Stefania Monducci si fa interprete di un disagio sociale provocato dalla riduzione dell’orario di apertura del CUP (centro di prenotazione per prestazioni sanitarie) di CASOLA. In effetti la apertura dello sportello solo per tre mattine alla settimana, ha provocato il prolungamento dei tempi di attesa e qualche disfunzione o ritardo nelle prenotazioni dei servizi soprattutto di quelli specialistici.
Queste sue osservazioni critiche mi spingono a ripercorrere l’iter degli avvenimenti succedutisi nel corso del 2006-2007 che hanno portato a questi disagi momentanei.
Queste sue osservazioni critiche mi spingono a ripercorrere l’iter degli avvenimenti succedutisi nel corso del 2006-2007 che hanno portato a questi disagi momentanei.
Il CUP di Casola fin dal 1966 ha funzionato a orario settimanale intero solo perché il Comune, in accordo con l’Amministrazione delle Opere Pie, provvedeva a integrare la spesa per le assenze della operatrice per ferie o malattia o per altra causa .
Il bilancio comunale, dal 2006, per ragioni di ristrettezze economiche e per la razionalizzazione della spesa comunale, non ha più potuto sostituirsi alla AUSL nel fare fronte al costo.
Per contro la AUSL, impegnata in una vasta riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio, ha ritenuto che la spesa per il Cup potesse essere meglio utilizzata per un potenziamento dei servizi infermieristici di base (cosa che è avvenuta in modo per ora parziale) e per una diversa organizzazione della assistenza per circa un centinaio di persone costrette periodicamente a recarsi a Faenza per prestazioni mediche attinenti la loro patologia. Da alcuni mesi queste persone possono effettuare i loro esami a Casola anche in accordo e per la disponibilità dei nostri medici di base.
Va anche ricordato che le funzioni del CUP stanno man mano avendo una evoluzione verso nuove procedure (CUPTEL - Acceso diretto) che però, è vero, a Casola non sono ancora facilmente utilizzabili. Debbo però confermare che nei prossimi mesi partirà un servizio di prenotazione aggiuntivo presso la Farmacia locale.
Su questa riforma dei servizi amministrativi, L’Amministrazione Comunale ha convenuto con la AUSL, avendo considerato più utile per la nostra comunità il potenziamento della medicina di base sapendo di poter contare anche sulle note e pregevoli disponibilità operative dei nostri medici, infermieri e farmacisti.
Sono consapevole che questo diverso assetto dei servizi non si è ancora concluso, ed i benefici che ne possono derivare non sono ancora diffusamente percepibili. Ci sono ancora servizi e assetti che devono trovare soluzioni, tuttavia ritengo che le legittime preoccupazioni circa il futuro dei servizi sociosanitari a Casola, potranno essere fugate.
Resta dovere della Amministrazione Comunale incalzare la AUSL e le sue strutture operative distrettuali, perché ciò avvenga presto.
Purtroppo, a volte, modifiche che sembrano di facile attuazione incontrano ostacoli burocratici,sindacali,tecnici che finiscono col ritardare la messa in opera di processi di riforma.
Nel frattempo gli amministratori e gli operatori sanitari non stanno con le mani in mano in attesa degli eventi, hanno tutti inteso essere continuamente informati, sono stati attenti, vigilanti e proponenti. Recentemente abbiamo organizzato un FORUM degli operatori socio sanitari del territorio casolano con il preciso obiettivo di mettere a fuoco le esigenze e i problemi della nostra popolazione. Al FORUM hanno partecipato i dirigenti del distretto. In quella sede sono emerse le cose positive, le aspettative degli operatori e dei cittadini ed è emerso anche che nella riorganizzazione dei servizi sociosanitari a Casola non si parte dall’anno zero, anche se, ovviamente c’è ancora da fare molto. C’è ad esempio da organizzare un presidio socio sanitario in cui i Medici di Medicina generale,quelli specialisti, gli infermieri, gli assistenti sociali, la Casa Protetta, i servizi ospedalieri, entrino in una rete meno frammentata e più funzionale. L’informatica in questo senso potrà aiutare. Come ci deve aiutare un punto informativo per i cittadini e di raccordo tra operatori.Un centro che funzioni sempre che sia il frutto della evoluzione del vecchio CUP.
Nei prossimi mesi il Forum tornerà a riunirsi per fare il punto su quanto fatto e su quanto resta da fare. La discussione aperta con la AUSL ha per oggetto il presidio socio sanitario locale,ma anche le risposte da dare a sostegno e comprensione per quanto questa nostra comunità ha saputo realizzare negli anni per garantirsi un futuro di servizi efficienti.E’ perciò essenziale il ruolo e la dimensione della Casa Protetta, del Centro per invalidi adulti, del volontariato sociale. Sono opportunità che ci vengono riconosciute ed a volte anche invidiate ed insidiate,ma che non possono essere sminuite nella loro funzione locale , pur nella consapevolezza di doverle posizionare in un contesto di livello distrettuale al di fuori del quale, avrebbero un futuro più problematico.
Spero di avere contribuito a giustificare un sacrificio temporaneo e di averlo collocato, in maniera convincente, in una prospettiva positiva per la nostra comunità.
Giacomo Giacometti
Assessore servizi socio sanitari