Nel numero precedente ci siamo lasciati con l’intervista al presidente dimissionario della Pro-Loco Mirka Monducci e senza certezze se si fosse riorganizzato un nuovo Consiglio. Fortunatamente da qualche mese abbiamo una nuova Pro-Loco, alla quale facciamo tanti in bocca al lupo per l’arduo lavoro che gli si presenta davanti.
E’ doveroso intervistare e conoscere il nuovo presidente Francesco Turrini che ringraziamo anticipatamente per la disponibilità, non solo per l’intervista, ma soprattutto per l’impegno che già sta mettendo a disposizione di Casola.
E’ doveroso intervistare e conoscere il nuovo presidente Francesco Turrini che ringraziamo anticipatamente per la disponibilità, non solo per l’intervista, ma soprattutto per l’impegno che già sta mettendo a disposizione di Casola.
1) Cosa ti ha spinto a ricoprire la carica di presidente della Pro-Loco?
Sicuramente molta incoscienza, data la mia totale inesperienza nel settore, ma soprattutto un debito di riconoscenza. Si rischiava seriamente di non riuscire a formare il consiglio della Proloco, mettendo a rischio, di conseguenza, tutte le manifestazioni estive che da anni caratterizzano e vivificano il nostro paese. Ho accettato l’onore e l’onere della carica di Presidente, ricordandomi di quanto la Pro-Loco fosse stata utile per la mia professione, almeno in una circostanza fondamentale: avevo da pochi mesi aperto la mia attività commerciale, pieno di entusiasmo giovanile, ma con scarsi risultati economici. Poi, venne la Festa dei Frutti Dimenticati e con essa un imponente afflusso di turisti e, di conseguenza, un numero di vendite superiore alle mie aspettative. Ebbene, quella manifestazione per me fu importante non solo dal punto di vista commerciale, ma soprattutto mi infuse rinnovata forza morale e ottimismo per continuare la mia attività, che da allora prosegue oramai da14 anni. A volte ci dimentichiamo che la Pro Loco, oltre ad essere un’associazione nata per la valorizzazione del territorio casolano e delle genti che lo abitano, è incontestabilmente un buon volano economico per il paese. Mi riterrei molto soddisfatto se, durante il mandato del nuovo Consiglio, almeno un ragazzo o una ragazza casolani che si affacciano ora nel mondo del lavoro tra dubbi e speranze, potessero essere agevolati dalla nostra associazione come lo fui io a mio tempo. Sono fermamente convinto che ogni Casolano che opera nel paese sia una ricchezza per tutta la comunità, poiché è un Casolano che non parte verso città sicuramente più comode e attraenti. Ogni Casolano che ostinatamente vive qui, magari facendo il pendolare e maledicendo spesso la strada che lo separa dal luogo di lavoro, è la migliore promozione per il nostro villaggio.
2) Com’è strutturata la nuova Pro-Loco?
Il Consiglio d’amministrazione è così formato: Francesco Turrini, presidente, Flavio Giacometti e Claudio Veroli, vicepresidenti, Norma Pozzi, cassiera, Federico Bianchi, Laura e Daniela Bosi, Galiani Gianetto, Maurizio Nati, Graziano Nescito, Stefano Quarneti, Giorgio Sagrini, Daniela Melotti, Bruno Boni e Giuseppina Atzorri, consiglieri. Da poco, si sono aggiunti alla nostra squadra di consiglieri Silvia Pittano, Sandro Garavini, Valeria Saloni e Luca Foschi. Come preziosi collaboratori esterni collaboratori, abbiamo Sante Dardi, Laura Visani e Selena Pederzoli, la nostra segretaria.
3) A tuo parere cos’ha spinto alcune persone, che ricoprivano cariche di rilievo, ad abbandonare la Pro-Loco?
