Ne sono passati di anni, ben dieci da quando è nato il centro di aggregazione Circus a Casola Valsenio. Si è partiti dentro un vecchio cinema, passando per un appartamento fino ad arrivare ai nuovi locali presso le ex scuole medie in Via Roma insieme alle altre associazioni del territorio. Sono cambiate le facce di chi ci ha lavorato e dei ragazzi che lo hanno frequentato, ma non è cambiato lo spirito e il fine del Centro: fare aggregazione. Ma che significa? Si riesce a darne una definizione? Esistono parole che possano far capire cosa significa?
Per il Circus ‘fare aggregazione’ è significato giocare coi ragazzi, portarli in gita e dormire con loro, fare merende, riunioni, discussioni, lavorare per raccogliere fondi per una adozione a distanza, fare i burattini, passare pomeriggi in piscina, organizzare tornei, partecipare ai mercatini serali, pulire la fontana del paese, giocare a calcetto, fare i compiti insieme, fare il bagno nel fiume, giocare alla play, a biliardo e a biliardino.
Ogni cosa che si è fatta, la si è fatta con i ragazzi e per i ragazzi per abituarli alla convivenza, al rispetto e alla tolleranza.
Si è cercato di pensare e sviluppare insieme progetti, giochi, divertimenti, problemi e interessi aiutando a crescere ed a essere tolleranti in quanto si è 'diversi' gli uni dagli altri.
Il Circus è diventato così negli anni uno spazio in cui crescere, confrontarsi e mettersi in discussione, uno spazio non solo fatto di quattro mura ma uno spazio 'ideale' dove poter mettersi in gioco, stare insieme e diventare 'grandi'.
Questo è significato per il Circus fare aggregazione.
Con luglio si chiude questo periodo durato dieci anni riaprendo poi a settembre sotto nuova veste, rivolta all'aiuto nei compiti. Difficile è stato spiegare ai ragazzi,in quanto molto dispiaciuti, le motivazioni di tale cambiamento e altrettanto difficile è stato cercare di rispondere alle seguenti domande: “ Dove andiamo a Casola che non c'è niente per noi ragazzi? Stavamo lì tutti i pomeriggi, ci divertivamo e i nostri genitori sapevano dove eravamo, dove andiamo adesso? Dove vanno a finire i nostri giochi e il biliardo che abbiamo vinto con il cortometraggio? Ci avete dato un nuovo spazio per riprendervelo?...”. Nonostante la difficoltà si è cercato di essere positivi e propositivi accogliendo le loro richieste e aspettative per il futuro del servizio. Compito non facile ma anche questo vuol dire 'fare aggregazione'.
La speranza è quella di aver lasciato qualcosa di positivo, un ricordo passato insieme nel cuore dei ragazzi, e di tutte quelle persone che hanno lavorato e contribuito in questi anni di attività.

Roberto, Teresa e tutti i ragazzi del Circus
Condividi questo articolo
FaceBook  Twitter