Si chiama Javiel Cuevas e il prossimo 23 giugno compirà cinque anni. E’ un bambino di origine dominicana a cui, un paio di mesi fa, la redazione dello Spekkietto ha ritenuto di dare una mano economicamente, insieme ai genitori e ai due suoi fratellini con i quali vive. Palmarejo è il nome del suo villaggio ed è situato in prossimità della città di Santo Domingo, capitale della Repubblica Dominicana.
E’ abitato prevalentemente da braccianti agricoli impiegati come tagliatori di canna da zucchero durante il periodo della raccolta. L’economia infatti è prevalentemente rurale, anche se limitata alla sola sussistenza. Gli abitanti dimorano in agglomerati rurali chiamati “bateyes”, comunità caratterizzate da una separazione sociale ed economica, le cui condizioni di vita sono estremamente dure e la povertà è assoluta. Le costruzioni sono prive di servizi sanitari, acqua ed elettricità, generalmente hanno un’area di 7 metri quadri in cui vive una famiglia. I minori sono coloro che si trovano in una più accentuata condizione di disagio e la maggior parte di loro, oltre a non avere la possibilità di frequentare la scuola, è affetto da patologie legate alla scarsa alimentazione, da infezioni virali per il consumo di acqua non potabile, ed elevata è la percentuale di malattie infettive, in particolare l’Aids.
Secondo la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia (New York, 20 novembre 1989), ogni bambino deve avere una famiglia, deve ricevere un’alimentazione adeguata e le cure mediche necessarie, un’istruzione gratuita e obbligatoria. Per la maggioranza dei bambini tutto questo non esiste.
I minori hanno il diritto di vivere e crescere con una famiglia, di essere protetti e salvaguardati. Ad essi spetta il diritto ad una vita che assicuri loro il cibo, l’acqua potabile e l’alloggio, il diritto a godere pienamente della salute fisica e psichica. L’analfabetismo è una delle principali cause di sottosviluppo e conduce alla povertà, alla prostituzione minorile, al fenomeno dei bambini di strada, un minore senza istruzione diventerà un adulto privo della capacità di migliorare la propria condizione sociale.
L’adozione a distanza è uno strumento importante per lo sviluppo di un bambino e della sua famiglia. Consente al minore di accedere all’istruzione, alle cure sanitarie e ad una corretta alimentazione, rimanendo inserito nella propria famiglia e nella comunità di appartenenza, pur continuando a vivere secondo le tradizioni e la cultura locali. I benefici di tale forma di solidarietà non si limitano dunque al solo minore sostenuto ma si trasmettono alla sua famiglia e alla sua comunità, a cui sono dedicati interventi rivolti all’autosviluppo. Il contributo elargito viene così utilizzato per le necessità di base del minore “adottato”, nonché per la realizzazione di attività di sviluppo i cui beneficiari sono gli stessi bambini, le loro famiglie e la comunità di appartenenza, con l’obiettivo di ridurre la povertà.
Noi ci siamo affidati a Solidaria, una delle maggiori associazioni Onlus (Organismo Non Lucrativo di Utilità Sociale) presente sul territorio nazionale, apartitica e indipendente il cui obiettivo è il sostegno alla condizione minorile e allo sviluppo comunitario. Essa realizza i propri interventi tramite le adozioni a distanza avvalendosi della collaborazione di operatori sociali, laici e missionari, che da anni operano nel settore della solidarietà con i paesi del terzo mondo. In particolare nella Repubblica Dominicana opera insieme all’associazione Mudha (Movimento delle donne dominicano-haitiane), che da diversi anni combatte perché siano riconosciuti i diritti di coloro che vivono nei villaggi dei tagliatori di canna da zucchero.
Durante il corso dell’anno è auspicabile una costante interazione postale tra il sostenitore e il piccolo. Vengono inviate alcune lettere scritte dal minore o, se questi non è ancora in grado di scrivere, da un familiare o da un assistente sociale di Solidaria, nonché sue fotografie. Così anche il sostenitore può spedire cartoline illustrate, fotografie o brevi lettere (che saranno tradotte in spagnolo). E’ poi incoraggiata, nell’eventualità, la visita di persona al minore e alla sua famiglia, così da comprenderne meglio la cultura e le problematiche della loro comunità.
Attualmente sono molteplici le associazioni in Italia che si occupano di adozioni a distanza, laiche e religiose. Tutti coloro che sono propensi ad una scelta tale possono renderla effettiva con semplici passaggi e pochi centesimi al giorno. Ed è possibile, come nel nostro caso, contribuire ad un’adozione a distanza da parte di un gruppo di amici, conoscenti, colleghi, oppure da parte di un’associazione o una classe. Il sito di Solidaria è www.solidaria.org, tuttavia navigando in Internet ognuno può affidarsi all’ente che ritiene più confacente.


“La determinazione dell’assoluta poverta dipende dal reddito relativo. Ma non è relativa la povertà, è assoluta”

da un’intervista a Amartya Sen Kan
premio Nobel per l’economia nel 1998


Fabio Bittini
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