Dopo aver conversato a lungo con i miei predecessori, mi sono reso conto che l’amore e la passione che provano tuttora per il paese e per la Proloco non sono per nulla scemati. Ognuno di loro ha un’attività professionale o lavorativa, ognuno di loro ha dato moltissimo in questi anni, spesso trascurando l’interesse personale. È comprensibile che si arrivi ad un punto in cui si abbia bisogno di un momento di riposo. Mi permetto, pertanto, di contestare la domanda: alcuni membri importanti del Consiglio precedente non hanno abbandonato la Proloco, hanno semplicemente deciso di concedersi una pausa, ma il loro attaccamento alla nostra associazione è rimasto immutato, prova ne sia il fatto che molti di essi continuano a collaborare con noi. Anzi, è proprio grazie al loro lavoro “esterno” e soterraneo che alcune delle mie lacune vengono colmate. Per quello che hanno fatto e continuano a fare, li ringrazio di cuore.
4) Come sono andate le prime manifestazioni che la nuova Pro-Loco ha organizzato e quali saranno gli obiettivi sui quali dovrete puntare?
La prima importante manifestazione che abbiamo affrontato è stata la Festa di Primavera, ma essa era già stata impostata per la massima parte dai miei predecessori. L’evento è andato bene per metà. La sfilata diurna, malgrado la data non certo propizia (quest’anno cadeva nel ponte della Pasquetta) è stata coronata da un successo di pubblico inaspettato, tanto da creare problemi al nostro stand gastronomico, mentre la sfilata notturna è stata funestata dal maltempo. Successivamente, abbiamo collaborato fattivamente con diverse altre associazioni per la buona riuscita delle loro iniziative (Festa dello Sport, Festa del Cinquantesimo Anniversario dell’Avis, tenutasi in concomitanza con la mostra di moto d’epoca organizzata da “Pistoni & Maccheroni”, la Festa del Gemellaggio). Infine, stiamo affrontando la messa in opera del Mercatino Serale delle Erbe, che, in quanto a difficoltà logistiche e organizzative, risulta uno degli eventi più impegnativi. A fronte di tutta questa mole di lavoro, abbiamo avuto tempi davvero strettissimi, probabilmente perché il Consiglio della Pro Loco si è insediato troppo tardi. Il ciò, unito alla nostra inesperienza, ha prodotto certamente una serie di errori, nei confronti dei quali spero che il pubblico adoperi un metro di indulgenza, considerando che è un periodo di rodaggio. Per quanto riguarda gli obbiettivi, a mio avviso sarebbe doveroso instaurare un discorso di collaborazione con tutte le altre associazioni paesane: se non vado errato, a Casola sono 24, su una popolazione inferiore alle tremila unità. Tutti operiamo, in modi diversi, per il medesimo fine, ovvero il benessere del territorio che amiamo, per cui è necessario scambiarsi forze ed idee per la realizzazione delle diverse attività.
Un altro traguardo cui tendere è quello di creare una Pro Loco diffusa, fatta sì di volontari e consiglieri, ma pure di membri esterni, che, grazie alle loro competenze particolari, possano dare una mano anche in maniera non continuativa, a seconda della loro disponibilità. Vorrei, inoltre, che la Pro Loco svolgesse una vera attività di promozione del territorio attraverso la valorizzazione di alcune delle nostre perle storico-artistiche e paesaggistiche: penso, ad esempio, al Cardello, all’Abbazia di Valsenio e alla meravigliosa chiesa preesistente, forse del V secolo d.C., tornata alla luce durante gli ultimi lavori di restauro, al Parco della Vena dei Gessi, eccetera.
Se solo riuscissimo a realizzare una piccola parte del programma che ci siamo prefissati, saremmo molto soddisfatti.
5) Quali sono, a tuo parere, le maggiori difficoltà che le nuova Pro-Loco dovrà affrontare?
