovata, proprio perchè Casola non deve contemplare quanto è stata brava ma lavorare da subito per rendere tutto ancora più attraente e interessante..
Michele Righini
Ebbene credo di poter dire che tutto è stato fatto con lodevole attenzione e cura. Di questo va dato merito in primo luogo alla Pro Loco ed a tutto il volontariato Casolano che ha messo in campo il massimo impegno. Tutte le attività organizzate: dalla ristorazione, all'organizzazione del convegno di studi di sabato, agli spettacoli musicali, al lavoro più oscuro di montaggio e smontaggio della struttura, alla vigilanza, tutto ha funzionato a dovere.
A tutte queste persone deve andare la gratitudine di tutto il paese, perché senza di loro non avremmo vissuto queste due splendide giornate.
Con un pizzico di orgoglio mi sento di dire che abbiamo mostrato ad oltre 15.000 persone che ci hanno visitato quel che sappiamo fare in questa piccola comunità. Qualcuno ha cercato il pelo nell'uovo ed ha esternato qualche critica che io liquido come impropria ed ingenerosa. Abbiamo una straordinaria capacità operativa dovuta ad uno stuolo di volontari pronti a scendere in campo quando si tratta di fare qualcosa per il proprio paese. Questi volontari vanno rispettati anche quando commettono qualche errore o manifestano qualche debolezza.
Assieme alla componente organizzativa della festa credo vadano rimarcati altri aspetti e tratti alcuni insegnamenti. Il convegno è stata una felice intuizione: con il convegno si sono chiamati a raccolta tanti (forse troppi) studiosi di economia locale che hanno tutti messo in risalto, presentando loro esperienze o studi, l'importanza che assumono anche le piccole produzioni. Locale e globale non sono in contraddizione: anzi sono la faccia di una stessa medaglia. Nel mercato globale non si può perdere di vista la memoria delle cose antiche anzi vanno messe in risalto. Ed è quello che stiamo cercando di fare in questo nostro paese che abbiamo voluto brevettare come 'Paese delle erbe e dei frutti dimenticati' proprio per significare l'impegno che mettiamo per far crescere un'economia locale che trae ispirazione dalla memoria tramandataci dai cultori dell'erboristeria quali Nandino e il Prof., dai nostri coltivatori che non hanno voluto distruggere, anzi hanno incentivato la vecchie produzioni frutticole facendone occasione di reddito sia pure integrativo nelle loro aziende, dai nostri ristoratori che hanno riscoperto vecchie ricette riportandole alla nostra memoria.
Questa componente dei frutti dimenticati assieme a quella delle erbe divengono un filone essenziale della nostra economia.
L'Amministrazione Pubblica, ma anche gli operatori turistici e commerciali devono essere attori alleati in un patto locale che faccia crescere l'interesse turistico per il nostro territorio.
Non si parte da zero, ma molto resta da fare. Soprattutto deve crescere ancora molto la consapevolezza di avere in mano un piccolo patrimonio da mettere a valore da cui si possono trarre benefici economici. Questa consapevolezza deve essere degli operatori economici ma anche di tutta la comunità. Di iniziative in campo ce ne sono diverse, il giardino delle erbe ed il mercatino sono una risorsa fondamentale, la festa dei frutti dimenticati sabato e domenica è la dimostrazione che si può fare tanto.
Per questo concludo dicendo che dopo esserci congratulati per il successo ottenuto non dobbiamo metterci a contemplarci, ma abbiamo il dovere di guardare avanti, operando con grande impegno e determinazione. Le autorità che nei due giorni di festa ci hanno onorato della loro presenza hanno potuto constatare quello che facciamo e ci hanno incitato a proseguire nella strada intrapresa, potendo contare anche sul loro aiuto.'
Giacomo Giacometti - Assessore alle attività produttive di Casola Valsenio
Credo che tutto quello che dice Giacometti possa essere sottoscritto e che si debba davvero essere orgogliosi di come la Festa è riuscita. Credo però che proprio in questo caso si possa cercare il pelo nell'uovo, con estrema tranquillità e solo per fare crescere ulteriormente l'evento. E come alcuni anni fa sul nostro giornale abbiamo segnalato che la gente era scontenta del servizio di ristorazione (che infatti poi è stato rinforzato opttimamente), dobbiamo dire che quest'anno ci sono stati problemi per raggiungere Casola con la navetta nonostante l'impegno dei volontari. Credo sia indispensabile pensare a un servizio potenziato per il prossimo anno, mettendo da subito più navette sul percorso, anche a costo di aumnetare i costi che mi sembra vengano ampiamente ripagati dall'affluenza di persone. Forse gli stessi espositori dovrebbero farsi carico di questa spesa ulteriore, perchè se il servizio funizona al meglio per loro è tutto di guadagnato. O forse ci sono altre soluzioni, di certo una va trovata, proprio perchè Casola non deve contemplare quanto è stata brava ma lavorare da subito per rendere tutto ancora più attraente e interessante..
Michele Righini