È un’entità molto incerta, questo è indubbio. E perchè mai? Perchè non è un’organizzazione vera e propria, non è un’associazione, ma è uno spazio aperto per tutti quei ragazzi che frequentano le classi comprese tra 2 media e la 2 seconda superiore, è un’opportunità che si rivolge a maschi e femmine di quell’età, nulla di più. Ovviamente chiamandosi Gruppo Parrocchiale implica che ruota intorno alla Parrocchia ma non per questo significa che la frequentazione della Messa sia un obbligo, è piuttosto un invito.
Ma che cosa si fa in questo gruppo Parrocchiale? Di tutto un po’, magari si passano due ore di domenica pomeriggio a giocare, oppure si va per boschi a fare una scampagnata, oppure si parte per tre giorni per un campetto, oppure si costruiscono cose, si guardano film, si ascolta musica, si organizza una gita, un torneo di pallavolo o si ristruttura una stanza.
Infatti il Gruppo Parrocchiale ha come obiettivo quello di dare ai giovani un contesto gestito anche direttamente da loro in cui muoversi liberamente. Obiettivo primario è quello di trovare una stanza adatta solo per loro, che i ragazzi possano inventare come più gli piace, che la possano arredare e arricchire con quello che credono più utile.
E poi si vedrà... saranno i ragazzi a decidere cosa volerne fare di questa occasione, saranno loro a scegliere la meta, la destinazione a cui approdare, ovviamente qualcuno a guidarli ci sarà sempre, per attrezzarli degli strumenti di cui hanno bisogno per gestire con serietà e fantasia questa loro “cosa”.
Non ci sono grandi finalità nel Gruppo Parrocchiale se non quella di rendere i ragazzi consapevoli e responsabili delle loro capacità.
Intanto i ragazzi hanno già deciso di darsi un nome: “i succiacapre” che nonostante il nome orripilante è un bellissimo e rarissimo uccello, un nome strano per un qualcosa di strano.
Forse tutto questo può destare un po’ di curiosità e addirittura insospettire qualcuno, ma in fin dei conti non si tratta altro che offrire a questi ragazzi qualcosa che si meritano.
Riccardo Albonetti e Sara Acerbi ( i due responsabili)
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