Innanzitutto, la concorrenza con una marea di altre manifestazioni che un tempo non esistevano, molte delle quali, tanto per usare un linguaggio diplomatico, “liberamente ispirate” alle nostre feste più caratteristiche. Poi, dovremo fare i conti con una crisi economica che non accenna a mollare la presa e colpisce i portafogli di tutti noi, col risultato che la gente comprime le spese, prime fra tutte quelle destinate allo svago e al tempo libero. Inoltre, ci dobbiamo confrontare con l’endemica esiguità numerica dei volontari, cui credo debba andare la gratitudine di tutti i Casolani: pur essendo una manciata di uomini e donne riescono conferire un livello qualitativo ai vari eventi organizzati difficilmente riscontrabile in altri comuni del territorio.
6) Quest’anno ricorrerà il trentennale del Mercatino delle erbe, come verrà gestito, anche a fronte della poca partecipazione dello scorso anno?
Bisogna ricordarsi che le serate del Mercatino dell’anno passato furono sfavorite dal maltempo, e ciò ha pesato sull’afflusso di presenze. Nonostante ciò, ritengo che un calo di visitatori sia, nei fatti, fisiologico, per diverse ragioni: le proposte turistiche dei paesi limitrofi si fanno sempre più fitte e allettanti, l’erboristeria ha perso negli anni parte dell’appeal che aveva in un recente passato, e da fenomeno di massa qual era, è divenuto via via un settore di nicchia. Detto questo, non vivrei come una tragedia la diminuzione del flusso di visitatori. Sono convinto che non dovremmo puntare sulla grande quantità di turisti che affollano il nostro paese per una sola giornata o serata, ma si dovrebbe puntare sulla fidelizzazione di un nucleo di visitatori, magari più contenuto nei numeri, ma che torna spesso e volentieri nel nostro paese. A ben riflettere, non abbiamo nemmeno le strutture alberghiere atte ad accogliere una moltitudine di gente, tanto che spesso siamo costretti a dirottarla in altri comuni, ad esempio a Riolo Terme. Anche per il Mercatino i tempi erano strettissimi e il canovaccio della manifestazione era già stato stabilito da tempo. Pertanto, la XXX edizione non vedrà sconvolgimenti eclatanti, solo piccole ma, credo, significative novità, tendenti a diversificare e ampliare l’offerta da proporre al pubblico. All’interno del Mercatino sarà ospitato il Mercato del Contadino, con la vendita e l’assaggio dei prodotti coltivati nel nostro territorio e nel Parco della Vena dei Gessi. Inoltre, quest’anno verrà allestita la Via degli Artisti in Vicolo delle Rimesse, con opere d’arte e installazioni realizzate e curate da un gruppo di artisti appartenenti ai percorsi accademici di scultura di Faenza, di cui fa parte anche la nostra compaesana Nicoletta Cavallari. Avendo visto in anteprima alcune foto di tale mostra all’aperto, posso garantire che il risultato è di grande suggestione. Nell’edificio delle ex suore dorotee, vi sarà una sala gestita da Hill Party Staff, dedicata alla degustazione di tisane e di vini tipici del territorio, mentre la sala adiacente ospiterà una mostra permanente delle piante officinali più diffuse e comuni, piante offerte dall’aziende Breseghello con allestimento curato dalla Pro Loco stessa, mentre all’esterno saranno venduti tisane, the ed integratori alimentari. Per festeggiare il XXX anno del Mercatino, verranno ripristinati gli assaggi gratuiti a base di erbe, tutti offerti dai ristoranti locali. Infine, nella bancarella dello IAT, verranno venduti vari gadgets (tovaglie, tisaniere, piccole plastiche in raku) creati in massima parte dagli artisti del circolo “Creativi sopra la media” di Casola Valsenio: alcune delle loro realizzazioni hanno superato le più rosee aspettative. Queste le novità, mantenendo comunque inalterati l’impianto e la filosofia ad esso sottesa del Mercatino delle Erbe.
7) Hai qualcosa da dire ai Casolani?
