Qualche tempo fa l’Amministrazione Comunale di Casola aveva lanciato l’interessante iniziativa di chiedere ai cittadini suggerimenti su personaggi o eventi a cui intitolare nuove vie o parchi o zone casolane. La Comunità Capi del Gruppo Scout di Casola, con la quale sapete bene che abbiamo rapporti di parentela strettissima e infatti di questo avevamo discusso anche nelle riunioni di redazione, aveva fatto due proposte, Padre Francesco Rinaldi Ceroni e il fondatore degli Scout Lord Robert Baden-Powell. Sono passati un po’ di mesi e non avevamo avuto più notizie di come erano andate a finire le cose, e neanche di quante proposte erano effettivamente state avanzate.
Abbiamo quindi deciso di chiedere informazioni a riguardo, approfittandone anche per cercare di capire quali sono le norme che regolano l’assegnazione dei nomi alle vie, chi le decide, a chi possono essere intitolate, ecc. Claudio Ricciardelli, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Casola, ci ha risposto in maniera esauriente sull’uno e sull’altro tema, pubblichiamo quindi di seguito la sua lettera di risposta che ci sembra molto chiara e completa.
Nei Comuni più grandi il compito di indicare e vagliare le proposte di intitolazione di edifici pubblici, vie, aree pubbliche e parchi, è affidato a una “Commissione toponomastica”, rappresentativa di forze politiche, associazioni, enti e istituzioni culturali, che le sottopone alla Giunta per la definitiva decisione. Nei piccoli Comuni è direttamente la Giunta che, quando si presenta la necessità di farlo, valuta le proposte e assume la decisione.
In tutti i casi le decisioni di intitolazione, prima di diventare esecutive, devono ricevere il preventivo nulla osta della Prefettura e acquisire il parere della Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti.
La materia è regolata alla legge 23 giugno del 1927 n. 1188, dal R.D.L. 10.5.1923 n. 1158 convertito nella legge 14.4.1925 n. 473 ed infine dall’articolo 41 D.P.R. 30 maggio 1989 n. 323. Tra l’altro, la normativa vigente prevede che si possa intitolare una via o una piazza a una persona solo se sono trascorsi 10 anni dalla sua scomparsa.
Tali disposizioni non si applicano ai monumenti e lapidi collocate nei cimiteri, né a quelli dedicati nelle chiese a dignitari ecclesiastici o a benefattori, e non si applicano ai componenti della famiglia reale (condizione questa chiaramente datata), né a caduti in guerra o per causa nazionale.
E’ nella facoltà del Ministro dell’Interno di consentire la deroga alle suindicate disposizioni in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato alla nazione.
La volontà, inoltre, delle Amministrazioni municipali di modificare il nome di vecchie strade o piazze comunali – a norma del RD 10 maggio 1923 n. 1158 – fino a qualche tempo fa doveva ricevere la preventiva approvazione del Ministero dell’Istruzione Pubblica.
Le frequenti richieste di andare in deroga a queste disposizioni, sia per il requisito del decesso da oltre 10 anni sia per la modifica di intitolazione a vie o piazze, hanno poi indotto il Governo, nel 1993, a trasferire la competenza della decisione ai Prefetti.
Per quanto riguarda le recenti decisioni della Giunta per l’intitolazione delle vie, delle piazze e delle aree pubbliche per le quali era stata lanciato l’iniziativa “Dai un nome…”, la scelta è avvenuta tra quelle pervenute da cittadini e associazioni.
In particolare:
- Intitolazione della strada che da Via Gramsci porta alla piscina, a Filippo Pirazzoli, eletto sindaco a 23 anni nelle prime elezioni democratiche del dopoguerra, nel 1946,
- Cambiamento di Via dei Fiori in Via 2 Giugno (data del referendum popolare del 1946 che ha deciso la nascita della Repubblica italiana),
- Intitolazione del nuovo parco pubblico ricavato nell’ex campo sportivo a Sandro Pertini, leader socialista, militante antifascista e Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985.
Si è inteso in questo modo (Via 2 Giugno) completare la serie delle date (24 Maggio, 4 Novembre, 25 Aprile) a cui fanno riferimento le traverse di Via Roma/Viale Domenico Neri, che ricordano fasi e momenti della storia del XX secolo e rendere omaggio a una eminente personalità, come Pertini, rappresentativa della costruzione democratica del dopoguerra.
Nella stessa occasione la Giunta ha assunto l’orientamento di intitolare alcune vie di prossima costruzione a:
- Enrico Berlinguer (lottizzazione “Gli Olivi”),
- Papa Giovanni Paolo II (lottizzazione Furina),
- 8 Marzo (lottizzazione Parco di Valsenio)
Le altre segnalazioni pervenute e delle quali si potrà tener conto per successive intitolazioni, riguardavano:
- Trattati di Roma (atto fondativo della Comunità economica europea),
- Anita Ribeiro Da Silva Garibaldi (moglie di Giuseppe Garibaldi),
- M.R.P. Luigi Neri da Casola (Missionario cappuccino casolano),
- Rosa Luxemburg (dirigente socialista e comunista tedesca),
- Oriana Fallaci (giornalista e scrittrice),
- Bartholomä (cittadina tedesca gemellata con Casola Valsenio)
- Antonietta Cimolini (aeronauta italiana, nata a Casola Valsenio)
- Lord Baden Powell (fondatore del movimento scout),
- Padre Francesco Rinaldi Ceroni (Missionario casolano),
- Nomi di piante e erbe officinali,
- Paolo Cavina (Assessore casolano)
- Giuliano Spada (sportivo casolano)
- Parco del Coraggio e della Libertà G. Falcone e P. Borsellino,
- Fausto Coppi (campione del ciclismo),
- Gino Bartali (campione del ciclismo),
- Ardea Conti (attivista e animatrice del volontariato casolano),
- Parco della Pace.
