E’ cominciata la demolizione dei “capolavori” incompresi dell’arredo urbano modello anni ’86 e seguenti, prodotti dagli onnipotenti architetti Rava e Piersanti e approvati dalla allora Amministrazione Comunale, dopo l’esautorazione di fatto dell’apposita commissione istituita per dare pareri sull’argomento.
Che alcuni di quei “capolavori” fossero in realtà delle porcherie senza arte nè parte, nè collegamenti con il resto del paese, era evidente fin da allora, ma c’è voluto del bello e del buono per capirlo ed ammetterlo pubblicamente, se non altro come deduzione implicita e conseguente.
Che alcuni di quei “capolavori” fossero in realtà delle porcherie senza arte nè parte, nè collegamenti con il resto del paese, era evidente fin da allora, ma c’è voluto del bello e del buono per capirlo ed ammetterlo pubblicamente, se non altro come deduzione implicita e conseguente.
'Lo Specchio' fu critico fin d’allora verso quelle stranezze, soprattutto per quanto riguarda la fontana “vasca da bagno” posta a lato delle scuole elementari e la “fontana baraccone da circo equestre” che annullò la piazzetta del Municipio.
Vedere, anzi rivedere, per l’occasione, quanto scriveva a tal proposito , in quegli anni ormai lontani, “Lo Specchio”, nel numero 148 del dicembre ’86 (cfr. l’articolo “ L’arredo urbano”) e nei numeri seguenti e precedenti.
'Lo Specchio' dunque come “Profeta illuminato”? No! Semplicemente 'Lo Specchio' come testimone ed osservatore critico, dotato di un minimo di buon senso.
La fontana “vasca da bagno” era già stata retrocessa a semplice vaschetta di fiori diversi anni fa ed ora, finalmente, per una presa d’atto inevitabile della sua inutilità, è iniziata la sua demolizione. Speriamo che presto, per una presa d’atto altrettanto inevitabile, inizi anche la demolizione della fontana baraccone posta davanti al Municipio e che al suo posto venga ripristinata uno piazzetta “civile” , magari con due semplici e simpatiche fontanelle di ridotte dimensioni ai lati.
Intendiamoci, un errore di valutazione tutti lo possono compiere, anche se in questo caso l’errore è meno giustificabile che in altri, in quanto su queste realizzazioni si omise volutamente di consultare l’apposita commissione, l’importante è, prima o poi, prenderne atto e umilmente porvi rimedio, oltre a trarne qualche insegnamento per il futuro.
Nelle foto: - demolizione della fontana “vasca da Bagno” e la “fontana baraccone” per la quale si auspica una prossima futura (diciamo) “ristrutturazione”.
Alessandro Righini