Caro Giorgio,
sono un lettore dello spekkietto e volevo fare anch’io alcune precisazioni sull’argomento “PARCO DELLA VENA DEI GESSI ROMAGNOLA” essendo residente abbastanza informato dell’argomento e anche molto insoddisfatto di come stanno evolvendosi le cose.

Mi permetto di ricordare al sig. sindaco che la legge istitutiva del Parco (legge 10del 2005) è in totale disaccordo con la legge quadro (legge 6 del 17/02/2005), scritta e firmata dal Vostro amatissimo Tampieri, il quale prevedeva la concertazione prima dell’istituzione del Parco e non il contrario.
L’accordo del 13 febbraio 2008, citato da Sagrini, che prevede “UN’ADEGUATA REPPRESENTANZA DEL MONDO AGRICOLO ALL’INTERNODI TUTTI GLI ORGANI DI GESTIONE DEL PARCO “ è stato sottoscritto dalle parti in completa autonomia per cui non si può e non si deve o meglio non si dovrebbe disattendere. La legge che disciplina gli enti locali non impone nessun veto su chi possa fare il delegato del sindaco e quindi a rappresentare il comune o la provincia ci potrebbe andare benissimo un rappresentante degli agricoltori, come sottoscritto nel patto unilaterale, se ciò non fosse vero, non si spiegherebbe la delega ricevuta dal TAMPIERI per il COMUNE DI Casola Valsenio (non ho la fortuna di conoscerlo bene ma non mi sembra di certo un agricoltore, sicuramente non è del posto). Io il 29 gennaio ero presente sia alla manifestazione sia alla riunione svoltasi intorno alle 12 a Riolo Terme ma purtroppo non ho visto la volontà del consiglio di cambiare quello che avevano già fotto e deciso in completa autonomia e con la seria volontà di non ascoltare niente e nessuno al tavolo della riunione. Il ricorso al TAR è stato un atto voluto poiché nel limite di legge dei trenta giorni per fare lo stesso non si è riusciti a venirne a capo della soluzione in altro modo. Ricordo al sindaco che se ci fosse la volontà di risolvere la situazione, il ricorso potrebbe sempre essere ritirato come ribadito dalle Ass. Sindacali più volte.
Sono sinceramente molto stanco di dover lottare contro persone che sottoscrivono accordi e leggi oggi e puntualmente le disattendono domani se ve ne è la necessità. Gli accordi vengono firmati e devono anche essere rispettati se si è persone degne.
Andiamo sulla questione dei finanziamenti, sinceramente vi sembrano così ingenti le risorse a diposizione??! Che cosa possono fare 800.000 euro su una superficie di 6000 ettari?! La matematica forse ci può aiutare sono ben 133,3333333333333 euro/ettaro, scusate, mi sono dimenticato di togliere le inevitabili spese del consorzio, dell’amministrazione, della gestione burocratica insomma. Se si vuol fare una gestione snella e poco onerosa perche c’è un consiglio, un comitato esecutivo, otto consulte, ecc., ecc.,ecc..Come fa lei Sagrini a sapere già i danni causati dalla selvaggina il prossimo anno? Non funzionerà come avviene ora soldi stanziati/domande di danni = quello che ci manca lo rimettono di tasca gli agricoltori??? Nell’accordo si parla del “RISARCIMENTO TOTALE DEI DANNI SUBITI “ per cui mi sembra per lo meno presuntuoso sapere in anticipo la cifra.
La sospensiva del TAR io la auspico giacché non vedo nessuna proposta o meglio nessun vantaggio per me agricoltore, proprietario,residente nel parco. Non vedo inoltre come possa aiutare l’ambiente un Parco che si è dimenticato dell’esistenza al suo interno dalla Più GRANDE CAVA DI GESSO A CIELO APERTO D’EUROPA, se il territorio è tanto appetibile dal turismo inoltre ,forse, è merito di chi ci ha vissuto e lo ha custodito fino ad ora e non certo del Parco che sta nascendo.
Le mie conclusioni, e solo mie secondo alcuni di molti secondo altri, derivano da un’insoddisfazione ormai cronica causatami da amministratori che non sono, o non vogliono essere, in grado di ascoltarci, di ascoltare chi nei territori del Parco ci vive da sempre o da poco ma che in buona sostanza ci vive e ne è legittimo proprietario dinanzi alla legge, chi cerca di far reddito per far vivere dignitosamente la propria famiglia o chi ci abita solo per passione. Perché dobbiamo sottometterci e tacere dentro il Parco mentre altri sono stati opportunamente ritagliati fuori da una carta dei confini che ha dell’assurdo?Io, e chi mi ha preceduto, ci siamo assunti le nostre responsabilità e continuiamo a portare avanti le nostre idee siano esse giuste o sbagliate, ma nostre, a casa nostra e nei termini di legge. Infine le ribadisco sindaco che io non le ho mai chiesto di venire a fare il Parco a casa mia, se qualcun'altro lo ha fatto, il Suo Parco lo faccia lì.

Mirko Giacometti
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