La televisione e i giornali quotidiani, ci piazzano davanti agli occhi fatti terrificanti. Situazioni in cui la vita quotidiana viene stravolta da eventi inspiegabili. Quella stessa vita quotidiana, nella quale ci sentiamo al sicuro. I fratellini di Gravina, la madre che uccide la figlia disabile. La bussola, è senza direzione
La politica… la politica… no, la politica, no… non se ne uscirebbe piu’.

Casola non è un insieme di case che accompagnano una strada per un paio di chilometri. E’ di più. E di cosa si potrebbe discutere? Del parco della vena dei gessi? Del terremoto di un po’ di tempo fa? Di sport? Sarebbe bello poter raccontare i risultati del Casola volley femminile… ci fosse. E di calcio, se ne parla già troppo.

Casola Valsenio non ha un semaforo. Le rotonde si stanno avvicinando ma al momento, all’interno del paese, non se ne sono ancora viste. Non c’è un parcheggio a pagamento. I dossi, sono tutti naturali. C’è qualche senso unico, di libera interpretazione, e tutto ciò è socialmente accettato.
E’ il nostro gran piccolo paese. Forse, troppe volte lasciato solo.
L’abbraccio delle colline attorno, lo renderebbe piu’ caldo. Ma è come se le persone vivessero in uno stato di guerra permanente e non dichiarato.

Vedere il male di una situazione dovrebbe servire a rimuoverlo, per andare avanti in modo migliore. Pensando a Casola, vengono in mente alcuni esempi. Che cosa è saltato fuori dal vecchio campo sportivo? Ci spetta dell'altro o è davvero così? La sala cinema, non poteva essere costruita anche per altre situazioni? Feste, commedie, spettacoli, concerti, incontri… leggenda narra che anche un certo Gaber passò dalla sala cinema CRAL. La piscina, ha un ingresso mai visto. Sono state fermate alcune persone a cavallo della rete di recinzione, ma subito rilasciate perché dimostrata la loro buona intenzione di entrare e pagare l’ingresso umanamente.

Il destino di Casola, pare calpestato da persone comuni rassegnate a perdere ancora prima di aver provato a fare qualcosa.

Parliamo di aperitivo, non siamo banali. Di quelle vagonate di pizze, pizzette, piadine, tranci, olive, cipolline, affettati, formaggi, patatine, ostriche, riso, gnocchi che seguono ad un bicchiere. Dove si è tutti molto giovani, sempre con delle buone proposte, e dove si pontifica su tutto.
A Casola, questo non esiste. A Casola, si va normalmente al bar. Non c’è bisogno di questa grande esca per incontrarsi con qualcuno. Grande.

r.l.
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