Ai Casolani dico: ora più che mai, la Pro Loco ha bisogno di voi. Abbiamo bisogno di voi, dei vostri talenti, delle vostre idee e suggerimenti. Abbiamo bisogno di spiriti “eretici”, come fu eretico il primo che,trent’anni orsono, pensò di fare del nostro paese un polo delle erbe officinali. Criticateci, pungolateci, riprendeteci, ma non rimanete apatici, e, nei limiti dei vostri impegni, partecipate attivamente.
A cura di Rinaldi Ceroni Nicola
Sicuramente molta incoscienza, data la mia totale inesperienza nel settore, ma soprattutto un debito di riconoscenza. Si rischiava seriamente di non riuscire a formare il consiglio della Proloco, mettendo a rischio, di conseguenza, tutte le manifestazioni estive che da anni caratterizzano e vivificano il nostro paese. Ho accettato l’onore e l’onere della carica di Presidente, ricordandomi di quanto la Pro-Loco fosse stata utile per la mia professione, almeno in una circostanza fondamentale: avevo da pochi mesi aperto la mia attività commerciale, pieno di entusiasmo giovanile, ma con scarsi risultati economici. Poi, venne la Festa dei Frutti Dimenticati e con essa un imponente afflusso di turisti e, di conseguenza, un numero di vendite superiore alle mie aspettative. Ebbene, quella manifestazione per me fu importante non solo dal punto di vista commerciale, ma soprattutto mi infuse rinnovata forza morale e ottimismo per continuare la mia attività, che da allora prosegue oramai da14 anni. A volte ci dimentichiamo che la Pro Loco, oltre ad essere un’associazione nata per la valorizzazione del territorio casolano e delle genti che lo abitano, è incontestabilmente un buon volano economico per il paese. Mi riterrei molto soddisfatto se, durante il mandato del nuovo Consiglio, almeno un ragazzo o una ragazza casolani che si affacciano ora nel mondo del lavoro tra dubbi e speranze, potessero essere agevolati dalla nostra associazione come lo fui io a mio tempo. Sono fermamente convinto che ogni Casolano che opera nel paese sia una ricchezza per tutta la comunità, poiché è un Casolano che non parte verso città sicuramente più comode e attraenti. Ogni Casolano che ostinatamente vive qui, magari facendo il pendolare e maledicendo spesso la strada che lo separa dal luogo di lavoro, è la migliore promozione per il nostro villaggio.
2) Com’è strutturata la nuova Pro-Loco?
Il Consiglio d’amministrazione è così formato: Francesco Turrini, presidente, Flavio Giacometti e Claudio Veroli, vicepresidenti, Norma Pozzi, cassiera, Federico Bianchi, Laura e Daniela Bosi, Galiani Gianetto, Maurizio Nati, Graziano Nescito, Stefano Quarneti, Giorgio Sagrini, Daniela Melotti, Bruno Boni e Giuseppina Atzorri, consiglieri. Da poco, si sono aggiunti alla nostra squadra di consiglieri Silvia Pittano, Sandro Garavini, Valeria Saloni e Luca Foschi. Come preziosi collaboratori esterni collaboratori, abbiamo Sante Dardi, Laura Visani e Selena Pederzoli, la nostra segretaria.
3) A tuo parere cos’ha spinto alcune persone, che ricoprivano cariche di rilievo, ad abbandonare la Pro-Loco?
Dopo aver conversato a lungo con i miei predecessori, mi sono reso conto che l’amore e la passione che provano tuttora per il paese e per la Proloco non sono per nulla scemati. Ognuno di loro ha un’attività professionale o lavorativa, ognuno di loro ha dato moltissimo in questi anni, spesso trascurando l’interesse personale. È comprensibile che si arrivi ad un punto in cui si abbia bisogno di un momento di riposo. Mi permetto, pertanto, di contestare la domanda: alcuni membri importanti del Consiglio precedente non hanno abbandonato la Proloco, hanno semplicemente deciso di concedersi una pausa, ma il loro attaccamento alla nostra associazione è rimasto immutato, prova ne sia il fatto che molti di essi continuano a collaborare con noi. Anzi, è proprio grazie al loro lavoro “esterno” e soterraneo che alcune delle mie lacune vengono colmate. Per quello che hanno fatto e continuano a fare, li ringrazio di cuore.