Spero di essere stato abbastanza esaustivo, rimango comunque a tua disposizione per ogni altra informazione.
Claudio Ricciardelli
Alcuni commenti. La scelta ci sembra caduta su opzioni piuttosto canoniche ed equilibrate, su cui credo che pochi possano trovarsi in disaccordo. Un personaggio importante per il paese, un politico che ha sicuramente saputo superare gli steccati di partito soprattutto grazie al fatto di avere ricoperto la carica di Presidente, una data importante per la nazione. Quest’ultima scelta forse, ma è mio parere personalissimo, la meno suggestiva, ma giustificata dall’omogeneità con le altre traverse, come spiegato nella lettera. Le 3 scelte per le future intitolazioni (Berlinguer, Giovanni Paolo II, 8 marzo) ricalcano un po’ la stessa strada. Pertini ha sì superato molti steccati ma la sua matrice socialista rimane fortemente caratterizzante, senza dubbio però la scelta di Berlinguer esprime una linea politica meno imparziale, più orientata. Non che la cosa crei sorpresa visto che la decisione è stata presa da una Giunta di centro-sinistra e in fondo non è stato scelto il subcomandante Marcos ma un politico passato alla storia anche per l’alleanza col centro. D’altra parte fra le proposte elencate non c’erano politici di centro o addirittura di destra (ce ne sono nelle vie casolane?) e anche questo non sorprende vista la latitanza in paese della fazione politica all’opposizione.
La proposta più controversa mi sembra quella della Fallaci, viste le divisioni create dalle sue ultime prese di posizione su Islam, tolleranza e argomenti affini, credo che sarebbe difficile arrivare a un’unanimità su questo nome. La Fallaci fra l’altro non è morta da 10 anni (regola che serve, oltre che a dare la possibilità di approfondire l’analisi della vita dei candidati, proprio a stemperare le passioni suscitate da quelle stesse vite), come d’altra parte Padre Francesco Rinaldi Ceroni, una delle proposte indicate dalla Co.Ca. (per Giovanni Paolo II credo sia facile che venga concessa una dispensa dalla regola dei 10 anni post mortem. Non ci sono altre intitolazioni a Papi a Casola, quindi forse questa scelta è meno banale di quanto sembri a un’occhiata superficiale e testimonia dell’importanza e della grandezza – anche politica e storica – dall’uomo). Su Padre Francesco credo sia opportuno tenere il suo nome in memoria, diciamo, e una volta trascorso il tempo richiesto dalla legge provvedere subito ad intitolargli non una viuzza di rimasuglio, ma un luogo di primo piano. Credo che fra le candidature “casolane” la sua sia quella più giusta e di maggior fascino, fermo restando che tutti gli altri casolani citati nella lista sono comunque opzioni condivisibili (curiosa e originale quella della donna aeronauta, credo che venga da Beppe Sangiorgi che se non sbaglio ne parlò nella Serata ‘900 sportiva di qualche anno fa). Altre proposte invece mi sembrano, personalmente, meno accattivanti e significative. Il dualismo Coppi-Bartali ci basta vederlo nei filmati d’epoca, della Pace non si può parlare male ma suona un po’ retorica, meglio Falcone e Borsellino ma continuo ad avere l’idea che forse questi grandi personaggi stanno meglio nelle vie delle grandi città (oltre che dei luoghi in cui hanno vissuto e operato), un piccolo paese dovrebbe curare di più gli aspetti locali. Per questo lascerei perdere Rosa Luxemburg e Anita Garibaldi, che se non sbaglio è morta in Romagna ma non credo abbia legami con Casola (se sbaglio perdonate l’ignoranza e aspetto lumi). E Baden-Powell, proposto dalla Comunità Capi degli Scout? Beh, questa era l’occasione giusta per celebrarlo visto che nel 2007 ricorreva il centenario di fondazione del movimento scoutistico, sarebbe stata una scelta coraggiosa e originale (per lo meno più di quelle fatte), oltre che un riconoscimento all’importanza che il gruppo Scout a Casola ha avuto negli ultimi 40 anni e passa un legame forte del paese con lo scoutismo che rende meno distante la figura del suo fondatore. Oppure si poteva intitolare una via proprio al movimento Scout in occasione del centenario. Non è andata così, un peccato soprattutto perché sarà difficile che l’opzione possa essere ripescata in seguito, senza la presenza di una ricorrenza come quella indicata.
Voi lettori cosa pensate di queste scelte? Fatecelo sapere, alcuni di voi si saranno trovati a cambiare indirizzo senza cambiare casa…
Rinnovo i ringraziamenti a Claudio per la disponibilità e la completezza di informazioni.
A cura di Michele Righini