Pubblichiamo una lettera sull'intervento del ministro Brunetta sui docenti.

'Sono un docente di una scuola pubblica e volevo ringraziare pubblicamente il Ministro Brunetta, perché mi ha finalmente aperto gli occhi.
Lo ammetto: fino a qualche giorno fa mi vergognavo di essere un insegnante. Mi vergognavo di svegliarmi tutte le mattine per insegnare ai miei alunni la bellezza di una poesia, l'importanza della scrittura, l'emozione che l'arte suscita nell'animo umano, la necessità di comprendere la storia perché l'uomo non ripeta ciclicamente gli stessi errori, la necessità di conoscere e comprendere il mondo che ci circonda per essere un buon cittadino.


Lo ammetto: dopo aver conseguito due lauree, aver sostenuto 61 esami universitari e alcuni corsi di specializzazione per insegnare, dopo aver lasciato un posto a tempo indeterminato in un'azienda, ho capito che ho sempre sognato di fare il tornitore alla Ferrari.

Infatti, da qualche tempo, a chiunque mi chiedesse informazioni sul mio lavoro, io rispondevo fiero: 'faccio il tornitore!'.

E subito mi sentivo meglio: di colpo non ero più un fannullone, non facevo più un lavoro part-time e, soprattutto, non lavoravo più in uno stipendificio, ma alla Ferrari!

Finalmente le dichiarazioni di Brunetta mi hanno ridato l'orgoglio di essere un docente, magari con il sogno incompiuto di fare il tornitore. Grazie Brunetta!

E pensare che fino a qualche tempo fa l'unico lavoro che mi sarei vergognato di fare, oltre all'insegnante naturalmente, era il ministro.'

Emanuele Marfisi
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