E' una domenica pomeriggio, il 6 febbraio per essere precisi, e si ricomincia.
No non è un altro campionato, è sempre quello, quello in cui il Casola era secondo in classifica.
Quello di seconda categoria, interrotto ormai da due mesi causa il maltempo.
Sembra un'eternità ma i nostri ragazzi sono ancora lì, sempre alla ricerca di quel successo troppe volte sfiorato ma sempre svanito.
Allora ripartiamo, da quale turno non lo so perchè la neve ha scombussolato (si dice?) il 'calendario'.
No non è un altro campionato, è sempre quello, quello in cui il Casola era secondo in classifica.
Quello di seconda categoria, interrotto ormai da due mesi causa il maltempo.
Sembra un'eternità ma i nostri ragazzi sono ancora lì, sempre alla ricerca di quel successo troppe volte sfiorato ma sempre svanito.
Allora ripartiamo, da quale turno non lo so perchè la neve ha scombussolato (si dice?) il 'calendario'.
Il Casola riparte dal derby, riparte dal Riolo, subito un incontro speciale, particolare.
Domenica soleggiata ma molto fredda, soprattutto per gli ammirevoli spettatori.
Neanche il tempo di rimettere in moto i meccanismi delle squadre che il Casola passa in vantaggio su calcio d'angolo con una bella rovesciata di Palli, abile a districarsi in mischia.
E i primi minuti vedono la squadra biancazzurra giocare bene, con belle azioni che fanno ben sperare.
Ma è solo un illusione, perchè i primi minuti, sono ciò che rimane di una partita che sul piano del gioco fa veramente vedere poco.
Il campo è in ottime condizioni, è un derby, le premesse di una bella partita c'erano tutte.
Niente di tutto questo.
I pochi spettatori cercano calore in un brulè caldo, i loro volti assumono la forma di un 'Ma cos'è sta roba?', oppure un 'Mah!!! Bo!!!!' di quelli che si leggono in faccia a Vieri.
Nel secondo tempo il Riolo raggiunge il pareggio con un ottimo colpo di testa di Bertozzi, e il pareggio è meritato.
Ma quello che si gioca non è calcio, è solo gente che corre dietro ad un pallone messo lì per caso.
E quando il pallone è vicino, lo si calcia il più forte che si può per levarselo da torno il prima possibile... 'sarà pericoloso?'.
Finalmente si arriva alla fine dell'incontro, il pareggio è il risultato più giusto.
A cosa volete dare la colpa, forse alla lunga sosta.
Due mesi senza partite sono tanti, e solo l'allenamento settimanale non può bastare.
Guardiamola dal lato positivo e cioè teniamoci stretti un punto in più senza piangerci addosso, tanto la partita è, fortunatamente, giunta ai tre fischi finali.
Domenica soleggiata ma molto fredda, soprattutto per gli ammirevoli spettatori.
Neanche il tempo di rimettere in moto i meccanismi delle squadre che il Casola passa in vantaggio su calcio d'angolo con una bella rovesciata di Palli, abile a districarsi in mischia.
E i primi minuti vedono la squadra biancazzurra giocare bene, con belle azioni che fanno ben sperare.
Ma è solo un illusione, perchè i primi minuti, sono ciò che rimane di una partita che sul piano del gioco fa veramente vedere poco.
Il campo è in ottime condizioni, è un derby, le premesse di una bella partita c'erano tutte.
Niente di tutto questo.
I pochi spettatori cercano calore in un brulè caldo, i loro volti assumono la forma di un 'Ma cos'è sta roba?', oppure un 'Mah!!! Bo!!!!' di quelli che si leggono in faccia a Vieri.
Nel secondo tempo il Riolo raggiunge il pareggio con un ottimo colpo di testa di Bertozzi, e il pareggio è meritato.
Ma quello che si gioca non è calcio, è solo gente che corre dietro ad un pallone messo lì per caso.
E quando il pallone è vicino, lo si calcia il più forte che si può per levarselo da torno il prima possibile... 'sarà pericoloso?'.
Finalmente si arriva alla fine dell'incontro, il pareggio è il risultato più giusto.
A cosa volete dare la colpa, forse alla lunga sosta.
Due mesi senza partite sono tanti, e solo l'allenamento settimanale non può bastare.
Guardiamola dal lato positivo e cioè teniamoci stretti un punto in più senza piangerci addosso, tanto la partita è, fortunatamente, giunta ai tre fischi finali.