Potrei iniziare questo articolo sulla raccolta differenziata casolana, con una serie di cifre, percentuali, volumi, addirittura classifiche, cercando di stimolare il ben noto campanilismo italiano.
Invece ne voglio parlare con toni leggeri, all’apparenza superficiali, ma che spero risveglino un po’ la nostra coscienza.
Passeggiando per Casola si può notare che ancora molto è possibile ed è necessario fare. Che ancora, come dice un mio espertissimo collega: “c’è del margine…..”.
Invece ne voglio parlare con toni leggeri, all’apparenza superficiali, ma che spero risveglino un po’ la nostra coscienza.
Passeggiando per Casola si può notare che ancora molto è possibile ed è necessario fare. Che ancora, come dice un mio espertissimo collega: “c’è del margine…..”.
Troppi cassonetti della raccolta indifferenziata contengono carta, plastica, alluminio, vetro, umido, o addirittura batterie.
Nonostante siano presenti e discretamente dislocati i cassonetti per la raccolta differenziata e sia in funzione l’Isola Ecologica, la popolazione può fare molto di più. E mi riferisco a tutti, dalle singole persone, alle famiglie fino ad arrivare ai commercianti, alle attività produttive, alle strutture pubbliche e private.
E’ proprio da una considerazione simile che nasce l’idea per questo piccolo articoletto. A Casola abbiamo più volte notato cumuli di rifiuti non differenziati soprattutto in prossimità di ristoranti, bar e strutture commerciali. Ovviamente più grandi sono le strutture e più rifiuti sono costrette a smaltire e più grande diventa l’idea che si possa fare di più, partendo dal più semplice ed insignificante rifiuto che tutti i giorni volenti o nolenti siamo costretti a produrre.
Allora cercherò di stimolare una nuova volontà ecologica che possa nascere da un appagamento personale direttamente dalle nostre azioni.
Se non abbiamo più la spinta data della novità, se non abbiamo ancora un sentimento ecologista saldo e inamovibile, o se peggio ancora, pensiamo che non ne valga la pena in quanto …tanto poi mischiano tutto…. allora ricorriamo all’egoismo, anche questo può funzionare. Un po’ come a volte si fa con la beneficienza, per espiare, per sistemare la coscienza, o semplicemente per auto gratificarsi. Conosciamo bene tutti quel senso di appagamento che si ottiene quando si è convinti di fare un’azione corretta, giusta.
Non cerchiamo e soprattutto non troviamo scuse.
Buona raccolta….
Lorenzo Dardi