Martedì 26 Luglio 2011 uno o forse due fulmini in contemporanea si sono scaricati sul campanile della nostra chiesa parrocchiale, in particolare sul culmine dello spigolo volto a sud ovest, provocando danni pesanti al tetto della struttura e all’interno della chiesa e della canonica.
Una moltitudine di sassi e macerie, alcune anche grosse una ventina di cm di diametro si sono sparse all’interno del cortile della parrocchia, sui tetti della chiesa, sui tetti delle case circostanti e sulle strade e la piazza che circondano la chiesa.

E’ andata bene, un vero miracolo, che nessuna persona sia stata colpita dalla pioggia di detriti che il fulmine ha scagliato all’intorno. Oltre ai tetti e alcuni pannelli solari, sono state danneggiate pesantemente anche alcune auto parcheggiate nelle adiacenze.
Distrutto l’impianto elettrico della parrocchia, compreso ovviamente il sistema elettronico che regolava il suono delle campane.
In parrocchia, oltre a numerosi coppi spezzati e divelti e ovviamente al tetto del campanile che si è abbattuto in parte sulla volta della cella campanaria sottostante, un grosso foro si è prodotto nella volta della cella campanaria stessa ed è stato sfondato tetto e soffitto della struttura di collegamento fra chiesa e campanile.
In una vasta area del paese sono saltati impianti elettrici, sistemi elettronici e collegamenti con la rete Internet. Molte persone, specie quelle più vicine all’epicentro dell’evento meteorologico, hanno vissuto momenti di vero panico provocato sia dal fortissimo tuono sia dai violenti bagliori provocati dal fulmine.
L’intervento dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco del distaccamento volontario di Casola, poi supportati anche dal distaccamento di Faenza, è stato tempestivo. Dapprima è stata transennata l’area delle strutture colpite e poi si è lavorato intensamente per la messa in sicurezza della zona rimuovendo i coppi e le strutture murarie instabili.
Il parroco don Euterio al momento dell’evento non era presente in quanto impegnato nel periodico ritiro del clero diocesano a Rimini ed è stato avvertito telefonicamente di quanto era accaduto. Partito di gran carriera dal ritiro, al suo arrivo ha potuto rendersi conto del disastro che il fulmine aveva provocato e si è subito rimboccato le maniche, con l’aiuto di alcuni volontari, sia per documentare i danni sia, avvalendosi delle sue conoscenze nel campo dell’elettrotecnica, per cercare di ripristinare un minimo di utilizzo dell’impianto di illuminazione.
I disagi per i prossimi tempi non mancheranno. Oltre a ripristinare gli impianti elettrici e riparare i tetti della chiesa e della canonica, occorre con urgenza mettere in sicurezza il campanile e realizzare una prima copertura di fortuna che protegga dalla pioggia la cella campanaria. Occorrerà anche ripristinare l’efficienza del sistema campanario.
Queste cose naturalmente avranno anche un risvolto economico pesante e bisognerà verificare quali danni potranno essere risarciti dalla copertura assicurativa.
Molti Casolani, confermando la ben nota sensibilità e generosità della nostra comunità, che emerge in modo particolare nei momenti del bisogno, hanno suggerito di mettere in moto una azione di sensibilizzazione per avviare una qualche forma di concreta solidarietà.

Alessandro Righini
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