4) Come sono andate le prime manifestazioni che la nuova Pro-Loco ha organizzato e quali saranno gli obiettivi sui quali dovrete puntare?
La prima importante manifestazione che abbiamo affrontato è stata la Festa di Primavera, ma essa era già stata impostata per la massima parte dai miei predecessori. L’evento è andato bene per metà. La sfilata diurna, malgrado la data non certo propizia (quest’anno cadeva nel ponte della Pasquetta) è stata coronata da un successo di pubblico inaspettato, tanto da creare problemi al nostro stand gastronomico, mentre la sfilata notturna è stata funestata dal maltempo. Successivamente, abbiamo collaborato fattivamente con diverse altre associazioni per la buona riuscita delle loro iniziative (Festa dello Sport, Festa del Cinquantesimo Anniversario dell’Avis, tenutasi in concomitanza con la mostra di moto d’epoca organizzata da “Pistoni & Maccheroni”, la Festa del Gemellaggio). Infine, stiamo affrontando la messa in opera del Mercatino Serale delle Erbe, che, in quanto a difficoltà logistiche e organizzative, risulta uno degli eventi più impegnativi. A fronte di tutta questa mole di lavoro, abbiamo avuto tempi davvero strettissimi, probabilmente perché il Consiglio della Pro Loco si è insediato troppo tardi. Il ciò, unito alla nostra inesperienza, ha prodotto certamente una serie di errori, nei confronti dei quali spero che il pubblico adoperi un metro di indulgenza, considerando che è un periodo di rodaggio. Per quanto riguarda gli obbiettivi, a mio avviso sarebbe doveroso instaurare un discorso di collaborazione con tutte le altre associazioni paesane: se non vado errato, a Casola sono 24, su una popolazione inferiore alle tremila unità. Tutti operiamo, in modi diversi, per il medesimo fine, ovvero il benessere del territorio che amiamo, per cui è necessario scambiarsi forze ed idee per la realizzazione delle diverse attività.
Un altro traguardo cui tendere è quello di creare una Pro Loco diffusa, fatta sì di volontari e consiglieri, ma pure di membri esterni, che, grazie alle loro competenze particolari, possano dare una mano anche in maniera non continuativa, a seconda della loro disponibilità. Vorrei, inoltre, che la Pro Loco svolgesse una vera attività di promozione del territorio attraverso la valorizzazione di alcune delle nostre perle storico-artistiche e paesaggistiche: penso, ad esempio, al Cardello, all’Abbazia di Valsenio e alla meravigliosa chiesa preesistente, forse del V secolo d.C., tornata alla luce durante gli ultimi lavori di restauro, al Parco della Vena dei Gessi, eccetera.
Se solo riuscissimo a realizzare una piccola parte del programma che ci siamo prefissati, saremmo molto soddisfatti.
5) Quali sono, a tuo parere, le maggiori difficoltà che le nuova Pro-Loco dovrà affrontare?
Innanzitutto, la concorrenza con una marea di altre manifestazioni che un tempo non esistevano, molte delle quali, tanto per usare un linguaggio diplomatico, “liberamente ispirate” alle nostre feste più caratteristiche. Poi, dovremo fare i conti con una crisi economica che non accenna a mollare la presa e colpisce i portafogli di tutti noi, col risultato che la gente comprime le spese, prime fra tutte quelle destinate allo svago e al tempo libero. Inoltre, ci dobbiamo confrontare con l’endemica esiguità numerica dei volontari, cui credo debba andare la gratitudine di tutti i Casolani: pur essendo una manciata di uomini e donne riescono conferire un livello qualitativo ai vari eventi organizzati difficilmente riscontrabile in altri comuni del territorio.
