Mi faccio portavoce, a nome di molte persone di Casola Valsenio per il ridimensionamento dell’attività di sportello amministrativo presso il centro socio-sanitario, che è stato ridotto a tre giorni della settimana per le prenotazioni uniche (CUP) ormai da più di un anno.
Pensiamo che tale riorganizzazione non tenga conto delle caratteristiche logistiche del Comune di Casola che è lontano dai centri attrezzati come Faenza, Imola, raggiungibili per le prestazioni ordinarie con mezzo proprio o con mezzi pubblici.
Bisogna tenere conto che Casola Valsenio è caratterizzato da una popolazione che comprende una maggioranza di persone anziane bisognose di maggiori attenzioni.
Pensiamo che tale riorganizzazione non tenga conto delle caratteristiche logistiche del Comune di Casola che è lontano dai centri attrezzati come Faenza, Imola, raggiungibili per le prestazioni ordinarie con mezzo proprio o con mezzi pubblici.
Bisogna tenere conto che Casola Valsenio è caratterizzato da una popolazione che comprende una maggioranza di persone anziane bisognose di maggiori attenzioni.
Siamo molto rammaricati dei disagi creati e rilevati perché portano alla constatazione, che come al solito, vengano colpite le minoranze più lontane, più deboli e disagiate.
Con questo nuovo orario, la popolazione è scontenta perché costretta (nei tre giorni di apertura) a lunghe e interminabili file, si aggiunge anche il fatto che l’impiegata nonostante i tempi ristretti e l’affollamento, è tenuta a fornire in modo chiaro e il più dettagliato possibile le necessarie e indispensabili spiegazioni inerenti i servizi erogati che comprendono oltre alle prenotazioni diagnostiche, anche altre pratiche come cambi medico, esenzioni, scelte revoca, ecc…ecc…ecc…!
Le istruzioni fornite dall’impiegata sono tra l’altro molto importanti perché se non ben comprese, potrebbero compromettere seriamente la corretta esecuzione degli esami, che potrebbe in primo luogo causare un danno alla salute delle persone e in secondo luogo un inutile dispendio di risorse nel caso in cui l’esame sia da ripetere.
E’ accaduto inoltre più volte che si sia bloccato il terminale e che l’apertura dello sportello sia slittata a causa dei giorni di chiusura fino ad una settimana: in questo caso si dovrebbe fornire l’opportunità all’utenza di fruire in tempi brevi dei servizi, organizzando almeno un’apertura straordinaria.
Si segnala inoltre che:
- nei giorni di chiusura, quando l’infermiera esce per le visite domiciliari, lo sportello di riferimento rimane completamente abbandonato, senza la possibilità di potersi rivolgere ad un servizio alternativo nel caso di urgenze,
- occorre considerare anche il mercoledì come giorno di apertura, in quanto coloro che effettuano la prestazione PT possono riuscire ad avere la risposta nella giornata in cui è stato fatto il prelievo.
Sinceramente facciamo fatica a capire le ragioni che hanno portato a questa decisione ma nell’eventualità che questa soluzione sia stata adottata perché mancano le risorse economiche necessarie, si potrebbe pensare ad effettuare un versamento pro-capite da parte della popolazione di una cifra irrisoria all’anno, per compensare tale carenza.
In tal caso però si chiede che il servizio sia operativo tutti i giorni della settimana, come veniva offerto in passato. Molti di noi con il proprio voto hanno espresso piena fiducia nell’Amministrazione Comunale partendo dal presupposto che essendo una gestione politica di sinistra si portassero avanti iniziative rivolte a tutelare le fasce meno abbienti, più disagiate e più deboli, pertanto confidiamo in tale sensibilità, per una revisione dell’organizzazione del servizio CUP e restiamo in attesa di una risoluzione volta a garantire una maggior tutela soprattutto verso coloro che non hanno altre possibilità.
Stefania Monducci
Con questo nuovo orario, la popolazione è scontenta perché costretta (nei tre giorni di apertura) a lunghe e interminabili file, si aggiunge anche il fatto che l’impiegata nonostante i tempi ristretti e l’affollamento, è tenuta a fornire in modo chiaro e il più dettagliato possibile le necessarie e indispensabili spiegazioni inerenti i servizi erogati che comprendono oltre alle prenotazioni diagnostiche, anche altre pratiche come cambi medico, esenzioni, scelte revoca, ecc…ecc…ecc…!
Le istruzioni fornite dall’impiegata sono tra l’altro molto importanti perché se non ben comprese, potrebbero compromettere seriamente la corretta esecuzione degli esami, che potrebbe in primo luogo causare un danno alla salute delle persone e in secondo luogo un inutile dispendio di risorse nel caso in cui l’esame sia da ripetere.
E’ accaduto inoltre più volte che si sia bloccato il terminale e che l’apertura dello sportello sia slittata a causa dei giorni di chiusura fino ad una settimana: in questo caso si dovrebbe fornire l’opportunità all’utenza di fruire in tempi brevi dei servizi, organizzando almeno un’apertura straordinaria.
Si segnala inoltre che:
- nei giorni di chiusura, quando l’infermiera esce per le visite domiciliari, lo sportello di riferimento rimane completamente abbandonato, senza la possibilità di potersi rivolgere ad un servizio alternativo nel caso di urgenze,
- occorre considerare anche il mercoledì come giorno di apertura, in quanto coloro che effettuano la prestazione PT possono riuscire ad avere la risposta nella giornata in cui è stato fatto il prelievo.
Sinceramente facciamo fatica a capire le ragioni che hanno portato a questa decisione ma nell’eventualità che questa soluzione sia stata adottata perché mancano le risorse economiche necessarie, si potrebbe pensare ad effettuare un versamento pro-capite da parte della popolazione di una cifra irrisoria all’anno, per compensare tale carenza.
In tal caso però si chiede che il servizio sia operativo tutti i giorni della settimana, come veniva offerto in passato. Molti di noi con il proprio voto hanno espresso piena fiducia nell’Amministrazione Comunale partendo dal presupposto che essendo una gestione politica di sinistra si portassero avanti iniziative rivolte a tutelare le fasce meno abbienti, più disagiate e più deboli, pertanto confidiamo in tale sensibilità, per una revisione dell’organizzazione del servizio CUP e restiamo in attesa di una risoluzione volta a garantire una maggior tutela soprattutto verso coloro che non hanno altre possibilità.
Stefania Monducci