Caldaia centralizzata a cippato: il Comune chiede a “Senio Energia” di studiare una diversa collocazione
“Per la buona riuscita della missione che abbiamo affidato alla società Senio Energia – si legge nella lettera inviata dall’amministrazione comunale alla società di servizi energetici - è essenziale che questo primo, importante progetto (la realizzazione di una caldaia centralizzata a cippato per riscaldare 13 edifici pubblici – ndr) si realizzi in un clima di ampio consenso e condivisione.”
“Per la buona riuscita della missione che abbiamo affidato alla società Senio Energia – si legge nella lettera inviata dall’amministrazione comunale alla società di servizi energetici - è essenziale che questo primo, importante progetto (la realizzazione di una caldaia centralizzata a cippato per riscaldare 13 edifici pubblici – ndr) si realizzi in un clima di ampio consenso e condivisione.”
Questo è quanto pensa l’Amministrazione comunale casolana che, alla luce di alcuni dubbi avanzati recentemente, ha chiesto alla società di servizi energetici “Senio Energia” di studiare una diversa collocazione della caldaia centralizzata alimentata a cippato, la cui collocazione è prevista nelle adiacenze della Palestra comunale.
Per il sindaco Giorgio Sagrini “i dati tecnici di strutture analoghe realizzate in altre parti d’Italia e d’Europa e gli studi e le verifiche svolte da importanti facoltà universitarie sono tali da fugare questi dubbi e preoccupazioni. A ciò si aggiunga il dato della riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera e i conseguenti benefici ambientali. Restano vere, inoltre, le altre considerazioni sulla creazione di una filiera locale del legno e sui vantaggi economici che ne può ricavare l’economia agricola e forestale del territorio. Riteniamo tuttavia essenziale, per la buona riuscita della missione che abbiamo affidato alla società che questo primo, importante progetto, si realizzi in un clima di ampio consenso e condivisione”. Di conseguenza l’amministrazione comunale ha chiesto alla società “di considerare soluzioni che, oltre a comportare una diversa collocazione dell’impianto, magari in posizione più decentrata, permettano anche di disporre nelle immediate vicinanze di spazi utili allo stoccaggio del legname e alla sua trasformazione in cippato, migliorando in tal modo la logistica dell’impianto e le possibilità di un suo sviluppo. Oltre a ciò – continua la nota dell’amministrazione - si dovrà considerare la sostenibilità economica di questa diversa collocazione. A tal proposito si segnala che la comunità montana dell’Appennino faentino ha concordato con la provincia di Ravenna di destinare 1 milione di euro, proveniente dai fondi europei, per il cofinanziamento di impianti per la produzione e la diffusione di energia da fonti rinnovabili che, per la parte riservata al comune di Casola Valsenio, potranno essere utilizzati in tutto o in parte per il progetto di caldaia centralizzata alimentata a cippato”.
A questa richiesta ufficiale non è mancata la risposta da parte della società “Senio Energia”. Dopo aver preso atto della volontà espressa dall’amministrazione comunale, nella risposta si afferma che “ci si attiverà per verificare ipotesi alternative per la collocazione della caldaia centralizzata e del relativo deposito del cippato. Pur convinti che l’impianto potesse essere positivamente collocato in posizione centrale rispetto alle utenze da raggiungere - si legge nella risposta della Società di servizi energetici - comprendiamo le ragioni e le esigenze indicate dall’Amministrazione comunale. Consideriamo, inoltre, che una collocazione più decentrata potrà apportare vantaggi per quanto riguarda lo stoccaggio e la lavorazione del legno e gli eventuali potenziamenti dell’impianto. Sicuramente - conclude la lettera di Senio Energia - la maggiore distanza dal centro abitato dell’impianto termico accrescerà i costi della rete di teleriscaldamento, ma la possibilità di disporre dei fondi FAS indicati nella vostra lettera, potrà senz’altro agevolare questa diversa soluzione. Entro breve saremo in grado di sottoporvi le possibili soluzioni alternative”.
Fonte: Ufficio Stampa Unione dei Comuni