La stampa locale dà notizia che il Sindaco di Faenza nella Conferenza Sanitaria Provinciale , chiamata ad esprimere un parere sulla conferma del mandato a Tiziano Carradori, direttore della Azienda Sanitaria Provinciale (AUSL) , avrebbe dato un voto favorevole , ma condizionato ad una successiva verifica entro 12 mesi sull'operato dello stesso in riferimento in particolare agli impegni assunti per il nuovo Pronto Soccorso dell'Ospedale faentino, per il completamento degli organici del reparto di pediatria e maternità dell'ospedale stesso, per una maggiore corresponsabilità dell'Azienda nella gestione dell'Hospice 'Villa Agnesina',per un rapido decollo dei Nuclei di Cure Primarie .
Tutti impegni assunti da Carradori in Consiglio Comunale di Faenza nel febbraio scorso alla presenza anche dei sindaci del territorio.
Il Sindaco di Faenza Malpezzi ha assunto una posizione molto forte che potrebbe mettere in fibrillazione la Sanità ravennate e creare qualche terremoto nell'0rganizzazione della nostra AUSL.
E' certamente nel diritto dei Sindaci,in quanto detentori del potere di indirizzo sulla sanità e sui servizi sociali, farsi portavoce delle esigenze dei propri territori.
Il come sia meglio farlo stà nella scelta dei Sindaci stessi , tenendo in conto le opportunità del momento.
Possono nascere perplessità sul metodo usato da Malpezzi.
Quando il Sindaco di Faenza assume un una posizione così forte c'è da valutarne le possibili conseguenze nel rapporto con la Regione,con la Provincia, con gli altri Sindaci, non tanto perchè si debbano temere ritorsioni ,quanto perchè potrebbe essere non produttivo assumere posizioni isolate nel contesto provinciale.
Il dr.Carradori è un esperto manager della sanità . Una sua uscita dalla Azienda Usl di Ravenna in questo delicato momento economico,potrebbe generare incertezze per il futuro ed instabilità gestionale.
A questo dirigente si possono fare tante critiche, ma gli vanno tuttavia riconosciuti i meriti di avere rimesso in equilibrio i bilanci della AUSL che solo qualche anno fa erano sul limite del disastro. Si è potuto così intensificare un vasto programma di investimenti in strutture ed attrezzature. Gli va dato merito del tenace perseguimento dell'organizzazione per area vasta di importanti settori della sanità con possibili ricadute positive sui bilanci e , speriamo anche sull'efficacia dei servizi. Alcune alte specilizzazioni presenti nei nostri ospedali, sono il frutto di un lavoro cui ha dedicato molta attenzione nella ricerca di alte professionalità. A ciò si aggiunga il corretto rapporto con la Sanità privata. A Lui va chiesto di rendere più spedita , più organizzata e meno costosa tutta la complessa macchina della sanità provinciale.
Ci deve essere più impegno a snellire procedure e protocolli organizzativi nei quali si annidano ancora vecchie regole superate dal tempo ed inspiegabili comportamenti degli addetti, sia negli Ospedali che negli uffici. Deve favorire una vera integrazione tra il Servizio sanitario e quello sociale, togliendo separatezze assurde e facendo davvero un comparto sociosanitario che interagisce tra varie competenze.
Al Direttore Carradori va chiesto di essere attento alla complessità del territorio provinciale.
La sanità in collina , ad esempio , ha problemi diversi da quelli di città e necessita a volte di organizzazione diversa. Non si tratta certo di disseminare sul territorio delle struttura altamente speciaslistiche, ma favorirne un uso meglio programmato per chi vi accede da lontano non deve essere impossibile.
Anche per questo forse i tanto annunciati sportelli sociali dislocati sul territorio potrebbero avvicinare l'utenza al servizio. Il Direttore sa che in questi nostri territori , ancora di più che in città, è anche opportuno valorizzare il Volontariato sociale.
Per questo suggeriamo ai nostri Sindaci del Faentino di non sfiduciare il Direttore della Ausl, ma di avere con Lui un confronto continuo e serrato , come deve essere, senza correre il rischio di dover ripartire da capo con un nuovo dirigente.
g.giacometti