6) Quest’anno ricorrerà il trentennale del Mercatino delle erbe, come verrà gestito, anche a fronte della poca partecipazione dello scorso anno?
Bisogna ricordarsi che le serate del Mercatino dell’anno passato furono sfavorite dal maltempo, e ciò ha pesato sull’afflusso di presenze. Nonostante ciò, ritengo che un calo di visitatori sia, nei fatti, fisiologico, per diverse ragioni: le proposte turistiche dei paesi limitrofi si fanno sempre più fitte e allettanti, l’erboristeria ha perso negli anni parte dell’appeal che aveva in un recente passato, e da fenomeno di massa qual era, è divenuto via via un settore di nicchia. Detto questo, non vivrei come una tragedia la diminuzione del flusso di visitatori. Sono convinto che non dovremmo puntare sulla grande quantità di turisti che affollano il nostro paese per una sola giornata o serata, ma si dovrebbe puntare sulla fidelizzazione di un nucleo di visitatori, magari più contenuto nei numeri, ma che torna spesso e volentieri nel nostro paese. A ben riflettere, non abbiamo nemmeno le strutture alberghiere atte ad accogliere una moltitudine di gente, tanto che spesso siamo costretti a dirottarla in altri comuni, ad esempio a Riolo Terme. Anche per il Mercatino i tempi erano strettissimi e il canovaccio della manifestazione era già stato stabilito da tempo. Pertanto, la XXX edizione non vedrà sconvolgimenti eclatanti, solo piccole ma, credo, significative novità, tendenti a diversificare e ampliare l’offerta da proporre al pubblico. All’interno del Mercatino sarà ospitato il Mercato del Contadino, con la vendita e l’assaggio dei prodotti coltivati nel nostro territorio e nel Parco della Vena dei Gessi. Inoltre, quest’anno verrà allestita la Via degli Artisti in Vicolo delle Rimesse, con opere d’arte e installazioni realizzate e curate da un gruppo di artisti appartenenti ai percorsi accademici di scultura di Faenza, di cui fa parte anche la nostra compaesana Nicoletta Cavallari. Avendo visto in anteprima alcune foto di tale mostra all’aperto, posso garantire che il risultato è di grande suggestione. Nell’edificio delle ex suore dorotee, vi sarà una sala gestita da Hill Party Staff, dedicata alla degustazione di tisane e di vini tipici del territorio, mentre la sala adiacente ospiterà una mostra permanente delle piante officinali più diffuse e comuni, piante offerte dall’aziende Breseghello con allestimento curato dalla Pro Loco stessa, mentre all’esterno saranno venduti tisane, the ed integratori alimentari. Per festeggiare il XXX anno del Mercatino, verranno ripristinati gli assaggi gratuiti a base di erbe, tutti offerti dai ristoranti locali. Infine, nella bancarella dello IAT, verranno venduti vari gadgets (tovaglie, tisaniere, piccole plastiche in raku) creati in massima parte dagli artisti del circolo “Creativi sopra la media” di Casola Valsenio: alcune delle loro realizzazioni hanno superato le più rosee aspettative. Queste le novità, mantenendo comunque inalterati l’impianto e la filosofia ad esso sottesa del Mercatino delle Erbe.
7) Hai qualcosa da dire ai Casolani?
Ai Casolani dico: ora più che mai, la Pro Loco ha bisogno di voi. Abbiamo bisogno di voi, dei vostri talenti, delle vostre idee e suggerimenti. Abbiamo bisogno di spiriti “eretici”, come fu eretico il primo che,trent’anni orsono, pensò di fare del nostro paese un polo delle erbe officinali. Criticateci, pungolateci, riprendeteci, ma non rimanete apatici, e, nei limiti dei vostri impegni, partecipate attivamente.
A cura di Rinaldi Ceroni Nicola